di Oliver [user #910] - pubblicato il 25 ottobre 2011 ore 00:31
Beh, più o meno.
Più che altro, una provocazione semiseria.
Ultimamente mio figlio Davide, dopo aver sviscerato e digerito ogni singola nota di Angus Young e Ace Frehley, ascolta molto i Pink Floyd (che strano… perché?) ed è naturalmente molto colpito dalle sonorità di Zio David.
Come dargli torto, del resto? Nonostante il fanciullo sia del tipo "infila il jack e suona", immagino per una questione essenzialmente adolescenzial-ormonale, ha iniziato ad apprezzare l'esistenza di chorus, delays, compressori e affini. Per i meno esperti specifico che gli affini non sono effetti.
Nella sua ricerca della Verità, il pargolo ha scandagliato il Tubo, scoprendo con facilità ogni dettaglio del setup di Gilmour, rimanendone un po' abbattuto: troppa roba, troppi soldi, troppo complicato.
Paternamente -ovvio- ho provato a spiegargli che ci si può anche accontentare, provando ad arrangiarsi con ciò che si ha e concentrandosi magari su altri elementi (tipo le mani, al solito). Insomma, mi sono messo nei guai, perchè la pronta risposta dell'impertinente implume è stata: "Ok, allora fammi vedere!". Azz!
Mi sono guardato in giro e gli elementi sotto mano erano: Roland Microcube e Stratocaster Standard USA, caricata a Tonerider. Vabbè. Pochino, ma ormai mi ero compromesso, era diventata una questione di credibilità. E così ci ho provato, profanando quello che a mio avviso è uno dei più riusciti assoli nella storia del rock.
Me ne scuso, ma ormai l'ho fatto. Ho registrato il tentativo, nonostante i limiti insiti negli effetti del cubetto (te li tieni così come sono, in sostanza) e le corde ormai da buttare. La compressione è gentilmente fornita dal cubetto stesso, nel senso che suona così di suo.
Ovviamente è vietato ascoltare l'originale, ma con un po' di fantasia qualche analogia si può trovare, in fondo. Eventualmente posso fornire una vanga, a chi ne facesse richiesta. Le -poche- regolazioni si vedono all'inizio del video.