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Home studio - Gli elementi di base
Home studio - Gli elementi di base
di [user #32554] - pubblicato il

Un tempo, già solo l'idea di poter registrare con una buona qualità tra le mura domestiche, era considerata pura follia o alla portata di musicisti con una buona disponibilità economica. I tempi sono - per fortuna - cambiati. Vediamo quindi un passo alla volta quali sono gli elementi necessari per allestirne uno con criterio affrontando l'argomeno in modo digeribile soprattutto ai non esperti.
Un tempo, già solo l'idea di poter registrare con una buona qualità tra le mura domestiche, era considerata pura follia o alla portata di musicisti con una buona disponibilità economica. I tempi sono - per fortuna - cambiati. Vediamo quindi un passo alla volta quali sono gli elementi necessari per allestirne uno con criterio affrontando l'argomeno in modo digeribile soprattutto ai non esperti.

Ci sono dei principi - nelle attrezzature di base - che non cambiano tra uno studio di registrazione professionale e uno per home recording: andiamo a scoprirli analizzandoli uno per volta.

Supporto sul quale registrare (PC o Mac)

Home studio - Gli elementi di base

Avremo bisogno di un apparecchio dove registrare come - per esempio - un computer al quale abbineremo se possibile una scheda audio esterna. Le schede interne in dotazione sono nella maggior parte dei casi di scarsa qualità e/o inadatte a gestire più tracce.
Al giorno d'oggi un computer nuovo di fascia media è sufficiente per gestire a livello amatoriale tracce ed effettistica software applicata all'editing musicale.

Un PC o un Mac sono il fulcro della maggior parte degli home studio dotati ovviamente di software per la registrazione multitraccia. Che si vogliano incidere i propri progressi didattico musicali sopra a una backing track, costituire un provino di preproduzione d'arrangiamento da proporre alla propria band o per farsi conoscere, oppure confezionare una demo voce e chitarra, il sistema è sempre lo stesso.
Pc magari di papà per cominciare, Mac come punto di arrivo per una macchina perfetta da dedicare unicamente alle registrazioni.

Scheda audio esterna

Home studio - Gli elementi di base

Il primo consiglio è la valutazione di quanto materiale dovremo registrare contemporaneamente. Se l'uso sarà prettamente casalingo, uno o due canali sono più che sufficienti. Se volessimo registrare una batteria ci servirebbero almeno otto canali, cassa, rullante, due tom e timpano, hi-hat e due overhead. Una finezza sarebbe il rullante ripreso sotto dove sta la cordiera, ma così arriviamo a nove.
La scheda dovrebbe avere una presa cuffie, la regolazione di gain, l'alimentazione Phantom a 48 volt necessaria per i microfoni a condensatore, entrate Jack e XLR (cannon).

Microfono

Home studio - Gli elementi di base
Dopo una consultazione con Fabio Marazzi, tecnico del suono resident del mio studio, la scelta unanime come miglior primo microfono va sicuramente a un dinamico come lo Shure SM57. Se si è un chitarrista, oltre che per l’ampli, potrà andare bene anche per dei provini vocali (ricordo che Robert Plant ha fatto un disco intero con i Led Zeppelin) o viceversa optando per uno Shure SM58 se si è un cantante esso si adatterà anche alla registrazione di parti chitarristiche.
La ragione principale nella scelta di un dinamico risiede nel fatto che è sempre meglio comprare microfoni di qualità che rimangano poi per sempre nel proprio arsenale (anziché comprare qualcosa di economico ma di bassa qualità che in un secondo momento verrà sicuramente accantonato), e un buon condensatore costa in linea di massima decisamente di più di un buon dinamico.

Monitor o cuffie

Home studio - Gli elementi di base

Di fondamentale importanza è poter ascoltare con nitidezza ciò che si produce.
L'ascolto in cuffia richiede maggior attenzione e tempo per abituarsi a un suono “sparato” direttamente dentro l'orecchio, quindi consiglio di approcciare la registrazione, l'editing e il mix in cuffia solo se costretti, ad esempio da vicini di casa suscettibili o nelle ore notturne.

Caldamente consigliato perciò l'acquisto di una coppia di studio monitor: esistono in commercio monitor di fascia bassa dal prezzo molto contenuto, come Edirol o Behringer.
Teniamo presente che per l'ascolto in studio non serve assolutamente un volume esagerato anzi, meglio 5W di media qualità piuttosto che 20W di bassa qualità.

Da evitare le classiche casse da computer che per loro natura enfatizzano chissà quali frequenze e magari ne omettono di necessarie all'ascolto!
entry level tecniche di registrazione
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Bell'articolo... ...
di liuto1500b utente non più registrato
commento del 04/02/2014 ore 09:53:18
Bell'articolo...
Rispondi
bellissimo articolo... ma mi ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 04/02/2014 ore 10:02:56
bellissimo articolo...

ma mi farei venire qualche dubbio riguardo al microfono.. nel senso che ormai le voci fatte con i dinamici non si sentono quasi piu' e, visto anche che i "casalinghi" non alzano l'ampli a volumi esagerati, le chitarre elettriche possono anche essere registrate con i mic a condensatore...

certo, per arrivare al pregio di certi mic utilizzati dai "vip", i 120 euro dell'SM57 non bastano nemmeno per la scatola.. pero', a mio parere, un condensatorino tra i 100 e i 200 (per esempio AKG) puo' essere forse un miglior acquisto

penso anche, oltre alla voce, alla chitarra acustica
Rispondi
Re: bellissimo articolo... ma mi ...
di dissident [user #3486]
commento del 04/02/2014 ore 13:51:35
In realtà c'è un microfono dinamico che viene usato molto spesso tutt'ora nelle registrazioni degli studi professionali di tutto il mondo, ossia lo Shure SM7b, che è un microfono dinamico broadcast a diaframma largo. E' comunque un mic che costa 400 euro.
Rispondi
Re: bellissimo articolo... ma mi ...
di mattconfusion [user #13306]
commento del 17/02/2014 ore 16:55:47
anche io ero partito con l'idea del condensatorino (qualche anno fa sui forum si parlava molto degli studio project b1), ma per questioni di rumori ambientali (in primis quello del pc) e di comodità ho optato per l'sm 57. Dandoci dentro con il gain del pre focusrite della scheda audio e facendo un po' di esperimenti con plugin di eq e comp sono riuscito ad avere dei risultati soddisfacenti. Non è la qualità di uno studio ma si adattano al suono "un po' lo-fi" dell'intera registrazione.
Lo uso anche davanti alla buca della chitarra acustica (anche se nel mix poi non è in "primo piano")
Rispondi
E infatti...
di paoloanessi [user #32554]
commento del 04/02/2014 ore 10:39:15
Ciao Yaso :)
E infatti è stato motivo di dibattito tra me e il fonico del mio studio Fabio Marazzi, come è riportato nell'articolo, in principio personalmente vergevo su un condensatore anche per la versatilità, ma poi Fabio mi ha fatto cambiare idea pensando a un oggetto che potesse rimanere come prima spesa un qualcosa di definitivo nel tempo, e l'SM57 è un vero osso duro, lui lo definisce il coltellino svizzero dei fonici ;-)

Personalmente sono inciampato in qualche condensatore che mi ha lasciato notevolmente sorpreso per il rapporto prezzo e qualità, ma pensando che l'articolo è rivolto a chi deve ancora cominciare, dotato quindi di poca esperienza, un dinamico ci è sembrata una buona soluzione per cominciare a carpire il suono provando anche diverse posizioni.

Rimane comunque una validissima alternativa cominciare con un condensatore, a patto magari di informarsi sulle caratteristiche e sull'utilizzo!

Buona giornata :-)

PaoloAnx
JazzRock
Rispondi
Re: E infatti...
di yasodanandana [user #699]
commento del 04/02/2014 ore 11:45:09
capisco.. uno prende un SM57 e poi, quando prende altro, il 57 gli rimane... verissimo.. ma per fare cosa in definitiva? alla fine, come secondo microfono superstite da un primo acquisto, meglio, per me, avere comunque un condensatore...

pero' non c'e' problema, non e' che considero l'acquisto del 57 chissa' quale sciagura, anzi.. ;-)
Rispondi
Re: E infatti...
di mattconfusion [user #13306]
commento del 17/02/2014 ore 17:00:59
Ciao Paolo,

restando nel discorso dei dinamici, molti parlano bene dell'Electro Voice N/D767a (si dice che abbia un timbro più caldo nell'uso ravvicinato rispetto un SM58 e un segnale più potente sempre rispetto a un 58)... tu per caso lo hai usato?

Ciao!
Rispondi
Re: E infatti...
di paoloanessi [user #32554]
commento del 17/02/2014 ore 18:58:54
Ciao mattconfusion,
Mi spiace non ho avuto modo di utilizzarlo personalmente e non conosco quel modello specifico, in studio mi affido al classico sm57 e per allestimenti live sm58.

Mi piace sperimentare e nel contempo lavorare con grandi classici che se ben utilizzati possono dare sempre grandi soddisfazioni ;-)

Buona sperimentazione microfonica!!

PaoloAnx
JazzRock
Rispondi
bene.
di maxventu [user #4785]
commento del 04/02/2014 ore 11:01:52
mi permetterei di aggiungere, a proposito di monitor , "monitor E cuffie". Un mix non può essere effettuato in maniera corretta utilizzando solo una cuffia, per quanto PRO ed affidabile possa essere.
Rispondi
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di Claes [user #29011]
commento del 04/02/2014 ore 11:06:36
PC o Mac? Un Mac con ProTools è considerato perfetto ma è una scelta costosa come pure una carta audio di ottima qualità.

Dinamico o a condensatore? Hanno sounds alquanto differenti. L'ottimale è l'avere entrambi. Adoro il SM57 "tuttofare" e SM58 per voce - c'è anche il Sennheiser MD 421. Un condensatore è hi-fi - forse troppo! È però utilissimo per overheads per batteria (2 microfoni), chitarra acustica, fiati e altri strumenti acustici. Mai provato su chitarra elettrica ma dovrebbe essere usabile per chitarre con ampli a basso wattaggio, preferibilmente per sounds puliti.

Casse o cuffie? La casse sono indispensabili per avere un buon controllo per la frequenze basse e quelle più acute ma sono meglio se usate a volume spinto. Vi sono quelle per computer e sono utili per controllare un sound da radio e ghetto-blaster. Una cuffia è perfetta per bilanciare lo stereo.
Rispondi
aggiungerei
di francesco72 [user #31226]
commento del 04/02/2014 ore 11:13:5
la possibilità di utilizzare l'Ipad (occhio, non Iphone). Sono felice possessore della app di IK multimedia Amplitube in cui ho acquistato il pacchetto col registratore: è un ottimo otto piste con cui si può tranquillamente registrare fino al demotape. Ovviamente sconsiglio l'acquisto dell'Ipad per questo scopo, ma se (come me) lo avete per lavoro, il gioco vale decisamente la candela.
Ciao
Rispondi
Re: aggiungerei
di yasodanandana [user #699]
commento del 04/02/2014 ore 11:47:09
se prendi qualcosa come Garage Band arrivi, se non richiedi al mezzo tante risorse, anche al disco "finito" ..
Rispondi
mac? un cliché antiquato
di draiv utente non più registrato
commento del 04/02/2014 ore 12:26:05

È solo uno stereotipo ormai quello di dover per forza usare un costosissimo prodotto con la mela per registrare decentemente... Tralasciando windows che accumula più latenza di una connessione alla rete tor, con un pc di fascia media basta usare un sistema GNU/Linux per ottenere risultati anche migliori dei blasonati mac.

Ne vendono di pc con già installato Ubuntu, anche se facilmente installabile su qualunque macchina; a quel punto con una scheda audio compatibile (non manca certo la scelta, si parte da quelle per iniziare a una professionale) hai a disposizione moltissimi software open source per il 100 percento dei casi gratuiti che ti permettono di fare qualunque cosa senza limiti d'immaginazione, provare per credere ;)

E non venitemi a dire che Linux è solo per smanettoni, ne che è difficile da capire (di fatto con un mac ti perdi allo stesso modo); se ci sono riuscito io, ci riescono tutti...non sarebbe per niente male risparmiare 1500 euro di questi tempi, non trovate?
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di dissident [user #3486]
commento del 04/02/2014 ore 13:53:39
Io con Windows + Reaper ho registrato dischi con pezzi con più di 150 tracce l'uno, ovviamente con almeno 2 o 3 VST ciascuna.
In realtà anche che Windows sia problematico è un cliché..
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di draiv utente non più registrato
commento del 04/02/2014 ore 15:00:47
Beh dipende in buona parte dalle caratteristiche hardware, una macchina recente può sicuramente fare la differenza anche con windows (i cui software costano e neanche poco) ma GNU/Linux ha un kernel dedicato a ottenere latenze bassissime mentre windows mette a disposizione solo i driver asio4all per minimizzare i ritardi... e la differenza tra un kernel e un driver non è molto sottile.

inoltre la possibilità di utilizzare anche computer non troppo recenti è un enorme valore aggiunto, ripeto, senza prendere in considerazione tutti i plugin e i software disponibili in forma gratuita :)
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 04/02/2014 ore 15:21:2
Il problema è che le interfacce audio sotto Linux non sono supportate o quasi, per non dire di hardware più specializzato.
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di draiv utente non più registrato
commento del 04/02/2014 ore 15:41:37
buona parte dell'hardware generico viene riconosciuto (piccole pene per il wireless, niente di assurdo comunque) mentre proprio sul sito di alsa trovi la lista completa delle schede audio supportate ;)

allego il link:
vai al link
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di dissident [user #3486]
commento del 04/02/2014 ore 15:23:35
Sui driver non è vero, qualunque scheda audio decente ha i suoi ASIO specifici, gli ASIO4ALL sono solo per le schede consumer che ne sono prive.
Io con la mia MOTU su W8 ho latenze dell'ordine dei 2.3 ms, ti sfido a fare di meglio sotto Linux. ;)
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di draiv utente non più registrato
commento del 04/02/2014 ore 15:47:3
fidati che un kernel non è un driver, funziona molto meglio: di fatto tutto il sistema collabora, non solo i driver; io non posso fare un confronto obiettivo, perchè non provi sulla tua macchina? vedi se hai latenze maggiori, minori o uguali :)

oltretutto hai mai visto il routing del segnale sotto Linux? puoi collegare tutto con tutto visto che invece della suite unica hai diversi programmi da collegare a piacere... io non posso che consigliarlo :)

fai una prova e fammi sapere! ;)
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di dissident [user #3486]
commento del 04/02/2014 ore 16:32:48
Vedi già c'è un primo ostacolo: MOTU (non l'ultima degli sfigati) non é supportata da linux.
La seconda questione é che meno di 2.3 ms di latenza é fisicamente impossibile averli, quindi cui prodest?
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di draiv utente non più registrato
commento del 04/02/2014 ore 16:56:49
eh, purtroppo è un problema diffuso, risolvibile solo con acquisti ad hoc... io preferisco spendere in hardware piuttosto che in software, ma questo è soggettivo

lol, è cosi divertente prendere in giro i meno esperti che consigliano qualcosa che non si conosce? io mi limitavo a consigliare un alternativa, senza pretendere di portare acqua al mio mulino, spero di non essere stato frainteso :)
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di dissident [user #3486]
commento del 04/02/2014 ore 17:48:35
Ma vedi anche io preferisco investire in hw e proprio per questo ho preso la motu da 600€ perché rispondeva alle mie esigenze audio, il costo del software é irrisorio (29€ licenza w8 e 50€ licenza Reaper).
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di draiv utente non più registrato
commento del 04/02/2014 ore 18:34:47
niente male dunque! :D

io con w7 ho provato qualche drum machine freeware ma proprio non andava... se avessi fatto il dj pure pure... poi ho sentito le demo di hydrogen su youtube, è stata la prima cosa che mi ha spinto a masterizzare il cd di Ubuntu, qualche tempo ho lasciato del tutto windows (troppo lento) :)
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di mikitux [user #31163]
commento del 16/02/2014 ore 00:25:43
Con GNU/Linux con me si sfonda una porta aperta. Senza troppi fronzoli - e fatica - ecco una latenza minore di 3ms:

vai al link

naturalmente da utilizzare con programmi come Ardour (qui Windows non è ammesso, al massimo il Mac ^_^ ):

vai al link

eventualmente combinandolo con altri software per "Hyper Low Latency" system. ;-)
E anche qualche pubblicazione in merito:

vai al link

Bye 8-)
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di mattconfusion [user #13306]
commento del 17/02/2014 ore 17:03:19
quoto (anche se più che 150 tracce io arrivo al massimo a 8 ahah).
Windows 7 + Reaper + Saffire 6 USB, nessun problema di latenza.
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di yasodanandana [user #699]
commento del 04/02/2014 ore 15:47:29
non "per forza", ma se lavori con apple te ne accorgi che e' tutto un altro mondo... :-)
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di draiv utente non più registrato
commento del 04/02/2014 ore 16:05:02
l'ho visto all'opera con protools 9 mentre registravo un disco

francamente niente di miracoloso rispetto a quello che posso fare su un pc che ormai vale 200 euro o meno senza spendere in software :)
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di yasodanandana [user #699]
commento del 04/02/2014 ore 16:17:07
:-)
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di draiv utente non più registrato
commento del 04/02/2014 ore 16:32:49
davvero... non parlo per partito preso, sono solo consapevole che la presunta superiorità è solo una colossale operazione di marketing; è innegabile che noi musicisti prendiamo pubblicità per oro colato, in tutti i campi :(
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di yasodanandana [user #699]
commento del 04/02/2014 ore 16:50:07
che tu possa non concordare ok .. ma non generalizzare, io sono capace di valutare se uno strumento o un apparecchio mi porta vantaggi concreti oppure no..
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di draiv utente non più registrato
commento del 04/02/2014 ore 17:06:59
dunque hai anche provato linux o hai solo il mac perchè tutti dicono che è cosi? :)
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di yasodanandana [user #699]
commento del 04/02/2014 ore 17:21:58
non funziona in questo modo: se vuoi domandarmi delle cose, saro' felicissimo di rispondere.. se devi attribuirmi degli atteggiamenti e io debbo difendermi, la voglia di interloquire mi passa all'istante
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di draiv utente non più registrato
commento del 04/02/2014 ore 17:43:37
chiedo scusa, mi sono svegliato con la luna storta (tendiniti che ti tengono compagnia per un anno...)

chiedevo, hai dato un occhiata anche ad Ubuntu? io l'ho scelto perchè volevo registrare delle idee, ma su windows non potevo permettermi le licenze dei programmi... e quelli freeware non erano proprio idonei :(

mi rendo conto che richiede tempo e non tutti ne hanno, ma con un pò di buona volontà si fa tutto :)
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di yasodanandana [user #699]
commento del 04/02/2014 ore 18:06:19
si ho dato un'occhiata.. forse piu' che un'occhiata e confermo il mio parere sulla superiorita' del lavoro in ambiente apple... pero', se uno si trova bene e ci fa della musica che gli piace e piace, va benissimo.. ci mancherebbe altro... :-)
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di draiv utente non più registrato
commento del 04/02/2014 ore 18:37:30
hai riscontrato problemi specifici? oppure i software non facevano al caso tuo?

sarà che non sono molto esperto, ma finora mi sono sembrati ottimi... ho anche la possibilità di leggere le tab in guitar pro e cambiare gli strumenti assegnati alle tracce :)
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 04/02/2014 ore 16:59:51
Mi pare una delle affermazioni più azzardate di tutti i tempi.

Pro Tools è uno standard "de facto" perché consente di avere un'unica piattaforma su cui lavorare, sia che tu ti trovi a Timbuctù che in Norvegia, dal project studio alla megaproduzione da superstar.

Giusto o sbagliato che sia, quelli di Digidesign/Avid hanno inventato un qualcosa che certificano che funzioni in un certo modo, a patto che tu segui le loro regole, e ti garantiscono il risultato.
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di draiv utente non più registrato
commento del 04/02/2014 ore 17:12:30
lo stesso vale nel mondo del software libero, hai quello che vuoi in qualunque parte del mondo

hai centrato il punto, è uno standard e non ti permette di andare oltre le loro regole, questo è inaccettabile per me;

d'altronde se lo chiamano software libero un motivo ci sarà :D
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 04/02/2014 ore 18:10:1
Più che il software, poté l'hardware...

ProTools è un sistema che realmente mantiene ciò che promette. Ed essendo indipendente dalla macchina e dall'OS sottostante, consente davvero di ammortizzare l'investimento iniziale nel corso del tempo. Oltretutto, si tratta dell'unico produttore del genere che ha un programma di ritiro delle macchine usate per incentivare il passaggio ai nuovi prodotti.
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di draiv utente non più registrato
commento del 04/02/2014 ore 18:44:34
mi è stato parlato dell'ottimo hardware dei mac, ma ho visto che ci sono anche molti Dell e HP con esattamente gli stessi componenti, a prezzi di poco più bassi

quanto a ProTools, beh poterci investire sicuramente porta dei vantaggi nel lungo termine, ma parliamo di prodotti professionali... l'articolo parlava di "home made" e mi sono permesso di suggerire un OS poco conosciuto ma dalle ottime potenzialità e a costo zero (non è detto che le cose gratuite siano di bassa qualità) :)

magari provalo su una macchina "anzianotta", ti assicuro che fa miracoli, puoi anche provarlo senza modificare nulla nell'hard disk; è un suggerimento che do a tutti, consente di far risorgere (letteralmente in alcuni casi) anche macchine di 7 anni fa :)
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di theoneknownasdaniel [user #39186]
commento del 06/02/2014 ore 09:30:18
Ciao,
Spunto dal nulla dopo anni di assenza e cambio di nick, ma certe diatribe da tifosi veramente non le sopporto più.
Ho avuto un pc windows, latenza a mille, inutilizzabile, con la scheda audio della Line6 andava leggermente meglio, ma nulla di che quando si trattava di aggiungere una o due tracce con reaper (portatile di fascia media, nulla di trascendentale).
Gli ho messo sopra Ubuntu, ero colto anche io dal fuoco sacro del software libero. Poi però mi sono rotto di lanciare tutte le volte jack e sperare che partisse, perdere mezz'ora per far partire tutto il sistema, e trovarmi poi a corto di ispirazione quando Ardour era finalmente operativo e tutto era collegato a dovere. Io purtroppo lavorando non ho tempo da perdere.
Ho preso un macbook, il più economico di tutti. Oh, c'è già Garageband installato. Oh, in un niente si registra, e non devo fare configurazioni particolari per l'uso casalingo che ne fa mia moglie e l'uso musicale che ne faccio io. Garageband rispetto a Reaper ha forse un aspetto più giocattoloso, ma ha a bordo una miriade di suoni ed ampli, acquistando per meno di 10 euro il pacchetto opzionale hai a disposizione un sacco di suoni di batterie in più. Senza perdere tempo in configurazioni o menate tipo driver. La scheda audio Line6 viene subito riconosciuta. Mi dispiace per i fanboy di Linux, ma è veramente tutto un altro pianeta. Per avere le stesse prestazioni su una macchina Windows, bisogna spendere di più in hardware. E per averle con Linux, ci va qualcuno che prepari il pc prima di sedercisi davanti e suonare. Perché alla fine noi non suoniamo i driver o i programmi, quelli sono solo dei mezzi per memorizzare la musica che abbiamo dentro su un supporto digitale.
Fine della storia, scrivo il prossimo commento tra altri 5 anni.
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di draiv utente non più registrato
commento del 06/02/2014 ore 10:57:12
si, so benissimo di cosa parli, conosco molti casi in cui non si prende pace con Linux, ma nel mio caso jack è stato configurato a dovere e ogni volta parte senza magagne

prima di installarlo non conoscevo nulla di computer neanche io, e complice il fatto di avere un minimo di tempo a disposizione ho approfondito e ho ottenuto i miei risultati :)

come dicevo più sopra, con la pazienza si fa tutto, se non si ha tempo è un altro conto

guerre di religione? il mio era solo un suggerimento, sottolineo e strasottolineo, visto che si parlava di home recording e sopratutto non è detto che quello che sia meglio per te e altre 10000 persone sia meglio per forza per il resto del mondo, lascia governare il libero arbitrio e non insultare l'intelligenza del primo che passa

è lecito dare consigli o devo passare per eretico? fanboy a chi? posso dire lo stesso di te
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di touchstyle [user #7526]
commento del 07/02/2014 ore 08:58:1
Quoto draiv sia per quanto riguarda le prestazioni dei sistemi basati su kernel linux lowlatency o realtime (basse latenze ottenibili anche con harware "vecchio") sia per la questione "linux è roba da smanettoni.
Distribuzioni quali KXStudio o AVlinux (due di quelle che vanno per la maggiore, ma ce ne sono alte) sono molto più facili da installare di XP.
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di draiv utente non più registrato
commento del 07/02/2014 ore 11:11:43
Io utilizzo Ubuntu studio, era la più consigliata per i neofiti totali :D

Poi se qualcuno ha avuto problemi di riconoscimento hardware o poco tempo per sistemare il tutto non può dire che "va scelto quello perché è meglio"...il mondo è bello perché è vario ragazzi! Sento parlare da sempre della superiorità del mac ma da poco ho scoperto questo'alternativa, perché non consigliarla? Ci sono almeno 5 studi di registrazione italiani che usano GNU/Linux in ambito professionale, come vedete ognuno riscontra un esperienza differente :)
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di Grix [user #36841]
commento del 08/02/2014 ore 13:43:32
ei ciao! Che programmi ci sono per registrare su ubuntu studio? ho visto che il mio amplificatore Yamaha THR è compatibile..
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di draiv utente non più registrato
commento del 08/02/2014 ore 21:12:38
ciao! allora dipende: c'è audacity che è molto famoso anche su windows, molto semplice e intuitivo, fa il suo dovere ma è amatoriale, si credo sia la parola esatta... poi c'è ardour, una DAW a cui non manca nulla, professionale al 100 % ma di contro è meno intuitivo di audacity :)

c'è anche rosegarden... ma è per lo più indirizzato a creare tracce midi, so che questa funzione è stata implementata anche in ardour

tutti e tre i programmi sono presenti nei repository di ubuntu

se intendi usare ardour ti consiglio questa magnifica guida:
vai al link

che parte dall'installazione dei software (puoi anche saltare quella parte) configurare i programmi e registrare :D

audacity l'ho usato poco, ma trovi sicuramente altre guide in rete

buona musica!
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di mikitux [user #31163]
commento del 16/02/2014 ore 00:28:19
Ardour per la registrazione multitraccia è il top in GNU/Linux:

vai al link
Rispondi
Re: mac? un cliché antiquato
di draiv utente non più registrato
commento del 16/02/2014 ore 12:21:50
quoto, peccato che manchi una documentazione approfondita in italiano.... comunque se mastichi un pò d'inglese approfondisci, mentre per le funzioni base ci sono diverse guide
Rispondi
il pc di Papà
di mke52 [user #17126]
commento del 04/02/2014 ore 14:01:01
Bel articolo, grazie.
Concordo sul pc di Papà che interpreto anche come un pc qualsiasi. Ho fatto registrazioni live di 16 tracce contemporanee con un vecchio HP del 2009 usando un HD esterno in usb come destinazione della registrazione e cubase 7 come sw. Nessun problema.
Poi se devi fare mix sofisticati o usi librerie e synth interni magari un pò di potenza in più serve, ma per cominciare meglio "scippare" il vecchio laptop con XP e spendere i risparmi su scheda audio, microfono e monitor.
Sulle casse io non disdegno un coppia di altoparlanti da PC in aggiunta ai monitor. Sono della teoria che se si sente bene su casse scarse, si sente bene ovunque. La prova del nove la faccio sempre in auto. Se il mix si sente bene in auto vuol dire che va bene ed è pronto per il mastering.

Il tutto solo ed esclusivamente a livello hobbistico si intende per i pro non mi pronuncio e lascio la parola a loro.
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Re: La prova del nove la faccio sempre in auto
di gigswiss [user #35314]
commento del 04/02/2014 ore 15:18:08
Come Neil Young!
"You can tell a great song if you listen in the car"
Anche lui infatti faceva la prova del nove delle sue registrazioni in auto ma non per motivi acustici però; infatti molte volte si accontentava dei pessimi impianti di serie delle sue auto.
Il motivo?
"Because if you are listening in the car, you have a changing picture. You are also distracted by driving. You are doing two things at once, which is really good for music. The soundtrack to the landscape? There you go."
Rispondi
Re: La prova del nove la faccio sempre in auto
di Claes [user #29011]
commento del 04/02/2014 ore 17:58:13
Questo mi fa pensare... un ascoltatore ha rarissimamente un impianto da studio. Pensateci, non si ascolta ancorati a una posizione fissa per un stereo perfetto - ci si muove mentre si ascolta e vi possono pure essere rumori di fondo esterni.

=== "You can tell a great song if you listen in the car" === ...mai provato! Sarà per la prossima volta...
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Re: La prova del nove la faccio sempre in auto
di mke52 [user #17126]
commento del 05/02/2014 ore 09:11:09
Verissimo! molto spesso mi trovo in auto e, sopratutto in coda, la musica mi diventa la colonna sonora di quello che vedo ed i gesti quotidiani diventano un video musicale. Una volta la macchina davanti a me mise la freccia e per una coincidenza incredibile, questa andava a tempo con la musica; pochi secondi, ma mi sembrava di essere entrato dentro un film...
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Re: La prova del nove la faccio sempre in auto
di Claes [user #29011]
commento del 05/02/2014 ore 11:18:59
È difficile la prova del nove del cinema ma, con un pò di fortuna, si può capitare su un soundtrack. Una ben riuscita è la colonna sonora di "Easy Rider" - da vedere se non già visto.
Rispondi
Linux - Mac - PC --> hobby/professionista
di skizz0 [user #180]
commento del 07/02/2014 ore 09:33:25
Un'altro commento sul systema operativo ecc ecc

Anticipo che ero smanettone pure io... ma...

personalmente li ho provati tutti e tre.
Quello che mi ha fatto più dannare, nel mio caso, è stato linux perchè la scheda audio non era supportata. peró dopo averci perso un bel po' di ore di tempo (quantificherei in 3 giorni lavorativi) sono riuscito tramite qualche accrocchio a far funzionare questa scheda da 24 input/output come una semplice due canali...

Windows... beh dopotutto, se si crea un'installazione dedicata solo alla registrazione, dunque nessuna connessione a internet, nessun extra, solo sistama operativo + DAW + plugin è abbastanza stabile ma mi ha dato comunque sempre dei problemi e diverse volte mi ha fatto perdere tempo... e pazienza..

L'ultimo che ho provato e dove sono "pigramente" rimasto è il sistema apple. Senza tanti problemi attacchi e vai... e lavori. scusate se suona come una publicità, ma è stato realmente così.
anche apple ha i suoi difetti... per esempio l'ultimo sistema operativo OS 10.9 qualche problema con i DAW li ha dati... ma è un OS gratuito... dunque posso comprendere :)

Quello che voglio dire è se lo fai per hobby e hai tempo da perdere vai pure di linux,
quando lavori a livello professionale e non hai tempo di smanettare con il computer perchè hai un lavoro da fare, allora ti affidi al systema che ti da' più sicurezza.

è un discorso che avevo già fatto con altre persone e lì vedo sempre la differenza tra uno che lo fa per passione e uno che lo fa per lavoro.

---- sistemi operativi off -----

L'home recording si sta diffondendo a macchia d'olio grazie alla "democratizzatione" degli apparati audio (grazie anche alle produzioni cinesi) che ha permesso a tutti di potersi costruire un ministudio in casa... la domanda è: ma siamo veramente tutti capaci di usare questi mezzi nel modo corretto?
E che qualità cerco? ci sono convertitori AD che potrei tollerare in ambito live... ma in studio mai.

Qui ritorna la domanda inziale: lo faccio per hobby e dunque per registrare un demo o lo faccio per professione?

il problema è che ho iniziato a vedere... anzi sentire in giro produzioni fatte in casa, pubblicate da case discografiche "minori" che per risparmiare sulla produzione si abbassano a tanto.
Con questo non voglio dire che non sia possibile creare un prodotto professionale in home studio, ma che nella fase di registrazione, mixaggio, pre mastering ecc ecc ci sono variabili che non tutti gli hobbisti considerano....
Il primo punto a cui si fa riferimento è l'ascolto, ovvero: potrai avere anche pre o mixer Neve, microfoni Neumann, registrare su nastro, usare compressori fairchild ecc ecc.. ma se alla fine il mix lo fai nella tua camera... beh allora scordati la prova del 9 fatta in auto.

Ora non lo dico per fare un favore a chi lo fa di professione (anzi un po' anche per loro perche la pagnotta la devono mangiare anche loro) ma se volete pubblicare qualcosa che va venduto, fateci un giro in studio, magari registrare a casa o in sala prove, ma il mix fatelo fare ad una persona che sa.
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Linux è ricerca
di batdevis [user #2722]
commento del 07/02/2014 ore 12:19:31
Sono d'accordo sul fatto che il mac è comodo, il software funziona subito e l'hardware è affidabile.
Consigliatissimo.

Ma io continuo a sbattere la testa su linux perché imparare come farlo funzionare mi piace.
Credo nella filosofia che ci sta dietro, l'open source, che vuol dire "libero", prima che gratis.

Molta della ricerca fatta in ambito linux viene poi riportata in ambiente mac, un esempio su tutti l'interessante audio server JACK: vai al link, vai al link

Oppure Ardour: vai al link

Quindi ben venga chi continua a sperimentare con linux e a contribuire alla sua crescita, anche solo segnalando un bug alla community.
Rispondi
bellissimo articolo, io preferisco comunque ...
di superloco [user #24204]
commento del 11/02/2014 ore 23:48:21
bellissimo articolo, io preferisco comunque i microfoni a condensatore ma se poi chi deve essere registrato preferisce un SM57 nessun problema basta che lo porti lui.
Per il sistema operativo e l'hardware si sa che Apple è la più affidabile ma anche'io spero e credo in linux anche se poi sono costretto per motivi professionali ad usare windows.
Rispondi
W l'SM57!
di JadJules [user #36635]
commento del 01/03/2014 ore 16:53:0
Vecchio muletto inarrestabile. Sinceramente mi sento anch'io di consigliare caldamente questo modello della Shure proprio perché rende sia su strumenti che con la voce. Io sono un cantante principalmente, e parlo proprio per esperienza personale: ho registrato diverse demo con questo mic perché non è che avessimo tutta questa attrezzatura o soldi con i miei compagni di band e ragazzi, una gran qualità non c'è che dire.
Ricordiamoci che è un articolo indirizzato ai principianti questo, anche perché quella della registrazione è un'arte, a volte è più importante avere un buon tecnico che un buon musicista (nel dubbio sarebbe meglio averli tutti e due =D) e prima o poi, se si fa il salto di qualità, è necessario superare l'home recording per passare a quello professionale.
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