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Epiphone Casino Coupe: la chitarra che mancava
Epiphone Casino Coupe: la chitarra che mancava
di [user #17961] - pubblicato il

La più piccola delle hollow body Epiphone a cassa stretta, la Casino Coupe può essere considerata come una ES339 priva di blocco centrale, dal marcato carattere vintage e più adatta ai clean caldi e corposi che agli overdrive. Tutto per un prezzo davvero accessibile.
Ho sempre avuto un debole per le chitarre hollow body, anche per quanto riguarda le elettriche. Trovo che, rispetto alle solid body, abbiano un suono più completo e vivo. Le buche a effe poi mi affascinano da sempre, donano allo strumento un'eleganza unica. L'unico problema di questo tipo di chitarre è che sono grosse, comode da seduti ma impegnative, per i miei gusti, quando suonate in piedi. La Epiphone Casino Coupe è la quadratura del cerchio, unendo la comodità e le dimensioni di una solid body alla struttura tipica di una archtop.

A quanto mi risulta è l'unico modello Epiphone a non avere una versione corrispondente nel catalogo Gibson (accetto smentite, non sono un esperto).
Si tratta in sostanza di una chitarra elettrica in stile Gibson ES335, quindi corpo sottile, top arcuato, buche a effe e due pickup. Le differenze con la sorella più famosa sono nella dimensione (è più piccola, quasi una Les Paul, per capirsi) e nel fatto che è vuota, quindi senza il tipico blocco centrale solido. Praticamente è la sorella piccola della Epiphone Casino, oppure la versione hollow della ES339, se preferite. Legni e costruzione sono quelli tipici: manico incollato in mogano, tastiera in palissandro con scala da 24.75, corpo in acero laminato.

Rispetto ai modelli semihollow (335 e 339 su tutti) perde un po' in versatilità (non avendo blocco solido è evidentemente meno adatta alle distorsioni), ma a mio avviso guadagna molto in personalità.

Epiphone Casino Coupe: la chitarra che mancava

Come in tutte le chitarre a corpo vuoto, il bloccacorde non è il tipico stoptail ma un modello a trapezio, che esteticamente preferisco. Per merito della generosa nervatura interna, il ponte non è flottante come in quasi tutte le chitarre di questo tipo, ma fissato nel legno come su una Les Paul. L'accoppiata unisce, secondo me, il bello del trapezio all'utile del punte fisso.
Le meccaniche sono anch'esse in stile vintage, tipo Kluson. Discretamente morbide, svolgono il loro compito con precisione accettabile.

Una cosa che esteticamente non mi ha convinto subito è il battipenna bianco, che trovo un po' fuori tema con la colorazione sunburst. La sostituzione è cosa da poco ma, tutto sommato, più lo guardo e meno mi dispiace, ha personalità. Non sarebbe comunque facilissimo trovarne uno ben fatto (questo è in tre strati) della misura giusta.

Epiphone Casino Coupe: la chitarra che mancava

Un altro dettaglio estetico che non amo molto è la paletta, sia per la forma, tipica di Epiphone, sia per l'apparenza dimessa, priva di binding o di un qualisiasi tipo di decorazione a eccezione della scritta Epiphone.

La finitura, visto il prezzo, potrebbe essere definita sorprendente se non fosse che le produzioni recenti ci hanno tutto sommato abituato a questo livello su strumenti di fascia economica, ma non è comunque esente da qualche difetto. La verniciatura è il solito guanto di plastica di tutte le chitarre cinesi di questo prezzo, poco apprezzabile dal punto di vista del piacere tattile (e forse anche delle vibrazioni). In fin dei conti però garantisce un livello di protezione molto elevato sia dagli agenti atmosferici sia dalle botte. Non manca qualche sbavatura nella posa del binding e nella verniciatura, ma tutto sommato si tratta di aspetti trascurabili. Sorprendono invece positivamente la presenza del binding lungo tutta la tastiera, i tasti posati a dovere e ben rifiniti e i segnatasti a blocco, più ricercati dei soliti dot. Sul bordo superiore della tastiera sono inoltre presenti segnatasti lateriali, molto comodi quando si suona in piedi. Tutte le parti in plastica (binding e capotasto) sono di color crema.

Una cosa poco evidente dalle fotografie è il tipo di cromatura. La descrizione ufficiale non ne parla, ma le parti metalliche si direbbero nichelate. In ogni caso hanno un colore leggermente più caldo e meno lucido della classica cromatura. È un dettaglio di poco conto ma contribuisce all'aspetto vintage.

L'assemblaggio complessivo è molto buono, privo di rumorini e vibrazioni fastidiose.
Il settaggio mi ha positivamente sorpreso tanto che per il momento non ho ancora toccato nulla. I tasti sono ben livellati e il manico regolato a dovere. Il risultato è una action accettabilissima senza punti rumorosi su tutta la tastiera. A voler essere pignoli, i tasti potrebbero essere lucidati meglio (grattano un po' nei binding) e il capotasto è un filo alto. Niente che non si possa sistemare con una mezz'ora di lavoro o pochi euro dal liutaio di fiducia.

Epiphone Casino Coupe: la chitarra che mancava

La parte elettrica, per quanto visibile, mi sembra ordinata e ben fatta. Un piccola chicca è data dalla presenza del jack non rotante tipico dell'ultima produzione Epiphone. In pratica il jack, invece di essere fissato direttamente sul legno, è fissato su una piastrina avvitata. La parte terminale esterna del jack inoltre non è circolare, ma presenta un piccolo appiattimento laterale. In questo modo è possibile stringere il dado del jack senza che questo, ruotando nella sede, attorcigli i cavi all'interno. Vista la difficoltà a operare sulla parte elettrica di questo tipo di strumenti (in questo caso ancora maggiore viste le dimensioni ridotte) mi sembra una gran cosa.

Manico e tastiera, definiti da Epiphone "1960s SlimTaper", hanno un profilo "medio", non particolarmente ciccio tipo Telecaster ma neanche piatto e largo in stile Ibanez. È un'impostazione che trovo comoda. L'accesso alla parte alta della tastiera, che è quasi tutta fuori dal corpo, è eccellente.

La tendenza a cadere dalla parte del manico (il cosiddetto neck-dive o neck-heavy) è una di quelle caratteristiche che possono passare in secondo piano a una prima prova, ma alla lunga mi risultano insopportabili. La prima prova che ho fatto nel negozio è stata quindi quella di mettermela al collo con una tracolla in nylon e, incredibilmente vista la struttura, è ben bilanciata. Brava Epiphone.

Ciò che mi ha impressionato positivamente è stato il suono, in particolare da spenta. Su questo punto sono particolarmente attento sia perché credo che anche su una elettrica il timbro da spenta sia fondamentale, sia perché per esigenze lavorative e familiari sono un chitarrista "notturno" e, non amando cavi e cuffie, suono spesso in questo modo. Il volume ovviamente non è paragonabile quello di una chitarra acustica, però è presente e ben bilanciato su tutto il registro. Il timbro è equilibrato e piacevole con un attacco particolarmente scoppiettante e una presenza dinamica notevole. La risposta al tocco, a mio avviso, è eccellente.

I pickup sono due onesti P90. Come tutti i P90 non sono particolarmente silenziosi, ma hanno un buon timbro. Permettono le classiche tre combinazioni manico, ponte o entrambi e, in accoppiata con i controlli di tono, hanno quanto serve in termini di versatilità timbrica. I controlli di tono e volume funzionano bene, progressivi e morbidi, permettendo di dosare con precisione gli alti per passare da un buon timbro jazzy a una ritmica funky.

Personalmente uso quasi esclusivamente suoni puliti, quindi sui suoni distorti non mi pronuncio. In ogni caso non credo proprio che la distorsione sia il campo ideale di questo strumento. A causa del corpo vuoto è facile immaginare più di qualche problema con distorsioni pesanti e volumi sostenuti.

In conclusione, posso con soddisfazione affermare che è proprio un modello che mancava, con una sua personalità e un prezzo assolutamente accessibile.
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Epiphone Casino Coupe
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di MircoRed utente non più registrato
commento del 19/11/2015 ore 14:04:07
Bellissima...
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di LOU66 [user #31196]
commento del 19/11/2015 ore 15:56:33
Complimenti per la tua piccola! Se suona bene quanto è bella,beato tè. Se non sono indiscreto,quanto gli hai dato? Auguroni e... goditela!
Rispondi
di accio7 [user #17961]
commento del 19/11/2015 ore 18:45:45
L'ho presa in permuta con un'altra. Comunque si trova intorno ai 400€. Decisamente abbordabile
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di euke [user #1325]
commento del 19/11/2015 ore 20:24:27
A titolo informativo, la controparte nel catalogo Gibson è la ES390 vai al link
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di RedRaven [user #20706]
commento del 19/11/2015 ore 20:44:41
A "solo" 2000 euro in più, o al sestuplo del prezzo che dir si voglia. La differenza tra le epiphone e le gibson semihollow o hollow come in questo caso è davvero tanta, se si considera che si parla sempre di acero laminato e pioppo, cioè i legni più economici in assoluto. Mi aspetterei prezzi inferiori alle solidbody, e invece..
Rispondi
di canogab [user #36181]
commento del 24/09/2023 ore 15:03:09
In realtà le Epiphone, nonostante siano più economiche, usano tutti strati di acero e sono 5 rispetto ai 3 delle Gibson. Ritengo che le Epiphone, soprattutto le semi hollow, le archtop, abbiano un ottimo rapporto qualità prezzo.
Rispondi
di luvi [user #3191]
commento del 20/11/2015 ore 01:15:15
Il relativo nel catalogo Gibson dovrebbe essere la ES330...
Rispondi
di euke [user #1325]
commento del 20/11/2015 ore 09:33:27
La ES330 ha le dimensioni da 335. La ES390 che citavo prima ha lo shape come la ES339.
Rispondi
di luvi [user #3191]
commento del 20/11/2015 ore 12:49:02
Infatti: se non ricordo male, la Casino ha appunto le dimensioni di una ES335, potrei sbagliarmi, però, visto che questo è il modello "Coupè". :-)
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di psonic [user #9244]
commento del 20/11/2015 ore 18:06:5
infatti la coupe è la versione "ridotta" della casino, come la 339 è la versione "ridotta" della 335
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di luvi [user #3191]
commento del 20/11/2015 ore 20:17:19
Perfetto... tutto chiaro! :-)
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di JackDynamite [user #14761]
commento del 22/11/2015 ore 05:01:37
in realtà la forma della casino è diversa , anche se di poco, in più ha svariati tasti al interno del corpo, e non a sbalzo come la 335. infatti questa nuova versione ha solo il look di una casino... la casino è molto più simile ad una starfire guild
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di psonic [user #9244]
commento del 22/11/2015 ore 11:25:43
e infatti la coupe è molto più comoda da suonare rispetto alla casino normale. Ho fatto un confronto tra le due quando l'ho comprata e ho scelto la piccolina
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di psonic [user #9244]
commento del 20/11/2015 ore 10:06:26
Anche io ne ho una da quasi un anno, mi piace moltissimo, comodissima da suonare rispetto alla sorella maggiore "full-size", forse meno fascinosa ma decisamente bella e pratica.
Condivido il fascino delle hollowbody, la prima volta che provai una semiacustica, (moltissimi anni fa, ero ancora un bambino...) rimasi deluso, ero convinto che avessero un volume molto più' alto delle solidbody, che si potessero suonare unplugged, e questa sensazione mi è sempre rimasta. Oltretutto è leggerissima, dopo anni di LesPaul è una meraviglia per la schiena!
Io ho la versione rossa, ho tolto il battipenna bianco, neanche a me piaceva e così "nuda" la trovo ancora più bella.
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di Lorefalo [user #45163]
commento del 05/06/2016 ore 13:52:12
mi sono innamorato anch'io di questa chitarra e l'ho ordinata da un sito!
Mi dovrebbe arrivare a brevissimo.. Però essendo un chitarrista alle primissime armi, non sapevo la differenza tra hollow body e semi- hollow e.. Pultroppo ho capito a mie spese cosa significa, tardi.. Io amo le distorsioni e prediligo i fuzz! Non è proprio possibile usare questa chitarra con un fuzz bello ciccione senza avere problemi di fischi? Non si può regolare e dettare là pedaliere per non dare troppa noia? Rispondetemi vi scongiurooooo!! 🤘🏻🤘🏻🤘🏻🤘🏻
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di accio7 [user #17961]
commento del 06/06/2016 ore 08:47:29
Con un fuzz bello ciccione la vedo dura, anche se tutto dipende dal volume dell'ampli e dalla sua distanza, per saperlo non puoi che provare. E' anche possibile che il feedback sia controllabile ad alla fine ti piaccia (a me, quando posso stopparlo, piace molto).
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di Lorefalo [user #45163]
commento del 06/06/2016 ore 09:41:41
Con la Epiphone casino normale, a volume abbastanza alto (e abbastanza lontano dall'amply, tipo qualche metro) il fuzzettone bello ciccio fischiava quando lasciavo le corde a vuoto senza suonarle .. Quindi posso anche vedere di stoppare le corde ogni volta che mi fermo! 😎 Grazie della risposta
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di Claes [user #29011]
commento del 06/06/2016 ore 19:48:00
Con una ES330 si può fare sustain infinito! Difficile da manovrare in pratica... Con questo corpo più piccolo, la Epi può essere più facile a domare.
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di robogg [user #204]
commento del 07/12/2016 ore 22:05:16
Una domanda: e' solo meno profonda di una 335-casino-sheraton oppure e' anche piu' cortta e piu' stretta. Grazie.
Rispondi
di accio7 [user #17961]
commento del 09/12/2016 ore 09:03:08
La profondità direi che è la stessa di una 335, il corpo invece è più piccolo (più corto e stretto).
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di Lorefalo [user #45163]
commento del 01/06/2017 ore 09:42:56
Volevo rassicurare un po' quei chitarristi che amano i fuzz! Ammetto che comprai questa chitarra perché amo le semiacustiche e all'epoca non avevo nessuna esperienza riguardo il termine hollow o semi-hollow body! Ho subito notato che quando mettevo distorsori a Gian alti o fuzz super, fischiava come un fischietto di albitro arrabbiato! .... ho sinceramente pensato di aver fatto una cavolata a comprare questa chitarra!... ma.. mi sono impegnato a valutare ogni soluzione per utilizzare questa chitarra facendo rock / blues/ alternative e psichedelico! Innanzi tutto: ESEGUIRE UN TRATTAMENTO ALLA PARAFFIA PER I PICKUP P90 , che di serie risultano completamente vuoti dentro la scocca in metallo! È un lavoro che migliora la stabilità delle spire della bobina del pickup , così che , a gaio un po' più alti dei distorsori , non vibrino fra di se, creando fischi fastidiosi.
Dopo di che: settare per bene.. E DICO PER BENE! La pedaliera. Parlo soprattutto dei distorsori e i fuzz. Abbassare il gain e Aumentare i volumi se volete avere il suono un po' più cattivo (io uso un box of rock , un big muff tone wicker e un big muff russo.. quindi amo i suoni belli sporchi e rovinati)
Per quanto riguarda effetti come octave e modulazioni: occhio a le frequenze alte che possiamo tirare fuori da essi.. per esempio un octave può far entrare in fischio (parlo di fischio anziché il feedback .. che è un altra cosa .. facilmente più controllabile e molto più bello) la chitarra, perché usa frequenze alte che sono come spade che entrano nei pickup .. (io uso un octave boss digitale e non ho nessun problema..)
Per i delay non ci sono tanti problemi.. io uso un memory man replica del tutto uguale all'originale .. e non ho problemi di fischi anche mettendo la manopola del delay (delle ripetizioni) al massimo.. facendo quei rumori psichedelici che tanto mi piacciono!
Reverberi: occhio... perché a seconda di quale prendete, potete trovarvi a limitare l'effetto! Scegliete quelli che non hanno strascichi di frequenze alte (o insomma.. prendeteli e fate come me.. che uso un boss digital regerb rv-7.. che impostato nella modalità di modulazione ha un sacco di scia a frequenze alte.. NIENTE PAURA, con una regolazione ben ponderata si controlla bene anche questo!)
Detto questo , possiamo usare anche tutti gli effetti insieme durante una canzone .. qualche problema di fischi però lo riscontreremo .. occhio quindi a non fare i marrani megalomani che vogliono usare tutto nello stesso tempo!
Non è a parer mio una chitarra da assoli alla deam teater .. è più una chitarra che possiamo usare per determinati scopi: jazz (la morte sua) blues o rock alla Beatles o come piace a me alla Verdena.
In con dei conti con una spesa di un centinaio di euro (per il trattamento alla paraffina è una regolata generale alla chitarra) ho fatto di questa chitarra la mia preferita! E con cavolo che la cambio!
Mi piace un sacco e... spero che chiunque abbia fatto il mio errore iniziale (quello di averla comprata pensando di non avere più speranze di usarla come una chitarra dei verdena--- andatevi a ascoltare qualche loro canzone che per rendervi conto---) non faccia la pazzia di venderla!
Davvero un bel gioiellino.. pesate.. jhon lennon la considerava la sua chitarra preferita .. e lui di soldi ne aveva.. a palate! Che gli costava prendere una gibson ES330 che è la versione più costosa e migliore a livello di materiali e rifiniture??
Grazie a tutti e spero di aver aiutato qualcuno
Rispondi
di canogab [user #36181]
commento del 24/09/2023 ore 15:12:05
In realtà Epiphone ha altri modelli esclusivi: Joe Pass Emperor, Sheraton (simile alla 335 ma comunque è un modello specifico), la Coronet, la Wilshire, la DC-PRO, la Wildkat. Io ho qualche chitarra Epiphone (compresa la Coupe), ma solo modelli esclusivi Epiphone proprio perché ritengo abbiano un ottimo rapporto qualità prezzo e non mi piace considerarle copie povere delle Gibson. Detto questo, la piccola Coupe mi piace molto perché ha una sua personalità, un bel suono e un prezzo abbordabile. Ciao
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