di redazione [user #116] - pubblicato il 21 gennaio 2016 ore 09:00
Il sound engineer Gianni Ruggiero racconta come funzionava una sessione di registrazione a più strumenti prima che i grandi banchi mixer entrassero negli studi. La vita del tecnico non era facile come oggi.
L'invenzione della sovraincisione ha spalancato le porte delle moderne tecniche di registrazione. Poter incidere uno strumento alla volta e poi unire tutto in due tracce stereo era una rivoluzione, permetteva di correggere errori, di ripetere solo una take venuta male senza buttare via tutto il lavoro e doppiare strumenti all'infinito. Come si dice in questi casi, però, non è sempre oro ciò che luccica, e il multitraccia poteva diventare anche una gran seccatura per il tecnico che aveva a che fare, soprattutto se visto con gli occhi di oggi.
Siamo abituati a pensare alla regia di una sala d'incisione come a un enorme computer, con un mixer dai canali infiniti, una scheda audio dalle possibilità virtualmente illimitate e con una DAW che permetta di tagliuzzare ogni nota per lavorare solo sui dettagli che convincono di meno senza rischiare di rovinare il resto. Prima del digitale, l'unica cosa che si poteva fare grazie ai grandi mixer era ascoltare un missaggio preliminare con cui costruire un bilanciamento grossolano degli strumenti prima di andare a rifinire il tutto. Prima dei mixer, neanche questo era possibile, e le sessioni di registrazione procedevano quasi alla cieca.
Gianni Ruggiero, nella nostra visita agli studi Phonotype di Napoli, ci ha raccontato com'era la vita del tecnico del suono ai tempi dei primi multitraccia. Da ragazzo, ci dice di aver lavorato con un Philips a quattro tracce (di cui una guasta), e che non è stata affatto una passeggiata.
Abbiamo conosciuto Gianni in questo articolo, e nelle prossime settimane ci guiderà alla scoperta dello studio di registrazione, tra storia e tecniche. Prima di entrare nel vivo abbiamo voluto condividere questa "pillola retrò", che può far riflettere molto chiunque si avvicini oggi alla registrazione, sia essa in studio o casalinga, dando per scontata tutta la potenza e la versatilità che solo le moderne tecnologie sono riuscite a fornire, e che un tempo non ci si sognava neanche.