di redazione [user #116] - pubblicato il 31 ottobre 2019 ore 14:00
Scordiamo la nostra sette corde in Drop A e cimentiamoci in questo impegnativo studio ispirato allo stile dei Tesseract tra tempi composti, figure ritmiche irregolari, palm muting e approcci cromatici.
Rispetto ai riff affrontati in precedenza in questa rubrica, la lezione di oggi mette in gioco una divisione di tempo che in questo lick passa ad un tempo composto. La suddivisione ritmica si snoda in terzine attraverso un lungo ciclo di 7 battute per un totale di 21/8.
(Per chi volesse provare a semplificare agevolandosi nel contare, potrebbe venire comodo pensare ad una combinazione tra 12/8 + 9/8).
Sempre a proposito di ritmo, una caratteristica dei Tesseract è il tempo decisamente quadrato sui cui giocano le figure ritmiche irregolari: sincopi e accenti spostati muovono sia gli attacchi degli accordi, sia gli interventi melodici.
Nella seconda parte del riff, questa tecnica si palesa nel riff a note singole. Perché il riff suoni a dovere, il gioco di attacco della nota va gestito assieme alla tecnica di muting con un lavora di cura esecutiva e gestione della tecnica consistente.
Il riff in questione, inoltre, gira sul tempo in maniera non simmetrica garantendo quel senso di smarrimento ritmico e tonale (attenzione agli approcci cromatici che fanno capolino nella parte) che prog moderne come i Tesseract presentano come caratteristica del loro songwriting.
La proiezione sonora verso il basso di una band come i Tesseract, fa sì che una sette corde accordata tradizionalmente non basti: l'accordatura passa in drop con l'ultima corda, la più grave, accordata in A, come la quinta.) Questo espediente tecnico giova anche alla diteggiatura e i power chord utilizzati nella prima sezione beneficiano di una diteggiatura decisamente intuitiva; grazie a un semplice barrè sullo stesso tasto si suonerà fondamentale, quinta e ottava dello stesso accordo.
Video, riff ed analisi musicale di Andrea Evangelista.