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Customizzare è indispensabile?
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di [user #116] - pubblicato il

Quando si parla di prendere uno strumento nuovo le opinioni sono sempre diverse. C'è chi ne vuole uno perfetto alla fonte, e c'è chi entra in negozio con già in mente delle modifiche da effettuare sul suo prossimo acquisto. E gli Accordiani da che parte stanno?
Quando si parla di prendere uno strumento nuovo le opinioni sono sempre diverse. C'è chi ne vuole uno perfetto alla fonte, e c'è chi entra in negozio con già in mente delle modifiche da effettuare sul suo prossimo acquisto. E gli Accordiani da che parte stanno?

Quella dei chitarristi (o dei bassisti) elettrici è una categoria curiosa. Sarà per la praticità nello smontare strumenti solid body, la presenza consistente di alternative sul mercato e componenti after market, o semplicemente per l'innata curiosità del musicista, ma quando si parla di nuovi acquisti non si da mai per scontato che ci si riferisca a uno strumento definitivo, fatto e finito.
Alcuni amano trascorrere ore nei negozi e giornate sul web in cerca dello strumento ideale, da acquistare e godersi così come i produttori l'hanno pensato, e sono pronti a spendere cifre anche importanti per una chitarra che li soddisfi sotto ogni aspetto. Altri, invece, proprio non riescono a stare lontani da cacciaviti, vernici e saldatore. Per loro una chitarra è spesso il punto di partenza ed entrano nei negozi già con l'idea di customizzare il prossimo acquisto, con lo scopo di risolverne difetti o cambiarne l'essenza per gusti personali. Nei casi più estremi, ci si assembla addirittura nuovi strumenti a proprio gusto partendo da zero.

In redazione ci siamo chiesti quale possa essere la via più giusta per un musicista: acquistare lo strumento perfetto da lasciare intatto o uno magari meno soddisfacente da personalizzare da cima a fondo?
Noi non siamo arrivati a una conclusione unica, e vogliamo condividere con gli Accordiani le nostre personali riflessioni a riguardo. Adesso ci interessa sapere anche cosa ne pensa la community di Accordo. Voi da che parte state?

Customizzare è indispensabile?

Paolo Anessi
Personalmente sono riuscito a rovinare almeno tre o quattro chitarre prima di capire che il liutaio e il chitarrista sono due mestieri diversi, poi molto dipende dal livello di customizzazione.
Uno strumento di fascia alta comprato dopo un'approfondita ricerca può calzare addosso come un vestito di sartoria e avere quindi tutti i comfort desiderati. Ponte Floyd, humbucker, split e tastiere scalloped sono solo alcuni optional che ormai il mercato è in grado di offrire.
Conseguentemente, spendere meno e personalizzare uno strumento ritengo sia principalmente una questione caratteriale più che di vera esigenza.
In pratica smanettoni incalliti adepti del modding e customizzatori un po' si nasce più che diventarci per esigenze concrete.
In fondo la chitarra è uno strumento per fare musica e dipende sempre dalle proprie esigenze e sopratutto dalla visione che abbiamo della musica che vogliamo suonare.

Alberto Biraghi
La chitarra non si tocca, lo dice uno che nel lontano 1986 ha tolto dalla sua Stratocaster del 1956 le meccaniche originali per montare delle (magnifiche) Di Marzio Lo Mass, le più efficienti meccaniche dell’epoca, che per fortuna non richiedevano fori e allargamenti. Nonostante le prestazioni migliori rispetto alle vecchie Kluson, pochi mesi dopo ripristinai la malefatta e accantonai le Lo Mass.
Però il virus di provare e sperimentare è difficile da sopprimere, contagia ogni chitarrista vero. Da schematico quale sono, ho messo a punto un protocollo di comportamento tutto mio (per favore leggere bene il PS prima di aprire il fuoco).
Sono vietate le operazioni che comportino qualunque intervento strutturale (incluse la sostituzione dei pickup) su chitarre con più di 25 anni (ovviamente fanno eccezione le riparazioni, se un pickup è interrotto va sistemato).
Sono vietati gli interventi che comportino scassi, trapanamenti eccetera su qualunque chitarra di marca. Sono invece consentite le modifiche che ne cambiano le prestazioni senza modifiche strutturali, incluso il cambio di pickup, pot e switch con altri di dimensioni simili, purché le saldature siano fatte con decenza.
Non condivido l’acquisto di una chitarra economica su cui spendere denaro nel tentativo di aggiungerle pregio, l’unica ragione per comprare una chitarra economica è un budget limitato. E comunque il virus del provare e sperimentare viene accontentato con le chitarre assemblate. Con corpi e manici aftermarket si può fare di tutto e di più a costi contenuti, provare combinazioni estreme, mescolare pickup Charlie Christian e Di Marzio Steve Vai, installare ponti superflottanti e meccaniche autoaccordanti, montare preamplificatori onboard e battipenna verdepunk. E capita che a volte i risultati in termini di estetica, suonabilità e sonorità siano straordinari. Il tutto imparando a mettere mano al proprio strumento, regolandolo e adattandolo ai propri gusti, senza il rischio di deprezzare una chitarra di marca.
PS: il mio protocollo non si applica ovviamente al tema del modding sulle chitarre da shred, le fantastiche Ibanez colorate in primis. Sono strumenti che mi piacciono moltissimo, ma che per ragioni puramente anagrafiche non fanno parte della mia cultura musicale.

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Denis Buratto
Da spudorato amante delle Ibanez, l'idea di acquistare una chitarra è indissolubilmente legata a quella di modificarla. Con questo pensiero fisso in testa, la scelta di una chitarra di fascia media migliorabile sostituendo poi le parti a piacere con calma e pazienza è quella che più mi stuzzica. Ovviamente non si può pretendere di trasformare una 500 in una Ferrari, perciò bisogna valutare bene cosa si vuole acquistare. Sono due scelte quindi complementari, entrambe valide. Lo strumento da modificare ha la fortuna di essere più economico e può essere il classico sfizio da togliersi. Lo strumento costoso, salvo stipendi da zio Paperone, magari è più un una tantum.

Pietro Paolo Falco
Il mio storico strumenti parla chiaro: personalizzare mi piace, sotto ogni aspetto.
Non è per questioni di necessità, d'altra parte il mercato è abbastanza variegato da soddisfare le richieste di chiunque, se si sa dove cercare. Lo faccio più per mera curiosità e voglia di rendere ogni chitarra unica.
È noto che un tempo la figura del liutaio e quella del musicista spesso coincidessero, e credo sia insito in ognuno di noi il desidero di sapere com'è fatto l'oggetto che spupazziamo tutti i giorni. Anzi, sono certo che faccia parte del naturale processo che permette a un musicista di prendere confidenza con lo strumento.
Tuttavia, non l'ho fatto con tutte le mie chitarre. Ho scelto con attenzione gli esemplari più facili da modificare, che mi ispirassero di più e… che fossero economici. Non ho mai modificato una chitarra di pregio, ne intaccherei solamente il valore, mentre ho scartavetrato, dipinto, tagliuzzato e saldato diverse chitarre economiche, a patto che la struttura di base fosse di qualità.
Quando una chitarra è scorrevole e ti vibra in pancia come vorresti, tutto il resto diventa un enorme parco giochi per scoprire "cosa succede se".

Gianni Rojatti
Ho sempre finito per personalizzare le chitarre che suono. E’ una maniera per sentirle ancora più mie e per renderle uniche.
Sono piccole modifiche reversibili: eliminare il controllo del tono per spostare quello del volume al suo posto; sostituire il selettore a cinque posizioni con uno a tre e mettere il push pull sul controllo del volume per poter splittare gli humbucker.
Mi sono formato su una chitarra che aveva queste caratteristiche e ora ho bisogno di ritrovarle sui miei strumenti principali perché siano perfetti per il mio modo di suonare.

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chitarre elettriche curiosità fai da te
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Tutte le mie chitarre hanno ...
di tigerwalk [user #26344]
commento del 18/01/2014 ore 08:45:17
Tutte le mie chitarre hanno la modifica del wiring. Preferisco il '50s, in particolare poi sulle strato utilizzo un master volume, master tone e tone blender per miscelare i pickup. Anche i pickups non sono più quelli di fabbrica, tranne per la Epiphone LP che monta i 57 classic Gibson di suo. Ho il Lindy Fralyn sulla Strato American Series Plus del 1988; i Lollar T52 sulla Tele American Special; i Custom Shop '54 sulla strato Classic Player.
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Memento
di jotler [user #32545]
commento del 18/01/2014 ore 09:35:05
Anche io mi sono dato un codice di autodisciplina quando metto mano alle modifiche (mai su chitarre di pregio/valore, sempre su chitarre acquistate d'occasione dove sia elevato il rapporto costo/qualità). Si tratta di una linea guida molto semplice che consiste nell'evocare alla mente l'immagine di quelle utilitarie riverniciate guidate dal "ragazzotto" corredate di spoiler, cerchi maggiorati, gomme ribassate e subwoofer a palla, totale modifiche superiore al costo dell'auto (certe Punto terrificanti che vedo in giro fanno rimpiangere l'estetica delle vecchie 500 Abarth col cofano posteriore sollevato, per chi ha l'età per ricordarle). Come deterrente verso la deriva tamarro funziona piuttosto bene.
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Fascia alta
di herrdoctor [user #18849]
commento del 18/01/2014 ore 09:43:34
Uno strumento di fascia alta lo si prende così come è, anche se un cambio di elettronica
o una sostituzione di pickups o battipenna sono sostituzioni ordinarie.

Visto però che ho cose di fascia bassa, vado di modifiche che mi piacciono molto.
:D
Rispondi
Re: Fascia alta
di giambu [user #4070]
commento del 20/01/2014 ore 19:18:47
:-D
Rispondi
Patologico!!
di Chiodo utente non più registrato
commento del 18/01/2014 ore 10:02:51
Ho sempre messo le mani sulle mie chitarre..non ce la faccio senza.Forse per curiosita' , per voglia di conoscere l'universo chitarristico sotto tutti gli aspetti e soprattutto per adattare meglio lo strumento alle mie esigenze.
Ovviamente valuto e mi guardo bene ,come a scritto Gianni, di far si che le modifiche siano sempre reversibili (anche perche' per sperimentare suoni e confort mi ci vorrebbe una fabbrica a sponsorizzarmi strumenti).Il mio modo di vedere la customizzazione si concretizza,qualora la modifica diventa strutturale(cioe' allargamento scassi ,aperture fori per ponti mobili ,anche il semplice foro per mettere uno switch o un pot in piu'),solo in quel caso,mentre la sostituzione componenti la ritengo cosa normale e fisiologica che non minaccia assolutamente l'identita' dello strumento.Penso che cambiare vestiti o accessori ,non corrisponda certo a cambiare personalita'.....
Rispondi
Allora io dico la mia: ...
di Liuto1500 utente non più registrato
commento del 18/01/2014 ore 10:12:39
Allora io dico la mia: Le chitarre piu importanti che ho acquistato, ovvero una strat del 64 ed una tele del 68 ed una les paul del 68 non le ho toccate affatto e mai le tocchero, la Steinberger GT, la Pensa Suhr, la Ibanez rg 350, Epiphone Les Paul standard le ho solo modificate cambiando i magneti. Adesso ho aquistato una telecaster squier standard che mi sto apprestando a modificare radicalmente con sverniciatura, cambio sellette, magneti e meccaniche.
Preferisco sperimentare visto che non sono liutaio ma appassionato con chitarre non pregiate per dare sfogo ad attacchi di gas e non fare davvero stupidaggini compromettendo il valore di certe chitarre soprattutto quelle d'annata. Quelle se han problemi le porto dal liutaio che davvero sa come metterci su le mani.
Rispondi
Io possibilmente preferisco portarmi a ...
di poseidon [user #30697]
commento del 18/01/2014 ore 10:21:18
Io possibilmente preferisco portarmi a casa uno strumento già perfetto di suo, che non richiede alcuna modifica, a parte il solito setup e interventi di manutenzione alla portata di tutti. Non entro mai in un negozio con l'intenzione di prendere uno strumento da modificare.
Rispondi
Io invece...
di invioinvio [user #30752]
commento del 18/01/2014 ore 10:43:31
...solo da poco ho scoperto "il fascino" dei kit! Partendo dal presupposto che una Gibson LP del 68 e la mia LP Epiphone tra le mie manine suonano uguali...(purtroppo!) allora meglio spendere relativamente poco per placare la GAS e vedere l'effetto che fa costruirsela "da soli", o meglio assemblarla da soli...chiaro che non la chiamo liuteria...quella è un'altra cosa...ma far suonare bene questi giocattoli a 6 corde è una bella soddisfazione! Ora mi sa che è arrivato il momento dell'elettronica e wiring...ma devo prima imparare a saldare! Bell'articolo!
Rispondi
Per quanto mi riguarda tutto ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 18/01/2014 ore 11:42:32
Per quanto mi riguarda tutto è modificabile, a meno che non siamo collezionisti. Se compro è per l'idea di tenere e non di rivendere ed in ogni caso non me ne importa sinceramente niente. D'altronde per avere la sua Strat nera storica Erica Clapton ha disassemblato e rimesso insieme decine di Strat secondo la leggenda, David Gilmour lo conosciamo bene, Frank Zappa idem, dell'elettronica della Les Paul di Jimmy Paige sappiamo tutto, stessa cosa dicasi delle sperimentazioni di Peter Green, la main guitar di Slash è addirittura una Les Paul di liuteria con pu Seyomur Duncan se non sbaglio, le Strat dei Maiden sono d'annata e ipermodificate e potremmo andare avanti all'infinito. Questo per dire che sono le chitarre a doversi piegare alle esigenze dei chitarristi e non il contrario. Ed inoltre basta anche con questa sacralità assoluta, ci sono cose che facciamo ogni giorno che sono migliaia di volte più complicate che semplicemente sostituire un pezzo su una chitarra elettrica...Non è che dobbiamo improvvisarci liutai dalla mattina alla sera, ma cambiare un ponte o le meccaniche o semplicemente le sellette sono operazioni che ciascuno di noi può fare tranquillamente al chiuso delle proprie case!
Rispondi
Re: Per quanto mi riguarda tutto ...
di km7891 utente non più registrato
commento del 18/01/2014 ore 17:34:08
/* sono le chitarre a doversi piegare alle esigenze dei chitarristi e non il contrario */

/* Ed inoltre BASTA anche con questa sacralità assoluta, ci sono cose che facciamo ogni giorno che sono migliaia di volte più COMPLICATE che semplicemente sostituire un pezzo su una chitarra elettrica */;

Ci tenevo a sottolineare queste due frasi,affinché non si perdessero nel complesso dei commenti.
Rilancio inoltre con 92 minuti di applausi !!
Rispondi
Re: Per quanto mi riguarda tutto ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 18/01/2014 ore 17:56:45
Grazie per i 92 minuti di applausi, magari me li facessero quando suono roba mia!? Eheheh
Lasciami inoltre aggiungere una cosa: se prendessi come campione di un sondaggio gli utenti di accordo in base a quello che scrivono le signature e le relic (cose che spesso troviamo in realtà in una sola chitarra, cioè le customizziazioni del guitar hero e l'aspetto vissuto artificiale) non se le dovrebbe filare nessuno. Eppure, vai nei negozi e ti rendi conto che spariscono il giorno stesso in cui arrivano, nonostante siano in fin dei conti modelli standard con upgrade che paghi di più di quanto spenderesti comprando la versione normale e customizzandola da te o rovinati (e qui mi chiedo allora, ma perchè non rovinarsela da se la chitarra dando quanto meno un senso a graffi e scalfiture!?). In tutto ciò io non sono nè contro le une nè contro le altre, perchè, avendo i soldi, se ne provassi una e mi piacesse me la prenderei senza fregarmene poi tanto delle firme o delle abrasioni. E' solo che trovo una grossa incoerenza tra ciò che leggo e quello che succede nella realtà, un po' come per il nano malefico, mai incontrato nessuno che affermasse di averlo votato, eppure...
Rispondi
Re: Per quanto mi riguarda tutto ...
di Spiritello [user #37521]
commento del 18/01/2014 ore 18:37:31
Altri 92 minuti di applausi...

Non avrei saputo dirlo meglio, sono pienamente d'accordo
Rispondi
Re: Per quanto mi riguarda tutto ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 18/01/2014 ore 21:28:25
E allora anche tu fammene altri 92 perchè ho appena preso ponte Abr-1 con sellette in ottone locking con studs e perni in acciaio in pezzo unico e stoptail in alluminio con studs con sistema locking in acciaio anch'essi, il tutto della Faber, per la mia Les Paul Traditional, che ovviamente monterò da me. Il wiring l'ho già rifatto mettendo su pots Bourn e condensatori cartaolio militari russi. Ora vediamo cosa ne viene fuori e se proprio mi vien voglia il prossimo passo saranno i gli hsw real paf di Luca Villani. Di originale praticamente sono rimasti solo i legni, il battipenna, le cornici dei pu con relatici '57 Classic e lo switch, che è comunque già della Switchcraft e va benissimo.
Rispondi
Una modifica eretica!
di Claes [user #29011]
commento del 18/01/2014 ore 11:42:48
All'incirca nel 1980 ho comprato una LP NOS fresca dal Custom Shop dove era stata prelevata da un liutaio di Zurigo. Non avrei mai acquistato una LP (!) ma questa aveva un buon sound da spenta. Coi pick-up era da Clapton Beano, Jimmy Page e affini. Orrore! Mai cercare di copiare il sound di un chitarrista è il mio credo. Dunque modifiche assolutamente necessarie ma senza trapanamenti e sono appunto d'accordo - mai trapanare. Dunque, ferramenta nuova: pick-ups DiMarzio Super Distorsion versione split coil. Ho volutamente fatto tests con collegamenti "sbagliati". Poi, ponte e meccaniche. Ha un look noioso e ho chiesto di farla dipingere con una opera d'arte moderna... Assolutamente nessun pittore ha aderito. Tutti a dirmi "ma sei matto?".
Rispondi
Non si tocca!
di uzik [user #25323]
commento del 18/01/2014 ore 12:51:34
La mia filosofia è quella che lo strumento non si tocca per customizzarlo. Se compro uno strumento è perché mi piace in toto. Sia per estetica, suonabilità e ovviamente la sua "voce", il suo sound. Forse è per questo che alla fine mi ritrovo con 8 chitarre!
Un paio di anni fa avevo comprato una Tele Mexico Olympic White proprio con la mezza intenzione di usarla per customizzarla a piacere nell'elettronica. Sperimentare qualche pick up consigliato e blasonato. In fondo su una chitarra di una "non grossa cifra" i può fare. Pensavo. Alla fine mi piace ancora quel suono nasale e secco del kit standard montato di default quindi non ho mai modificato niente.
Rispondi
Modifiche Ibanez: la mia esperienza
di MarcoV [user #30371]
commento del 18/01/2014 ore 13:03:02
Tra tutte le modifiche di parti elettroniche che ho visto, le uniche che secondo me hanno migliorato anche se solo di poco la qualità di uno strumento sono state fatte su un' Ibanez Prestige di un mio amico e sulla mia vecchia Fender Stratocaster American Standard.

Sull'Ibanez sono stati sostituiti dei v7 e v8 con dei DiMarzio steve vai signature, sulla seconda sono stati montati dei Voodoo st60 (c'ho scritto un'articolo).
Sia chiaro: il suono non è cambiato eccessivamente.
Il carattere degli strumenti non si cambia...
Infatti il carattere della Ibanez è rimasto lo stesso: un po' esile e freddo, sicuramente non versatile, che può piacere o meno (a me piace ;) ).
Idem per la strato: il carattere è rimasto uguale (e non era una strato perfetta, insomma, non una costum shop).
Ma in entrambi i casi il suono è diventato più definito e aggressivo, soprattutto nell'ibanez.


Sono state le uniche modifiche che hanno migliorato davvero un poco lo strumento.


Tutte le altre modifiche che fatto (ho fatto un elenco in fondo) o solo visto hanno SOLO peggiorato il suono dello strumento.
Alla faccia di quel che tutti credono.

La mia opinione è che siamo bombardati da pubblicità.
Soprattutto su internet. Anche su Accordo.
Ha colpito soprattutto i possessori di strumenti di fascia bassa (sotto i 1000€ diciamo) creduloni che credono che con qualche modifica il loro strumento si trasformi. FALSO. FALSISSIMO.

Basta vedere quante chitarre modificate con upgrade anche da 200€ vengano vendute a prezzo stracciato su mercatinomusicale.com!!!
Con le modifiche il suono può anche peggiorare, perché gli humbucker, che sono dei microfoni, se sono buoni fanno sentire davvero le qualità dello strumento e, se questo fa schifo, amplificheranno i suoi difetti (leggete il mio elenco in fondo.. ).

Reputo che il mercato offre abbastanza strumenti per poter accontentare chiunque senza dover riportare necessariamente modifiche. QUESTA E' LA VERITA', ed è quel che affermano anche gli intervistati. Il mio amico poteva trovarsi anche una chitarra migliore di una Ibanez prestige, senza dover poi fare modifiche di 200€ per l'elettronica.. 250€ poi per il ponte... (robe da PAZZI). E anche io per la stessa cifra potevo prendermi una strato, di un'altro anno, decisamente migliore.

Si devono cercare strumenti che ci soddisfano per quel che sono. Se poi si possiedono già gli strumenti (NON DI FASCIA BASSA, indicativamente sopra i 900€) e vogliamo SOLO un POCO di definizione, attacco o distorsione in più, allora ci si può pensare.


PS riporto in seguito delle modifiche che ho fatto e che hanno peggiorato il suono dei miei strumenti:
- ho provato a cambiare i single coil a tutte le simil strato che mi sono passate tra le mani. Il suono è sempre peggiorato.
- ho provato a cambiare a una ibanez 470S gli humbucker Inf1 e 2 con un Seymour Duncan . Il suono è peggiorato.
- ho modificato l'elettronica di una charvel per avere più definizione: non è servito a niente, il suono è diventato squillante da far schifo.

Questa è la mia esperienza: 1 modifica su 10 circa non ha peggiorato lo strumento.
La prova che non conviene modificare chitarre economiche.
E che bisogna stare attenti di essere ben soddisfatti dello strumento che si vuole comprare così per quello che è.
Saluti!


Rispondi
Re: Modifiche Ibanez: la mia esperienza
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 18/01/2014 ore 14:08:2
Perdonami eh, ma ciò che scrivi può essere condivisibile o opinabile. Per quanto mi riguarda, esperienze tue a parte che naturalmente non posso giudicare, non condivido chiaramente le conclusioni a cui sei giunto e ti faccio giusto qualche esempio di upgrade che non ritengo possibile andare a peggiorare il suono di una chitarra, al più modificarlo, se in bene o in peggio dipende dal gusto personale: se ho una chitarra che reputo ben costruita, a qualunque fascia di prezzo essa appartenga, sostituire le meccaniche di serie che non reggono bene l'accordatura (anche magari semplicemente per il mio modo di suonare o per l'uso eccessivamente pesante della leva in caso di ponti vibrato) con delle autobloccanti non vedo come potrebbe andare a rovinare il suono della chitarra; alle American Standard si è sempre imputato di avere pu non commisurati al prezzo (per me non è vero dato che non eccellevano in niente quelli della mia e la rendevando adatta a molti generi, immagino per scelte progettuali), così la Fender stessa ha provveduto a fare un upgrade con pu cutom shop, ma di base un'American Standard del 2008 e una del 2012 a me sembrao essere identiche e non mi è parso di ravvisare grosse differenze nel resto del comparto elettronico e dell'hardware, così come nelle caratteristiche di manico e tastiera, forse al massimo la verniciatura delle più recenti sarà un po' più sottile, ma dato che non ho due modelli delle annate in questione da sverniciare non posso parlare, di conseguenza il modello di serie attuale presenta quello che è un ugrade che tantissimi chitarristi hanno già apportato da anni a questa parte. Il punto quando si pensa a degli upgrade è sapere dove si va ad intervenire, cosa si vuole ottenere e che tipo di risposta avrà lo strumento, un po' come quando si sceglie se si predilige un'action alta o bassa! Se cambi i pu tanto per cambiarli è chiaro che al termine del montaggio ti ritroverai con un risultato che è una grossa incognita. E non sono neanche d'accordo nè con chi dice che non vale la pena spendere grosse cifre su chitarre economiche, perchè il punto non è raggiungere i risultati di quelle più costose ma scegliere un esempare ben costruito a livello liuteristico, cosa che dipende dalla serietà del progetto alla base e non dalla fascia di prezzo, e orientarsi verso un certa resa sonora ed un certo feeling tramite le modifiche, nè con chi sostiene che le chitarre costose non si toccano, in quanto è vero che un acquisto lo si fa sulla base di ciò che ci piace nel momento in cui quella chitarra andiamo ad imbracciarla prima di metter mani al portafoglio, ma dove sta scritto che non ci siano cose che nel tempo vorremo adattare al nostro modo di suonare, in continua evoluzione con gli ascolti che cambiano di anno in anno o i gruppi nei quali gravitiamo? Ed in ultima analisi può essere che il mercato non offra magari strettamente ciò che vogliamo e dunque si aprono di fronte a noi due strade: scegliere un'ottima base di partenza, che può essere tanto economica quanto costosa, e personalizzarla con il tempo o farci fare una chitarra ex novo da un liutaio, forse la scelta migliore, ma tutti noi sappiamo quali siano i costi di un tale progetto ed il rischio di dover pagare alla fine in ogni caso uno strumento che potrebbe non piacerci. E tieni anche presente che è molto più facile spendere una certa somma dilazionandola nel tempo, che non in un colpo solo. Quindi rispetto la tua esperienza, ma non condivido neanche le virgole di ciò che hai scritto, come non condivido la posizione del direttore in merito agli strumenti vintage ed il perchè credo si capisca bene in ciò che ho scritto in altro mio commento.
Rispondi
Re: Modifiche Ibanez: la mia esperienza
di MarcoV [user #30371]
commento del 19/01/2014 ore 18:16:57
Bhé, io ho parlato solo della sostituzione dei pickups.
Era un discorso sulle conseguenze che comporta al suono.
Ho sottolineato il fatto che può peggiorare e che non cambia il carattere della chitarra (spero e credo sia chiaro cosa intendo).
Di altre modifiche e di sue conseguenze non ho parlato. Ne parlo adesso.


Sono d'accordo con te con l'upgrade delle meccaniche autobloccanti. Nulla da aggiungere, se si suona in giro e l'accordatura da problemi , è da fare subito.

Nel commento precedente ho accennato solo al floyd che il mio amico ha comprato. Se si comprava una Iba Universe direttamente spendeva meno e otteneva un risultato assai migliore per i suoi gusti (un suono decisamente meno "fine" tipico della serie prestige, molto più alla Steve Vai).
Ma anche se la prestige fosse stata una sua vecchia chitarra: non poteva venderla e comprarsi la Universe?!? Spendeva meno e aveva di più!!


Non ho detto che non bisogna fare modifiche.
Ho detto che le modifiche ci stanno, portano qualcosa quando fatte bene, ma proprio per questo bisogna starci attenti. Il mercato offre già molto senza che ci mettiamo a fare i liutai noi.
Infine ribadisco:cambiando pickups a una chitarra economica io non ho avuto mai risultati che reputo abbastanza soddisfacenti, anzi. Ha più senso per me montarci buone meccaniche se queste c'hanno problemi.

Ma se comunque nella tua esperienza cambiando pickups a una chitarra economica hai ottenuto risultati soddisfacenti per la cifra spesa postalo su accordo, potrà essere utile a qualcuno.


Concludo dicendo che alcuni piccoli upgrade possano servire e possono essere la scelta migliore in certi casi.
Sono però certo che la maggior parte dei chitarristi fa modifiche che non servono a una mazza: questa era la mia denuncia.

Saluti!
Buona musica
Rispondi
Re: Modifiche Ibanez: la mia esperienza
di Claes [user #29011]
commento del 21/01/2014 ore 12:16:39
Quando ero sbarbato e principiante nessuno avrebbe modificato una Eko o una Galanti. Oggigiorno è di moda cambiare pick-ups e altra ferramenta. C'è un elemento da sport GAS in tutto questo - pure io sono un colpevole. Leggendo gli interessanti commenti in pagina concordo col fatto che una modifica a un qualsiasi strumento non cambierà il sound di base di una chitarra e le differenze di pick-ups non sarà radicale.

Lato estetico: più importante che si creda. Una chitarra che piace in toto darà maggior confidenza a chi la suona - sopratutto dal vivo.
Rispondi
:)
di Sykk [user #21196]
commento del 18/01/2014 ore 13:03:21
si ma il battipenna col bordo luminoso dove lo trovo ???!!!!!
Rispondi
Re: :)
di Spiritello [user #37521]
commento del 18/01/2014 ore 15:27:50
se lo scopri dimmelo che li volgi anche io!! :))
Rispondi
trovati
di Sykk [user #21196]
commento del 18/01/2014 ore 18:19:13
vai al link

costano un occhio!!!
Rispondi
Concordo pienamente col Biraghi, e ...
di rickyfigoli [user #36535]
commento del 18/01/2014 ore 13:15:51
Concordo pienamente col Biraghi, e concordo anche con la necessità di pasticciare le Ibanez (a parte alcune signature di fine anni 80 primi 90 che anche se non ne possiedo, secondo me sono delle reliquie...).
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Custom Custom
di Sollazzon [user #10046]
commento del 18/01/2014 ore 13:35:32
Se lo strumento non te lo senti Abbastanza TUO, è un Dovere Customizzare.
Se è già Perfetto così, perchè cambiare una Vite?? uno straplock, una corda??
Rispondi
Dipende. Sulle mie chitarre ci ...
di Aktarus [user #5855]
commento del 18/01/2014 ore 13:43:19
Dipende. Sulle mie chitarre ci ho sempre fatto qualche modifica, ma solo a livello di elettronica, cambio pick up e cose del genere. Non effettuerei mai una modifica invasiva sul legno.
Rispondi
alcuni punti.. le esigenze ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 18/01/2014 ore 13:46:20
alcuni punti..

le esigenze sono diversificate, quindi non si puo' dire in assoluto che le modifiche si debbono o non si debbono fare...

l'unica modifica che ho fatto e' stato cambiare il pick up al ponte di una casio midi con un di marzio super distortion.. pompava come un matto, suono bellissimo ma oggi non lo rifarei, quel suono non mi serve...

comunque, siccome le necessita' del tipo di musica che faccio mi rendono necessario essere anche un tecnico del suono, onestamente riscontro che le modifiche che molti si affannano a fare sugli strumenti, a livello di suono siano piu facili da realizzare equalizzando.. sia che si tratti di mettere un pedale di eq nel rig, sia che si tratti di lavorare sul suono gia' registrato..

per la mia esperienza, anche per ingegneri del suono super blasonati, in linea di massima una chitarra elettrica e' una chitarra elettrica, ovvero la solita "pappa", non tutta questa varieta' mostruosa di suono ed approccio che sembra a noi...
Rispondi
Le mie chitarre....
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 18/01/2014 ore 14:27:56
....sono tutte originali, non mi piacciono gli strumenti modificati e se dovessi, come raramente è capitato, acquistare uno strumento modificato il mio primo impegno è rivolto alla ricerca di quei pezzi che sono necessari a ripristinare l'originalità dello strumento.
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Difficile non customizzare
di adagio [user #13118]
commento del 18/01/2014 ore 14:37:01
Ho sempre modificato le chitarre avute, la chitarra elettrica è un sistema aperto.
E in contrasto con il protocollo di Alberto ho anche operato scassi e variazioni non reversibili (su gibson...)
C'è da dire, però, che le chitarre che ho modificato tendenzialmente le ho sempre tutte e sono ancora con me...che poi alla fine sono tre.

Non penso mai di modificare una chitarra quando la compro ma poi diventa inevitabile, qualcosa cambia nel rapporto con lo strumento e di conseguenza si determinano le condizioni della modifica. Questo sempre se lo strumento desidero tenerlo e non venderlo per acquistarne un altro con le dovute eccezioni e pentimenti vari.

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Io sono per effettuare customizzazioni, ...
di MM [user #34535]
commento del 18/01/2014 ore 15:33:43
Io sono per effettuare customizzazioni, solo se permettono di riportare lo strumento allo stato originale... se di stumento originale (non di assemblato) si tratta.
Ho commesso, 30 anni fa, il grosso errore di martoriare la mia prima chitarra elettrica. Il primo modello di Squire Stratocaster made in Japan, con pick up USA, che uscì allora.
Era una Sunburst 2 toni, manico in acero, bella. La feci riverniciare e gli montai un tremolo Kahler .... non l'avessi mai fatto, che coglione.
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A seconda di cosa si intende per "customizzare"...
di Spiritello [user #37521]
commento del 18/01/2014 ore 16:00:1
Se il limite della customizzazione comprende anche la personalizzazione degli attacchi per la tracolla allora ho customizzato anche una Gibson custom shop con uno straplock all'attacco sotto e un occhiello per un moschettone dal lato manico, come tutte le mie chitarre perché mi trovo meglio così sia perché dopo che la mia prima si è staccata dagli attacchi classici e non mi va che succeda di nuovo, sia perché con il moschettone mi trovo meglio che da più libertà di movimento. Per il resto va bene così.

Escluso questo ho customizzato al massimo una Ibanez 7 corde, che adesso non è più un ibanez dato che ho rifatto il body io dopo che si era sfondato il legno nella parte dello scasso delle elettroniche(e questo dovrebbe dare da pensare...) di quella era rimasto solo il manico che comunque da paletta 7 in linea è diventato 4+3, oltre agli scallop sulla tastiera.

Poi qualcosa di leggero a una cort X (quella con il manico neck thru) che intendevo vendere per comprarmi con il ricavato un'altra chitarra, ma non riuscendoci l'ho fatta diventare una flying V...nel senso che ho segato via le ali del body originario e ho attaccato le code per farla diventare flying v, oltre agli scallop sul manico...

In ogni caso io penso che a meno che di costruirselo da soli a partire da un disegno personale e ricavarlo da tavole di legno passando per l'elettronica e tutto il resto, o al limite farselo fare da un liutaio (che comunque ci metterà del suo per quanto poco come è giusto che faccia un artista-artigiano) uno strumento ideale per un chitarrista non esiste e per quanto buono si adatta a quello che trova, per quanto fatto benissimo, quindi un chitarrista personalizza cambiando i pick up, l'elettronica o altre cose che possono essere reversibili, o medianti interventi più estremi, e non reversibili, per avvicinare lo strumento a quello che cerca. Credo sia per questo che uno strumento di liuteria abbia poco mercato.

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CUSTOMIZZARE CONSAPEVOLMENTE!
di shimatzu [user #15601]
commento del 18/01/2014 ore 16:03:04
Per quel che mi riguarda "customizzare" significa migliorare le prestazioni dello strumento e personalizzarlo senza però snaturarlo! Ho customizzato la mia amato Strato American Standard e la mia Epiphone 335 (la Tele no!! Resta così!!) perché volevo farle suonare in maniera diversa, ma non ho agito sul loro look. C'è stato un momento in cui volevo (essendo io un Claptoniano convinto e praticante) far montare sulla Strato il mid-boost e ridipingerla come il suo modello "Crash" ... ma ho lasciato perdere preferendo altro!!
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no.
di uallarone [user #36443]
commento del 18/01/2014 ore 20:09:44
ho sempre preferito partire da strumenti di fascia più bassa per poi potermi regalare strumenti "veri". la customizzazione ce l'ho in testa.
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Se per "customizzare" si intende ...
di davo [user #31664]
commento del 18/01/2014 ore 21:07:41
Se per "customizzare" si intende fare modifiche in generale, credo sia inevitabile, per il semplice fatto che se usi una chitarra si usura, piuttosto che necessita di "aggiornamenti" e manutenzioni anche importanti. Se devi sostituire una parte, a volte, ti vien voglia di migliorarla.
Poi, invece, c'è chi le chitarre le modifica fin dall'inizio; io, alle Strat, modifico sempre il circuito perchè me ne piace una in particolare. Idem per il blocco del ponte con un wedge di legno per bloccarlo.
Personalmente il "custom" lo intendo in senso soprattutto utilitaristico e funzionale al suonare e al tono; tuttavia a volte ci stanno anche le modifiche puramente estetiche, giusto per cambiare.
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Se la modifica porta ad ...
di George S.L.A [user #10210]
commento del 18/01/2014 ore 21:20:29
Se la modifica porta ad un miglioramento, assolutamente si.
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Il mercato è globale... Solo per chi può spendere.
di Aynrand [user #35588]
commento del 19/01/2014 ore 02:02:36
Quello della liutieria elettrica è un settore talmente creativo e aperto alla sperimentazione, da rendere disponibile sul mercato praticamente ogni tipo di configurazione immaginabile (anche inimmaginabile).
Il problema è che spesso, per problemi di reperibilità, produzioni limitate, costi di spedizione o costo dello strumento in sè, risulta molto più conveniente (economicamente parlando) creare il proprio strumento partendo da uno strumento di base, economico e facilmente reperibile. E questo non vale solo per la liuteria, ho avuto modo di sperimentarlo anche qualche mese fa, quando ho tentato inutilmente di acquistare un Quilter...

Già questo per quanto mi riguarda, basta a legittimare qualsiasi customizzazione, se poi si vuole violare una reliquia, lo si fa a proprio rischio e pericolo.
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bah
di feverdreamx [user #20705]
commento del 19/01/2014 ore 03:07:26
In primis mi viene da sottolineare che una qual si voglia "modifica", in quanto tale e nel rispetto del termine stesso, non è mai ne migliorativa ne degradante per uno strumento: chiamiamo le cose col loro nome e diamogli il loro peso!
Modificare uno strumento NON può apportare miglioramenti oggettivi allo stesso ma solo alterazioni, variazioni sul tema.
Altra cosa che mi va di puntualizzare è che la corsa al modding è esplosa anche (e, probabilmente, soprattutto) da responsabilità che andrebbero imputate ai maggiori produttori e blasoni storici di chitarre! Fender in questo caso potrà facilmente ausiliarmi quale esempio portante: un marchio che decide di posizionarsi in tutte le fette di mercato, con strumenti per ogni singola fascia di prezzo. Va da se che per operare una strategia di questo tipo, c'è da intervenire prima di tutto sui costi di produzione. Ecco quindi che abbiamo le versioni asiatiche a prezzi assolutamente entry level; dalla stessa produzione i modelli di punta finiscono col collimare con i modelli base di una produzione fantomaticamente superiore in Messico; da qui ancora i modelli di punta vanno a competere con i modelli "base" della produzione che può vantare il tanto agognato e sbandierato "made in USA"... ... ...
Tralasciando volutamente i singoli casi, per ovvie ragioni (sappiamo fin troppo bene che ogni singolo strumento è soggetto a troppe variabili per definire un esemplare quale conforme all'intera produzione), viene spontaneo ragionare sulle caratteristiche che decretano le differenze oggettive tra uno strumento ed un altro. Si può quindi facilmente intuire che in molti casi la differenza di prezzo tra due strumenti affini e molto simili tra loro non sia spesso giustificata. Ed ecco che nella testa del chitarrista scatta la molla del modding per la volontà di "migliorarlo" ed avvicinarlo il + possibile alla controparte di prezzo superiore senza dover sborsare la stessa cifra che sarebbe stata necessaria invece per acquistare direttamente lo strumento da sogno.
Tutto questo avrebbe ben poco senso se i grandi produttori fossero "leali" con i loro clienti. In questo caso i prezzi delle produzioni + importanti sarebbero irrimediabilmente + bassi, o almeno la qualità di alcuni strumenti oltre i mille euro dovrebbe avere degli standard qualitativi + alti! Ma questo non accade proprio perché si ha bisogno di giustificare la differenza di prezzo che passa da uno strumento all'altro! Automaticamente, anche gli strumenti da mille e più euro, in molti casi, sono pieni di "punti deboli" strategicamente posizionati e si ritrovano troppo spesso a poter essere paragonati a strumenti estremamente validi ma dal costo nettamente inferiore!
Insomma, il mondo dell'after market è stracolmo di produttori che ringraziano ogni giorno i grandi marchi per le loro strategie di mercato!
Ed ancora: nel tempo del libero mercato globale (e con spesso complice la sempre crescente "fretta" dei giovani) è inutile cercare di placare la voglia di quelli che sono quasi sempre piccoli e, soprattutto, abbordabili interventi una tantum: è lo stesso motivo per il quale tantissimi "nuovi chitarristi" hanno file chilometriche di pedali infilate in amplificatori al limite del dignitoso!
Ma è da sempre che i musicisti cercano di arrangiarsi col meglio che possono permettersi. Prima che l'informazione fosse alla portata di tutti e che con essa aumentasse oltre ogni misura immaginabile la quantità di input pubblicitari, si cercava già di "smussare" gli spigoli che dei propri strumenti cozzavano con le idee del musicista. E' questo un aspetto prettamente soggettivo, quello di avvicinare uno strumento del quale si è quasi completamente soddisfatti alle proprie esigenze piuttosto che ai propri gusti o smanie! A quanti sarà capitato di trovare uno strumento perfetto sotto le dita e sulla pancia ma nato con (sempre per usare esempi banali) dei pick up dall'uscita troppo alta per il proprio gusto o con una configurazione diversa da quella che si cercava?
Il mio punto di vista? Si al modding con cognizione di causa (leggasi: fatti due conti in tasca! se lo strumento ti è costato 50 ed ipotizzi di spenderci ulteriori 50 vaglia prima che non esista già qualcosa di + vicino a quello che cerchi pagando 100 o giù di lì) e con le limitazioni del caso per gli strumenti di altissimo valore economico che si ritroverebbero altrimenti enormemente svalutati (certo, se poi si è ricchissimi anche il mero valore economico lascia il tempo che trova, provate a pensare ad YJM...), in questi casi meglio vendere e cercare altro ;)
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Io vedo la customizzazione come ...
di alexus77 [user #3871]
commento del 19/01/2014 ore 18:42:
Io vedo la customizzazione come un passaggio di rito per ogni chitarrista. Nel corso degli anni si comprano chitarre diverse, si impara ad apprezzarle, e all'inizio si customizza in modo piu' radicale. Poi, col passare degli anni, una volta che il proprio gusto matura, assieme alla capacita' di valutare la qualita' di uno strumento in modo piu' rapido ed accurato, si customizza di meno, fino a non cambiare la chitarra per niente. Le mie chitarre migliori le ho acquistate piu' avanti negli anni, sono piu' care ovviamente, e sono perfette cosi' come sono uscite dalla fabbrica. Uniche customizzazioni lecite - anche se non necessarie - a mio avviso per questi strumenti sono quelle cosmetiche.
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sulla Les Paul in 12 ...
di Aktarus [user #5855]
commento del 19/01/2014 ore 20:39:13
sulla Les Paul in 12 anni ho cambiato i pick up, il ponte, i pomelli,.
La strato l'ho riverniciata e ho cambiato il battipenna.
Le modifiche le ho fatte sia per necessità sia per estetica.
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non sempre è per capriccio ma...
di fender64 [user #14522]
commento del 20/01/2014 ore 10:02:19
A volte mi è capitato di dover modificare gli strumenti perché non riuscivo a riqualificarli come erano in origine per mancanza dei pezzi originali o compatibili. Per il resto rimane la voglia di sperimentare soluzioni e migliorie varie..come tutti i chitarristi malati. Nella saggezza e l'esperienza accumulata con la mia età tendo anch'io, ove e possibile di non rendere irreversibile la modifica e sui pezzi "di serie" non apportare nessuna modifica ma accetterne le caratteristiche per quello che sono dalla nascita.
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Sulla mia Les Paul Studio ...
di giambu [user #4070]
commento del 20/01/2014 ore 19:25:09
Sulla mia Les Paul Studio ho sostituito il capotasto con uno in osso...ma non mi pare una modifica molto diffusa!
Ho fatto più modifiche sull'amplificatore, a partire dal cono che mi sembra il maggior responsabile della resa sorora finale.
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Le cerco e le conservo
di nervo2000 [user #36390]
commento del 21/01/2014 ore 16:07:15
Mi piace avere delle chitarre che rappresentino la mia personalità e il mio gusto, ma preferisco cercarle, verificarne le caratteristiche e poi tenerle così, soprattutto (d'accordo con la maggioranza) se sono di fascia alta. E così non toccherei mai la mia Gibson Johnny A, o la Taylor T5 12 corde, o la Gretsch 6120 Chet Atkins e neppure la Sg del '90 o la recente Mustang con humbucker. E la Strato, visto che non amo molto i single coil, l'ho scelta con l'humbcker al ponte. Nascono così, mi sono piaciute così e me le tengo così. Modifiche in abbondanza invece su una Telecaster Glass Master (a cui ho anche fatto scavare 3 camere tonali), ma quella già nasceva su mie specifiche, era già pensata per seguire i miei trip. Cambiato il pu anche sulla Lazer (come quella di Johnny Winter) e mentre c'ero ho aggiunto la cornice del pu con accordatore. Certo, a volte vorrei una chitarra verde o blu per accostarsi al mio abbigliamento quando suono celtico o blues, ma cerco di non pensarci. Ecco. Tutto qui.
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Ho modificato tutte (tre) le ...
di MiRock [user #14375]
commento del 22/01/2014 ore 23:22:16
Ho modificato tutte (tre) le mie chitarre elettriche. E nella maggioranza dei casi faceva tutto parte di un progetto prima di comprarle, proprio perché non potevo trovare determinate caratteristiche in stock; e poi, diciamocelo, mi fa piacere avere qualcosa di personalizzato.
Così ho modificato una Lonestar messicana - del vecchio ordinamento - per farne la mia strato moderna (JB al ponte, ponte Wilkinson 2 pivot, meccaniche autobloccanti e capotasto in grafite + battipenna); alla Kramer Striker di recente produzione ho messo un Floyd Gotoh (e mi sa che toglierò il pickup centrale e sostituirò il single coil al manico con un Little 59; mentre alla Squier Standard (di un bel cherry burst) ci ho messo ('sta volta proprio io in persona) due bei P90 GFS.
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Io da possessore di una ...
di cucciolo1234 [user #23772]
commento del 24/01/2014 ore 10:21:08
Io da possessore di una modesta Strato American Standard 2011 ho fatto sostituire i tasti perchè non mi trovavo con quelli originali. Non ricordo il modello ma sono più alti e un po più grossi degli standard.
Successivamente ho sostituito i pickup originali con i Fat 50 s perchè a mio avviso più performanti degli originali.
Suonano meglio decisamente. Suono più grasso e grosso.
In distorsione il suono diventa più aggressivo e più pieno, ed in tutte le posizioni del selettore la chitarra suona da paura.

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