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Una Parlor in EKO (no) MIA
Una Parlor in EKO (no) MIA
di [user #16167] - pubblicato il

La Eko Mia Parlor è una chitarra piccola ma dal grande potenziale. Riveduto e migliorato rispetto alla precedente versione ed equipaggiato ora con un sistema misto piezo-microfono, l'ultimo progetto di Massimo Varini punta in alto, volando a prezzo basso.
La Eko Mia Parlor è una chitarra piccola ma dal grande potenziale. Riveduto e migliorato rispetto alla precedente versione ed equipaggiato ora con un sistema misto piezo-microfono, l'ultimo progetto di Massimo Varini punta in alto, volando a prezzo basso.

Si è parlato a lungo della nuova serie di chitarre acustiche Eko Mia, nata dalla combinazione tra Eko (che torna a puntare con forza sulla produzione di strumenti), Massimo Varini (che ha messo mano al progetto fin dal primo modello) e Roberto Fontanot (liutaio veneto che ha infuso la propria esperienza nel nuovo catalogo Eko).

La Eko Mia è nata con la volontà di proporre una chitarra abbordabile, pensata per chi alle prime armi vuole trovarsi tra le mani uno strumento in grado di accompagnarlo anche su palchi importanti. L’obiettivo fu centrato con la prima versione, comoda e leggera, diventata poi una vera e propria serie. Vi avevamo anticipato alcune caratteristiche e impressioni riguardo diversi nuovi modelli, ma è giunto il momento di vederli uno per uno, iniziando dalla sorprendente Parlor.

Questa tipologia di chitarre acustiche sta rivivendo una seconda giovinezza, dopo essere state un po’ messe in disparte in favore di chitarre dotate di più volume e bassi. Ora, proprio grazie alla spinta che una cassa così piccola può imporre alle frequenze medio-alte, possono trovare una collocazione soprattutto nell’ambito del fingerpicking. Che queste chitarre stiano diventando sempre più apprezzate si nota facilmente vedendo quanti modelli stanno man mano rientrando a catalogo, o addirittura vengono introdotti per la prima volta.


La Mia Parlor è realizzata con legni selezionati. Si parte dal palissandro per il fondo e le fasce, bello scuro e con venature piacevoli alla vista. Il top è in cedro massello, il manico in mogano sormontato dalla tastiera a 20 tasti in palissandro come il ponte, disegnato da Fontanot.
L’attacco del manico è al 14esimo tasto, anziché al 12esimo come sulla maggior parte delle parlor. Questo agevola il musicista che vuole spingersi fino in fondo al manico senza penalizzare le dimensioni della cassa armonica con un cutaway.

L’estetica globale dello strumento è molto curata, a partire dalla paletta slotted con meccaniche dorate e bottoni neri fin giù alla rosetta matchata. Questa ha un disegno molto moderno, che richiama la M che campeggia sulla tastiera, segno distintivo di tutta la serie.
Sulla fascia superiore troviamo infine il sistema di amplificazione. Nello specifico si tratta di un Fishman marchiato Eko, un modello che comprende sia il piezo sotto al ponte sia un microfono a condensatore. Questo può essere miscelato tramite l’apposito controllo che si trova accanto all’invertitore di fase e il notch filter, che insieme permettono di scongiurare ogni tipo di feedback. Tramite sempre il piccolo pannello comandi comprendente il tuner che mette in mute l’uscita una volta attivato, troviamo i controlli di alti medi e bassi. Questi sono tutti sotto forma di manopole e non di fader, una soluzione che permette di risparmiare spazio ma con cui è più difficile entrare in confidenza, soprattutto nell’uso dal vivo.
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Quando tra le grinfie capita una chitarra così minuscola, al punto da sembrare sproporzionata rispetto alla paletta, non ci si aspetta né un gran volume né una spinta generosa sulle basse. La piccola parlor di casa Eko però sorprende fin da subito proprio per i dB che è in grado di sparare dalla buca.
I legni sicuramente contano in questo, regalando la giusta potenza e uniti a un progetto che, almeno sulle prime note, sembra proprio ben realizzato.
La gamma di frequenze per forza di cose è tutta spostata verso le medio alte, lo avevamo immaginato. I bassi si faticano a sentire. Questa però non è certo una chitarra votata allo strumming, è più incline al fingerpicking. Usando le dita si può, con un po’ di perizia, bilanciare alti e bassi giocando sulla forza applicata. Potremmo aggiungere che manca un po’ di sustain, ma vedendo il volume della cassa armonica è quasi inutile farlo notare. La Eko Mia Parlor però dà l’impressione di essere progettata proprio per bucare il mix come uno stiletto. Ci immaginiamo un gruppo folk, acustico, in cui con la chitarra bisogna emergere per delle parti solistiche. Certo, se si cercano i bei bassi di una jumbo o una dreadnought la scelta è proprio sbagliata, anche se fino a un certo punto. Collegando un jack all’uscita dedicata, la situazione quasi si inverte. Le basse che mancavano, grazie al piezo e al microfono interno ricompaiono in gran spolvero. Grazie poi all’equalizzazione si può sagomare in maniera abbastanza precisa il sound. C’è da dire che la scelta di piazzare un sistema di amplificazione combinato e non il solo piezo rende ben più pregiato uno strumento del genere. Era proprio quello che mancava alla vecchia serie, anche se come la gran parte dei preamplificatori per chitarra acustica snatura un poco il suono rispetto a quello vero della chitarra.

Paolo Antoniazzi l'ha provata per noi con un test diviso in due parti. La prima è realizzata unplugged, con l’audio captato da uno Zoom H4 posto di fronte allo strumento. La seconda invece è registrata collegando la Eko Mia Parlor in diretta nel mixer e in un monitor di buona qualità, il tutto ripreso sempre con lo Zoom, per rendere l’idea del comportamento che questa chitarra avrebbe in una situazione live.


La Eko Mia Parlor è una chitarra con un rapporto qualità prezzo davvero sorprendente. Il prezzo, ancora non definitivo ma che immaginiamo si aggirerà intorno ai 350 euro, non ci sembra per nulla eccessivo. Il made in oriente si sente poco, quasi nulla, sintomo di un controllo qualità all’altezza.

chitarre acustiche eko mia parlor
Link utili
Sito ufficiale Eko
La serie Eko Mia in anteprima
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Mmmmhhh
di elgaldil [user #22921]
commento del 03/06/2014 ore 14:14:34
...non sono mai stato un grandissimo fan delle Mia... forse perchè mi ci son "scottato" già.

Questa parlor non mi sembra riuscitissima. Il suono, a parer mio, non c'è...amplificato si maschera un po', ma unplugged è abbastanza imbarazzante.

A onor del vero -dando un occhio online- il prezzo dovrebbe stare poco sotto i 250 € - che è sicuramente interessante... tuttavia per quella cifra o poco più si trovano parlor un po' più interessanti a mio parere.
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Re: Mmmmhhh
di Denis Buratto [user #16167]
commento del 03/06/2014 ore 14:49:23
Occhio solo che il prezzo di 250 si riferisce ai modelli della vecchia serie non elettrificati. :-)
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Re: Mmmmhhh
di elgaldil [user #22921]
commento del 03/06/2014 ore 15:00:38
azzzzz... hai ragione. Gabbatissimo.
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Non lo so... Elettrificate nulla ...
di aleck [user #22654]
commento del 03/06/2014 ore 14:37:56
Non lo so... Elettrificate nulla da dire, ma questo video non fa che confermare la mia opinione sulla serie EKO MIA: unplugged mi sembrano inscatolate.

PS. "Il made in oriente si sente poco, quasi nulla" mi fa un po' ridere... E' ormai assodato come in oriente sappiano produrre a qualsiasi livello qualitativo in base alle richieste dei committenti... E di ottimi prodotti orientali negli ultimi anni ne abbiamo visti parecchi!
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Non mi piace, sia elettrificata ...
di Claudio80 [user #27043]
commento del 03/06/2014 ore 16:19:36
Non mi piace, sia elettrificata che non elettrificata, come ha detto Aleck la sento anche io inscatolata!!!
Certo il prezzo è assolutamente buono, però credo che con 350 euro si possano trovare delle belle dreadnought..
Un saluto.
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Eko MIA pregi e difetti...
di ParanoidAndrea utente non più registrato
commento del 04/06/2014 ore 10:34:17
Un paio di anni fa ho acquistato una Eko MIA prima serie.
L'ho pagata poco più di 100 Euro, in quanto presentava un brutto difetto....il ponte si stava scollando.
L'ho acquistata consapevole sia del difetto che dei suoi limiti "intrinseci", e per 3 motivi principali:
- Il piano armonico in abete massello (fondo e fasce in laminato...)
- L'amplificazione Fishman "Aero-blend", mista piezo/microfonino interno;
- Le fasce molto basse, dato che la mia intenzione era di utilizzarla prevalentemente in piedi ed amplificata.
Successivamente per vari motivi, l'ho lasciata in un angolo, e solo di recente ho fatto eseguire la riparazione ed il set-up da un ottimo liutaio.
Appena vista la chitarra il liutaio ha detto:
"Ah! La Eko Mia....si scolla il ponte! Ne avrò fatte una quindicina, tutte per lo stesso motivo!"...
poi ha proseguito: "amplificata fa il suo porco lavoro, ma in acustico ha un suono tagliente ed un po' di plasticoso!".
Pare che il ponte, su tutta la prima serie almeno, sia stato incollato sul piano armonico GIA' VERNICIATO...e che questa sia la causa dei frequenti scollamenti...
La riparazione in sé non è complicatissima...e se conoscete un liutaio onesto...non è un grossa spesa...
Come ho già detto, questo che ho trovato è un ottimo liutaio!...morale: ora che la chitarra è a posto, concordo completamente con le sue conclusioni.
Ha abbastanza bassi rispetto a quanto la ridotta profondità delle fasce potrebbe far pensare, ma manca di calore...ed il registro alto è plasticoso e "compresso".
La verniciatura del topo non è eccessivamente pesante..., ma fasce fondo e manico sono coperti dalla (solita) plastificazione cinese al poluretano.
Bisogna ammettere però, che il manico in sè è bello tonto, e piuttosto scorrevole.
Le meccaniche, esteticamente molto belle, sono utilizzabili, ma non il massimo della precisione ne della stabilità.

Amplificata è un altro paio di maniche...nessun miracolo, ma uno strumento comodo e duttile.
Con la tracolla, le dimensioni ridotte delle fasce sono senz'altro una gran comodità...
Il microfonino interno, miscelabile con il piezo, è di scarsa utilità...suonerebbe benino...aggiunge un po' di calore, ma innesca piuttosto facilmente,
limitandone l'utilizzo solo su palchi piuttosto silenziosi...o a casa per registrare...
Il piezo è piuttosto buono...e non "squacchera" neanche tanto, e l'eq. on board lavora bene.
Il notch filter funziona, ma il pot. è molto piccolo....e trovare lo "sweet spot" è piuttosto difficile.
Insomma...funziona!

In sintesi la mia idea "generale" sulla serie MIA, è che si tratti di strumenti di fascia economica,
che a fronte di una liuteria un po' approssimativa (...e discutibili soluzioni, tipo manici avvitati su alcune serie etc. etc.),
sono ben equipaggiati per l'amplificazione, e per l'uso in un contesto di "band".
I prezzi mi sembrano abbastanza proporzionati, soprattutto in considerazione della buona dotazione "elettrica".

Ciao
A.



Rispondi
Re: Eko MIA pregi e difetti...
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 04/06/2014 ore 13:00:32
Ciao, sei sicuro che la chitarra sia una Mia e non una Piccola Mia?
La Piccola Mia è un modello "pre-Mia" più economico, con top in abete anziché il cedro della Mia (e della mia, visto che ce l'ho anch'io :D ). Mi confonde invece la presenza del Fishman, che sulla Piccola Mia (top in abete) sarebbe dovuto essere sostituito da un preamp Eko.

Qui Massimo Varini spiega tutte le differenze tra i due modelli: vai al link
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Ooops! Cedro!
di ParanoidAndrea utente non più registrato
commento del 04/06/2014 ore 13:27:51
E' proprio una MIA prima serie...ma hai ragione tu! (...ho sbagliato io nello scrivere..).
Il top è in cedro....

Rileggendomi ora...trovo che forse sono stato un po' troppo severo...
avrei dovuto aggiungere che ora (dopo la riparazione) mi ci sto' divertendo parecchio, e che in fin dei conti è uno strumento vero ed utilizzabile...
che sono comunque felice di possedere, anzi, dato l'utilizzo che ne faccio (quasi solo amplificato....), oggi come oggi, probabilmente comprerei proprio la parlor!
Forse mi sbaglio...ma mi sembra di ricordare una tua video/recensione della MIA, fra i motivi del mio successivo acquisto...

Ciao
A.

Rispondi
Non un gran che....
di baldo79 [user #36738]
commento del 06/06/2014 ore 11:50:20
Diciamo che su quella fascia di prezzo, si trovano cose senz'altro migliori....(grazie all'oriente!!)

Però, io ho provato di diversi tipi di EKO Mia...non mi sono piaciute un gran che...il suono non è malvagio, ma tasti e manico non danno una gran sensazione, il sustain è carente...e sembra un po' una via di mezzo fra un giocattolo e uno strumento vero...

Su quella fascia di prezzo si trovano le walden, che sono veramente di ottimo livello (sempre tenendo a mente il prezzo quasi ridicolo...sui 350) o le vision in guitars, marchio tedesco, gran suono e fattura impeccabile...

Insomma...hanno quel sistema geniale di regolazione dell'action e del manico,,,fast lock..ma ancora il rimanente lascia molto a desiderare!!
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