di redazione [user #116] - pubblicato il 16 agosto 2017 ore 15:00
Abbiamo deciso di ricordare Elvis anche attraverso la voce della sua chitarra, suonata da quel leggendario musicista che è stato Winfield Scott Moore. Entrato a far parte della "Rock and Roll Hall Of Fame" nel 2000, Moore aveva uno stile che influenzò intere generazioni di chitarristi rock e contribuì a far evolvere il linguaggio della chitarra elettrica in questo genere. Keith Richards, in una celebre intervista, dirà: “Tutti quanti volevano essere Elvis. Io, invece, volevo essere Scotty Moore”
Nella stessa intervista, Richard spiegava che fu proprio ascoltare la chitarra di Moore in “Heartbreak Hotel” che lo spronò a diventare un musicista. “Capii che tutto quello che volevo fare nella vita era saper suonare la chitarra come lui”.
Scotty Moore si avvicina alla chitarra a soli otto anni e inizia la sua carriera nel 1954. Subito dopo la fine del servizio di leva, si trasferisce a Memphis dove lavora come session man. Viene ingaggiato da Sam Phillips fondatore dell’etichetta Sun Record e proprietario dei Sun Studio per lavorare come turnista e arrangiatore. Raccontò Moore “Un giorno, mentre stavo bevendo un caffè con Sam Phillips, la sua segretaria disse che era passato per lo studio un giovanotto, un tale Elvis che sperava gli si facesse registrare qualcosa. Così, Sam mi disse di provare a chiamare quel tizio, farlo venire a casa mia e sentire come se la cavava. Insomma, una specie di audizione. Elvis venne da me il 4 luglio.”
Assieme al fidato amico bassista Bill Black, Scotty incide una demo durante quell’audizione. Il pezzo si chiama “That’s All Right (Mama)" e quel provino diventa il primo singolo di Elvis, una pietra miliare della storia della musica.
Assieme al bassista Bill Black si aggiunge il batterista D.J. Fontana e con quella sezione ritmica Scotty incide decide di pezzi leggendari del repertorio di Elvis: “Misteri Train”, Blue Suede Shoes”, Jailhous Rock”…
Scotty Moore collaborò con Elvis fino al 1968 e comparve anche in quattro dei suoi film.
Terminata la sua carriera con Elvis, Scotty ebbe modo di suonare e lavorare anche con altre star del calibro di Jerry Lee Lewis, Ringo Starr e Paul McCartney guadagnandosi un posto nella classifica dei primi 100 chitarristi più bravi di sempre sulla rivista Rolling Stones.
Abbiamo chiesto a uno dei più amati e veraci chitarristi Rock’n’roll italiani, il nostro amico Diego Geraci di confezionarci un link ad hoc nello stile di Scotty Moore.
Si tratta di una semplice progressione blues in E dove ciascun accordo del giro è evidenziato e incornicato con pattern e clichè chitarristici, peculiari
del fraseggio di Moore. Abbiamo indicato in partitura i cambi degli accordi, così da avere più chiaro lo sviluppo armonico della parte e poter anche eseguire lo studio a due chitarre. La semplicità della frase è solo apparente: perchè tutto suoni in maniera effecace è fondamentale tenere le voci dei fraseggi distinte, evitando di sporcare l'esecuzione prendendo corde non rischieste e sovrapponendo il suono delle singole parti. Attenzione anche a l'intenzione ritmica che deve essere chiara, decisa e ben scandita.
In fondo al video, Diego Geraci dispensa anche qualche preziosa indicazione sul suono.