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moonlite
utente #6398 - registrato il 27/12/2004
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Attività

Buon Natale a chi?
di moonlite | 10 dicembre 2006 ore 01:07
Ho visto arrivare i primi panettoni nei supermercati verso la metà di settembre. Avevano l'aria spaesata e mesta di quelli che vanno al ristorante un'ora prima dell'apertura del locale e stanno ancora pulendo per terra. I pandori erano lì dall'anno prima, per risparmiare tempo. Poi ad ottobre partono le campagne dei dolcetti e dei cioccolatini, le confezioni piene di nastri a chilometri e fiori e fiorellini grandi come un'utilitaria, dentro sempre la stessa merda. A novembre finalmente ecco i big: un campionario di imbecilli con in mano schede telefoniche che consentono di tutto: sms verso l'aldilà, conversare in 22 contemporaneamente a patto che almeno 4 siano residenti in Atlantide Centro, in regalo la compilation delle fellatio di Paris Hilton, con le schede più care si può anche fare un paio di telefonate. Ecco, siamo ancora nella prima decade di dicembre e già non ne posso più. Avrei voglia di sentire l'odore dell'attesa e dell'avvento, come quando ero bambino ma anche come qualche anno fa quando avevo qualche speranza in più. E qualche delusione in meno. Rivorrei indietro una vita semplice in cui si pensa meno e si respira meglio, perchè in questa mi sento un po' straniero. Magari mi faccio un paio di telefonini nuovi, così tanto per non restare solo proprio in questi momenti...Ciao Paolo
Ciao
di moonlite | 23 novembre 2006 ore 01:25
Oggi, in quello strano attimo di tempo sospeso che c'è tra la fine della notte e l'inizio del giorno, Antonio se n'è andato. Ha scelto l'ora dei sogni che si ricordano al risveglio per andarsene, come se da un incubo del genere ci si potesse destare e dire con sollievo che non è successo niente e la vita continua come prima, come ieri. Invece il mio amico non c'è più davvero. Aveva troppo pochi anni sulle spalle e tante voglie nella vita, che l'avresti detto eterno. E io gli volevo bene perchè sapeva suonare e sapeva ridere. E spesso non si capiva quando suonava e quando rideva. E gli piaceva stare con gli amici, con tutti quelli con cui aveva suonato in tutti questi anni. Avrò per sempre uno splendido ricordo di lui, anche se sarà tutto quello che mi rimane. Dovrò farmelo bastare. Ciao, e cerca di star bene...P.
Warning!
di moonlite | 22 novembre 2006 ore 01:19
Ieri, martedi 21 novembre alle ore 15.30, dopo lungo, travagliato e costoso cammino, mia figlia ha ricevuto in dono dalla signora Civile Motorizzazione un grazioso talloncino di plastica rosa: la patente. Ebbene, indubbiamente io voglio bene a mia figlia. Ma sono anche un cittadino modello nonchè rispettoso della vita altrui, per cui estendo a tutta la popolazione di Accordo un accorato appello: che siate per strada o in un parcheggio, fermi ad un casello o all'uscita di un centro commerciale, guardatevi intorno con più attenzione del solito, il pericolo è in agguato. Poi non dite che non vi avevo avvertito...Ciao cari Paolo
Senza parole...
di moonlite | 15 novembre 2006 ore 12:10
Australia: maglietta con chitarra immaginaria che suona.""(ANSA) SYDNEY, 13 NOV - Gli scienziati dell'Ente australiano di ricerca Csiro hanno realizzato i sogni dei chitarristi dell'aria creando la maglietta musicale. Il curioso indumento genera le note che le mani fingono di strimpellare. L'equipe di ricerca, guidata dall'ingegnere Richard Helmer, ha sviluppato dei sensori inseriti nei gomiti che registrano i movimenti del braccio. L'informazione viene mandata ad un pc caricato con campioni sonori, che dai gesti genera la musica.""Credo che l'unico problema sia il fatto che un top in acero figurato renda la maglietta un po' rigida...Ciao a tutti Paolo
I wish you peace
di moonlite | 12 novembre 2006 ore 01:17
Potremo discutere all'infinito se la missione in Iraq sia stata una missione di pace o una guerra. Se sia stato giusto o no andarci e se valga la pena rimanerci. Potremo fingere di tormentarci le coscienze e convincerci a vicenda di essere giusti e pacifisti e contemporaneamente non essere in grado di essere pacificatori nemmeno nelle nostre famiglie. Se poi accetteremo senza vergogna di leggere "10, 100, 1000 Nassirya" sui muri delle nostre città, che nessuna autorità dello Stato, dopo aver speso milioni di parole dense di retorica per dividere in morti buoni e in morti cattivi i caduti di un secolo fa, decida di ricordare quella ventina di anime, bene se tutto questo ci va bene meriteremo di essere degni del tempo che viviamo. Io, nel mio piccolo, mi permetto di collocarmi altrove e di inviare una preghiera di pace per loro e per tutti quelli che hanno sofferto per la loro morte.Paolo
Mi faccio la barca
di moonlite | 26 ottobre 2006 ore 00:42
Senza parole... http://youtube.com/watch?v=dcOunsYXHo8Ciao Paolo
Sono cari agli Dei.
di moonlite | 19 ottobre 2006 ore 01:03
E' mancato alla musica anche Andrea Parodi. Come molti altri, come Billy Holiday e Mimì, come Lennon e Jimi e mille altri che avevano un cuore che bruciava per qualcosa. Sembra impossibile che chi abbia passione possa vivere a lungo, mentre noi li vorremmo sempre lì ad insegnarci qualcosa per poi consegnarli, incolumi, a quelli che ci seguiranno. E' caro agli Dei chi muore giovane, dicevano gli antichi. Forse. Sicuramente gli Dei ora hanno una compagnia migliore della nostra. Buonanotte Paolo
Che ci rubiamo domani?
di moonlite | 16 ottobre 2006 ore 00:54
Sta diventando una cosa pazzesca. Furti a destra e a manca e chitarre anzi CHITARRE (visti i quarti di nobiltà degli strumenti che hanno preso il volo) che spariscono in quantità industriale. E noi che facciamo? Leggiamo in home page la notizia, sgomenti come di dovere, uno sguardo all'elenco con un po' di magone ( se mi lasciassero scegliere non saprei quale prendere... oh, in senso buono, capiamoci...) e poi ? Poi, con calma e determinazione cacca a più non posso, sparsa con o senza ventilatore, per evitare il silenzio che, in caso non si abbia nulla da dire, è sempre la scelta migliore. O se preferite " già che ci siamo prendo la scusa di parlare un po' di me e delle mie verità". Tanto anche se non gli frega niente a nessuno delle tue verità o se un amico comune in questo momento sta piangendo perchè gli è svanito il sogno della vita, domani è un altro giorno. E domani, che ci rubiamo domani? Non ci abbiamo fatto una bella figura. Ciao Paolo
Lentamente muore
di moonlite | 10 ottobre 2006 ore 20:32
La discussione, come sempre stimolante, sul diario di Lauro AlecB mi ha fatto tornare alla mente questa poesia. Parlare di politica, nel senso più platonico del termine, è cosa che non può prescindere dalle scelte degli uomini e, in ultima analisi, dalla loro dignità. Qui se ne parla e, in più, in modo splendido. Lentamente muoreLentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.(P. Neruda)
La domanda
di moonlite | 08 ottobre 2006 ore 23:53
Chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo... ma soprattutto là dove andiamo troveremo mai parcheggio? Quante domande nella nostra vita. Discussioni infinite su di noi e loro, il cristianesimo e l'islam, l'inferno di tutti i giorni, il paradiso e le vergini che aspettano impazienti i martiri, c'è vita dopo la vita... Ma io mi chiedo (e sono anni che cerco la risposta): ma un vegetariano, quando muore, può reicarnarsi? Adesso l'ho detto, mi sono liberato. Stanotte dormirò anche se domani è lunedì e devo fare la persona seria.Hi men Paolo
La passione
di moonlite | 28 settembre 2006 ore 11:56
"...noi non abbiamo più personaggi nati dalla passione. Fatti di passione. Per trovarli bisogna tornare al nostro passato (...). L'unico personaggio che l'occidente ha prodotto nell'ultimo mezzo secolo è Karol Wojtyla. Un uomo di fede. Un uomo di chiesa. Del resto, anche nell'arte, nella musica, nella pittura, nella poesia, a parte Picasso non abbiamo avuto che mezze-tacche. Sa perchè? Perchè abbiamo perduto la passione. Perchè la passione l'abbiamo sostituita col raziocinio. Peggio: con l'edonismo, col culto della comodità, con la mollezza. Con queste si spegne l'arte, si spegne la poesia. (...) Abbiamo la scienza e basta, la tecnologia e basta, il benessere e basta. Ma non si può vivere di scienza e basta, di tecnologia e basta, di benessere e basta. Non si può vivere senza passione. Non si può neanche combattere, difendersi senza passione."O.FallaciE oggi c'è abbastanza passione sotto questo sole pallido, c'è sufficiente forza nei nostri occhi e nelle nostre mani per poter gridare al mondo che siamo vivi?Paolo
C'è un po' di mare...
di moonlite | 24 settembre 2006 ore 00:03
Lo dicono quelli che sanno di barche e navigazione. C'è un po' di mare oggi, vale a dire le onde s'ingrossano e può essere pericoloso uscire in barca. Magari vale la pena fermarsi a riva a riflettere e guardare tutta quell'acqua che si muove senza che noi si possa fare qualcosa per fermarla. O almeno per calmarla un po'. C'è un po' di mare in questi giorni su accordo. E, come accade per tutte le cose degli uomini, c'è chi è esperto di 'ste cose e prende tranquillo la sua barchetta e la porta sicuro là dove vuole arrivare; c'è chi crede di essere esperto e dopo due minuti naviga nella cacca e non sa come uscirne e chi, tanto per il gusto di esserci, aggiunge del vento a quello che già di suo mette in difficoltà chi è lontano dalla riva. Varrebbe la pena di ricordare che il mare è grande e che nemmeno sa che noi esistiamo, ma questo sarebbe un discorso saggio ed io sono lontano dalla saggezza e non posso farci niente. Però mi è capitato spesso di essere seduto sulla riva a pensare, ed in quei momenti ti fa piacere avere un po' di compagnia.Saluti marinari Paolo
Anni '70
di moonlite | 20 settembre 2006 ore 16:12
L'anno preciso non me lo ricordo o forse sono troppo pigro per andare a controllare. La seconda che ho detto... Comunque erano gli anni in cui potevi dividere le tue emozioni tra Pink Floyd e Genesis e mille altri stimoli nuovi. Se il mondo stava cambiando noi non ce ne accorgevamo: eravamo troppo impegnati a masticare musica. Un pomeriggio il mio vecchio e nuovo amico Paolo (tanatore per gli accordiani ) passa da casa mia - chissà se lo ricorda ancora...- e a tradimento gli piazzo sul vecchio giradischi un vinile con la copertina coperta di quadri. La traccia che gli faccio ascoltare si chiama "The Sage", se non ricordo male. Quello che mi ricordo bene sono gli occhi che gli schizzano fuori dalle orbite. Quando, finito il pezzo, gli rientrano dove stanno d'abitudine manda giù mezzo litro di saliva e mi fa: " ma chi c***o era?" Dopo "Pictures at an exibition" fu il mitico triplo live e poi quasi più niente. Peccato. Ma quello che è stato per me è più che sufficiente. Ogni tanto riascolto quei brani, lo sfumare nebbioso di "Epitaph", la dolcezza struggente di "Still...you turn me on" ( potesse sparire per sempre per quanti ricordi mi fa salire in gola...), ed è tale e quale ad allora. Qualche lacrima che adesso so cosa vuol dire. Il tempo è passato, molti di allora non ci sono più, mia madre che "... abbassa il volume che ci cacciano di casa...", mi piacerebbe suonare come loro, vorrei suonare come lui. Forse Mr. Greg Lake non è stato il più grande o il migliore, ma i miei anni '70 hanno quel sapore. E non si mangia più come allora.A presto Paolo
Quando ti tocca, ti tocca...
di moonlite | 16 settembre 2006 ore 01:40
E' una sera calda e umida. Si suda soltanto a respirare, figurati a suonare davanti ad un migliaio di persone. Da 8 mesi si prova, il musical è pronto, stasera c'è la prima, la piazza è gremita e una sessantina tra musicisti (?!?), ballerini (?!?) e cantanti (??!!??) scalpitano. Si parte, il sound è buono sembra che tutto vada per il meglio quando... ...quando un ringhio sordo e potente viene dall'ampli alle mie spalle. Azz, è il mio... Ebbene si, il bastardone mi ha mollato a metà del quarto pezzo; smanetto un po' ma non c'è niente da fare. Mi allontano di soppiatto, non visto dal pubblico che ha occhi solo per il palco. Tutti tranne uno spettatore, che per convenzione chiameremo BSM ( Barbuto Spettatore Misterioso ), unico a capire che qualcosa non va, che si avvicina, smoccola un po' con me e poi mi prende di peso e mi accompagna a casa in auto a prendere il muletto. Serata salvata e gloria per tutti. Anche per il BSM, che per ringraziamento tra un po' mi avrà a casa sua per consigli per gli acquisti. Grazie Lauro, sei un amico. Ciao Paolo
Cinque anni e un giorno.
di moonlite | 12 settembre 2006 ore 17:31
Ecco, adesso è passato. Dodici Settembre, un giorno in più. Ieri molti hanno approfittato della ricorrenza e di tv, giornali e quant'altro per spiegarmi che la colpa è di Bin Laden, no la colpa è di Bush, macchè è stato Pupo con la Vannamarchi e Moggi col telefonino, siamo noi occidentali, sono loro orientali, e i tirolesi dove li mettiamo, colpadelbucodellozono, non ci sono più le mezze stagioni e comunque il campionato è ricominciato e noi siamo ancora lì. Io sono ancora lì. Come cinque anni fa. A chiedermi cosa spinge una persona ad aprire la finestra del suo ufficio, a guardare il fuoco sulla sua testa senza capire da dove cacchio arrivano 'ste fiamme e perchè ed infine a buttarsi di sotto per scegliere una morte diversa da quella che il caso gli ha riservato per quel giorno. A pensare se avrei avuto il coraggio di salirle anch'io quelle scale, con addosso una giacca da fireman, per salvare la loro o la mia pelle. Spero che coloro che sono stati spazzati via in quel giorno e in tutti i giorni che sono seguiti da allora abbiano capito. Io non ce la faccio e mi limito a sperare che un giorno i miei figli non mi chiedano ragione dell'odio che riusciamo a seminare sul loro cammino. Paolo
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