Visto che tutti piu' o meno hanno pubblicamente detto la loro, mi pare giusto e doveroso rendere pubblico quello che penso.
La foto dell'urna non mi ha sconcertato. Lo dico serenamente. Per formazione e convinzioni ho un rapporto molto sereno con la morte, le sue rappresentazioni e l'elaborazione del dolore.
Qualcuno ha vissuto questo episodio come degradante l'immane grandezza che e' la scomparsa di un amico. Qualcun'altro si e' sentito ferito personalmente.
Molti - quasi tutti, per la verita' - hanno chiesto la rimozione della foto. Ci sono due pero'.
Pero' rimuovere una foto non risolve il problema che c'e' dietro a questa, e pero' (2) Alberto non ha ritenuto opportuno farlo. La posizione del Biraghi e' semplice: in quello che ho fatto non ci vedo nulla di sbagliato e per questo non ho necessita' morale di togliere la foto.
Per me si tratta di onesta' intellettuale.
Qualcuno l'ha chiamata dittatura. Cambiare idea e' un conto - solo gli stupidi non cambiano mai idea. Ma piegarsi perche' te lo chiedono e' un altro.
Problema:
Ho letto molti giudizi negativi, in questi ultimi giorni, ma nessuno si e' posto la questione in questi termini: se io faccio una cosa che reputo giusta, e mi chiedono di ritrattare perche' moralmente inviso alla maggioranza, a cosa darei retta... alla mia coscienza etica o alla coscienza morale del gruppo? (eh Coccia?).
La scelta di Alberto e' eticamente integerrima anche se moralmente discutibile.
Ciao a tutti.
P.S.
Anche se questa non sara' la pagina di diario piu' popolare che ho mai scritto, lascio i commenti attivi.
Non si puo' piacere a tutti, sempre.
Ariciao