Sebbene, quando si pensa a una chitarra thinline, la mente viaggi subito in direzione della single cut di casa Fender, anche la sua diretta avversaria può vantare delle interessanti interpretazioni basate sulla filosofia della buca a effe. , non certo l'ultima arrivata in fatto di semihollow, dal suo canto propone una linea intera di chitarre chiaramente ispirate al colosso di Nashville. Le linee, certo, sono facilmente accostabili a molte delle più tradizionali single cut che maggiormente si ispirano alle vecchie archtop, Gretsch comprese, ma la Les Paul è senz'altro il primo modello a cui si pensa quando si parla di cassa piccola, sottile (rispetto a una hollow body), di Tune-o-matic con stoptail e di pickup cromati. Le Peerless Retromatic hanno tutto questo e aggiungono la leggerezza di un body cavo con buca a effe singola e un ampio battipenna che dona un tocco retrò al complesso.
Le opzioni offerte dalla serie comprendono elettroniche per tutti i gusti. Sono previsti modelli con due humbucker o con una configurazione mista di humbucker al ponte e un P90 al manico. Un punto fermo è costituito dalla presenza di soli due potenziometri che regolano volume e tono master, accanto al settore a tre vie per viaggiare tra i pickup. Un'interessante aggiunta, non presente in tutti i modelli, è costituita invece dallo switch rotativo Varitone a sei posizioni in grado di aggiungere notevoli sfumature al timbro base dello strumento. I pickup, tutti cromati e alloggiati in dei pickup ring della stessa finitura - in tinta con il resto dell'hardware, manopole comprese - sono di stampo vintage con una marcia in più data da un output leggermente più spinto della media, così da prestarsi particolarmente bene anche all'utilizzo in ambienti rock e più moderni.
Nel rispetto della miglior tradizione hollow body, la Retromatic è realizzata in acero laminato e possiede un blocco di legno massello al centro, che in questo caso è in mogano. Il diapason totale misura 24,74 pollici. Incollato alla cassa, il manico è in acero e monta una tastiera in palissandro i cui ultimi tasti, dei 22 totali, vengono tagliati asimmetricamente dalla parte delle corde più basse. Tale scelta, considerato il tipo di strumento vecchio stile e la scomodità insita nel raggiungere gli ultimi fret dal lato dei bassi a causa di un cutaway non molto accentuato, può essere considerata semplicemente estetica. D'altro canto, viene da sé che il modello non si addice particolarmente a chi ama correre in alto, fino all'ultimo semitono disponibile. Sebbene la Retromatic non sia disegnata per i corridori e i chitarristi più moderni, un intelligente contour sul retro del corpo la rende comoda da imbracciare per chiunque.
Sul top, accoppiato a un tradizionale stoptail in metallo, il ponte è un tune-o-matic con sellette roller, pensato per predisporre le chitarre a montare sistemi vibrato stile Bigsby senza sostituire l'hardware fornito di serie. Il binding intorno al top, i contorni del battipenna ricalcati a contrasto nel lato interno e la vasta gamma di finiture disponibili, tutte dal sapore vintage dal Candy Apple al Silver e Gold, rendono la serie Retromatic una thinline d'altri tempi che promette di non deludere gli appassionati del genere e i fan della qualità Peerless. In attesa di poter vedere le nuove semihollow a cassa sottile nei negozi, faremo il possibile per mettere le mani sui primi esemplari e fornire prove complete dei modelli costituenti la linea Retromatic. La fascia di prezzo in cui si posizionano le Retromatic è compresa tra gli 899 e i 1199 dollari.
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