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Gli strumenti in plastica di Mario Maccaferri
Gli strumenti in plastica di Mario Maccaferri
di [user #22255] - pubblicato il

Il futuro è nella plastica, ma anche il passato non scherza. Mario Maccaferri è famoso per le sue acustiche gipsy nate dalla collaborazione con Selmer, ma il pallino della plastica non abbandonò mai e lo portò a realizzare chitarre e ukulele interamente in materiali sintetici.
Il futuro è nella plastica, ma anche il passato non scherza. Mario Maccaferri è famoso per le sue acustiche gipsy nate dalla collaborazione con Selmer, ma il pallino della plastica non abbandonò mai e lo portò a realizzare chitarre e ukulele interamente in materiali sintetici.
Mario Maccaferri, nato a Cento il 20 maggio del 1900 e morto a New York il 17 aprile del 1993, negli anni '20 e '30 fu un valente chitarrista classico che si esibì in tutta Europa ma che restò sempre appassionato anche della costruzione dello strumento. Aveva intrapreso quella strada a soli undici anni, come apprendista liutaio presso il maestro Luigi Mozzani.
Si sa di certo che i critici contemporanei lo lodavano tanto quanto il suo amico Andrés Segovia, con in quale si disputava il titolo di miglior chitarrista classico del momento, però fu costretto ad abbandonare il ruolo per un incidente di nuoto nel 1933.
Alcuni anni prima a Londra, dove si era trasferito, aveva conosciuto i fratelli Ben e Lew Davis, che gestivano la rappresentanza Selmer in quella città. I due vollero presentarlo a Henry Selmer in persona per proporgli una collaborazione. Il connubio Maccaferri-Selmer durò solo tre anni, dal 1931 al 1933, e non si sa il perché del suo abbandono.
Lo strumento più famoso, comunque, fu costruito nel 1940, ormai sette anni dopo il suo allontanamento. Famosa per essere stata la preferita da Django Reinhardt, la chitarra era la n° 503, una Selmer con buca ovale che è ora conservata al Conservatoire Nationale de Paris, ora Cité de la Musique.
Ma l'orgoglio di Mario Maccaferri fu la sua chitarra-arpa del 1927, cioè molto prima di entrare in Selmer.
 
Gli strumenti in plastica di Mario Maccaferri
Molti si chiederanno cosa abbia fatto in seguito Mario Maccaferri. Lui in Selmer, azienda conosciutissima per gli strumenti a fiato quali sassofoni e clarinetti, aveva imparato a costruire ance per gli stessi e con la sua grande inventiva sviluppò delle soluzioni diverse riguardanti strumenti e materiali per la costruzione delle stesse ance.
Nel 1935 chiese il brevetto per la forma delle sue ance in plastica e aprì la French-American Reed Manufacturing Company con il nome di My Masterpiece. Nel 1938 stabilì una succursale a New York e nel 1939 vi si trasferì per evitare la seconda guerra mondiale. Ma con la plastica, materiale in cui credeva, non si limitò alla costruzione delle sole ance, bensì passò agli appendiabiti, alle piastrelle da bagno, ai giocattoli e altri prodotti. Non ultimo, gli si attribuisce l'invenzione delle mollette di plastica.
A partire dal 1949, progettò e costruì uno svariato numero di chitarre in plastica, le prime in quel materiale, ma il pubblico americano non le prese molto sul serio. Lui invece credeva nei vantaggi specifici della plastica sul legno, come la stabilità alle variazioni climatiche.
 
Gli strumenti in plastica di Mario Maccaferri
 
In seguito realizzò anche gli ukulele marcati Islander, forniti anche dell’Arthur Godfrey Chord Finder, di cui vendette circa nove milioni di esemplari in tutto il mondo al prezzo concorrenziale di $ 4,95. Notate la somiglianza con le Selmer.
 
Gli strumenti in plastica di Mario Maccaferri
 
Alcune chitarre, questa volta in legno e firmate tutte da lui, furono prodotte in Giappone negli anni settanta da Ibanez.
Prima della sua morte, aveva continuato a lavorare a strumenti musicali realizzati nel materiale in cui credeva di più e stava perfezionando proprio il suo violino, sempre e tassativamente in plastica.
Una curiosità, Mario Maccaferri non incontrò mai in vita Django Reinhardt. Anzi, alla domanda fattagli da Stochelo Rosenberg su cosa ne pensasse a proposito, lui rispose scherzosamente: "peggio per lui se non mi ha conosciuto!". Grande Mario.
Eccovi un'autentica Mario Maccaferri pre-Selmer, anno 1923.
 
 
Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.
 
Gli strumenti in plastica di Mario Maccaferri
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