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Componenti elettrici uguali possono suonare diversamente?
Componenti elettrici uguali possono suonare diversamente?
di [user #7900] - pubblicato il

La creazione di un pedale o di un amplificatore non finisce con la chiusura del progetto sulla carta. Molti costruttori vantano l'uso di componenti selezionati per i loro prodotti, ma in pochi chiariscono cosa voglia dire. In base a cosa si preferiscono dei marchi e materiali piuttosto che altri?
La creazione di un pedale o di un amplificatore non finisce con la chiusura del progetto sulla carta. Molti costruttori vantano l'uso di componenti selezionati per i loro prodotti, ma in pochi chiariscono cosa voglia dire. In base a cosa si preferiscono dei marchi e materiali piuttosto che altri?

Scrivo questo articolo perché ho un dubbio che mi assale ormai da settimane.
Da poco mi diletto a costruire pedali fuzz e overdrive per pura passione, non a scopo di vendita. Compro i vari componenti online e li assemblo seguendo schemi storici tipo Fuzz Face o TS808.
Ciò che mi chiedo adesso è la differenza timbrica che può apportare al suono una diversa marca di condensatore, per esempio Mallory 150, Orange Drop, Mustard Cap inseriti nel Fuzz Face.
Se qualcuno conosce la differenza in termini di timbro perché ha sperimentato o perché conosce fisicamente il risultato del materiale, potrebbe spiegarlo rispondendo a quest'articolo.

Componenti elettrici uguali possono suonare diversamente?

Risponde Pietro Paolo Falco: per pura coincidenza, giusto alcuni giorni fa ho avuto un breve scambio a riguardo con Vincenzo Tabacco, noto costruttore degli amplificatori omonimi.
Si parlava della selezione dei componenti, di come potesse andare ben oltre la fase progettuale su carta interessando non solo valori e tolleranze, ma la composizione stessa dei modelli scelti. In questo vanno considerati in primis i materiali, e solo in minor parte la marca.
Vincenzo mi raccontava di essere preso dalla messa a punto di alcuni nuovi prodotti, una sorta di fine-tuning consistente in prove su prove in cui si adottano vari tipi di componenti equivalenti su carta ma diversi dal punto di vista costruttivo. Nello specifico e relativamente agli amplificatori, decantava le proprietà dei condensatori in mica argentata i quali, confrontati ad altri apparentemente identici se non migliori, sortivano un effetto molto più piacevole: laddove alcuni condensatori generavano un tetto di alte frequenze tagliente e fastidioso, questi non risultavano affatto penetranti, sebbene non avessero alcun problema a riprodurre quelle stesse frequenze.
Anche una semplice resistenza, che nella pratica è un conduttore avvolto della lunghezza necessaria a ottenere il valore in ohm desiderato in pochi millimetri, porta con sé altri fenomeni, come la capacità elettrica che si forma al suo interno.
Puoi trovare diverse indicazioni sui datasheet dei componenti che acquisti, ma bisogna fare attenzione anche al fatto di avere a che fare con correnti alternate (segnali) che possono alterarne le caratteristiche al variare della frequenza.
Un componente da solo probabilmente non farà differenza, o quantomeno non creerà una differenza udibile, ma un intero circuito potrebbe risentire della scelta di una tipologia di componenti piuttosto che un'altra, e il risultato potrebbe variare da un circuito all'altro.
La soluzione, come spesso accade, è sperimentare, seguendo i propri gusti e facendo tesoro dell'esperienza.

Componenti elettrici uguali possono suonare diversamente?
amplificatori effetti e processori elettronica fai da te
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Mah, dubito che a parità ...
di Piazza [user #31749]
commento del 13/10/2014 ore 16:58:47
Mah, dubito che a parità di resistenza in ohm un materiale faccia suonare l'ampli/pedale/chitarra diversamente da un altro, mi sa che qui entriamo nell'esoterismo più che nella fisica, ma se qualcuno avesse una trattazione inappuntabile sarò lieto di dichiarare la mia ignoranza :D


Quello che importa molto a seconda del materiale e della costruzione di una resistenza/condensatore è la tolleranza dello stesso.

Un potenziometro di carbone ha generalmente una tolleranza di errore del 10-20% e uno a filo di rame invece del 5-10% generalmente.

Di conseguenza un potenziometro in carbone da 500ohm potrà variare tra 400 e 600ohm (20%) e uno in filo tra 450 e 550 (10%), che sebbene in una chitarra non diano differenze granchè significative, in altre applicazioni (industriali ad esempio) possono dare problemi e dunque si usano altri tipi di potenziometri più precisi.
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Re: Mah, dubito che a parità ...
di JasonB [user #4206]
commento del 13/10/2014 ore 17:14:18
Concordo.

La marca non conta nulla, il materiale poco, cioè la differenza si sente solo con orecchie ben allenate.

La tolleranza, quella si, sopratutto su circuiti ballerini tipo il fuzz face, conta parecchio.
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Re: Mah, dubito che a parità ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 14/10/2014 ore 10:10:39
Ottima osservazione, vorrei aggiungere anche che al di la della tolleranza quello che determina il comportamento del componente e il fatto che sia più o meno azzeccato per l'applicazione audio è il come è fatto il componente...per esempio considera un condensatore elettrolitico può essere buono per esempio per le alimentazioni ma non per il segnale, oppure prendi un condensatore al tantalio che magari ha lo stesso valore di capacità ma ha una resistenza serie elevata,


Poi si entra nell'esoterico quando si parla di effetti secondari del componente ovvero si parla come se alle frequenze audio i componenti si comportassero a parametri distribuiti...
Rispondi
Re: Mah, dubito che a parità ...
di Tabaccoamps [user #27334]
commento del 25/10/2014 ore 22:49:55
Quello che fa differenza è la tecnica costruttiva, per esempio una resistenza ad impasto, detta anche Carbon Composition o Molded, ha una struttura interna lineare, mentre le comuni a strato, metallico o carbone o ossido di tantalio, presentano una spirale di materiale avvolto attorno al supporto, questo porta ad avere dei piccolissimi valori di induttanza e capacità parassiti, che alla fine sono apprezzabili. Premetto che, ovviamente, tutto il resto deve già essere ottimo, per cui la scelta della qualità dei componenti è un po' la ciliegina sulla torta di panna
Rispondi
Sui Fuzz ad esempio (premetto ...
di KJ Midway [user #10754]
commento del 13/10/2014 ore 17:30:21
Sui Fuzz ad esempio (premetto l'elettronica per me è mistero della fede) leggevo che i due transistor al Germanio dei Tone Bender MkII devono essere accordati fra di loro secondo determinati valori di gain per suonare bene. Tipo il primo a 84 ed il secondo 81 (sparo numeri a caso).

Immagino che anche nella costruzione di un TS il famigerato OP 4558 debba essere di quelli buoni per ottenere risultati accettabili.
Rispondi
le differenze contano poco, ma se sono tante, tanto.
di trimmer741 [user #41394]
commento del 13/10/2014 ore 18:11:39
Come Pietro Paolo Falco ha lasciato ben intendere la risposta è si. ...per componenti con caratteristiche costruttive diverse in generale ma anche a parità di materiali ma diversità di produttori.
Intendiamoci, quando si parla di un unico componente le differenze non credo si possano notare ma in un circuito, magari complesso, alla fine il risultato è diverso (meglio o peggio non si sa...).

Sono sempre stato convinto, magari a torto, che anche i circuiti vadano (passami il termine) "accordati" con componenti di cui è noto il comportamento a seconda del carico.

Spiego brevemente una mia esperienza che magari non serve a niente...:
un amico ed io abbiamo comprato in società un amplificatore 2Watt in Kit. Abbiamo comprato a parte il doppio dei componenti stando ben attenti ai valori... resistenze, condensatori, potenziometri, valvole, trasformatore, ecc... tutto uguale tranne il produttore. A questo punto sulla carta le differenze dovrebbero essere solo le saldature (fatte con due mani diverse) e forse i valori di tolleranza dei componenti. Abbiamo montato lo stesso circuito. Risultato: i due amplificatori hanno un suono (a parità di cassa, chitarra e settaggio) diverso. Non che uno sia meglio o peggio, o diametralmente opposto ma ci sono differenze nel timbro che si sentono bene!
Peccato che non ci è venuto in mente di registrarli... e io ormai mi sono liberato del mio.
Rispondi
Vado un po' OT...
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 13/10/2014 ore 21:08:4
Si fa per dire. L'immagine di quella basetta con i componenti saldati point to point mi riporta agli anni 70 quando seguivo le lezioni della Scuola Radio Elettra e facevo proprio dei circuiti del genere. Poi sono passato alle scatole di montaggio della GBC con gli stampati. Costavano una schifezzuola e ne facevo a quintalate. Era quello che adesso chiamano DIY. Io non lo sapevo ma realizzavo dei costosissimi circuiti con componenti di prim'ordine. Ogni tanto qualcosa scoppiava ma ero felice lo stesso.
A parte questo sono convinto che componenti, come i condensatori per esempio, se costruiti con metodologie diverse si comportino diversamente anche da un punto di vista sonoro. Lo stesso dicasi delle resistenze: Una resistenza a filo presenta anche dell'induttanza oltre che ad una piccola capacità. Le tolleranze, come detto già da altri, sono importantissime e fanno si che due ampli uguali suonino anche diversamente. Ai fini pratici non so quanto conti o forse conta se c'è gente disposta a pagare anche questo. Io mi astengo.
Rispondi
Dipende dai circuiti... le tolleranze ...
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 14/10/2014 ore 07:02:44
Dipende dai circuiti... le tolleranze su alcuni circuiti si sentono di più e su altre meno, in alcuni punti di alcuni circuiti possono essere fondamentali, in altri no. La qualità dei componenti si sente in base al valore e alla posizione nel circuito. Un condensatore da 1 pF, ad esempio, anche se è un semplice ceramico, magari non dei più precisi... difficilmente senti la differenza, se non crea problemi in circuiti particolarmente delicati. Negli amplificatori, per esperienza, posso dire che le resistenze ad impasto di carbone (quelle vecchie e grosse di color marrone) fanno un po' la differenza perchè ho notato che con il calore variano leggermente il loro valore. Per quanto possa essere una inesattezza ed una imprecisione... questo può fare la differenza. Per le altre resistenze solo la tolleranza può fare (molto raramente) brutti scherzi. Con gli elettrolitici invece non si scherza. Dei cattivi elettrolitici possono mandarti al manicomio molto facilmente e buttare nel circuito rumori molto forti e fastidiosi se non, nella peggiore delle ipotesi, esplodere improvvisamente. Per i condensatori non polarizzati invece ho una teoria tutta mia. Per alcune applicazioni ne vanno bene alcuni, per altre altri. Ad esempio: per il tono della chitarra i ceramici non tradiscono mai. In un amplificatore... meh... non monterei mai una lenticchia se non su un tono o come treble bleed. Sul tono della chitarra conta molto di più il valore piuttosto che il "tipo", in base ovviamente all'effetto che si vuole dare, ovviamente. A me piacciono i condensatori di valore scarso (+/- 10 nano) che in qualche modo non arriva a tagliare le medie frequenze. Un Jazzista, probabilmente ne preferirebbe uno più generoso. In ogni caso ho sempre trovato estremamente superflui (e in qualche caso scarsamente performanti) i tanto celebrati condensatori carta/olio. Gli integrati, a meno che non ti capita il pezzotto cinese di qualche integrato di marca come un 1044, non dovrebbe darti problemi di tolleranze. E' molto raro che capiti un integrato fuori specifiche in poche parole. Per i transistor c'è un mondo a parte: ESISTONO transistor e transistor (e ciò che sembra un transistor). Per i generici ciò che ha una sigla può essere tutto e il contrario di tutto. Se ordiniamo ad esempio un pacchetto di 2n3904 (che normalmente paghiamo poco) possiamo trovare valori HFE (gain) molto variabili. Non ricordo di preciso i valori di standard, ma per fare un esempio, capitano valori altalenanti da 10 a 300 (tanto per dire). E' per questo che in circuiti dove questi componenti hanno un ruolo fondamentale conviene "socketizzare" (laddove è possibile e non si rimane folgorati) il transistore e provarne di diversi fino al raggiungimento dell'effetto desiderato. Oppure se si conoscono i valori desiderati si possono misurare i valori e montare magari quelli che più vi si avvicinano. Nel fuzzface ci sono dei valori molto precisi da rispettare se si vuole lavorare ad una replica vintage (cosa che mi sono forzato a fare, ma poi alla fine ho sempre fatto di testa mia). Per questo esistono i transistor AC128 matched che tra le altre cose costano. Poi c'è ciò che assomiglia ad un transistor. I FET. Quelli possono veramente mandarti al manicomio. Hanno bisogno di una tensione precisa e la tolleranza di questa tensione varia da pezzo a pezzo. Diciamo che un J201 normalmente richiede da 4,5v a 5v per funzionare correttamente. Oltre questi valori il JFET esce dal range e smette di funzionare gradualmente immettendo delle tempeste di rumori agghiaccianti nel circuito. Alcuni rispettano questo range. Altri superati i 4,5 iniziano a dare problemi. Altri mantengono tipo fino a 6 volts. Altri ancora se hanno alcuni componenti non proprio precisi nei paraggi funzionano a 4,5v e improvvisamente decidono di uscirsene dal voltaggio. Insomma... l'elettronica è una cosa fantastica ma è fatta di lavoro, studio, ESPERIENZA, sacrifici e pazienza. NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI PERO' LE REGOLE SONO FATTE PER ESSERE INFRANTE (LADDOVE NON SI RISCHIA DI FARSI MALE). Bisogna imparare tante cose facendo esperienza e bisogna stare molto attenti. Molte volte ci si troverà a non essere d'accordo con ciò che si studia o con l'esperienza di un altro costruttore. Personalmente vado per la mia strada perchè tengo la testa dura! A voi la scelta! Ma siate forti: la camicia di forza è dietro l'angolo con queste cose! :D
Rispondi
Una differenza infinitesimale sommata ad ...
di bend_it [user #29446]
commento del 14/10/2014 ore 08:29:5
Una differenza infinitesimale sommata ad altre dieci, venti, cento differenze altrettanto minime diventa senza dubbio una differenza consistente! Magari in un pedale i pezzi sono pochi (ma le differenze, le sfumature, si sentono anche li) ma in un amplificatore ragazzi, SI SENTE ECCOME !!!
Avete mai suonato un Fender del custom shop? O un ampli del succitato Tabacco? ... vi assicuro che le differenze con ampli di serie (e componentistica "normale") si sentono benissimo! E se al puro ascolto possono sfuggire o rimanere nell'ambito delle sfumature "impercettibili" (ma secondo me si sentono benissimo) suonando diventa tutto eclatante. Avendo sotto le dita quei suoni ti rendi conto di quanto grandi siano le differenze. Ovviamente deve trattarsi di un buon progetto, ben realizzato, con tanti componenti di qualità ben selezionati ed accoppiati fra loro!
Certe differenze non sono esoterismo, sono SUONO, sono MUSICA, sono GODIMENTO PURO !!
Poi è chiaro che tutto è relativo:
se io infilassi gli sci del campione del mondo (preparati dal suo preparatore) non coglierei alcuna differenza così eclatante da giustificare il prezzo che dovrei pagare, rispetto agli sci dell'ipermercato ... certo! Non so sciare e rimanere in piedi è già un successo per me!
Non deve suonare offensivo per nessuno, anzi, è un incoraggiamento.
Le differenze ci sono, ...allenate il vostro orecchio a cercarle, è un modo per migliorare.
Certo cambiare un singolo condensatore e pretendere di riconoscere al volo la differenza potrebbe essere arduo anche per un professionista di alto livello (che poi loro, i professionisti, spesso, sono i primi a fregarsene, ...loro pensano a suonare!!) :-)
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Per quanto riguarda la mia ...
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 14/10/2014 ore 09:44:42
Per quanto riguarda la mia esperienza preferisco in generale resistenze a film metallico con tolleranza 1% in modo da poter ottenere l'esatto valore che ritengo giusto in un circuito. Se poi si cercano valori ancora più precisi o magari non reperibili consiglio i trimmer multigiro. I condensatori sono in assoluto i componenti che variano maggiormente il risultato sonoro, almeno secondo me. Oltre al tipo anche i valori sono davvero importanti, anche se qui la precisione non è al livello di quella richiesta da una resistenza. Sui transistor, soprattutto al germanio, consiglio di costruirsi un kit di misurazione per ottenere valori corretti, anche per non spendere cifre esagerate.
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Ho potuto ascoltare la differenza ...
di sarcaster82 [user #27905]
commento del 14/10/2014 ore 12:29:15
Ho potuto ascoltare la differenza su un combo Marshall, su cui erano state cambiate sostanzialmente il tipo di resistenze e condensatori.
Tanti piccoli cambiamenti sommati si sentono eccome.
Rispondi
Occorre dire che non sempre ...
di TidalRace [user #16055]
commento del 14/10/2014 ore 12:48:54
Occorre dire che non sempre è possibile utilizzare qualsiasi materiale o costruzione del componente condensatore o resistenza che sia per inserirlo in un circuito. Chi progetta sa che ogni tipo di condensatore ha un range di valori per ogni materiale come un range di tensioni di lavoro. Stessa cosa per le resistenze materiale e costruzione diverse hanno diverso range e diversa potenza dissipabile. Gli elettrolitici esempio non si trovano normalmente al disotto di 1 uF di valore dove spesso gli altri materiali non arrivano se non con componenti di grosse dimensioni non sempre utilizzabili. Tra le resistenze di potenza spesso occorre prendere quelle a filo perché non se ne trovano costruite con altre tecnologie. Dove invece è possibile scegliere la tecnologia di costruzione occorre valutare pro e contro come pure il costo, se lavorate presso un'azienda. Se costruite un fuzz non consiglierei di utilizzare le resistenza a impasto di carbone perché sono troppo rumorose, meglio quelle a film metallico no. Gli esempi possono essere molti e in base all'esperienza è possibile costruire qualsiasi tipo d'elettronica funzionante in modo migliore o peggiore.
Rispondi
La pasta
di Tom Anderson [user #2700]
commento del 14/10/2014 ore 16:53:25
Signori, la ricetta della pasta al forno è sempre quella e la si puo' trovare in ogni libro di ricette e praticamente chiunque puo' farla.

Quindi tra quella fatta da uno chef talentuoso che ti rimane in mente per sempre, e quella fatta dal primo improvvisato che ti riempie giusto la panza, cosa cambia? Solo il tipo di ingredienti ed i piccoli (o meno piccoli) segreti di come li metti assieme, cose che su un ricettario non ci sono e mai ci saranno, perchè non c è un giusto o sbagliato assoluto ed indiscutibile...solo trucchi e senso del gusto, che alcuni hanno più sviluppato, ed altri meno..fine.
Non è automaticamente detto che spendendo di più saremo più soddisfatti, ma neanche il contrario.

Idem sullo schema di un circuito, non c è una mazza oltre piu dello strettamente necessario in termini di valori, eppure cosa ci metti e come lo metti fa la differenza tra un mediocre risultato e un risultato ottimo. Poi come tutti sappiamo c' è a chi va benissimo riempirsi la panza e basta, e chi invece ha il senso del gusto più raffinato e vuole qualcosa di più.

Au revoir.
Rispondi
Ero scettico
di Inglese [user #31999]
commento del 14/10/2014 ore 21:53:04
Ero scettico appena uscito dall'università ed entrato nel mondo dell'HiFi che è anche più farcito di "miti" e "misteri" di quanto non sia quello dei musicisti.
Eppure su molte cose mi sono ricreduto, per alcune ho trovato una spiegazione (che poi consiste solo nello spingere l'analisi a livelli di dettaglio maggiori) per altre no.
Non è di valori nominali o di tolleranze che si parla ma di costruzione dei componenti e di materiali.
Le resistenze, i condensatori, le induttanze non esistono... tutti i passivi sono resistenze e anche condensatori e anche induttanze e anche generatori di rumore termico e molte altre cose.
Poi è vero che alcuni contributi si sentono di più e altri meno, le uniche prove valide sono i blind test perché l'uomo è debole e influenzabile.

Purtroppo la libertà di spacciare dicerie come verità il cui valore è supportato dal numero di ricorrenze nella rete contribuisce solo a rafforzare la fede in quello che si vuol credere e bollare come dicerie quello che non si conosce a dovere.

Per i curiosi di elettronica spinta ai dettagli di analisi mi permetto di consigliare Small Signal Audio Design del reverendo Douglas Self.
Rispondi
urka se si! :)
di Fabione72 [user #28527]
commento del 15/10/2014 ore 12:19:1
Altrochè se cambia.

Al di la delle svariate sorgenti di rumore che possono innescarsi e dei materiali utilizzati (come spigato ampiamente da diversi post sopra), aggiungo un ulteriore commento sul discorso della Tolleranza.

La Tolleranza dei componenti deve essere anche verificata in fase produttiva (talvolta alcuni lotti hanno tolleranze medie migliori del previsto, o peggiori), attraverso un campionamento programmato, e la frequenza di tali campionamenti (con conseguente aumento dei costi) dipendono ovviemente dalla tolleranza programmata, dalla quantità della produzione ma anche dal mercato di riferimento.

Per essere più precisi i componenti seguono trafile produttive diverse a seconda che siano destinati al mercato Militare, Aero-Spaziale, Enterprise, Retail (di dettaglio),...

Ovviamente dalla componentistica venduta al dettaglio non ci si aspetta certo la stessa "precisione" (non uso la parola "Tolleranza" di proposito) rispetto a quella venduta in ambito Aero-Spaziale, nonostante le rassicurazioni del caso.

Del resto se ci pensi è ovvio: faresti causa a una grossa multinazionale perchè una resistenza sulle 10 che hai comperato per auto-costruirti un dispositivo va oltre la tolleranza prevista?

Se invece lo shuttle va giù a causa anche di una sola resistenza, beh, allora la storia cambia :)


ciaooo
Rispondi
le componenti in uso in ...
di gwynnett [user #9523]
commento del 16/10/2014 ore 01:03:47
le componenti in uso in un qualsiasi circuito elettronico si differenziano in maniera molto evidente sia per qualità in generale sia per tipo di composizione e le differenze non sono appena avvertibili ma a volte forti e decise
nei pedali l'uso di un transistor al germanio che può essere rimpiazzato come funzionalità da un generico o di un condensatore al tantalio al posto di un semplice ceramico a disco stravolgono completamente la timbrica
il TS-9 ne è la prova
negli amplificatori i condensatori del tonestack e specialmente il primo, quello in picofarad, dovrebbe essere in mica argentata e gli altri in polipropilene mentre la o le resistenze applicate a strato metallico

le resistenze di caduta in tensione tra uno stadio e l'altro, sempre nell'amplificatore, dovrebbero essere a filo in modo da ridurre la componente induttiva

le grosse capacità di filtro presenti nell'alimentazione sono quelle che lavorano maggiormente per assicurare l'apporto in corrente ai vari stadi, quindi il valore deve essere quello quando lo si monta, senza perdite, e così pure la tensione di lavoro, assolutamente superiore a quella richiesta dall'apparecchio

non dimentichiamo che i magnetici sono pur essi delle componenti ed è inutile sottolinearne la qualità
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