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Yamaha Revstar RS320
Yamaha Revstar RS320
di [user #16458] - pubblicato il

Due humbucker su un'ascia a scala corta non possono mancare in rastrelliera. Chi cerca qualcosa di diverso dal solito può trovare le Yamaha Revstar un ottimo compromesso tra tono e suonabilità per un prezzo adatto a tutte le tasche.
Da qualche tempo ero in cerca di uno strumento con caratteristiche diverse da quelli che ho sempre avuto. Sono, per così dire, un fenderiano convinto, e ho sempre avuto Stratocaster e Telecaster, in alcune varianti. Ho cercato quindi di orientarmi su strumenti per concezione differenti: scala corta, humbucker al manico e al ponte, cordiera e ponte simil TonePros.

Ho abbandonato immediatamente l’idea delle varie copie Les Paul quali Epiphone, Vintage eccetera perché, dopo alcune prove, ho notato di non gradire l'attacco al body del manico (per il sottoscritto scomodo e per niente agevole) e i circuiti (volevo un solo potenziometro del volume e uno solo per il tono).

Alla comparsa della nuova serie Revstar di chitarre Yamaha ho deciso di fare una prova e mi sono orientato su due modelli, nello specifico la RS 320 e la RS 420, identiche per dimensioni e caratteristiche, diverse per finiture (molto più ricercate nella 420) e per circuitazione.
Nel bel mezzo della prova decido di inserire anche una PRS SE Custom 24, bellissima, ottime finiture (per il prezzo) e all’apparenza dalle caratteristiche migliori.
Le differenze sono reperibili online, mi soffermerò quindi su quanto ho notato durante la prova.

Yamaha Revstar RS320

Una volta attaccato il Mesa della saletta di un noto negozio toscano, la RS 420 mi è apparsa subito povera come suono, un attacco non eccelso, e un circuito con un Dry Switch che non ho trovato per niente efficace. Tanto che la differenza, una volta sollevato il potenziometro del tono, era appena percettibile. Altra nota negativa: la RS 420 monta le stesse meccaniche e ponte della sorella minore, e non sono il massimo.

Imbraccio anche la PRS, stesso amplificatore e stessa EQ. Contento per come si presenta lo strumento, mi trovo a rimetterla al suo posto dopo appena due minuti: il potenziometro del tono era talmente morbido da muoversi con un soffio, il set up non era degno di nota, il manico (per il sottoscritto) è troppo cicciotto e il suono poco coinvolgente.

La giornata si è conclusa con l'acquisto della Yamaha RS 320.

Yamaha Revstar RS320

La chitarra si presenta piuttosto bene. La versione che ho portato a casa è in nero, visto molto da vicino appare quasi un grigio scuro metallizzato. Su questo punto ho dovuto chiudere un occhio e qualcosa in più: amo solo chitarre bianche o comunque di colore chiaro, ma visto che eravamo lì per scegliere qualcosa di diverso dal solito...
La verniciatura risulta perfetta in ogni punto, meccaniche adeguate, hardware leggerino.

Una cosa che mi ha colpito del modello è stato il posizionamento dei controlli. Molto probabilmente, per come sono abituato a suonare, quella è risultata una posizione corretta, che mi ha dato subito molta confidenza appena preso in mano la chitarra.

Ho trovato il manico adeguato per dimensioni a quelle che sono le mie preferenze, con tasti ben posati e rifiniti. In più l'attacco al body, per come è realizzato, permette di suonare su tutta la tastiera senza impedimenti.

Yamaha Revstar RS320

Andando al sodo e al suono, ritengo che fattore dominante sia il gusto personale. Vi dico cosa IO ho sentito.

Data la prima pennata, ho notato subito l'attacco potente dei pickup, che suonano molto caldi e ricchi di bassi assolutamente non troppo invadenti (come invece mi sarei aspettato). I puliti sono chiari e i distorti molto definiti. Diciamo che ha un suono classico da rock. Ottime la dinamica e il potenziometro del volume, che pulisce senza smorzare troppe frequenze.

È una chitarra certo non professionale, ma adatta a essere suonata in molti contesti e generi musicali. Ovviamente con un buon overdrive da il meglio di sé, e anche sull’ampli (un Hot Rod Deluxe) non ho avuto nessuna difficoltà a equalizzare. Anzi si è sposata molto bene con il resto della mia strumentazione.

Ci sono comunque anche alcune note negative, a cominciare dal colore: ancora non mi sono abituato e forse non lo farò mai.
Inoltre un perno della cordiera risulta appena sollevato rispetto al body, l'action originale è assolutamente alta e le corde fornite di fabbrica per far provare lo strumento sono vergognose. Qui forse doveva fare più attenzione il negoziante.

Appena tornato a casa e fatto il setup, ho notato bending stoppati sulla parte bassa della tastiera e una strana vibrazione delle mollette di tenuta delle viti per l'intonazione.
Ho subito deciso di sostituire il ponte con un Gotoh GB103B, più spesso e con fissaggio sellette differente. Ho adoperato due accorgimenti per stabilizzarlo ancora di più: con del nastro da elettricista ho aumentato appena lo spessore dei pivot dove il ponte poggia perché restava un pelo traballante, e ho usato un controdado per aumentare la stabilità sulla filettatura di regolazione dell’altezza.
Con questi piccoli accorgimenti la chitarra ha guadagnato vibrazioni quando suonata da spenta e ho risolto praticamente tutti i problemi sui bending e di intonazione. Il sustain adesso è doppio rispetto a quello assolutamente accettabile prima della modifica, ma le corde scorrono meglio e sicuramente saranno meno soggette a rottura.

Yamaha Revstar RS320

In definitiva, visto il costo di poco superiore ai 350€, a cui ho aggiunto 30€ per il ponte e una nuova muta di Ernie Ball, mi sento tranquillamente di consigliare di fare un giro a chiunque se ne trovi una davanti dal proprio spacciatore di strumenti musicali.
È una chitarra semplice e soprattutto sincera, diciamo senza fronzoli. Al momento sono assolutamente soddisfatto. Se non avessi sentito la necessità di sostituire il ponte, avrei gridato al miracolo. 
320 chitarre elettriche gli articoli dei lettori rs yamaha
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di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 22/05/2016 ore 09:02:04
Ciao, ho una PRS C24 SE. Come fai a dire che il manico è cicciotto non riesco a spiegarmelo. Non dubito che ce ne siano di più sottili in circolazione, ma la definizione cicciotto è un po' azzardata.
Rispondi
di edom87 [user #16458]
commento del 22/05/2016 ore 15:32:39
intanto in ringraziamento ad Accordo è dovuto per avermi permesso di trasmettere la mia opinione.
In risposta a "fenderpassion61" posso dire che la dimensione preferita per il manico, che fino ad ora ho riscontrato, è nel "modern C"di fender (o meglio squier). Il prs, nonostante abbia avuto telecaster con manico "a mazza da baseball", mi è sembrato più grosso della Yamaha.
Ovviamente, come precisato nell'articolo, si tratta di un parere personale, e per il sosttoscritto risulta uno dei fattori più incisivi durante la scelta di una nuova chitarra.
Spero tu abbia comunque gradito l'articolo.
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 22/05/2016 ore 21:55:3
Certo che sono pareri personali, ci mancherebbe e anche l'articolo va bene così. Io non amo molto le chitarre economiche sui 300/400 perché costringono comunque a delle modifiche/sostituzioni che portano poi al prezzo di una chitarra superiore della quale non avrà mai il valore. Per questo motivo ho scelto la PRS SE C24 che costa si più del doppio della tua ma va bene così come mamma l'ha fatta. L'unica "modifica" che le ha fatto il Liutaio è stata la lavorazione dei solchi del capotasto che ha migliorato notevolmente la tenuta dell'accordatura dopo l'uso del tremolo che, di fabbrica, era inutilizzabile.
Comunque se uno si trova bene, o la necessità (non solo economica) lo richiede, anche una chitarra da 300 euro può andare bene.
Rispondi
di tormaks [user #26740]
commento del 22/05/2016 ore 16:05:31
Ciao ,
Sono convinto che questi articoli sulle chitarre di fascia medio-bassa siano molto più utili di quelli sulle chitarre molto costose a meno che nn si parli di vero vintage......siamo in molti ad adoperare strumenti da poche centinaia di euro, per necessità o per ....GAS.
Tuttavia, ritengo poco utile comprare chitarre economiche se già Se ne posseggono delle altre, ripeto se nn per gas e quindi sperando un giorno di rivenderla per poi passare al successivo oggetto del desiderio.
Una chitarra da 350 euro nuova , va a finire che nn ne ricavi neanche 200, e quindi le la tieni......
Meno male che sono strumenti validissimi e di più con poche modifiche.
Comunque bell'articolo. Grazie
Max
Rispondi
di mz2250 utente non più registrato
commento del 22/05/2016 ore 18:42:45
be dipende dai i cossidetti muletti hanno senso se si ha un attività di gruppo molto frequente, da lasciare nella propria sala prove o da portare in giro al volo sui mezzi , ci son tante motivazioni per comprare queste chitarre da meno anche se ne si ha di più costose e pregiate
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 22/05/2016 ore 22:32:25
Ti dirò, io preferisco avere quattro chitarre differenti in tutto che una chitarra costosa. Ognuna mi tira fuori qualcosa di diverso
Rispondi
di edom87 [user #16458]
commento del 23/05/2016 ore 10:09:24
Allora, per la mia esperienza, una chitarra economica torna utile diciamo per 3 motivi:
- non mi preoccupo più di tanto del graffietto che può venir fuori durante il live o nel trasporto;
- mi posso permettere di cambiarla al momento in cui ne sento il bisogno;
- viste le mie capacità tecniche, quanto trovo uno strumento che "suona" come piace a me, sono più che soddisfatto, anche perchè non riuscirei a tirar fuori tanto di meglio con la strumentazione che ho (ampli e pedali non particolarmente eccelsi)
Così è come la vedo io...in più mettiamoci che, sempre come già detto, essendo un fenderiano convinto, avrebbe avuto poco senso tirare fuori il doppio della cifra spesa per uno strumento che magari con tempo (e soprattutto con i live...suono piuttosto regolarmente) si dimostra non accordato alle mie esigenze.
L'acquisto fatto era dovuto ai tasti rasoterra della tele classic vibe che uso regolarmente ormai da 5 anni e alla GAS per un qualcosa di differente.
E, nel caso nell'articolo non sia emerso, sono convinto che gli altri 2 strumenti provati prima della scelta fatta, fossero leggermente difettati. Un PRS anche se da 600€ con un pot ridicolo come quello provato, sicuramente aveva qualcosa di sbagliato. Sicuramente un giorno ne proverò una che giustifichi il prezzo richiesto.
Rispondi
di Nyarlath [user #38903]
commento del 22/05/2016 ore 23:28:02
Queste Yamaha avevano attirato la mia attenzione, ma Epiphone in questa fascia di prezzo fa delle chitarre molto interessanti che vale davvero la pena provare. Io ne ho 2 e ho provato diverse dei miei amici (tutti modelli da 400€-500€) e non ho mai riscontrato nessun problema di ponte, meccaniche, intonazione. Poi ora montano quasi sempre meccaniche Grover e pickup ProBucker che sono delle bombe
Rispondi
di edom87 [user #16458]
commento del 23/05/2016 ore 10:26:03
Sono pienamente daccordo con te. Infatto la differenza di prezzo sarà sicuramente dovuta a quegli accorgiemnti che la Yamaha del mio caso non ha.
Ma quell'attacco del manico per me è esageratemnte fastidioso...non riesco proprio a suonarla una LP, e lo dico convinto che siano tra li chitarre più belle in assoluto..
Rispondi
di Nyarlath [user #38903]
commento del 23/05/2016 ore 11:10:08
Si, confermo la "scomodità" di una Les Paul sulla parte alta della tastiera (io ho la Epiphone Slash Snakepit del 96, un macigno di chitarra) ma le emozioni che ti regala sono tante e una volta superato l'impatto iniziale, si va che è una meraviglia. L'altra che ho è invece una Annihilation Flying V (mk I, 2010), comodissima da suonare e molto versatile (pickup Gibson splittabili), ma capisco che la forma aggressiva e il colore rosso pieno non sono per tutti :D
Rispondi
di SuperAdrian utente non più registrato
commento del 23/05/2016 ore 08:51:01
L'impressione così solo a vederla in effetti è di chitarra un pò cheap.
Credo che con qualche buon upgrade faccia comunque la sua figura.
Rispondi
di edom87 [user #16458]
commento del 23/05/2016 ore 10:11:44
Hai perfettamente ragione. Anche se presa in mano si mosta piuttosto bene e la verniciatura non è quel nero lucido plasticoso che uno si aspetterebbe.
Io ho sperato fino alla fine di entrare in negozio e trovare la versione Yellow (simil tv yellow delle LP Special)...ma non sono stato fortunato. La prova comunque mi ha fatto ricredere, e sono passato ad altri aspetti.
Quando lo strumento fa il suo dovere, anche se non è proprio la chitarra più bella del mondo, va la pena di farci un pensiero secondo me.
Rispondi
di onlyfender [user #5881]
commento del 23/05/2016 ore 11:29:21
Grazie della recensione! Era un pò che aspettavo di leggere una prova in prima persona su queste chitarre. Yamaha sul rapporto qualità prezzo si difende molto bene e sto facendo un pensierino sulla RS502. Suono spesso seduto e la Les Paul mi massacra le costole. La RS502 invece ha il body è sagomato, scala corta come la LP e monta i P90 (che mi stuzzicano assai).
Rispondi
di LordAxel [user #32439]
commento del 23/05/2016 ore 12:08:5
Ringrazio anche io per la recensione. Sono infatti alla ricerca da un pò di tempo di una chitarra con le stesse caratteristiche della 320 in argomento. Corpo sagomato, due humbuckers ceramici proprio come li vorrei io, manico slim, colore appariscente (il giallo sarebbe perfetto) e un prezzo abbordabile. Questa Yamaha merita sicuramente una prova al più presto.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 23/05/2016 ore 13:03:32
Ciao, complimenti per l'articolo che fa capire di che pasta è fatta la chitarra, con obiettività e sintesi.
Io, però, non ritengo utili acquisto di quel tipo, per due motivi: per quella cifra si trovano usate chitarre molto migliori e che non abbisognano di upgrade per darti già un buon livello. Inoltre, come scrive tormaks, se intendi rivenderla farai molta fatica a trovare un acquirente, in forza di quanto appena detto.
Per conto mio ho scoperto un bacino interessante negli strumenti economicissimi: ho appena acquistato una Soundstation da 90 euro di cui mi piacevano forma e colore, l'ho prontamente spogliata di tutto e con 250 euro ho montato meccaniche e p.u. di buona fattura per cui dopo un buon set-up ho un'ottima chitarra, per le mie esigenze. Qualche anno fa avevo preso una Harley Benton per fare esperimenti ed impratichirmi in piccoli lavori di liutaria di base (soprattutto volevo provare la tecnica dello swirling), anche quella era una chitarrina da circa 80 euro e ci sono tutte le forme più usuali.
Insomma i 3/400 euro per il nuovo, a mio parere, rimangono una metà strada troppo costosa per il valore dello strumento.
Ciao
Rispondi
di tormaks [user #26740]
commento del 24/05/2016 ore 11:03:51
Ciao Francesco,
"Insomma i 3/400 euro per il nuovo, a mio parere, rimangono una metà strada troppo costosa per il valore dello strumento."....è esattamente ciò che volevo dire: ho acquistato chitarre usate con 250 euro, ma anche meno, che erano addirittura vintage e suonavano bene anche solo per i legni vecchi e quando le ho rivendute ho recuperato più o meno la stessa cifra che ho speso, certo con qualche difficoltà anche visto il periodo nero che stiamo passando un pò tutti.
Comunque non sono totalmente contrario agli strumenti di fascia medio bassa.
Anche io ho modificato una Ibanez Rg370dx (acquistata usata, ma in ottimo stato) spendendoci neanche tanto poco ed ora ho la chitarra che volevo.
Con la cifra che ho speso (circa 400 in tutto) avrei potuto prenderne una usata di fascia medio alta oppure una nuova di opposta fascia.
la domanda è: avrebbe tutti i requisiti che soddisfano?
Ho un amico che se le assembla da se e devo dire che anche così, nascono chitarre che alla fine costano quanto una nuova (forse anche di più) ma sono esattamente come la volevi .
Bisogna dire che anche queste assemblate sono difficili da vendere ed a quel punto le smonti e le vendi a pezzi, è più laborioso, ma qualcosa ci tiri fuori.
Eppoi, quanto ci divertiamo a smontare, rimontare provare e poi rismontare etc etc .
Sono convinto che lo facciamo solo per il gusto di dire:" senti come suona....l'ho fatta io!!!!".
Luv Ya
Rispondi
di kelino [user #5]
commento del 23/05/2016 ore 23:59:54
Chitarra anonima.
Bruttina, direi.
"Magari suona bene..."
Magari suona come una chitarra da 300 euro?
Mi riservo di provarne una prima di esprimere un giudizio piu tecnico. Se proprio devo...


(La storia del nastro sui pivot...dove sono i talebani della vibrazione?)
Rispondi
di edom87 [user #16458]
commento del 24/05/2016 ore 15:08:12
potresti spiegarmi il dscorso dei "talebani della vibrazione"?
Rispondi
di liviobellini [user #42202]
commento del 03/12/2016 ore 03:42:25
Credo si riferisca a qualche fanatico sul come vibra il body della chitarra e su come questa vibrazione possa influenzare il tono in modo catastrofico...
Rispondi
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