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"La gente non capisce che le Strat fino al 1975 sono ottime": Malmsteen si schiera con CBS
di [user #116] - pubblicato il

Le Stratocaster degli anni ’70 non sono affatto da buttare, e la “Duck” di Yngwie J Malmsteen ne è una dimostrazione lampante.
Truss rod in stile bullett e il discussissimo palettone a svettare in cima a un manico interamente in acero: la solid body simbolo del virtuoso scandinavo è inconfondibilmente anni ’70, ma si può sfidare chiunque a dire che sia un cattivo strumento.
Nel 70esimo anniversario della Strat, Malmsteen si pronuncia in favore di alcune delle Stratocaster più bistrattate di sempre: quelle prodotte a partire dal 1965 col passaggio di Fender sotto la proprietà di CBS.

La sua Duck, Stratocaster del 1972 in finitura Olympic White, è una di queste, e Yngwie la tiene a esempio di come quella produzione non sia affatto cattiva in sé per sé, ma riservi picchi altissimi di qualità se si sa dove cercare.

"La gente non capisce che le Strat fino al 1975 sono ottime": Malmsteen si schiera con CBS

Ingiallita dal tempo e messa duramente alla prova da anni di palco, la Duck è riconoscibile per l’adesivo “Play Loud” sul corno superiore. È la chitarra usata sui primi album di Malmsteen, quelli che hanno lanciato il fenomeno del virtuosismo neo-classico e tutt’ora fanno scuola nel genere, per stile quanto per il sound che proprio quello strumento ha contribuire a delineare in modo importante.
La Duck però non è la sola Strat nell’arsenale del chitarrista, che vanta una faretra particolarmente ricca a cui attingere.

Più che un collezionista, lo si potrebbe definire un consumatore affamato di Stratocaster d’epoca. Le accumula, le strapazza, le maltratta sul palco e non gli riserva troppo riguardo neanche dietro le quinte, come testimoniano alcuni celebri video che lo vedono letteralmente lanciare la custodia di una Fender appena acquistata nella sua auto oppure, nel suo studio, riporre chitarre accatastate una sull’altra in un angolo.
Però, sul suono e sulla capacità di riconoscere uno strumento ben fatto e che assecondi il suo playing, non gli si può dire niente.



Così Yngwie si schiera contro chi “boccia” a prescindere la produzione Fender nel cosiddetto periodo CBS, quando cioè la società fu ceduta da Leo alla Columbia Broadcasting System.
Sotto la guida di CBS, dal 1965 un laboratorio in pieno boom compirà una serie di scelte sbagliate che nel giro vent’anni lo porterà sul lastrico. Il declino durerà fino alla metà degli anni ’80, quando saranno gli stessi dipendenti Fender a rilevare l’azienda per avviare il riscatto che porterà poi alla moderna Fender Musical Instruments.

Per questo, quella di CBS viene ricordata come l’epoca buia di Fender. La storia però è più complessa di così, e il passaggio dalla proprietà di Leo Fender a CBS non è stato così immediato come molti credono. Leo rimase per diverso tempo ad affiancare l’azienda in qualità di consulente, e le ultime sue idee presero forma proprio in quegli anni, prima di essere trasportate e ampliate nelle sue future avventure di Music Man e G&L.
Allo stesso modo la forza lavoro, i progetti e i materiali non cambiarono immediatamente.
Eppure, col nascere del fenomeno vintage e col mito delle pre-CBS, le chitarre di tutti quei vent’anni sono state per lungo tempo viste come scarti, strumenti da cui scappare come se d’improvviso Fender avesse dimenticato come si fa una chitarra di qualità, da un giorno all’altro. La loro storia è raccontata sul libro "Stratocaster", scritto ed edito da Accordo con la collaborazione e testimonianza di artisti di levatura internazionale.

Nel tempo e con la maturità degli anni, i collezionisti hanno imparato a rivalutare molti esemplari della prima era CBS. Strumenti di gran fascino, valore e qualità, che anche Malmsteen ha a cuore come spiega in una recente dichiarazione.

"La gente non capisce che le Strat fino al 1975 sono ottime": Malmsteen si schiera con CBS

Quello che la gente non capisce delle Stratocaster è che Leo Fender ha venduto la compagnia a CBS nel 1965, ma è rimasto nella stessa fabbrica per un’altra decade” sottolinea l’artista, che continua “così ogni Strat costruita fino al 1975 è in effetti davvero buona. Hanno cominciato a calare verso la fine degli anni ’70. La gente pensa che le Fender degli anni ’70 siano cattive, ma non è affatto corretto”.

La produzione anni ’70 ha in effetti acquistato nuovamente l’interesse degli appassionati, e canoni estetici e costruttivi tipici dell’epoca tornano oggi sui palchi, riguadagnando un certo terreno anche nei moderni cataloghi Fender con tributi, repliche fino anche a strumenti inediti che si ispirano all’epoca. Insomma, non sempre il palettone è sinonimo di declino, e il tempo rivela tutto.
chitarre elettriche fender stratocaster vintage yngwie malmsteen
Link utili
La storia della Stratocaster
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di Lespo [user #18097]
commento del 03/04/2024 ore 10:18:34
Io ho una 74 natural che non cambierei per una Custom Shop
Rispondi
di Hellingen [user #64993]
commento del 03/04/2024 ore 10:21:35
Averne...🤣🤣🤣
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di Tubes [user #15838]
commento del 03/04/2024 ore 10:41:59
Ho una 73 Natural, croce e delizia nel senso che esteticamente mi piace, ha tutto più o meno originale, ma i pick-up non mi soddisfano, suonano un pò scarichi, con poco output e col manico non ho un gran feeling. Non me ne separo, s'intende, ma una Custom Shop sarà il mio prossimo acquisto .
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di Lespo [user #18097]
commento del 03/04/2024 ore 10:50:41
Per la mia esperienza personale molto dipende dall'esemplare.
Ho avuto due Custom Shop, una tele ed una Strato, sono andate e venute con tanta altra roba, la Strato del 74 (siamo coetanei) la comprai per i nostri 25 anni...non credo che la venderò mai
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di paoloprs [user #10705]
commento del 10/04/2024 ore 07:40:34
Fender Custom Shop ... Giusta riflessione ... Io, dopo una vita suonando tutte le chitarre del mondo, sono approdato alle PRS classe alta ... Fanatico dunque delle PRS, a Montebelluna (EsseMusic) ho provato una Fender Stratocaster Custom Shop Modello Rory Gallagher ... Beh , ammetto che sono rimasto
impressionato : era semplicemente incredibilmente perfetta, Nonostante le "ammaccature", poco attraenti ad un elegantino come me, la chitarra emanava un'anima .
Vostro Paolo
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di claude77 [user #35724]
commento del 03/04/2024 ore 12:17:52
Io faccio un commento che non c'entra niente, ma almeno condivido il mio dolore.
Ho una AV1 dei primi 2000. Bella, relic naturale, invecchia e suona da paura, ma ogni volta che anche solo cambio le corde si sminchia l'action e qualche corda frigge, oppure con il radius 7.25 non vengono più bene i bending o altre rotture di scatole.
Sono anni che ce l'ho, ma sempre così, andrebbe portata dal liutaio 3 volte l'anno.
Che pallleeeee
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di MM [user #34535]
commento del 03/04/2024 ore 12:52:00
Mah, mi sembra una cosa stranissima.
Prima volta che sento che ad un cambio corde cambia l’action.
Le corde nuove friggono di più, poi si stabilizzano.
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di claude77 [user #35724]
commento del 03/04/2024 ore 13:32:10
Non so che dirti. Eppure non sono proprio scellerato un pò di esperienza in tema di manutenzione l'ho acquisita negli anni. Posso dirti che anche un altro utente anni fa su accordo condivideva le stesse difficoltà che riscontro io sullo stesso modello. Credo che la commistione di caratteristiche costruttive e radius la rendano un pò spinosa come chitarra.
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di MM [user #34535]
commento del 03/04/2024 ore 14:01:05
Io ho una Telecaster AV1, stesso radius, ma non ha assolutamente questo problema.
Rispondi
di Jimbo1982 [user #23595]
commento del 03/04/2024 ore 18:06:55
E' il manico che si muove quando cambi le corde, non l'action (al ponte). Magari non è stabilissimo, ma succede. Tutti i manici son diversi. Per minimazzare il problema, il mio consiglio è di provare cambiando una corda alla volta. Vale a dire: la chitarra è completamente accordata; scorda il mi basso (importante) e quindi taglialo via; monta la nuova corda di Mi basso, accordala e fai un bello stretch per stabilizzarla e quindi accordala ancora e così via una corda dopo l'altra. Il tutto usando sempre la stessa muta di corde ovviamente (9-42 per 9-42 accordatura standard, per esempio). Magari usi già questo stesso metodo ma sai mai...
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 03/04/2024 ore 23:21:37
Grazie per il consiglio. A volte faccio cambio corde come dici te, ma il cambio corde è anche occasione per pulire la tastiera e nutrirla un pò quindi solitamente preferisco cambiare tutte le corde insieme.
Rispondi
di xavier [user #9768]
commento del 03/04/2024 ore 21:22:54
Magari sei più esperto di me e sai già quello che sto per scrivere, ma con molta umiltà provo a dirti una cosetta: se hai hai il ponte flottante prova ha mettere uno spessore, tipo carte da gioco impilate sotto lo stesso prima di togliere le corde, affinché quando rimonti le nuove, il ponte resti sollevato come con le vecchie. In questo modo viene rispettata l'action e non va tutto in malora. Comunque ho una Mustang e una strato col radius di 7.5 e si l'action non è rasoterra ma sono suonabili e i bending vengono benone. Spero non mi picchi se ho detto un'ovvietà :-)
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 03/04/2024 ore 23:22:09
Grazie per il consiglio. Utilizzo il ponte fisso. Grazie ancora.
Rispondi
di carlo80 [user #38042]
commento del 03/04/2024 ore 14:21:31
Sul suo sito John Norum ha detto che Malmsteen quando ha provato la fender del 65 la voleva comprare ma John si è rifiutato
Rispondi
di 05756640 [user #49727]
commento del 03/04/2024 ore 17:03:08
Ho una Fender The Strat del 1983, dovrebbe essere fine era CBS,i materiali usati erano il meglio che potessero trovare,il pick up era denominato X1 ed era un po' più spinto dei tradizionali,anche un selettore al posto di un tono combina i pick up in serie o parallelo,un tono è per tutte le posizioni,le dorature su ottone sono ancora perfette, questa me e la tengo stretta, ciao a tutti
Rispondi
di johnguitar [user #43502]
commento del 06/04/2024 ore 10:04:10
Ciao. anche io ho una The Strat del 1981Artic white, ora diventata gialla. ha un suono molto bello. Pesa la bellezza di 4,7 Kg!! Anche la tua è cosi pesante, oppure no
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di 05756640 [user #49727]
commento del 06/04/2024 ore 10:50:02
ciao ,la mia e' una Lake Placid Blue e pesa 4,1 kg,l'ho tenuta molto bene ed e' stata in custodia 23 anni senza usarla,il colore e' ancora bello senza crepature ,ho rifatto i tasti perche' erano finiti ,la tastiera e' in palissandro ,regalata da mio padre quando avevo sedici anni ,costata due milioni di vecchie lire,al tempo erano parecchi.
Rispondi
di allisonguitar [user #52659]
commento del 11/04/2024 ore 21:56:29
È quella in noce?
Rispondi
di 05756640 [user #49727]
commento del 11/04/2024 ore 21:57:55
Ciao,la mia è una Lake Placid Blue made in Usa,
Rispondi
di savakingyes [user #50496]
commento del 03/04/2024 ore 17:52:4
La mia prima Fender (una Black Strat) l'ho presa in mano nel 1975. Penso fosse degli anni 60 (per via della paletta piccola) e mi fu prestata da un amico di una decina d'anni più vecchio di me in occasione del mio primo mio live in quel che all'epoca era chiamato Teatro Tenda di Milano (zona p.le Cuoco/Corvetto). Avevo compiuto da poco 14 anni e l'imprinting fu quello, nel senso che vado d'amore e d'accordo solo con chitarre stratoidi.

Da allora sono passati 50 anni, non so quanti live e quante Fender (forse una dozzina) e sicuramente, la peggiore di tutte, fu quella con il manico avvitato con 3 viti. Il più ballerino e instabile dei manici Fender mai avuti tra le mani. Invece tra le migliori in assoluto suonate nelle varie decadi è rimasta quella prima Black Strat con tastiera in acero che mi fu prestata nel 1974, una Strat Natural sempre con manico in acero, una Strat con body e manico in noce (se nn ricordo male) presa verso la fine anni 80 e la recentissima Ultra che, pick-up noiseless a parte (che poco e nulla c'entrano con il suono Fender), ritengo sia all'apice dell'innovazione di casa Fender ed abbia in parte ridotto le distanze qualitative con le stratoidi prodotte ultimamente dalla Schecter in... Korea ed Indonesia.
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di MM [user #34535]
commento del 03/04/2024 ore 17:57:45
Dai che tra un po' si riscrive la storia.
Le chitarre dell'epoca CBS diventano quasi come quelle Pre-CBS e soprattutto molto meglio di quelle venute dopo.
:-))
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di fab-for [user #62742]
commento del 03/04/2024 ore 20:43:32
Eheh.. the '74 is the new '65, L'importante è che la giostra giri.
Rispondi
di ventum [user #15791]
commento del 03/04/2024 ore 19:39:56
sapevo che le strat 3 viti erano sempre modificate in 4 viti dallo svedese. oltre a scallop della tastiera e sostituzione dei pickup...e capotasto in bronzo... insomma tante modifiche che farebbero impazzire i collezionisti
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 05/04/2024 ore 07:28:25
Malmsteen ha detto un'ovvietà che però è utile perché magari certi dettagli non li conoscevano e certe riflessioni non le avevano fatte.
Poi, quando parlano soggetti così esperti che con la chitarra ci vivono, personalmente penso che bisogna solo prendere carta e penna per prendere appunti.
Rispondi
di frankpoogy [user #45097]
commento del 05/04/2024 ore 21:56:51
Considerata la sua smisurata bravura, la sua pluridecennale carriera, il fatto che possegga una montagna di strato di quel periodo e che ne abbia suonate chissà quante... Mi fa stra-sottoscrivere che bisogna solo prendere appunti
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 05/04/2024 ore 22:03:36
Meno male che sei riuscito a decifrare il mio commento. :))
L'ho appena riletto e penso che mai più scriverò mentre cammino per strada scappando a lavoro. A stento ho capito io stesso quello che ho scritto stamattina.
Rispondi
di BigThumb [user #22989]
commento del 05/04/2024 ore 13:50:59
Traggo un passaggio dal libro "Il manuale di chitarra elettrica" di Giovanni Gaglio:
"(foto con due ponti mobili Strato) A sinistra blocco leva Fender Stratocaster 1963, a destra degli anni settanta. Clamoroso e vergognoso esempio di come le esigenze commerciali non tengano conto di quelle musicali: mentre il tipo più antico è tutto in acciaio e, addirittura, le sellette sono in acciaio temperato, la leva più moderna è in lega di alluminio. Risultato: pessima trasmissione delle vibrazioni delle corde, attrito fortissimo con le sei viti di fissaggio, facilità di spanare il braccio leva, bloccaggio delle viti di regolazione a causa dell'ossidazione dell'alluminio, scarsa resistenza della cromatura."
Commenti ben accetti.
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 05/04/2024 ore 22:04:57
Molto interessante e pertinente. Per curiosità, nel manuale parla di chitarra "degli anni settanta" oppure c'è un riferimento più preciso?
Rispondi
di BigThumb [user #22989]
commento del 05/04/2024 ore 23:49:24
Non c' è un riferimento preciso per cui non viene indicato il periodo. Sarebbe interessante se qualche possessore di strumento originale potesse fare una verifica diretta. Magari con una semplice calamita?
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 05/04/2024 ore 23:39:39
L'unica domanda che non è stata fatta è: "Ottime" ma per fare cosa? Per fare quel che fa lui va bene anche una chitarra moderna, anzi, probabilmente va molto meglio.
Rispondi
di frankpoogy [user #45097]
commento del 06/04/2024 ore 09:43:10
Sicuramente, ci sono bizzeffe di bellissimi strumenti pensati appositamente per chi punta alla tecnica di stampo metallaro, condivido la tua affermazione. D'altra parte, un chitarrista dotato di un talento indiscutibile e che ha contribuito a scrivere un particolare capitolo della storia dello strumento, afferma che un certo tipo di chitarre solitamente bollate come pessime possono in realtà essere ottime, e, considerato che le ha concretamente usate per decenni della sua carriera, penso che sia un'opinione autorevole.
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di RedRaven [user #20706]
commento del 07/04/2024 ore 21:17:55
preciso: primo, una chitarra che per lui va bene, potrebbe non andare bene per i canoni con cui si misura il vintage. chi vuole una chitarra vintage cerca (si spera) colori e sfumature particolari, difficili da replicare oggi. A lui serve una chitarra che "spinga". E poi chi cerca una strato vintage di norma non fa metal/hard rock ma blues? country? magari funk? insomma che vada bene a lui non discuto ma fa un uso talmente particolare che non so quanto sia generalizzabile.
Rispondi
di frankpoogy [user #45097]
commento del 09/04/2024 ore 10:44:04
Sono d'accordissimo, l'uso che ne fa lo svedese è decisamente personale, oltretutto la tastiera scalloped ed il capotasto in ottone, in particolare, non sono certo elementi di uso comune, tuttavia, mi sembra di capire che l'argomento centrale sia quello della qualità di una classe di strumenti solitamente bistrattata e non tanto per cosa sia più o meno adatta, ed in tal senso, se un chitarrista fuori dal comune che ne ha suonate tantissime afferma che i pregiudizi negativi non sono così fondati... Beh, ecco, volevo solo dire che la ritengo una affermazione del tutto credibile.
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 07/04/2024 ore 10:40:46
Più che schierarsi con cbs, mi pare di capire che cbs ci ha messo un po prima di peggiorare le cose
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 11/04/2024 ore 01:30:13
Il suono della chitarra degli U2 è una Strat se non erro del 1973. Tanto per fare un esempio
Rispondi
di irmo [user #17391]
commento del 17/04/2024 ore 10:14:3
Ho sempre pensato che le " palettone" fossero ottime chitarre, al di là del sentito dire, quantomeno fino al 76. Son più che convinto che tra 15/20 anni ma forse meno si parlerà o meglio, si scriverà di ottime chitarre a proposito della produzione 90/2000, anche solo per mantenere vivo l'interesse verso strumenti ancora suonabili e classificabili ( forse) come vintage o quantomeno d' annata.
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