I limiti di orario sono molto più restrittivi dei nostri, e sono fatti rispettare senza distinzione, democraticamente: tanto da troncare impietosamente perfino gente come Sir Paul McCartney e (tutti in piedi) il Boss in persona, che si sono visti chiudere i microfoni senza pietà a metà di "Twist and Shout", durante l'Hard Rock Calling Festival in Hyde Park… alle 22:30!
Ma l'aspetto che fa più discutere è l'introduzione di un dispositivo, il "Noise Limiter". Questo diabolico aggeggio altro non è che un sensore deputato a misurare i decibel prodotti all'interno di un ambiente; collegato all'impianto elettrico del locale, quando la soglia di rumore supera il limite consentito (in questo caso 85db, ma il Governo inglese spinge per portarlo a 70db), automaticamente… INTERROMPE LA CORRENTE!
In pratica funziona come il comune salvavita, solo che in questo caso dovrebbe salvare le orecchie. Ammazzando il concerto.
(http://www.musicliveuk.com/planning-events/sound-limiters-live-music-venues)
Il guaio è che qualsiasi band supera regolarmente tale soglia, perfino un gruppo acustico, o un coro… tanto per rendere l'idea, una normale discussione tra due persone supera senza problemi i 50db. E' quindi sostanzialmente IMPOSSIBILE che una band possa rispettare i limiti imposti (anche perché il chiasso prodotto dal pubblico è già da solo ben superiore ai limiti), tanto che molti gestori scelgono, a loro rischio, di aggirare il problema fornendo alla band l'energia elettrica proveniente da un locale attiguo, privo di Sound Limiter, attraverso un'opportuna prolunga (mica solo gli Italiani…).
Insomma, la questione sembrerebbe questa: le leggi vanno rispettate, ok, ma dove sta il buon senso di chi fa le leggi?