di redazione [user #116] - pubblicato il 16 giugno 2018 ore 08:00
Quando è nata l'idea di usare il nastro magnetico per imitare il fenomeno acustico dell'eco? Lo racconta JHS in un video, con tutto quello che è venuto dopo.
Quasi tutti gli effetti musicali che inondano oggi il mercato dei pedali e dei plugin sono nati con una forma molto diversa da quella che conosciamo. Alcuni hanno preso vita quasi per caso, altri per veri e propri errori, altri ancora sono scaturiti da estenuanti ricerche. Per il delay, la prima scintilla è stata il connubio tra tecnologie elettroniche e meccaniche al fine di tentare di replicare un effetto acustico conosciuto come eco: la ripetizione di un suono con un ritardo nel tempo causato dalla rifrazione delle onde contro una barriera molto distante dalla fonte sonora.
A raccontarne i primi passi fino alle evoluzioni più moderne e impensabili è Josh Scott, il creatore di JHS Pedals. Josh ha avviato di recente un proprio vlog su YouTube e ha dedicato una puntata a quello che ritiene essere uno degli effetti più distintivi del suono chitarristico in tutte le sue sfumature.
Il video parte dalla storia del primo delay a nastro per continuare poi alla scoperta dei primi circuiti analogici basati su chip bucked brigade e concludendo infine con i più recenti delay digitali.
Il tutto è condito con esempi suonati e una sfilata di unità echo d'annata e pedali di ogni epoca provenienti dalla ricca collezione privata dell'autore. Non mancano naturalmente diversi prodotti JHS, che potete trovare anche in Italia nei negozi serviti dalla distribuzione di Gold Music, ma la lista offre diversi spunti per conoscere modelli più rari o riscoprirne di storici.
Il vlog di Josh Scott conta già alcuni video pronti per essere visti. Si affrontano i temi più caldi della chitarra elettrica, come le origini del fuzz o un'analisi sull'eterna lotta tra analogico e digitale, che proponiamo di seguito.
Buona visione!