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La pedaleria del chitarrista ignorante
La pedaleria del chitarrista ignorante
di [user #32415] - pubblicato il

Una buona pedaliera da rock blues non richiede necessariamente esborsi importanti. Un'adeguata selezione di overdrive e modulazioni essenziali, accoppiando l'ampli giusto e la chitarra adatta, assicura un sound sufficiente a dare la buona dose di soddisfazione, a casa e non solo.
Una buona pedaliera da rock blues non richiede necessariamente esborsi importanti. Un'adeguata selezione di overdrive e modulazioni essenziali, accoppiando l'ampli giusto e la chitarra adatta, assicura un sound sufficiente a dare la buona dose di soddisfazione, a casa e non solo.

Rimango un lettore affezionato di Accordo da sempre. Bel sito, bella comunità, amministrazione intelligente e onesta. Come scrittore invece sono parchissimo: dopo tre anni ecco il mio secondo intervento. Espletate le formalità di rito andiamo al sodo.
Come l'altra volta parliamo di blues rock suonato alla vecchia. Spero che i funambolici e coltissimi chitarristi ginnici, quelli che sanno sempre che nota stanno suonando e perché, adoratori di millemila scale suonate alla velocità della luce, con una precisione da orologio atomico relazionata a strutture armoniche raffinatissime, non si arrabbino troppo. Anzi, consiglierei loro di saltare a piè pari il post. Perché mi rivolgo al chitarrista ignorante di cui potrei rappresentare l'archetipo, espresso attraverso una preghiera di mia invenzione:

La preghierina del chitarrista ignorante.
Allora grazie Dio per la pentatonica e la Stratocaster.
Benedici Leo Fender e perdona le anime coi buchi perché non sentono le notine blu.
Perdonami le sempre numerose stecche e schivami le sfighe della vita.
Amen.

Con la professione di fede abbiamo esaurito i preamboli. In tempi di crisi, la filosofia del poca spesa tanta resa pare più che mai attuale. Ebbene sì, ho fatto il grande salto. Ho sentito improvvisamente l'esigenza di dotarmi di effetti persino io.
Il mio setup di base, fin troppo ricco, è composto da un Fender Deville 212 ex demo pagato poco che ho da una vita. C'è di molto meglio ovviamente ma se opportunamente regolato, cominciando col tenere quieti i medi contrariamente a quanto si fa su altri amp, per le mie esigenze suona bene e fa il suo. Quindi la Stratocaster va diretta in un Dunlop Cry Baby – ne ho anche un vecchia versione Jimi Hendrix ma è scoppiato il pot, prima o poi lo cambierò – poi un Boss BD2 Blues Driver che finisce in un TS9 degli anni '80.
Dopo varie prove e spippolamenti, al momento uso il Blues Driver come boost del TS9.
Il Blues Driver solo come boost mi schiarisce il presunto intubamento sui bassi del Deville, che comunque a me non dispiace affatto, per un bel pulito potente tendente all'arrogantello pieno e friccicoso.
Il TS9 lo tengo invece abbastanza carico di drive ed è già bello da solo. Tuttavia, se lo boosto col Blues Driver mi parte un festival della crema dolcissimo, pieno e cattivo quanto serve. La risposta al tocco per me è tutto. Pertanto è il drive che deve seguire il mio delirio chitarristico ignorante. Non il contrario.
I toni vanno regolati alla bisogna in base all'ambiente e ai volumi. In più, pur essendo non proprio Matusalemme, sono di vecchia scuola: si suona l'amplificatore valvolare, non tanto chitarra e pedalini. Lo so, per molti è la bestemmia delle bestemmie ma per me no.

La pedaleria del chitarrista ignorante

Ecco che a furia di comprare, vedere e rivedere, suonarci sopra e tirar giù brani dai DVD del Crossroads Festival organizzato da Eric Clapton (li ho comprati tutti e non solo quelli), ho improvvisamente compreso, come nell'illuminazione di Jake Blues in "The Blues Brothers", che non avrei più potuto vivere senza un tremolo, un vibrato e un rotary speaker. Come reverb invece per ora mi è ancora sufficiente quello a molla dell'ampli, ma non escludo eventuali ulteriori acquisti.
Naturalmente diamo per scontato che tutti conoscano la differenza tra tremolo e vibrato.

L'oggetto dei miei desideri più indicibili è lo Stymon Lex. Un simulatore di Leslie di altissima qualità. Niente, non posso più fare a meno di un sano rotosound. D'altronde bisogna anche riconoscere che ho deciso di arginare le rotopalle causate dall'attuale disastro del nostro Bel Paese, trasferendo la medesima rotazione sul mio suono. Almeno produco qualcosa di utile per me. E sto anche più sereno.
Per chi non conoscesse ancora il Lex, la demo qui.


Sì, costa un botto. Circa 300 euro. Il mio pusher non ce l'aveva. Usati ce ne sono pochi e vogliono quasi gli stessi soldi del nuovo. Ok, acquisto solo temporaneamente rimandato. Per 96 euro nuovo scontato, ho momentaneamente tamponato con lo Shaker Vibrato di TC Electronic. La demo qui.


Lo Shaker come simulatore di Leslie appare modesto. Niente a che vedere col Lex. Ma come vibratini furbini e gustosi può dire decisamente la sua. Ci sono anche dei bei TonePrint da provare, molti dei quali decisamente usabili.
Con opportuna regolazione, la base del suono Fender Vibratone per brani alla "Cold shot" in stile
SRV si tira fuori in dignità.

Eccoci al tremolo. Utile in performance di Fogertiana ispirazione.


Qui per 70 euro nuovo ho portato a casa lo Stereo Pulsar di Electro Harmonix. Senza lode e senza infamia, il suo lo fa bene al pari di altra pedaleria ben più blasonata.


Infine le cineserie. In questo caso tutt'altro che scamuffe ma, al contrario, vere generatrici di killer tones.
120 Euro in due per il phaser Ninety Orange


e lo Yellow Comp.


Riassumendo. In catena abbiamo: Cry Baby, Yellow Comp, Ninety Orange, Boss Blues Driver,
Ibanez TS9, Electro Harmonix Stereo Pulsar, TC Electronic Shaker Vibrato.
E infatti adesso vi mollo perché mi è venuta troppa voglia di una suonata ignorante come si deve.

La pedaleria del chitarrista ignorante
effetti e processori
Link utili
Ampli in uno stompbox
Shaker TonePrint
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