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Da Peter Green a Slash, passando per Gary Moore e Jimmy Page. L’universo chitarristico è ricco di grandi artisti che hanno fatto ruggire le loro Les Paul sui palchi più prestigiosi. Joe Bonamassa, brilla nel firmamento dei chitarristi contemporanei. Ben noto ai più, oltre che per i suoi virtuosismi blues, anche per la sua ampia collezione di strumenti di pregio, il chitarrista italoamericano è stato più volte associato a un modello in particolare, appartenuto in passato a un’altra leggenda del rock. |
Si parla della Gibson Les Paul appartenuta al compianto chitarrista dei Deep Purple Tommy Bolin. Anche conosciuta come Bolin ‘Burst, questa Les Paul del 1960 porta con sé una storia oscura e affascinante, risalente al momento in cui Bonamassa è entrato in suo possesso.
La ‘Bolin Burst è, forse, lo strumento maggiormente attribuibile all’ex chitarrista di Deep Purple e Zephyr. Uno strumento, la cui gloria, continua a vivere tra le mani altrettanto sapienti di Bonamassa e che, quando il chitarrista non sfoggia dal vivo, trova spazio tra i cimeli di , luogo in cui Joe custodisce con cura gli oltre 500 strumenti che compongono la sua .
La sorprendente storia della ‘Bolin Burst di Joe Bonamassa
Intervistato dalle penne del magazine americano Guitarist, Bonamassa ha definito la storia della ‘Bolin Burst come “l’affare più strano che abbia mai concluso”. Nonostante si tratti di un modello ormai iconico per la storia della sei corde, la Les Paul con battipenna a Stelle e Strisce avrebbe ancora molte sorprese in serbo, come testimoniato dal bluesman stesso.
In merito alla chitarra, Bonamassa avrebbe affermato: “Tommy Bolin non ha mai posseduto questa chitarra. Si tratta di un curioso malinteso. La ‘Bolin Burst era di un tizio chiamato David Brown, che la acquisto nel 1966 per 125 dollari a Denver. Fu sua figlia a mandarmene la ricevuta. Quando la Goldtop di Tommy venne rubata, David lavorava per lui e gli prestò la Burst per potersi esibire con Zephyr e Deep Purple. In ogni caso, non fu la chitarra di Spectrum, l’album registrato con Billy Cobham, per il quale Bolin preferì suonare una Stratocaster. Il Bigsby è un aftermarket sulla Bolin ‘Burst, che Tommy volle perché preferiva la Strato”.
Bonamassa, esperto nel valutare e acquistare strumenti vintage grazie all’esperienza maturata accompagnando suo padre sin dall’infanzia nei suoi Guitar Safari, ha concluso la storia rivelando in che modo sarebbe entrato in possesso della chitarra dopo oltre dieci anni di ricerche e l’oscuro epilogo dell’aneddoto.
“Ho cercato questa chitarra in lungo e in largo per anni. Quando ho trovato David nello Utah dovevo assolutamente chiudere l’affare. Ricordo di averlo pagato in contanti. Lui morì due mesi dopo in un incidente d’auto. Scrisse un messaggio alla figlia prima di lasciarci, disse di aver seppellito i soldi nel deserto. Una storia sinistra, l’acquisto più strano che abbia mai concluso”. Il resto, ormai, è storia, con la Bolin ‘Burst tornata da tempo sotto i riflettori, conosciuta e apprezzata per essere tra le principali fautrici del sound di Bonamassa. |