Quaini on stage (o quasi) Ep.3: il bello della diretta
di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 05 settembre 2014 ore 07:30
Continuiamo il viaggio on stage con Quaini attraverso le meraviglie dei professionisti della musica. Questa volta parliamo degli imprevisti che possono capitare sul palco. Cuffie che esplodono, parti che non arrivano, parti che compaiono.
Continuiamo il viaggio on stage con Quaini attraverso le meraviglie dei professionisti della musica. Questa volta parliamo degli imprevisti che possono capitare sul palco. Cuffie che esplodono, parti che non arrivano, parti che compaiono.
Sono tante le insidie che attendono sul palco i musicisti. Per evitarli ci sono molti ottimi consigli da seguire, ma anche questi spesso nulla possono contro la sfiga. Controllare la strumentazione e verificarne sempre il buono stato di funzionamento. Portarsi cavi di riserva, pedali di riserva, chitarre di riserva, corde di riserva, e una riserva di Karma.
Ecco il racconto dell’imprevisto più comico capitato a Michele sul palco. Divertente per noi che leggiamo, molto meno per lui e i suoi in-ear.
Riprendiamo inoltre il discorso sulle tempistiche legate alla realizzazione di un tour. Fasi che come il concerto vero e proprio possono essere affette da altrettanti imprevisti che manco il Monopoli. Vediamo quindi con Michele Quali sono stati alcuni dei momenti più complicati e particolari della sua carriera, riprendendo il suo stesso commento all’episodio 2 che magari a qualcuno era sfuggito. Michele Quaini: Uno dei tour più particolari e difficili è stato sicuramente quello che con Chiara. Sono stato chiamato quando le prove erano già cominciate. Il primo giorno di lavoro sono arrivato in studio al mattino, abbiamo aperto le tracce con il producer e ho iniziato a trascrivere senza sosta (e senza aver mai sentito la maggior parte dei brani) chitarre elettriche, acustiche, classiche e ukulele. Finivo alle 22, tornavo a casa con l hard disk e trascrivevo di nuovo fino alle 4/5 del mattino, così per tre giorni interi in cui ho dormito 3 h a notte! Il quarto era ormai l'ultimo di prove e abbiamo fatto un giro dei brani per vedere che tutto fosse in ordine. Da li quattro giorni di break in cui, a casa mia, ho programmato tutte le patch e suonato i brani un po' di volte. Cinque giorni di allestimento. Tutto è filato liscio!
Un'altra situazione che mi ha messo alla prova e' stata la sostituzione di Luca Colombo con Marco Mengoni. Le buone notizie erano che avrei avuto 40 giorni di tempo per fare tutto il lavoro (che non è poco), le brutte erano che non avrei potuto fare nemmeno una prova prima di salire sul palco con band e artista. Luca era direttore musicale di quella tournée, quindi potete immaginare la quantità e la raffinatezza di parti e suoni di chitarra. E' stata una delle esperienze più belle di sempre. Luca mi ha consegnato i file delle prove e chart degli accordi per tutti i brani, dopodichè sono andato a sentire il concerto agli Arcimboldi a Milano. In quell'occasione ho chiesto al fonico di palco di registrarmi gli ascolti in cuffia di Luca. In questo modo avrei avuto un balance decisamente guitar oriented. Ho lavorato ancora un paio di settimane affinando parti e suoni e poi Luca é passato a casa mia a sentire brano per brano come andavano le cose. Devo dire che di quasi 70 preset ne abbiamo ritoccati solo un paio e sulle parti tutto era a posto. Qualche prezioso consiglio di Luca alla fine di ogni brano e abbiam fatto la scaletta in neanche tre ore. All'interno della lista brani ce n'erano anche 3/4 che non suonavano da tempo. Giustamente Luca mi ha chiesto di tirarli giù per non mettere in difficoltà l'artista nel caso avesse voluto suonarne qualcuno. Manco a dirlo la seconda sera ha chiesto se potevamo fare uno di questi brani. Provato una volta al soundceck e tutto è andato a meraviglia.
Salire sul palco senza neanche una prova davanti a 2/3mila fan in delirio in un teatro pieno, con uno degli artisti più in luce del momento non é proprio una passeggiata. Ci vuole del tempo per assimilare brani, parti, cambi strumento etc. Devo dire che nell'ultima settimana prima del primo show ho fatto un miniallestimento privato e personale in cui suonavo tutta la scaletta in piedi, con i tempi dello show, i cambi strumento etc per due volte al giorno. Sono arrivato molto preparato anche grazie alla professionalità di Luca che si è sempre reso disponibile qualsiasi dubbio avessi. È stato davvero un onore ricalcare le sue parti per un intero show. Ho apprezzato ancora di più il suo modo di suonare e di gestire suoni e dinamiche. C'erano anche diverse parti soliste nella scaletta. Alcune le ho suonate uguali a quelle di Luca, altre le ho inventate e scritte, altre ancora ho dovuto improvvisarle perché erano davvero lunghe e non c'era il tempo per inventare ed imparare tutto quanto.