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Perché i classici vanno fuori produzione?
Perché i classici vanno fuori produzione?
di [user #40119] - pubblicato il

I produttori di effetti per chitarra sembrano voler trasmettere l'idea che "più è meglio", con stompbox ricchi di manopole, connessioni e modalità alternative. E se ciò andasse a discapito della vera qualità sonora di un effetto e della sua capacità di stimolare la creatività del musicista?
I produttori di effetti per chitarra sembrano voler trasmettere l'idea che "più è meglio", con stompbox ricchi di manopole, connessioni e modalità alternative. E se ciò andasse a discapito della vera qualità sonora di un effetto e della sua capacità di stimolare la creatività del musicista?

Un recente articolo su due delay a confronto ha rappresentato l'occasione per fare alcune riflessioni sulla direzione presa dal mercato degli effetti per chitarra elettrica. Carico di controlli e possibilità espressive, il delay Line 6 DL4 ha conquistato una buona porzione di appassionati. Tuttavia, chi ricorda alcune macchine storiche potrebbe notare che l'effetto, come anche altri suoi concorrenti, punta più sulla quantità che non sulla qualità dei suoni e delle timbriche offerti.

Negli anni '80 Digitech propose la serie PDS, tra cui l'8000 Echo Plus: si tratta di un delay dalla pasta sonora molto calda, dotato di una possibilità di intervallo temporale di ben otto secondi, che offriva anche una interessante possibilità di creare loop di pari durata e di alterare il pitch del materiale sonoro creato nel loop secondo un range scelto dall’utente, con possibilità di aggiunta progressiva di nuovo materiale.
A distanza di vent'anni, Digitech reclamizza la serie dei looper Jamman come la diretta discendente dei vecchi PDS, ma le cose non stanno esattamente così.

Digitech sembra puntare sugli aspetti quantitativi: dagli originari otto secondi di campionamento si è passato ai minuti e poi alle ore, sono stati moltiplicati gli switch per creare più loop con sistemi più o meno agevoli di sincronizzazione, è stata aggiunta una funzione di trasposizione di ottava del loop, è stata aggiunta la funzione Undo, ma è stata eliminata la funzione di alterazione del pitch.

A mio parere, dare al chitarrista la possibilità di giocare con l’alterazione del pitch non in maniera fissa ma con un sistema flessibile come il vecchio PDS significa consentire una possibilità molto più ampia di interagire con il materiale sonoro da un punto di vista armonico e melodico. Basta vedere l'uso che ne fa Bill Frisell per rendersene conto.

Perché i classici vanno fuori produzione?

Sul mercato, esistono pedali di diversi produttori che, alla fine, fanno più o meno tutti le stesse cose, e le strategie di produzione sembrano dominate da un'intesa comune il cui orientamento sembra il seguente:
- non deve esistere un prodotto che offra il massimo, ma ognuno deve offrire qualcosa che non offre il diretto concorrente e viceversa
- il prodotto deve offrire molti "gadget", termine col quale intendo la presenza di ammennicoli, elementi secondari di utilità relativa
- il prodotto non deve stimolare la creatività del musicista, ma deve piuttosto puntare all'effetto "siamo nell'era dello shimmer".

Ogni tanto spunta fuori qualcosa di nuovo: mi viene in mente il Freeze di Electro Harmonix che, nella sua semplicità e immediatezza, alla fine ha il pregio di essere inedito e di consentire allo strumentista una rivisitazione delle possibilità interattive col suono.
La cosiddetta creatività consiste in un fattore soggettivo, non c’è dubbio: nulla esclude, pertanto, un utilizzo inaudito e artistico dello shimmer, di effetti corali e quant’altro.
Il fatto è che, per restare nell’esempio, lo shimmer è soprattutto una sonorità, un elemento aggiunto a un delay o un riverbero, ma in se stesso non è uno strumento dotato di particolare flessibilità: è un colore, se ti serve lo prendi e lo metti assieme ad altre cose, ma non è un pennello che ti consente di dare forma alle cose. Non so se la metafora è efficace.

Ultimamente mi è capitato di vedere la demo di un arpeggiatore, si chiama Arpanoid. È un prodotto molto simpatico, dotato di possibilità di intervento sulla velocità di esecuzione delle sequenze, ma le sequenze sono preimpostate dalla fabbrica, non posso crearne di mie. Che senso ha questo? Si tratta di un giocattolo o di uno strumento al servizio dell’inventiva individuale? Forse è una via di mezzo.

Perché i classici vanno fuori produzione?

Ma, tornando al vecchio Digitech PDS, cosa c’è oggi sul mercato che possa reggere il confronto? Gli unici pedali che hanno qualcosa di simile forse sono il Memory Man con Hazarai (che però dispone di un intervallo temporale limitato), probabilmente El Capistan di Strymon (il cui timbro mi sembra diverso e la cui facilità di utilizzo e completezza mi riservo di provare alla prima occasione) e per finire il Pigtronix Echolution (vecchia versione con aggiornamento) che mi pare necessiti di terze parti e del quale non ho trovato demo veramente complete sul web.

Alla disperata ricerca di un qualche prodotto con caratteristiche uguali (e magari superiori) a quelle del Digitech PDS (cioè dopo trent'anni di evoluzione tecnologica) mi sono imbattuto in un sito sudamericano, Maneco Looper, i cui prodotti sembravano promettere sfracelli. Ho pure scritto un mail, poi però ho verificato che non è più attivo da anni.
Cosa bisogna fare, al giorno d'oggi, per ottenere ciò che decenni fa veniva offerto come dotazione standard di fabbrica?

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Riguardo alla tua perplessità sul ...
di dissident [user #3486]
commento del 04/03/2014 ore 17:52:25
Riguardo alla tua perplessità sul Memory Man con Hazarai, ossia che dispone di un intervallo temporale limitato, ma a chi serve davvero un delay che arriva a 8 secondi o più?
Il motivo per cui dalla nuova JamMan è stato tolta la possibilità di modificare il pitch è che non era una feature di qualità (a mio parere) abbastanza buona. Poi c'è anche da dire che Digitech negli ultimi anni ha una politica commerciale da mani nei capelli, eh, quindi un'ulteriore zappata sui piedi non mi stupirebbe più di tanto :D
Rispondi
Re: Riguardo alla tua perplessità sul ...
di rosenkrantz [user #40119]
commento del 04/03/2014 ore 19:59:43
A cosa serve un intervallo temporale di 8 secondi … supponiamo che tu intenda creare una frase piuttosto articolata … le sue note non hanno tutte lo stesso valore temporale e tra le note ci sono delle brevi pause… non è una frase veloce … vuoi affidare a questa frase di apertura un particolare valore evocativo: più che una frase si tratta di un motivo … un frammento musicale tutto sommato breve che, comunque, ha tutti i requisiti per essere identificato come un vero e proprio motivo, cioè una cosa cantabile che ti rimane in mente ….

… vai a controllarne la durata e scopri che non dura 8 secondi … ma nemmeno 2 secondi … diciamo che questo motivo occupa il tempo di 4 secondi.

Nei successivi quattro secondi vuoi che questa frase suoni ancora una volta ma, quando ciò accadrà (perché magari un delay te lo consente) tu vuoi suonare su questa frase ripetuta dal delay un’altra frase che sia di contrappunto alla prima …

Così per un po’ crei una sequenza di frasi che da contrappunto divengono tema per un altro contrappunto ….

Poi decidi di tenere l’ultima di queste frasi e di sovrapporre in layer altre frasi … non sono frasi dense quanto piuttosto rarefatte … ma al tempo stesso ritmicamente varie … ogni aggiunta non crea una massa sonora informe … è piuttosto l’inserimento di un dettaglio, di una sfumatura che contribuisce a rendere nitida un’immagine ….

….poi decidi di alterare il pitch salendo di un intervallo di quinta … il loop memorizza anche la progressione del pitch, il suo progredire verso l’acuto come se fosse il glissato di un violoncello ….

Il loop ti rimanda indietro la frase che ora, suona più veloce e trasposta una quinta sopra … e tu aggiungi un layer che suonerai una quinta sopra, ma nel registro più grave della chitarra….

Poi decidi di riportare il loop cosi stratificato all’intonazione originaria … ora però l’ultima frase che hai suonato, quella sul registro grave, ti suona una quarta sotto, in un registro che il tuo strumento, da solo, non raggiungerebbe…..

Ecco, a questo mi servirebbe un delay con 8 secondi di intervallo temporale: e questo è quello che poteva fare il DIGITECH PDS 8000… una macchina al servizio della creatività umana, una macchina la cui concezione era completamente diversa dai loopers attuali le cui spropositate memorie, con tutto il rispetto, mi sembrano concepite nella logica del karaoke.

Detto questo, se il motivo per cui dalla nuova JamMan è stato tolta la possibilità di modificare il Pitch dipende dal fatto che non era una feature di qualità (a tuo parere) abbastanza buona, scrivigli subito e digli che hai campiato idea.... fallo per me ... in nome dell'"accordianesimo" che ci accomuna ..... :-)
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Ahah guarda avessi questo potere ...
di dissident [user #3486]
commento del 04/03/2014 ore 21:00:11
Ahah guarda avessi questo potere lo farei senza pensarci due volte :D

Sul discorso del pitch capisco bene le potenzialità che si sono andate a perdere togliendolo, sui tempi così lunghi la mia perplessità é che in tutta la mia "carriera" di chitarrista non credo di aver mai superato il secondo e fatico proprio ad immaginare necessità oltre i 2/4 secondi, non dico non ci sia chi ne ha bisogno ma mi sembra un po' una nicchia, per questo ragionavo sul Memory Man w/ Hazarai come alternativa
Rispondi
Credo che il Memory Man ...
di rosenkrantz [user #40119]
commento del 04/03/2014 ore 21:27:1
Credo che il Memory Man w Hazarai offra tre sec. di ritardo massimo e 20 sec. in modalità loop: puoi alterare il pitch del loop in maniera progressiva, ma non disponi della funzione sound on sound del Digitech PDS 8000.

Ho scandagliato il web in ogni modo possibile: l'unico pedale che sembra offrire proprio le stesse cose sembra essere essere El Capistan: il punto è che, essendo la simulazione di Tape Delay, El Capistan non mi convince per quanto riguarda il suono ... nel senso che mi sembra molto diverso dal Digitech ... più fluttuante, il loop sembra degradarsi progressivamente...

Comunque se è vero, come dice qualcuno, che "un quadro vale più di mille parole", segui il link e guarda il video dal min. 6.20 al 10.20 .... vai al link
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Mah... non direi, anzi, da ...
di alexus77 [user #3871]
commento del 05/03/2014 ore 08:23:35
Mah... non direi, anzi, da quel che vedo e' tutto il contrario, c'e' una disponibilita' di pedali infinita. Piuttosto, le elaborazioni piu' complesse sono ora supportate da computer e simili, perche' la tecnologia si evolve, ma non e' che manchino opzioni, anzi.
Rispondi
Re: Mah... non direi, anzi, da ...
di rosenkrantz [user #40119]
commento del 06/03/2014 ore 18:59:50
che ci sia una disponibilità di pedali infinita l'ho detto io stesso ... però ho anche detto che fanno un pò tutti le stesse cose ...

detto in altro modo, trent'anni fà se veniva scoperto un processo tecnologico nuovo, questo veniva subito implementato in un pedale ... ora ho l'impressione che alla moltiplicazione dei prodotti non corrisponda questa attitudine .... penso, cioè, che i produttori potrebbero offrire opzioni più creative e non lo fanno di proposito per una questione di marketing ... ecco perchè spesso un pedale nuovo ha sopratutto più "accessori" che innovazione ... almeno questa è la mia idea, ma se qualcuno mi dimostra il contrario non mi dispiace affatto ....

Quanto al fatto che le elaborazioni più complesse sono ora supportate da computer ... forse bisognerebbe aprire un capitolo a parte ... il paragone tra i "due mondi" può essere interessante, magari qualcuno potrebbe scrivere un articolo dedicato ... (.... se hai delle buone idee di partenza potresti iniziare tu ... ) ... ma, per restare sul tema del Digitech PDS, ignoro completamente se esista qualcosa che possa emularlo su PC o Mac ....

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