di redazione [user #116] - pubblicato il 04 aprile 2015 ore 12:30
L'ultimo arrivo tra i compressori Keeley punta a offrire in formato stompbox tutto ciò di cui si può aver bisogno senza mezze misure. Cinque manopole, due switch per modellare l'azione del compressore e sette LED per monitorare il segnale fanno del Compressor Pro un dispositivo non solo per chitarristi e bassisti.
L'ultimo arrivo tra i compressori Keeley punta a offrire in formato stompbox tutto ciò di cui si può aver bisogno senza mezze misure. Cinque manopole, due switch per modellare l'azione del compressore e sette LED per monitorare il segnale fanno del Compressor Pro un dispositivo non solo per chitarristi e bassisti.
Il Compressor Pro rappresenta il culmine dell'ingegneria Keeley in fatto di compressori. Il pannello dei comandi è quanto mai affollato e l'effetto promette di poter soddisfare le necessità di qualunque musicista, in studio come dal vivo, sia che si suoni chitarra, basso o altro. Il pedale fu preannunciato per il Namm 2014, ma ha avuto un lungo periodo d'incubazione in cui Robert Keeley ha raffinato diversi aspetti rispetto al progetto originale. Quello che arriva nel 2015 è un compressore potente e completo, pensato per gli utenti più esperti.
Lo chassis conta cinque manopole, due switch e sette LED di stato, più quello d'accensione. Primo potenziometro da sinistra, Threshold è il livello di soglia oltre il quale il compressore entra in funzione. La sua azione è indicata con una serie di LED su cui è stampato il livello di dB corrispondente. Ratio determina "quanto" il segnale deve essere compresso. È caratterizzato da un'escursione estremamente ampia che va dal valore unitario, dove la compressione non ha luogo, fino ad approssimarsi all'infinito, dove cioè il livello del segnale non varia in maniera sensibile per quanto piano o forte si possa suonare. Attack gestisce il tempo di ritardo con cui la compressione entra in gioco, per far emergere o meno l'attacco naturale delle note rispetto alla coda compressa. Al contrario, Release controlla la morbidezza dell'effetto scegliendo il tempo in cui il compressore smette di lavorare. Il range va da un minimo di 0,1 a un massimo di 3 secondi. Il Gain è fondamentale per recuperare la perdita di volume che avviene con la compressione ed è in grado di fornire un incremento massimo di +20dB, lavorando così anche da vero e proprio booster.
I comandi vengono completati da due selettori a due posizioni. Il primo sulla sinistra ha il compito di far passare tra le modalità Hard e Soft Knee. La prima lega il funzionamento del pedale in modo rigido ai valori impostati con Threshold e Ratio, la seconda invece risulta in una compressione meno incisiva e invasiva, per far sì che il suono risulti più organico e sensibile al tocco anche a livelli di compressione più elevati. Sulla destra, lo switch Auto lasciare che il compressore gestisca in automatico i tempi di Attack e Release in base al segnale in ingresso. La feature è pensata per facilitare la vita anche a chi intende usare il Compressor Pro in studio, sulla voce o con strumenti diversi da chitarra e basso.
L'ultimo nato in casa Keeley è attualmente disponibile per l'acquisto sul sito ufficiale a questo indirizzo. Tuttavia, non siamo in grado di prevedere se e quando il nuovo compressore arriverà sugli scaffali italiani. Per i più impazienti, Mike Hermans ha preparato un test approfondito con il Compressor Pro alle prese con chitarre e bassi.