Empress Zoia: il pedale che progetta effetti al Namm
di redazione [user #116] - pubblicato il 28 gennaio 2018 ore 14:30
Empress colpisce il pubblico del Namm 2018 con il Zoia: la piattaforma vergine che può diventare tutto quello che hai in mente, se sai come programmarla.
La presentazione ufficiale descrive il Zoia come "la Lego per gli strumenti musicali". La novità più calda dello stand Empress per il Namm 2018 è uno stompbox decisamente atipico, una piattaforma vergine capace di consentire ai musicisti di costruire suoni ed effetti da zero, sulla base di una vasta gamma di algoritmi, oscillatori e funzioni accessorie da combinare e manipolare in completa libertà.
Ideale per i chitarristi quanto per tastieristi, producer e appassionati di musica elettronica in generale, il Zoia sfoggia un pannello dei comandi profondamente diverso da qualunque pedale convenzionale.
Sull'ampia superficie nera, 40 pulsanti in gomma con retroilluminazione a colori rappresentano moduli e blocchi, e fanno da mattone per l'effetto - o il gruppo di effetti - che si va a progettare.
Sulla sinistra una manopola, quattro pulsanti per il menu e un piccolo display per navigare tra la miriade di opzioni offerte, oltre che tenere d'occhio le memorie, le impostazioni e la forma d'onda del segnale prodotto dallo strumento.
L'approccio è basilare e vicino al concetto di programmazione in senso stretto. Per creare un delay, per esempio, si richiama il relativo algoritmo che ripete il segnale fornito in ingresso, e per dosare le caratteristiche come la quantità di ripetizioni si lavora direttamente sul modulo della ripetizione riportandone una porzione all'ingresso per fare sì che venga ripetuta a piacimento, nel modo e con le peculiarità che più si desiderano, trattando potenzialmente ogni segnale generato in una maniera diversa, dirottandolo verso altri blocchi e applicandovi altre funzioni.
Oltre le sonorità più scontate, è possibile controllare davvero ogni aspetto, fino a sfruttare LFO, creare dei suoni synth da oscillatori basilari, gestire controlli MIDI, tap tempo e modulazioni di ogni tipo.
Una piattaforma di questo tipo ci fa pensare a una versione user friendly del noto software Max MSP che, partendo da semplici collegamenti virtuali e operazioni algebriche, è capace di generare effetti e suoni elaborati e stimolanti all'inverosimile.
Il Zoia non è un dispositivo per tutti, ma le possibilità espressive di un macchinario del genere sono virtualmente illimitate, e siamo curiosi di vederlo all'opera più da vicino non appena sarà disponibile sul mercato, entro l'estate 2018.