Accordo: Sicily: le chitarre di Carmelo Catania

Nella metà degli anni '30 prendeva il via la storia di un liutaio siciliano che avrebbe segnato l'evoluzione dello strumento nel nostro Paese, talvolta anticipando i tempi. Nel catalogo di Carmelo Catania, accanto alle tradizionali acustiche e archtop, comparivano delle singolari baritone e resonator.

Sono da sempre un ammiratore della nostra grande e bella isola, e quando parlo di questa terra meravigliosa non posso non parlare di lui: Carmelo Catania, nato a Catania nel 1908 e morto a soli 62 anni, nel giorno 11 ottobre del 1970, colpito da un male incurabile.

Nella sua vita ha collezionato tanti riconoscimenti fin da quando, partito dalla sua città natia a soli 18 anni, si formò nella mia Napoli presso il grande liutaio Calace. Tuttavia, il grosso del suo apprendistato lo fece poi a Roma, dove incontrò il liutaio Luigi Embergher, già in avanzata età ma che era già a conoscenza della sua opera nel campo. Ciò accadde dopo che Catania ebbe fatto conoscenza con Galileo Vachier, autore di uno studio premiato dall'Accademia d’Italia nel 1937. Fatto notevole fu che la commissione esaminatrice era presieduta dal grande maestro Pietro Mascagni, luitaio il Vachier con cui entrò in collaborazione.

All'epoca, il giovane Catania aveva registrato la sua azienda alla Camera di Commercio di Catania appena da un anno, cioè nel 1936, iniziando anche la vendita di strumenti con il proprio nome.

Alla fine del secondo conflitto mondiale, il liutaio ampliò la sua attività esportando anche all'estero, e nel 1957 trasferì il laboratorio di liuteria a Mascalucia, in locali molto più ampi e confortevoli.

Qui arrivò a dare lavoro a cinquanta dipendenti con una produzione annua di circa 12 mila strumenti di cui oltre la metà veniva esportata anche in America del Nord, Centro e Sud. Una intensa attività interessava anche l'Europa, comprese Islanda, Norvegia e Svezia, poi in tutto il bacino del Mediterraneo, Israele e Paesi Arabi compresi, Africa Equatoriale, Medio ed Estremo Oriente, Australia, Nuova Zelanda e anche in Polinesia.

I suoi strumenti furono presentati anche all’Expo Universale di Bruxelles del 1960 e in quella di New York del 1964, vinse una medaglia d'oro per un suo mandolino in una mostra dell'artigianato organizzata dalla Provincia di Catania in quegli anni.

Le immagini sono prese dal catalogo originale delle chitarre Carmelo Catania e fanno riferimento ai modelli al top della gamma.

Non molti sanno che, in un periodo in cui timidamente i giovani si affacciavano al mondo della musica suonata nelle balere e nei teatrini degli oratori, lui aveva già realizzato una chitarra con il risuonatore tipo Dobro o National e anche una baritona, due cose tanto lontane dalle nostre tradizioni luiteristiche ove il mandolino la faceva da padrone.