Il trend del momento si rivolge con prepotenza al digitale, conquistando anche alcuni puristi dell’analogico grazie alla praticità con cui i moderni sistemi programmabili permettono a chiunque di creare catene complesse di effetti e amplificatori, magari messi in parallelo per esplorare le gioie della bi-amplificazione con cui le rockstar hanno pettinato interi stadi per anni, forti dei loro rig mastodontici fatti di rack e wiring elaborati.
Jack White non vuole rinunciare a quelle possibilità, ma il suo approccio alla strumentazione è di gran lunga più vicino a quello del chitarrista medio, più accessibile sia per ciò che riguarda gli ingombri, sia per i costi. Per questo una trovata come il Double Down smuove tanto interesse.
Jack è un fanatico di vintage e analogico, e la sua pedalboard è affollata di stompbox dal sapore profondamente lo-fi quanto di classici della categoria, come l’intramontabile MXR Micro Amp. Per la precisione, di Micro Amp ne usa due in parallelo, per spingere due catene di effetti separate in altrettanti amplificatori. Da qui nasce l’idea.
Il Double Down è frutto della collaborazione tra MXR e Third Man Hardware, divisione dedicata all’elettronica dell’etichetta di proprietà dell’artista.
È un prodotto in edizione limitata e consiste in due MXR Micro Amp ficcati in un’unica scatoletta, ognuno capace di spingere fino a 26dB di boost su due linee separate mediante il rispettivo potenziometro di gain.
Il pedale ha un solo ingresso per entrare con la chitarra, ma sul lato sinistro mostra due uscite indipendenti per dirigere i due segnali trattati individualmente e del tutto separati a due catene diverse, ognuna col proprio livello di boost impostato.
Lo scopo è creare uno splitter pratico ed efficace, col minor numero di cavi in ballo e con già all’interno la voce caratteristica di uno dei booster più apprezzati in circolazione.
Una soluzione simile permette di addentrarsi nei territori della doppia amplificazione, giocando con catene di effetti separate e complementari, con il valore aggiunto di un piccolo switch Phase - posizionato sul fianco dello chassis - che permette di enfatizzare ulteriormente la resa spaziale in stereo.
È apprezzabile, infine, la possibilità di impostare il footswitch tra true bypass e con buffer.
L’uso estremo che Jack fa degli effetti - distorsori e fuzz innanzitutto - genera un approccio peculiare alla doppia amplificazione. Nella maggior parte dei casi, il primo amplificatore spreme fuori suoni ultra-compressi e sgretolati, in cui potrebbe addirittura riuscire difficile intuire l’effettiva parte suonata. Così il secondo amplificatore compensa con un raddoppio più intelligibile, non necessariamente clean, ma con una saturazione più tradizionale e comunque ricca a sufficienza da rappresentare il suono “principale” nel colorito mix finale che, di fatto, mima una parte suonata a due chitarre.
Sdoppiare la catena di effetti, però, può tornare utile anche per utilizzi più convenzionali. Due linee separate consentono di inviare un suono puro e definito a un amplificatore mentre, all’altro capo, ci si sbizzarrisce con effetti ambientali esagerati, riverberi o delay privati del segnale diretto per una tridimensionalità sorprendente. Provare per credere.
Nella ricetta MXR, tutto è condito dalla spinta vivida e articolata del celebre Micro Amp, e con guadagno sufficiente a far lavorare le valvole di un amplificatore fino al desiderato sweet spot.
Il pedale è disponibile in preordine , per un periodo limitato. Non è dato sapere se, dopo il lancio previsto per i primi mesi del 2023, abbia in programma di replicare l'esperimento su vasta scala e portare eventualmente un futuro Double Down anche sugli scaffali italiani con la . |