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Strumenti dal mondo: alla scoperta della Baglama Saz
Strumenti dal mondo: alla scoperta della Baglama Saz
di [user #62015] - pubblicato il

La curiosità spinge le menti più desiderose di nuovi stimoli tra le affascinanti braccia di nuove culture, ricche di usanze, profumi, sapori e, soprattutto, suoni inediti. Oggi si viaggia verso la Turchia, alla scoperta del più antico strumento a corde della storia anatolica: la Baglama Saz.

Uno strumento molto popolare, utilizzato non soltanto nel folk turco, ma anche in diverse declinazioni della musica contemporanea. Storicamente, la Baglama sarebbe la diretta discendente del Komuz, da cui differisce profondamente in termini strutturali e di resa sonora. L’attuale Saz presenta una costruzione interamente in legno, mentre il Komuz antico aveva un corpo ricoperto in pelle e due o tre corde in crine di cavallo o intestino di pecora o lupo. Il termine Baglama identifica in turco: “qualcosa che è tenuto legato insieme”. Si tratta, probabilmente, di un riferimento ai tasti che vengono, appunto, legati sul retro del manico.

Oggi la Baglama continua a essere una colonna portante della musica turca, trovando spazio anche nelle produzioni più recenti non legate al folklore tradizionale ed estendendo la sua influenza nella musica balcanica in generale. Viene adoperata, inoltre, durante i matrimoni e le feste tra amici e in famiglia, anche accanto a chitarre acustiche o elettriche. Va segnalata, inoltre, l’esistenza di una variante amplificabile dello strumento, dotata di pickup humbucker e finiture esteticamente ricercate. Quest’ultima iterazione del Saz trova largamente applicazione nella musica da Pavyon e nell’Anatolian rock.

Strumenti dal mondo: alla scoperta della Baglama Saz

Struttura e accordatura della Baglama Saz
La Baglama ha tre componenti principali: “tekne”, ossia il fondo dalla caratteristica forma a ciotola, il top “göğüs” e il manico, “sap”. Il fondo è generalmente costruito in abete, betulla, ginepro o gelso, mentre la tavola armonica è in abete. Il manico è composto da un misto di queste essenze. Anche le meccaniche sono in legno, incastrate all’interno di fori posti all’estremità alta del manico. Il Saz si suona con il plettro, ma non mancano artisti che preferiscono la tecnica del fingerstyle e veri e propri virtuosi in grado di integrare tecniche come il tapping.

Per quanto riguarda le corde, sono sette in totale, divise in tre gruppi. Si possono adottare accordature differenti, ma una delle più comuni è la A-G-D, partendo dall’alto. Il suono della Baglama è molto caratteristico, acuto - anche a causa delle corde sottili e in metallo - e dalla profondità variabile a seconda della costruzione e delle dimensioni. Lo strumento può essere suonato in accompagnamento con gli accordi o per creare interessanti linee soliste.

Diverse tipologie di Saz
Pur presentando delle caratteristiche pressoché analoghe come la forma e la posizione della buca al posteriore, esistono diverse versioni del Saz. Al di là delle sostanziali differenze che sussistono tra la Baglama acustica e quella elettrica, l’approccio e il suono finale vengono influenzati profondamente anche dalle loro dimensioni.
La Baglama a manico lungo è la più antica in circolazione e viene adoperata profusamente per suonare accordi, dato il suo timbro profondo e l’ampiezza dei tasti. La Baglama a manico corto, invece, trova applicazione nella costruzione di melodie e soli, visto anche il sustain minore e i fret di dimensioni più piccole. Infine, è bene puntualizzare che i vari tipi di Saz vengano scelti dagli artisti anche in funzione della regione e gruppo culturale d’appartenenza: aspetto, spesso, strettamente in relazione con lo stile musicale adottato.
curiosità
Link utili
Baglama a manico lungo
Baglama a manico corto

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di Ernestor [user #46937]
commento del 24/09/2023 ore 08:15:48
Mi piacciono molto i cordofoni antichi, tradizionali e folcloristici. Sarebbe belo vedere un po’ più spesso articoli su di essi, qui su Accordo.
Rispondi
di AmF [user #59582]
commento del 24/09/2023 ore 18:31:4
Io stravedo per il sas e per la musica turca, anche l’oud mi fa impazzire. Molto più del bouzouki
Ma imparare a suonare quella musica (accordatura, suddivisine dell’ottava, armonia) non è roba da due pomeriggi sul divano.
Rispondi
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