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Stratocaster Tokai made in Japan: che gran confusione
Stratocaster Tokai made in Japan: che gran confusione
di [user #42888] - pubblicato il

Un nostro lettore prova a mettere ordine nella selva di repliche giapponesi d'annata dalle quotazioni più disparate, ma con caratteristiche ben precise.
Che fine hanno fatto le convenienti Stratocaster made in Japan prodotte da Tokai che fino a una decina di anni fa si trovavano alla metà del prezzo di una Fender usata?
Sono sempre stato un grande estimatore di questo produttore giapponese. Credo che negli anni abbia sfornato un numero impressionante di modelli Stratocaster paragonabili e spesso migliori delle originali.
Tuttavia oggi, guardando sui vari siti di compravendita, si trova una situazione paradossale che rasenta l’assurdo dove il marchio oscura ogni principio di dubbio critico o ragionevolezza.

I prezzi raggiunti da questi strumenti vintage hanno ben poco a che vedere con la reale qualità e trascendono i parametri oggettivi che ogni modello porta all’interno della sua carta di identità, tendendo a unificare il tutto sotto la presunta superiorità data dal solo marchio. In parole povere è come se si andasse in un concessionario ad acquistare un’automobile e la differenza di prezzo tra la serie più economica e la super lusso dello stesso marchio fosse di poche centinaia di euro.
Vorrei provare a fare un po’ di chiarezza in questo marasma.

Stratocaster Tokai made in Japan: che gran confusione

Partiamo dal fatto che la classificazione dei numeri di serie Tokai è abbastanza confusa. A oggi sono decodificate con precisione solo alcune epoche storiche, mentre altre sono piene di numerazioni senza apparente logica. Basti pensare che alcune chitarre prodotte in Giappone intorno ai primi anni 2000 per il mercato britannico riportano solo la scritta Made in Japan senza seriale o viceversa, mentre alcune non hanno né il seriale né la scritta Made in Japan.
I modelli principali delle copie Stratocaster prodotte da Tokai sono le Silver Star (SS), le Springy Sound (ST) e le Goldstar (AST-TST). Le prime rappresentano copie Fender CBS con palettone anni '70 truss rod a pallottola in testa neckplate a tre viti e micro tilt. Le Springy Sound sono copie pre-CBS metre le Goldstar, le quali sono più recenti e moderne, sono repliche delle Fender Stratocaster fatte tra il 1958 e il 1964.

Stratocaster Tokai made in Japan: che gran confusione

Le Springy Sound sono le prime che compaiono sui cataloghi del 1978 e hanno una numerazione progressiva che rappresenta il livello del modello, il quale è corrispondente al costo: Tokay ST 42, ST 45, ST 50, ST 55N, ST 60, ST 65N, ST 80, ST 85N, ST 100.
Il numero dopo la sigla rappresenta il prezzo di vendita dello strumento, ovvero ST42 corrisponde a 42.000 Yen mentre ST 100 Corrisponde a 100000 Yen.

Le differenze sono diverse, ma vediamo di analizzare le più importanti.
Scelta del legno: la qualità è esponenziale, più si sale di modello più è accurata la selezione.
Hardware: fino alla ST 55 ponte e meccaniche sono di minor qualità. Dalla ST 60 alla ST 100 utilizzano hardware nettamente migliore.
Pickup: fino alla ST 65 utilizzano i pickup denominati “U” mentre, dall’80 alla 100 i “V” Pick up.
Vernice: poliuretanica sicuramente fino alla ST 65, dovrebbe essere alla nitro per la ST 80 e la ST 100 ma sulla prima ho visto pareri contrastanti e, non avendone mai posseduta una, non ho certezze.
Tra il modello ST 80 e ST 100 dovrebbe cambiare solo l’hardware: la ST 100 monta quello dorato.
I modelli ST 55N, ST 65N e ST 85N sono uguali alle rispettive ST 50, ST 60 e 80 ma hanno colorazione Natural e quindi legni con qualità estetiche maggiormente selezionati.

Stratocaster Tokai made in Japan: che gran confusione

Il concetto è analogo per le Silver Star: Tokai SS 36, SS 40, SS 48, SS 60, SS 85.
Discorso simile per le differenze tra le varie versioni. I pickup sono diversi per il solo modello 85. L’hardware cambia dal modello 60 e la vernice è tutta poliuretanica.

Stratocaster Tokai made in Japan: che gran confusione

Tra il 1983 e il 1984 nasce la Serie Goldstar. Questo è un cambiamento epocale in quanto, a causa dei problemi legali con Fender, nel mercato statunitense e quello europeo viene modificata la forma della paletta dando origine ai modelli con suffisso AST, mentre per il mercato nipponico, australiano e britannico i modelli hanno mantenuto la classica paletta e hanno preso il nome di TST (classic series).
Nascono quindi la TST/AST 40, 50, 60, 80. La differenza sostanziale è inerente ai pickup utilizzati, in quanto la AST 80 monta DiMarzio VS1, la AST 60 dei Tokai Vintage pickup, la AST 50 Vintage MKII Pickup e la AST 40 Vintage MKIII PIckup e hardware più scadente. Queste chitarre sono riproduzioni delle Fender Stratocaster che vanno dal 1954 al 1964.
La Goldstar è prodotta ancora oggi, sia in una versione economica made in China sia in una versione made in Japan di fattura ottima.

Stratocaster Tokai made in Japan: che gran confusione

In mezzo a tutte questi modelli sono poi uscite delle super-Strat di tutto rispetto, come le serie Limited Edition, Custom Edition, Super Edition e Super Distortion.
Intorno al 2000 si incontra il più totale disastro con i seriali. Come già anticipato, alcune Goldstar importate nel Regno Unito (in Italia credo non venissero nemmeno importate) uscivano senza la scritta Made in Japan, senza il seriale, oppure senza entrambi. Per vederne l’originalità è necessario smontarle, controllare l’elettronica e i marcatori sul body e sul tacco del manico.

Nonostante tutto anche le Goldstar senza seriale sono facilmente distinguibili dalle produzioni made in China per alcune differenze immediate quali truss rod al tacco del manico, inserto di legno scuro lungo tutto il retro del manico dove è stata inserita la barra e chiusura del truss presente in testa del manico con legno più scuro a forma di goccia.
Come si può facilmente comprendere la differenza tra le varie versoni dei tre diversi modelli non è cosa da poco e influenza notevolmente anche il valore oggettivo dello strumento.
Oggi in italia si trovano delle Silver Star SS36 in vendita a cifre che arrivano a 600 o 700 Euro. Per una Springy Sound ST 50 si arriva addirittura a chiedere 1000 - 1200 euro. La cosa da considerare è che, sebbene si tratti di ottime chitarre a livello liuteristico, sono comunque serie economiche realizzate con componenti accessibili alla pari di tantissime altre produzioni made in Japan di quegli anni che oggi non sono così in auge come le Tokai e si possono acquistare a prezzi nettamente più abbordabili.

Mi sono imbattuto in una Springy Sound ST 100 in vendita a 2400 Euro. Leggermente meno quotata (a mio personale parere in modo assolutamente immotivato) la serie Goldstar.
Se si prova a seguire qualche sito di vendita giapponese, si noterà immediatamente che il prezzo medio di una SS36 si aggira intorno ai 200 - 250 Euro. Per una ST 50 non si superano i 400 euro. I prezzi salgono notevolmente per i modelli con numerazione più alta.
Sono consapevole che il prezzo degli strumenti è fatto dal mercato, tuttavia credo che una conoscenza delle principali caratteristiche possa aiutare nel fare scelte più ponderate negli acquisti.
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