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Tecnologie degli effetti a pedale
Tecnologie degli effetti a pedale
di [user #16055] - pubblicato il

Se per gli amplificatori valvolari il point to point è spesso indicato come garanzia di qualità, la costruzione di stompbox con componenti tradizionali viene spesso preferita ai meno ingombranti SMD, ma quanto c'è di vero in questi "preconcetti"?
Se per gli amplificatori valvolari il point to point è spesso indicato come garanzia di qualità, la costruzione di stompbox con componenti tradizionali viene spesso preferita ai meno ingombranti SMD, ma quanto c'è di vero in questi "preconcetti"?

In uno dei miei ultimi articoli, che potete rileggere qui, descrivevo le differenze da un punto di vista tecnico tra i pedali true-bypass e quelli bufferizzati. Tali differenze partivano dal presupposto di trovarci di fronte a sistemi ideali, con alimentazione a batteria, buffer non di tipo economico e così via. Sono emersi, dai vari commenti, altri pregi e difetti legati all’uso di pedali commerciali, quindi più dal lato pratico che teorico. Queste differenze riguardano la sensibilità ai rumori, come il ripple residuo degli alimentatori, i loop di massa, il rumore bianco generato dal movimento termico degli elettroni, i click di commutazione dei true-bypass etc.
Vorrei continuare ora con il descrivervi, dal punto di vista tecnologico, le differenze tra i vari modelli.

Tecnologie degli effetti a pedale

La categoria senz’altro più affascinante è quella degli attraenti pedali valvolari, alimentati a tensione adeguata. Vuoi per le dimensioni, vuoi per il numero di controlli disponibili, sono molto spesso simili a un canale di un preamplificatore, hanno costi spesso proibitivi e alimentazione dalla rete elettrica. Naturalmente le prestazioni sono proporzionate al costo e alle caratteristiche generali.
Con questa tecnologia analogica si realizzano solo pochi modelli diversi, per evidenti motivi di spazio e complessità circuitale, ma un tempo si potevano comunemente trovare effetti d’eco, riverbero, tremolo etc.
Per ottenere le massime prestazioni dai tubi a vuoto è necessario alimentarli ad alta tensione, quindi almeno duecento o trecento volt interni al circuito e occorre che siano effettivamente utilizzati, non solo come lampadine, ma nella loro reale funzione, cioè quella amplificatrice di segnale. La presenza di un’alimentazione in alternata o continua a basso voltaggio esterno e importante amperaggio potrebbe essere tradotto internamente in una tensione adeguata a bassa corrente, con un circuito convertitore ad hoc. Vista comunque la presenza dell’elemento riscaldatore, che assorbe alcuni watt, non è possibile un’alimentazione a batterie.

Nei pedali standard, sono invece presenti elementi a stato solido come i BJT, i FET, i MOSFET, gli operazionali o IC, i TTL, i CMOS etc. che fanno delle loro dimensioni, robustezza dell’elemento, basse tensioni e bassi consumi i componenti ideali per applicazioni di dimensioni maggiormente contenute.
Alcuni di questi possono essere impiegati in vari modi, mentre altri hanno una loro funzione specifica, ma possono far parte di circuiti analogici o digitali, di solito montati su schede in vetronite, a volte multistrato, con piste di rame disegnate da un software specifico e sia in formato tradizionale, sia SMD, sigla che significa "componenti a montaggio superficiale".
Dai primi semplicissimi circuiti analogici a transistor tradizionali montati su schede in bachelite, si è arrivati a complessi circuiti digitali o analogici a tecnologia SMT, cioè la tecnologia che utilizza componenti SMD, saldati in maniera diversa da quelli tradizionali.

Tecnologie degli effetti a pedale

Mentre nei componenti tradizionali (cioè con reofori passanti per la scheda) si ha una parte consistente dell’involucro di resina, in quelli SMD le dimensioni sono poco maggiori dell'elemento attivo, ottimizzandone gli ingombri, ma lasciando inalterate le prestazioni. Non è possibile pensare alcuni prodotti moderni, come i telefonini, senza l’uso di questa tecnologia. Esistono praticamente tutti i tipi di componenti realizzati in questo sistema, dalle resistenze agli integrati, dai condensatori ai transistor, dalle induttanze ai diodi.

Tecnologie degli effetti a pedale

Purtroppo, mentre è abbastanza semplice sostituire un componente a reofori passanti con un semplice saldatore e un po' di stagno, per una riparazione o una modifica molto più difficile - se non impossibile - è la sostituzione di un elemento SMD con il metodo già sperimentato.
La tecnologia SMT prevede che tutti gli elementi siano sistemati e incollati sulla scheda tramite una macchina apposita molto costosa, poi saldati a rifusione dopo aver spalmato la pasta saldante. Dalla velocità di scorrimento del nastro trasportatore e dalla temperatura del sistema, se ne ottimizza la saldatura, con grande efficienza. Di solito i componenti sono sistemati su entrambe le facce del circuito, mentre alcuni elementi di dimensioni maggiori e magari a reofori passanti sono saldati in un secondo momento manualmente. Dati quindi gli spazi molto ristretti e l’uso di strumenti non idonei, sostituire un componente SMD è quasi impossibile per un non addetto ai lavori. Occorre, infatti, dotarsi di pasta saldante e soprattutto di un idoneo attrezzo ad aria calda per sciogliere contemporaneamente sia lo stagno, sia la colla di fissaggio. Un elemento con molti piedini potrebbe creare difficoltà anche a un tecnico esperto, con strumentazione adeguata, data la delicatezza comunque delle microscopiche piazzole.

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La necessità di dotarsi d’infinite soluzioni sonore in pedaliera, tramite l’utilizzo di svariati pedali, ha dato la possibilità ai costruttori di progettare pedali di dimensioni molto contenute proprio grazie a questa tecnologia, l’unica in grado di assicurare circuiti complessi sistemati in piccoli spazi. Si è passati quindi dai semplici circuiti sistemati in enormi contenitori delle forme più svariate, tipiche degli effetti anni ’60, a complesse strutture circuitali, incastrate alla perfezione nei moderni e compattissimi formati, dove si stanno dirigendo molti produttori. Se si ha necessità, comunque, di avere pedali con poche regolazioni e di semplice concezione, magari boutique, la soluzione di componentistica tradizionale è senz’altro la migliore, ma come si pretendono o si propongono funzioni aggiuntive, per aggredire il mercato con nuovi prodotti, ricorrere a questi minuscoli componenti è ormai d’obbligo.

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

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effetti e processori elettronica
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Sono d'accordo su tutto, tranne ...
di Martinez53 [user #23272]
commento del 17/11/2013 ore 09:53:14
Sono d'accordo su tutto, tranne su un punto, questo:
"Se per gli amplificatori valvolari il point to point è spesso indicato come garanzia di qualità"

Avendo io una certa età... ricordo che quando avevo l'hobby della raridiotecnica e mi divertivo a costruirmi radio e amplificatori, esistevano solo le valvole, i transistors c'erano ma erano ancora poco usati, specialmente in ambito amatoriale.
La costruzione point to point era quindi la norma, con tutte le controindicazioni del caso, tra cui: rumori di fondo e problemi di stabilità.
Quando finalmente si diffusero i circuiti stampati, fu una vera pacchia, finalmente liberi da quei fili penzolanti da tutte le parti.
Insomma, per chiunque ne capisca un po', il point to point è una vera "porcata"
Oggi, per ragioni meramente commerciali, solo per far pagare di più le apparecchiature, ce lo fanno cadere dall'alto come fosse la novità del secolo. Non è così, il poin to point è caro perchè non è automatizzabile, richiede tempo, capacità e materiale però non per questo, assolutamente non per questo può essere considerato, come soluzione, la migliore, anzi è decisamente, da un punto di vista della resa, di gran lunga la peggiore.
E sono certo che qualunque professionista del ramo, potrà confermare.
Ciao!
Al
Rispondi
Re: Sono d'accordo su tutto, tranne ...
di smilzo [user #428]
commento del 17/11/2013 ore 11:33:10
Il PTP offre il vantaggio della massima libertà di modifica. Quindi va benissimo per l'hobbista che si costruisce l'ampli o il costruttore boutique che costruisce ampli su misura con un circuito specifico per cliente. Una volta definito il circuito, le schede consentono una elevata consistenza della qualità: spesso bisogna però arrivare a quella definita per prototipi...
Rispondi
Re: Sono d'accordo su tutto, tranne ...
di MadGuitarMauri [user #24441]
commento del 17/11/2013 ore 12:59:15
Confermo, il point to point e' una vera schifezza, con tutti quei reofori lunghi e sempre ossidati. Benvenuti furono i C.S. (di bachelite prima e in seguito di vetronite), i primi me li facevo in casa col percloruro ferrico e l'inchiostro e le basette forate a mano.... che goduria. E benvenuti siano anche gli smd per ovvi motivi come citato nell'articolo.. Capisco i profani che si lasciano intortare da manovre commerciali di pessimo gusto, ma le aziende che le mettono in pratica non brillano certo in serieta' e considerazione nei confronti dei clienti. Da elettronico che sono, mi vergognerei solo apensarlo di proporre prodotti cablati col point-to-point. Quando ho visto le proposte di grosse aziende come fender e marshall mi sono fatto una grossa risata. Ti saluto.
Rispondi
Re: Sono d'accordo su tutto, tranne ...
di artesound [user #22702]
commento del 18/11/2013 ore 11:58:07
Be certo, se la PCB è ben progettata e ben dimensionata e sicuramente affidabile, ma non sarà di sicuro economica...
e comunque non sono per nulla d'accordo, riparo e costruisco ampli da una 20 d'anni e vi assicuro che i più rognosi da riparare son senz'altro quelli su PCB economiche (ovvero la maggioranza ) inoltre sono molto più inclini a rotture e guasti.
Comunque c'è una terza via: quella delle turret board in cui si fondono l'affidabilità e la "replicabilità" dei PCB , con la praticità e la flessibilità del point-to-point.
Mi è capitato di riparare varie testate HIWAT fine anni '60 , e ti assicuro che non avevano nessun problema di stabilità , anzi mi sento di affermare che siano decisamente migliori e più affidabili della maggioranza dei prodotti moderni, costruiti su PCB .
Parlando di SMD poi quando si guastano e molto difficile e in alcuni casi impossibile ripararli, sono quindi prodotti usa e getta, adatti sopratutto ad alimentare la società dei consumi..
Romano
Rispondi
Re: Sono d'accordo su tutto, tranne ...
di vicky utente non più registrato
commento del 18/11/2013 ore 12:31:11
Concordo su quelo che scrivi.
Purtroppo il pcb è una delle prime cose su cui si risparmia sia come materiali che come progettazione, non solo per quanto riguarda la progettazione delle parte "elettrica" del pcb ma anche e soprattutto per quanto riguarda la parte di resistenza meccanica.
Quante volte si trovano componenti di dimensioni ragguardevoli saldati a dei pad di dimensioni inadeguate e che alla prima botta meccanica spezzano la pista in rame?
Sembra una stupidata, ma è una causa di guasto più frequente di quanto si pensi
Rispondi
Re: Sono d'accordo su tutto, tranne ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 18/11/2013 ore 17:32:09
Volevo solo confermare quanto da te affermato.
Sono uno che per vivere progetta PCB...quindi qualcosina a discapito dei santoni artigianali la capisco avendo un pesante backgrownd nel campo.

Non comprerei un ampli fatto PTP mai e poi MAI.

Per quanto bene possano essere fatti sono troppo inaffidabili e pieni di rumori ground loops e antenne ovunque...

Non credo tra l'altro ma sono ignorante in materia se sia necessaria una certificazione per poterli vendere qualora lo fosse mi piacerebbe capire come fanno a farlgiele passare :-)

Saluti

Rispondi
Attento
di herrdoctor [user #18849]
commento del 17/11/2013 ore 10:16:34
Tidal cita:"il point to point è spesso indicato come garanzia di qualità"
ma è l'introduzione all'articolo ma è chiaramente una domanda provocatoria.
;)

Sappiamo bene quanto il point-to-point sia costoso, soggetto a numerosi problemi come quelli che hai citato; spesso però passa per "vintage" e quindi sinonimo di cosa molto fica/qualità.

L'evoluzione dell'elettronica non vale in questo ambiente, chiaramente con preconcetti a mio avviso. L'SMD o SMT (termini usati indifferentemente) offre una facilità di montaggio costi, spazi ridotti e la possibilità di piani di massa diffusi che "zittiscono" anche il peggior progetto.
I componenti SMT sono prodotti con tecniche superiori ai vecchi componenti e offrono caratteristiche superiori.

Poi ci sarebbe da parlare della differenza tra una valvola e un MOSFet/Fet e si apre l'inferno....






Rispondi
Re: Attento
di Martinez53 [user #23272]
commento del 17/11/2013 ore 12:38:07
;-))))
Rispondi
Re: Attento
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 17/11/2013 ore 13:16:32
Occhio, l'introduzione in grassetto negli articoli è aggiunta dalla redazione per una questione di impaginazione e fruibilità dell'articolo, non è (quasi mai) scritta dall'accordiano autore dell'articolo.

Questo giusto per evitare che vengano messe in bocca a Tidal parole non sue :D
Rispondi
Re: Attento
di herrdoctor [user #18849]
commento del 17/11/2013 ore 14:11:25
Senza saperlo ho dato cmq per scontato che fosse una provocazione, sapendo la sua competenza.

Rispondi
Una precisazione...
di euke [user #1325]
commento del 17/11/2013 ore 13:40:21
I componenti smd non sono fissati al circuito stampato con una colla, perlomeno non in un processo diciamo "standard". L'utilizzo della colla è necessario in processi dove la scheda prevede di avere molti componenti tradizionali su un lato e sul lato opposto molti componenti smd; in questo caso, una macchina dispensa i punti di colla sullo stampato, un'altra (o più in linea in caso di grandi schede con molti componenti) piazza i componenti, il tutto passa in un forno per polimerizzare la colla, poi si passa al montaggio dei componenti tradizionali e poi il tutto finisce in una saldatrice ad onda che si occupa di saldare i componenti tradizionali e smd.
E' un processo che ha senso solo se i componenti tradizionali diventano molti o se le produzioni sono elevate.
Altrimenti, generalmente si procede così:
_ serigrafia della crema di stagno sul circuito stampato
_ piazzamento automatico dei componenti smd
_ il tutto passa in un forno di rifusione, che rifonde la crema di stagno e crea le saldature.
A questo punto, i pochi componenti tradizionali vengono saldati a mano, mentre le scheda deve montare i componenti smd anche dall'atro lato dello stampato, non si fa altro che ripetere il processo da capo.
Rispondi
Veramente interessante, un articolo che ...
di waterdog [user #12638]
commento del 18/11/2013 ore 08:46:32
Veramente interessante, un articolo che contribuisce all'acculturazione del chitarrista (e non solo) con argomenti spesso avvolti in un alone di mitologica igniranza!
Rispondi
Sempre interessanti in tuoi articoli!
di guidomania [user #28202]
commento del 18/11/2013 ore 13:14:55
E pensare che molti spendono chissà quali cifre per avere l'ampli point to point, oppure poter montare un bumblebee completamente ammaliati dalla pubblicità e dall'alone di mistero/ignoranza che ci sta attorno.
Direi che adesso ti manca l'articolo sui cavi... ;-)
Rispondi
non è che adesso però
di vicky utente non più registrato
commento del 18/11/2013 ore 15:43:58
si debba demonizzare il PTP, anche lui ha i suoi vantaggi, tra cui sicuramente l'affidabilità dovuta al fatto che tutte le connessioni sono saldate.
Il fatto che poi i PTP costino un occhio della testa: il costo in manodopera per realizzarlo è MOLTO ma MOLTO più alto di un ampli con i PCB.
Rispondi
Secondo me i point to ...
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 18/11/2013 ore 15:56:50
Secondo me i point to point vanno bene solo con le valvole.

Perchè ci sono alte correnti e alte temperature di utilizzo, quindi meglio un bel filo che una pista che si cuoce e si stacca dal supporto del PCB specialmente nei punti critici come gli zoccoli delle valvole.

Nei pedali assolutamente no! in quel caso componenti discreti e PCB.

Gli SMD sono belli permettono di fare cose miniaturizzate ma perlopiù impossibili da aggiustare.

Ad ogni tecnologia il giusto utilizzo.

Riflettete:

Le cose vecchie erano fatte per durare e sono arrivate fino ai giorni nostri, le cose costruite oggi sono fatte per rompersi e venderne altre.
Rispondi
Re: Secondo me i point to ...
di euke [user #1325]
commento del 18/11/2013 ore 19:55:15
Se il PCB e le piste sono dimensionate correttamente, non c'è pericolo che si distacchino.
Se il progetto è fatto male... beh ma anche un PTP può essere fatto male...
Rispondi
Re: Secondo me i point to ...
di guidomania [user #28202]
commento del 19/11/2013 ore 12:33:0
Sono d'accordo. SMD non vuol dire che dura meno, anzi... Inoltre la ricerca va sicuramente in quella direzione più che nel THT.
Poi diciamo la verità, non è così critico sostituire componenti SMD a mano, l'unico freno è al limite non disporre della strumentazione adatta.
Rispondi
Re: Secondo me i point to ...
di fender64 [user #14522]
commento del 20/11/2013 ore 08:27:13
Concordo in pieno...il point to point è arrivato anche ai giorni nostri e sul valvolare garantisce una maggiore resistenza alle temperature e, se fatto a dovere ogni componente è in perfetta sintonia con l'altro. Costa sì, è vero, più rame, più mano d'opera e maggiori dimensioni ma, per la valvola è l'ideale. Se poi vogliamo metterci in mezzo anche il garantire lavoro agli artigiani che li riparano ben venga il circuito stampato.
Rispondi
Re: Secondo me i point to ...
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 20/11/2013 ore 09:11:55
Bravo è quello il concetto da esprimere.

Le valvole sono nate col cablaggio a filo quindi usare il cablaggio è in sintonia con la tecnologia antica.

I transistor nascono insieme al circuito stampato quindi è fuori sintonia usare il cablaggio con i transistor.
Rispondi
Siamo fuori tema
di TidalRace [user #16055]
commento del 18/11/2013 ore 20:19:38
Perdonatemi, ma l'articolo voleva parlare delle tecnologie in uso sui pedali e non del point to point dei valvolari, che io ritengo adattissimo a una costruzione artigianale ma improponibile su realizzazioni moderne e complesse. La tecnica di costruzione degli amplificatori è già stata trattata ampiamente su altri articoli e la realizzazione in PTP o PCB troverà sempre sostenitori da una parte e dall'altra senza avere nessun vincitore. Vorrei far presente che chi costruisce in maniera seria in PCB, vedi le aziende italiane del settore musicale, lo fa utilizzando soluzioni migliori dello standard, piastre in vetronite di maggiore spessore, e soprattutto strato di rame doppio, per permettere una maggiore corrente e un minore calore sviluppato.
Rispondi
Re: Siamo fuori tema
di solare [user #28804]
commento del 24/11/2013 ore 22:43:47
Strano perchè il Pearly sopra è uno che se ne intende.
Rispondi
Ma fate sul serio?
di strato78 [user #17091]
commento del 19/11/2013 ore 14:22:38
Premesso che, nell'ambito degli effetti, posso concordare a pieno con l'autore di questo articolo sull'opportunità dell'uso di componenti smd per questioni di complessità progettuale (ove questo sia necessario a rendere un processore di effetti meno ingombrante di un comò) e per facilitare produzioni in grossa scala rendendole persino più economiche. Questo però non può sfociare in affermazioni che rasentano l'assurdo: fermo restando l'assoluta validità di un buon pcb ben progettato, affermare che il ptp sia una zozzeria, un'antenna viaggiante, irreplicabile ed inaffidabile, mi sembra fazioso più che vicino al vero.
Dagli anni '60 agli anni '80 il passaggio dalle "zozzerie" al pcb è stato completato: Vogliamo fare la conta dei superstti?

Di seguito, per la gioia di tutti, allego delle immagini di "oscenità elettroniche inaffidabili".

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Rispondi
Re: Ma fate sul serio?
di euke [user #1325]
commento del 19/11/2013 ore 15:09:02
Hai ragione, ma non è vero nemmeno il contrario, e cioè che PCB e SMD sono fesserie.
PCB studiati con i sacri crismi possono dare risultati anche migliori rispetto ad un PTP, anche solo per lo studio che si può fare a livello di piani di massa, dimensionamento piste, ecc...
Per non dire della ripetibilità dei risultati e dell'affidabilità.
Certo, un PCB studiato e realizzato in economia non può competere con un PTP boutique, ma un PTP fatto male viene battuto sicuramente.
Rispondi
Infatti, chi afferma il contrario ...
di strato78 [user #17091]
commento del 19/11/2013 ore 20:07:50
Infatti, chi afferma il contrario lo fa non senza un interesse.
Non c'è dubbio che pcb o ptp, se allo stato dell'arte, si equivalgono in termni di prestazioni.
Il mistico di turno che propone virtù magiche del point to point ha un interesse: ipervalutare quello che vende e/o costruisce.
L'amante del point to point disincantato sceglie tale metodo costruttivo per questioni di durata, affidabilità e facilità di intervento in manutenzione o customizzazione.
La questione dell'equivalenze dei due sistemi (se ben messi in pratica) è un fatto.
Sul resto del tuo commento non mi trovi completamente d'accordo, in quanto il point to point massimizza i piani di massa (utilizzando lo chassi come intero riferimento) e, in mani esperte, è sempre replicabile senza problemi ed esente da rumori indesiderati.
Un discorso diverso è per due prodotti fatti a "membro di segugio" dove il ptp riserva sicuramente più insidie: è anche vero che in quest'ultimo caso si dimostra semplicemente che il point to point non è per tutti e che, ad un'adeguata conoscenza in elettronica, va affiancata un'enorme pratica di cablaggio e debug. Ovviamente il ptp non ha senso per l'ennesima replica di tubescreamer ed è al limite dell'irrazionale se lo si concepisce per applicazioni di solo segnale con troppe variabili (come l'effettistica in generale).
Rispondi
bell'articolo .. ma c'è qualche inesattezza...
di dakken77 [user #17813]
commento del 20/11/2013 ore 19:53:53
articolo interessantissimo (anche perchè riprende pari pari il mio lavoro quotidiano) , ma all'interno del quale ci sono diverse "inesattezze" , alcune delle quali già corrette da alcuni di voi (riguardo al processo di lavoro SMT e i punti colla sui componenti dall'intervento di euke)

la tecnologia SMT (SMT e SMD non significano proprio la stessa cosa , in quanto una sigla riguarda la tecnologia utilizzata e l'altra riguarda una categoria di componentistica) è sicuramente il futuro dell'elettronica e a livello qualitativo e ingegneristico è sicuramente la migliore.

molti di voi parlano di tecnologia PTP che però è molto diversa dalla tecnologia utilizzata dal macchinario nella foto dell'articolo (saldatrice a onda).
il PTP (point to point) significa saldatura punto per punto , fatta manualmente con il saldatore e lo stagno a filo.

la tecnologia più affidabile per saldare componentistica tradizionale è la THT (trough hole tecnology) che avviene attraverso una saldatrice a onda.

le riparazioni di componenti SMD non sono affatto impossibili , anzi : se una saldatura PTP è fatta da una mano poco esperta e la PCB è di scarsa qualità , riparare schede e sostituire componenti risulterà molto più difficile rispetto a una riparazione SMD , in quanto il materiale (stagno) da togliere e i componenti da cambiare , sono molto più grandi e quindi soggetti a trattenere il calore del saldatore , a discapito della rifusione dello stagno.
capiterà quindi a mani poco esperte di bruciare piste e piazzole a causa dell'insistenza del saldatore sulla scheda , compromettendone definitivamente la propria funzionalità.

per gli amanti del fai da te e gli artigiani , l'unica tecnologia utilizzabile è la PTP (credo che nessuno di noi abbia nel proprio garage una saldatrice a onda o un forno a rifuzione) ;
se parliamo però di progetti anche minimamente industrializzati , la saldatura della componentistica tradizionale viene fatta quasi sempre con saldatrici a onda o saldatrici selettive per ovvi motivi di tempo , costi e qualità.


ciao a tutti e buon elettronica !
Rispondi
Re: bell'articolo .. ma c'è qualche inesattezza...
di TidalRace [user #16055]
commento del 21/11/2013 ore 20:44:47
Non mi sono mai occupato personalmente della realizzazione dei PCB, ma ne ho lavorati e riparati tanti, quindi alcune inesattezze speravo venissero corrette.
La differenza tra i termini SMD e SMT mi sembra d'averla spiegata chiaramente però.
Un saluto.
Rispondi
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