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L’assurda acustica con ponte in gomma di Orangewood
L’assurda acustica con ponte in gomma di Orangewood
di [user #17844] - pubblicato il

La selletta della Juniper lavora come una sordina per trasformare il suono acustico in un carillon che va particolarmente d’accordo con gli effetti a pedale e la sperimentazione pura.
Ricordo una clinic con Paul Reed Smith in quel di Napoli: interrogato sulla scelta dei materiali per le sue elettriche, il liutaio spiegava come ogni componente caratterizzasse fortemente il risultato finale e in particolare ponte e capotasto, i veri punti di contatto tra corde e corpo, fossero cruciali. L’esempio che portò mi restò impresso: “una chitarra con un ponte di gomma non suonerebbe mai in modo decente”. Per questo, quando YouTube mi ha proposto i clip di presentazione della Juniper Rubber Bridge, l’interesse si è subito acceso.

L’assurda acustica con ponte in gomma di Orangewood

Viene fuori che Orangewood, laboratorio californiano che si è già fatto notare per la particolare attenzione al prezzo dei suoi strumenti fino a offrire opzioni tranquillamente catalogabili come entry level, ha lavorato sul concetto di sordina per chitarre acustiche fino a mettere a punto un preciso modello, una chitarra con un ponte in gomma che suona in modo diverso da qualsiasi altra acustica in commercio.

La soluzione si chiama Juniper, prima delle serie Rubber Bridge che, esattamente come il nome suggerisce, trova nel materiale del ponte la sua caratteristica più distintiva.

L’assurda acustica con ponte in gomma di Orangewood

La Orangewood Juniper è una parlor di stampo vintage, con attacco del manico al 12esimo tasto, un binding color crema che corre tutto intorno al top, al manico fin sulla paletta larga e semplice nella forma, che riporta subito alla mente le creazioni del secolo scorso rivolte al sottobosco di cantautori folk e musicisti blues bisognosi di strumenti pratici ed economici con cui portare in strada la propria musica.
A dispetto del prezzo altamente concorrenziale, la Juniper non rinuncia a caratteristiche costruttive di tutto rispetto come l’adozione di una tavola armonica in abete massello, con bracing a X non scalloped, su fasce e fondo in sapele. Il manico in mogano monta una tastiera in palissandro, con la suonabilità classica di un profilo a C e un diapason corto da 24,75 pollici.
A renderla unica è l’hardware, insieme con un’elettronica appositamente assemblata.

Sul piano tecnico, il ponte in gomma è di fatto una sordina. Il materiale assorbe tante vibrazioni, frena le corde e smorza così sia il volume sia una buona dose di frequenze in gioco. Il timbro ne risulta quindi meno brillante, con bassi poco evidenti e una risposta in generale - si perdoni l’ovvietà - gommosa.
Il risultato, per certi versi vicino a quello di una chitarra giocattolo se non addirittura a uno steel pan se si chiudono gli occhi, è di quelli che ampliano la tavolozza sonora di un chitarrista in modi inaspettati.

L’assurda acustica con ponte in gomma di Orangewood

A suggerire l’esperimento è un trend che, nel corso del 2023, ha visto numerosi artisti della scena indie inserire sordine di ogni tipo sotto le corde, trovando proprio nella gomma e materiali simili le soluzioni più stimolanti.
Nell’ottimizzare l’idea, Orangewood ha definito un ponticello dal profilo inclinato per compensare l’intonazione delle corde, che vi affondano contro con la pressione di un tailpiece a trapezio, tipico del mondo archtop e di certe chitarre acustiche di piccole dimensioni prodotte anche in Italia verso la metà del secolo scorso.

L’attrito della gomma cambia completamente gli equilibri dello strumento, e la tenuta d’accordatura è stata una sfida a cui i progettisti hanno fatto fronte con un set di meccaniche Grover dal rapporto 18:1, uniformi e “dense” nella rotazione per assicurare precisione e stabilità.
A completare il tutto - e senza dubbio per ridurre attriti indesiderati - il costruttore suggerisce l’uso di corde lisce, anche per enfatizzare il timbro smussato e caldo del ponte in gomma.

La Juniper viene descritta - e i clip video diffusi dal costruttore sembrano dare ragione - come una chitarra ideale per l’uso amplificato e abbinato a effetti a pedale solitamente associati al mondo delle solid body, fino a trovare applicazioni stimolanti in terreni distorti.

A darle voce, un humbucker magnetico con due lame in stile rail, dall’output generoso, è avvitato sulla tavola armonica tra manico e buca. Un solo controllo di volume è fissato direttamente sul top con manopola in stile cupcake e il jack d’uscita è sulla fascia, poco più in basso.

Il canale YouTube di Orangewood ha confezionato diversi clip in cui ascoltare all’opera la Juniper, offerta in due finiture differenti. Di seguito, protagonista è la Rubber Bridge in colorazione Black.



Nel video che segue, la versione Sunburst sfoggia lo stesso trattamento satinato per un look vintage e una buona scorrevolezza sotto le mani.

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Link utili
Juniper Rubber Bridge Black sul sito Orangewood
Juniper Rubber Bridge Sunburst sul sito Orangewood
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di 9hours [user #43500]
commento del 01/03/2024 ore 09:12:02
Sono sempre pro qualsiasi tipo di innovazione, particolarmente nel mondo della chitarra dove una piccola evoluzione viene vissuta come una rivoluzione. Il problema, che però riguarda me e le mie scarse capacità tecniche, è che questi strumenti restituiscono un suono interessante (e un diverso playing) se hai la giusta tecnica. Un altro esempio sono le chitarre senza tasti. Se le uso io il suono che esce sembra il miagolio di un gatto col raffreddore, ma se guardate i video di Guthrie Govan con la Vigier... (ok, troppo facile, lui farebbe suonare anche un pettine) Tornando al Rubber Bridge, capisco che il punto debole dovrebbe essere l'accordatura. Certo, dipende dal grado shore per la durezza della gomma, ma se deve smorzare la vibrazione immagino non sarà durissima. Quindi anche la pressione delle dita sulla tastiera dovrebbe essere un elemento fondamentale per l'intonazione. L'altro timore, sempre relativo alla gomma del ponte: ma i cantini non la tagliano?
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di RedRaven [user #20706]
commento del 02/03/2024 ore 15:21:51
Secondo me è parecchio dura, alla fine per smorzare le vibrazioni non credo serva molto. Non penso i problemi che citi siano presenti, ma sono d'accordo che uno strumento così si suona in una maniera sola.
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di Ernestor [user #46937]
commento del 01/03/2024 ore 10:42:55
Sono molto interessanti come strumenti da studio, tirano fuori delle sonorità particolari. Qualcosa nel suono po’ mi ricorda le archtop di liuteria. Certo, vanno suonate per conto loro, sentite su parti tipiche non sono poi granché, soprattutto in strumming. Probabilmente specializzandocisi un po’ farebbero onore al loro senso.
Ma mi chiedevo, visto che un ponte di quel tipo potrebbe anche essere solo appoggiato, come nelle archtop appunto, o negli strumenti ad arco, perché non fornirne due, di cui uno tradizionale?
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 03/03/2024 ore 18:55:09
Mi interessa
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