Innanzitutto diamo al verbo compensare il significato che più ci è utile in questo argomento. Per “compensare” va inteso il ristabilimento, per quanto possibile, di una corretta intonazione della corda frettata per tutta la sua lunghezza, specialmente nella zona della tastiera in cui, non considerando un eventuale malposizionamento dei tasti, tale scordatura (crescente o calante) può rendersi più evidente, cioè nella zona adiacente il 12° tasto. Si tratta, dunque, di una correzione attuata, quando possibile, tramite l’allungamento o l’accorciamento della lunghezza della corda, cioè allungando o accorciando la distanza tra il suo punto di appoggio sul capotasto e il suo punto di appoggio sul ponte.
Verificare se è necessario compensare la corda è semplice. Con l’uso di un accordatore si determina se c’è corrispondenza tra la nota ottenuta dalla corda suonata libera (o l’armonico ottenuto al 12° tasto) e la sua ottava ottenuta frettando il 12° tasto. Se lo strumento è settato con una azione considerabile normale ed è già stato compensato, l’ottava risulterà giusta rispetto la nota eseguita a corda libera. Ciò significherà che la compensazione già attuata ha eliminato la naturale “crescenza” (scusate il termine formaggesco) procurata dall’aumento della tensione (e quindi del pitch) determinato dall’abbassamento della corda, inevitabile per ottenere l’ottava sulla stessa corda.
Se non c’è corrispondenza tra l’intonazione della corda libera e l’intonazione dell’ottava, ciò può significare molte cose:
che lo strumento non è mai stato compensato a dovere
che si è verificata una concavità tale del manico da procurare una diminuzione della lunghezza della corda (e quindi dell’effettiva scala)
che si è montato un set di corde con calibri sensibilmente diversi (e quindi con diversa “sensibilità” all’abbassamento) da quelli presenti quando si era attuata l’ultima compensazione
che si è variata l’azione, aumentando o diminuendo l’altezza delle corde dalla testa dei fret (cambio del capotasto, intervento sull’altezza globale del ponte per le elettriche, cambio della sella del ponte sulle acustiche, limatura pesante di tasti molto usurati, ecc.).
Qualunque sia la ragione di una non corretta intonazione all’ottava, si procederà come segue.
Se l’ottava è crescente, bisognerà allungare la lunghezza della corda per abbassarne il pitch compensando così l’aumento di pitch procurato dall’aumento di tensione al frettaggio. Questo si attuerà sulle chitarre elettriche spostando all’indietro il relativo ponticello. I ponti fissi sono per quanto possibile già compensati dalla Casa ma si tratta di una compensazione che tiene conto di un’azione standard e l’utilizzo di corde standard.
Valori diversi di queste due variabili, come abbiamo già detto, possono evidenziare un’intonazione non perfetta all’ottava e l’impossibilità di attuare correzioni se non quelle di adottare una azione e un set di corde che facciano, se possibile, tornare il tutto all’accettabile.
Sulle chitarre acustiche non è generalmente possibile attuare eventuali compensazioni. Il ponte è fisso ma altrettanto generalmente viene compensato all’origine (spesso per la corda Si) e posto, proprio con questa funzione, leggermente obliquo.
Questa sua configurazione obliqua (slanted) mi offre lo spunto per dire che a causa della diversa tensione di ogni singola corda accordata, altrettanto diverso sarà il valore di tensione aggiunto quando le si abbassa. Questo comporta che, in una configurazione a ponte perfettamente perpendicolare all’asse l’ngitudinale dello strumento, il frettaggio all’ottava renderebbe più evidente (roba minima, eh) la scordatura delle corde laterali: il Mi basso risulterebbe crescente, il Mi cantino e il Si calanti. Per questa ragione si è adottata la soluzione di porre obliquo il ponte con funzione di non totale ma soddisfacente compensazione in + per i cantini e in – per le corde basse.
Provate a pensare ai problemi di compensazione che ci sono sulle 12 corde dove corde di spessore e di tensione diversi devono convivere spesso sullo stesso ponticello o comunque stare adiacenti. In questo caso anche le leggerissime scordature poste in essere al frettaggio si risolvono nella bellezza del suono generale, pieno di battimenti che ne costituiscono la ricchezza.