Per raccontare questa storia sarà meglio partire
da una telefonata.
La telefonata arrivò intorno a Febbraio del 2004, dall'altro capo del telefono
c'è Gigi (anche lui non lo sapeva ai tempi, ma era destinato a diventare un faraone).
Una delle prime domande fu la classica: "..suoni ancora? perchè noi cerchiamo una chitarra..."
La mia risposta fu più o meno "...devo togliere qualche ragnatela dalle chitarre, ma di che cosa
si tratta?"
Mi ricordo anche che mia moglie e i miei figli mi scherzarono dicendomi " ...ma non sarai neanche più
capace di suonare!".
Non che prima fossi chissà che mito ! (questo è quello che pensai io ).
In effetti era vero, per consolarmi un po' da tempo avevo cominciato a strimpellare la tastiera !
Gigi era ed è per me un vero mito; pensai ad uno di quegli spettacoli di revival anni '60...
Dall'altro capo del telefono la risposta è secca ed improvvisa : " è un musical e si va in scena l'8 di Settembre !
se vuoi venire proviamo ogni giovedì dalle 20.30 sul palco del cinema."
Non sapendo cosa altro dire dissi soltanto "...ok, ci vediamo giovedì prossimo!".
Le chitarre stavano in armadio da almeno 4 anni...quando avevo preso quella decisione...
ma sì quella che provano tutti: smettere.
Però non mi ero venduto tutto, per fortuna, chi vuole smettere non fa così.
Più che altro quando le avevo infilate nell'armadio ero stufo di suonare sulle
basi, alcune volte addirittura far finta di suonare...
Insomma così non potevo continuare e mi presi una bella vacanza.
Chissà di che parlarono le mie chitarre, una volta nel bagagliaio dell'auto?
Più o meno il discorso potrebbe essere stato:"Ecco ci porta in qualche negozio per barattarci con qualche stupida tastiera giapponese ! Sarà così vedrai...perchè altro motivo ci ha finalmente cambiato le corde?"
L'ampli poi borbottò con filo di reverbero: " ecco stavolta ci abbandona in discarica...",
nel send-return girava pure un: "...ma vaffan...!"
Lui era stufo di prendere polvere, non aveva mica la custodia...poverino!
Comunque mentre la ciurma mormorava ammutinamento, io mi recavo al luogo d'incontro.
Arrivai probabilmente in orario e vidi il Gigi che mi salutava assieme ad altra gente che non conoscevo.
Si passava dal retro del cinema...mentre mi avvicinavo pensavo che erano vent'anni che non entravo
su quel palco...boh c'era gente un po' dappertutto.
Non sapevo come presentarmi, appoggiai la roba e me ne uscii con un "..ciao, mi ha chiamato il direttore artistico...ed eccomi quà!"
Però non è che a qualcuno gliene fosse importato granchè... e allora?
Mi guardavo in giro e quel palco mi procurò un bel fremito e relativo sospirone, proprio lì ero stato per
la prima volta davanti ad un pubblico !
Per fortuna vidi che c'era una mia vecchia conoscenza, il caro Paolo (detto anche Moonlite), ma anche
di questo (del fatto che fosse Moonlite) non ne sapevo per nulla.
Ma sta' risata tremenda...non puoteva che essere... ma certo: era Antonio !
Che pirla che fui a non immaginarlo, non poteva esserci un Gigi senza Antonio!
Insieme a loro avevo già suonato diverse volte, anzi Antonio era stato con me in gioventù come tastierista.
Antonio suonava il basso ormai da tanti anni.
Lo aspettava implacabile un tremendo destino, purtroppo...ma anche questa era una di quelle cose che entrambi non
potevamo immaginare.
Mentre aspettavamo la tastierista, mi guardavo un po' in giro: mixer "finto vintage" appoggiato a terra, microfoni di
dubbia provenienza, casse che stavano insieme per scommessa, cavi e fili rattoppati, prese multiple sulle ciabatte e il Paolo che mi guardava, chitarra alla mano, " ..il tuo ampli ha due ingressi vero? "
E qui, mi son detto, cominciamo bene !
Aspettammo per un bel po',ma della ragazza che doveva suonare la tastiera non ce n'era neanche l'ombra:"Cominciamo ,dice il Paolo, con alcuni pezzi che ho tirato giù...solo che da solo non riesco a fare tutto e per questo abbiam pensato di chiamarti!"
Mi sembra di ricordare che quella sera non arrivò nemmeno il batterista, che conobbi più tardi.
Quindi ci riducemmo a suonare con 2 chitarre e il basso.
Quando poi sentii il coro e i solisti cantare, mi sembrò di essere tornato a quegli spettacoli dell'oratorio...
entrata gratuita, tutti parenti, applauso a scroscio per chiunque, pop corn, patatine e stringhe di liquerizia!
Mi domandai se per caso non avessi usato la famosa De Lorean Dmc-12 di ritorno al futuro per tornare indietro di 30 anni!
La mia Fender mi guardò attonita, come uno straniero che ha perduto la strada, forse se ne voleva andare.
Il mio ampli invece era nero dalla rabbia: "..quattro anni a beccare la polvere e poi mi spremete in due! Almeno avvisare prima no?"
Le mie povere dita invece avevano già alzato bandiera bianca nel tentativo di continuare a suonare...
in queste condizioni come speravamo di fare un musical e per di più a settembre?
Però ancora non lo sapevamo che un migliaio di persone ci aspettavano in piazza...per quella data che aveva
quasi del fatidico:7 di settembre 2004 nella piazza del mio paese.
Non sapevamo di certo nemmeno cosa sarebbe successo dopo!
Perchè questo era solo l'inizio della storia della Compagnia Dell'Avellano, che ancora non sapeva che
nome attribuirsi.
A quei tempi non sapevo nulla nemmeno di questo posto: accordo e le sue pagine grigio rosse, delle numerose cose che ho imparato leggendo e scambiando opinioni proprio qui.
Non immaginavo che la mia passione per la chitarra tornasse così prepotente come quando avevo 20 anni.
Che tornasse quella voglia di sperimentare, provare nuove soluzioni e in special modo,
quella stupenda esperienza di suonare insieme...svincolati da ogni diavoleria di computer.
Le macchine facciano le macchine,ma la creatività rimanga sempre dell'uomo!
Ora che ho introdotto l'inizio della nostra storia, non vi farò mancare altri aneddoti o fatti colti
durante la militanza nella suddetta compagnia.
Naturalmente .."non credere a tutto ciò che leggi"..beh, anche questa battuta la spiegherò più avanti.
Ciao.