di Gianni Rojatti [user #17404] - pubblicato il 09 luglio 2018 ore 14:00
Non esiste una maniera giusta o sbagliata per scrivere, un riff, un assolo o una canzone. Ci sono tanti diversi approcci che vale la pena sperimentare tutti, per fare pratica e scoprire quello più funzionale al proprio estro artistico. Lavoriamo alla creazione di un riff partendo da una parte di batteria. Appoggiamoci degli accordi e vediamo come immaginare e costruire il riff partendo proprio da quegli accordi che lo ospitano e sottintendono.
Il punto di partenza è stato creare sopra la parte di batteria, una progressione armonica, una successione di accordi su cui costruire il riff.
Si è partiti da uno scheletro molto semplice, composto da due soli accordi, un A maggiore e un E maggiore.
Il passaggio successivo è stato quello di vivacizzare l’armonia di questi accordi, colorandoli con diverse voci ed estensioni. Nel farlo se ne è anche definita l’armonia: la progressione sarebbe stata interpretata come in E maggiore. Il A quindi sarebbe stato il IV della tonalità, il E il primo.
A questo punto si è deciso di enfatizzare la sonorità lidia, e quindi la quarta eccedente, nota che caratterizza il modo.
Questa la progressione di accordi trovati.
Per agevolare la lettura e memorizzazione delle varie diteggiature, proponiamo isolatamente le griglie dei vari accordi.
Da qui, è iniziato il lavoro di creazione del riff. Ogni accordo è stato sviluppato in maniera melodica, a note singole. Si creavano così delle cellule melodiche sulle quali si sarebbe creata la struttura ritmica del riff.
L’utilizzo di una chitarra a sette corde, con la settima corda abbassata da B a A, sarebbe stata perfetta per valorizzare la sonorità lidia. Il A poteva essere fatto risuonare a vuoto in corrispondenza dei colpi di gran cassa portanti della batteria e, in risposta a questi, ci sarebbero state delle risposte melodiche, costruite sulle note degli arpeggi sottintesi.
Questi invece gli sviluppi melodici creati sui vari accordi di E.
La sfida è stata quella di cercare di incollare il più possibile il disegno ritmico del riff alla linea di batteria, cercando di creare praticamente un unisono.
Questo è interrotto solo in corrispondenza dell’accordo finale con la chitarra che si slega dalla batteria per eseguire un arpeggio di C#m11 sviluppato su due ottave.
A questo punto, ci si può cimentare nello studio della partitura completa del riff.
La parte di batteria sulla quale è stato costruito questo pezzo è di Paolo Caridi. Presto ospiteremo una lezione di Paolo nella quale spiegherà nel dettaglio questa funambolica parte di batteria.
Il riff analizzato in questa lezione fa parte di un brano completo, chiamato "Buldoggala". Eccolo, per chi fosse interessato ad ascoltarlo per intero così da sentire come si sviluppa e articola il riff lungo l'arrangiamento del pezzo.