di alberto biraghi [user #3] - pubblicato il 04 novembre 2012 ore 08:00
Dopo una mezz'ora di suonata con un paio di Stratocaster anni '50 (per la precisione, una 1956 e una 1958) confermo che non è un caso se "la Fender pre-Cbs è la Fender pre-Cbs". Sembra una banalità, ma santo cielo, queste vecchie chitarre sono un mondo a parte di suoni ed emozioni.
Dopo una mezz'ora di suonata con un paio di Stratocaster anni '50 (per la precisione, la mia vecchia 1956 e la 1958 avuta in tempi più recenti con una serie di scambi e salti mortali) confermo che non è un caso se "la Fender pre-Cbs è la Fender pre-Cbs". Sembra una banalità, ma santo cielo, queste vecchie chitarre sono un mondo a parte di suoni ed emozioni.
Capisco (e razionalmente condivido) il punto di vista di chi non crede alle magie di legni che stagionano e suonano, avvolgimenti che si smollano e prendono vita, magneti che si smagnetizzano, via via fino alle "chitarre che hanno un'anima", che sarebbe come dire che un budino ha un cervello. Però.
Però quando prendi in mano una Fender fatta *come* diocomanda, fatta *da chi* diocomanda e se possibile *quando* diocomanda, allora ti accorgi che la magia esiste e che non è un caso se alcuni dei capolavori della storia del rock, vero patrimonio dell'umanità, sono stati suonati con quelle Fender.
ma ancora....
Ragazzi, siamo fortunati, no? Perché la magnifica differenza tra noi e quelli delle altre arti, soprattutto la musica classica, è che noi i nostri Stradivarius e Guarneri del Gesù, come i nostri Beethoven e i nostri Paganini ce li abbiamo tutto sommato a portata di mano (un pensiero a Donald Duck Dunn che suona sulle nuvole, ma gli altri ci sono ancora). E allora godiamoceli e suoniamocieli, perché "it's only rock and roll, but we like it!".
PS: prevengo l'obiezione "sì ma tu ce l'hai la vecchia Fender e io no". Secondo me dei tre assiomi (come, da chi e quando) ne bastano due. Una Fender fatta *da chi* diocomanda e *come* diocomanda può vivere quanto una fatta *quando* diocomanda. La mia Starcaster costruita nel 1995 dall'indimenticabile Roberto Pistolesi ne è la prova.
PPS: se possibile, negli eventuali commenti vi sarei grato se evitaste il luogo comune "passione", abusato tra i chitarromani, che proprio non mi piace né nell'accezione originale omerica, né in quella cristiana, ma neanche in quelle - a me più affini dell'umanesimo e dell'illuminismo. Potrei forse accettarne l'uso nell'accezione freudiana di "libido", ma se ne facciamo a meno è molto meglio.