La domanda richiede un minimo chiarimento. Le corde avvolte per chitarra acustica, a differenza delle corde per chitarra elettrica che necessitano di avere tra le loro componenti leghe metalliche con proprietà ferromagnetiche, privilegiano leghe metalliche aventi le migliori proprietà sonore. Credo che a tutti, pensando a quest’ultima virtù dei metalli, vengano in mente le campane malgrado la loro “voce” mostri componenti frequenziali fin troppo affollate e con svariati modi vibratori che determinano la consistente componente inarmonica. Dunque, pensando alle campane tutti si ricorderanno di certo (o no?) di che cosa sono fatte: di bronzo (bronze). Chiariamo: il bronzo non è il nome di un metallo ma di una lega metallica composta da un’alta percentuale di rame (copper) e da una percentuale, generalmente variabile tra il 5 e il 20%, di stagno (tin) o zinco (zinc - se lo zinco è molto si dovrebbero chiamare ottoni!) a seconda dell’uso che se ne vuol fare.
Le qualità sonore del rame sono note da secoli. E altrettanto nota è però anche la sua propensione alla corrosione. Per questo motivo, ma non solo, esso è stato legato con lo stagno e, per aumentare ulteriormente la durata delle prestazioni, anche con una bassa percentuale di fosforo, al di sotto dello 0,1%. La presenza dello zinco e/o dello stagno (spesso sono presenti entrambi) incrementano alcune proprietà della lega (lavorabilità, irrobustimento, anticorrosione, ecc.) ma l’aumentare percentuale della loro presenza smorza, direi altrettanto percentualmente, le capacità vibranti e ciò si riflette sulla risposta in frequenza.Osservando lo specchietto che segue (prendetelo come indicativo), noterete quanto ho appena riferito.
Ricordo abbastanza bene che prima dell’introduzione del processo antiossidante della fosforazione, le corde per acustica a bassa percentuale di stagno, specialmente in una città umida come Venezia, dopo qualche tempo iniziavano a colorarsi di verde. Niente a che fare con le alghe marine! Semplicemente “veniva a galla” il rame, o meglio si visualizzava l’ossidazione. A quei tempi (i brontosauri era comunque già spariti) la percentuale di stagno variava dal 4 al 10% per cui in una città d’acqua come la mia, con tassi di umidità elevati, il deterioramento era abbastanza veloce. Le corde in bronzo vivacchiarono per un bel po’ senza generare troppi entusiasmi per via di queste loro defaillance di durata ma continuarono a piacere per la loro indubbia tin-tinnosità, la loro sonorità cristallina.
Il primo set a “dichiararsi” fu il Bronze 85/15 ma evidentemente, prima che si applicasse la fosforazione, le qualità antiossidanti non erano ancora soddisfacenti e di lì a poco uscirono le Bronze 80/20. A riportare in auge definitivamente i set di corde al bronzo fu l’aggiunta del fosforo il quale garantì una durata soddisfacente. Questo fece sì che i produttori poterono sbizzarrirsi nel variare le percentuali di zinco e stagno, modulando con esse il suono finale dei vari set.
Ricapitolando il set di riferimento delle corde in bronzo rimane un po’ per tutti il Phosphor Bronze 80/20, per le sue doti di equilibrio di emissione. Attorno a questo ruotano altri set, non solo quelli riportati nello specchietto.
Ci sono, per esempio, set di varia denominazione quali Bright Bronze (bronzo chiaro), Brass (ottone), Yellow Brass (ottone giallo) che dichiarano spesso la loro appartenenza alla famiglia degli ottoni a causa della loro elevata percentuale di zinco. Sono distinguibili per la colorazione di un giallo più chiaro. Alcune note descrittive. Le corde 80-20 Bronze appena montate forniscono bassi cosiddetti pianistici e acuti molto brillanti. Dopo qualche giorno d'uso perdono questa brillantezza eccessiva ma suonano sempre molto aperte e più “naturali”. Molti chitarristi preferiscono questo secondo suono, altri si deliziano invece dell'esagerata cristallinità iniziale. Le Bronze 85/15 Si avvicinano alla brillantezza delle 80/20 ma hanno pure gran parte del calore e della pienezza delle Phosphor Bronze 80/20. Un esmpio di corde a basso contenuto di zinco e altre componenti e alto contenuto di rame (sono quindi particolarmente brillanti) è costituito dalle Martin SP 92/8 (92% - 8%).
Considerate questa graduatoria solo indicativa ma comunque di una qualche utilità se dovete fare una scelta. Considerate pure che al suono finale contribuiscono il tipo di chitarra e i legni con i quali è costruita, e non ultimo il calibro.