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Rocket 88: il primo rock 'n' roll della storia
Rocket 88: il primo rock 'n' roll della storia
di [user #16167] - pubblicato il

Nei Memphis Recording Service di Sam Phillips (poi diventati Sun Records) ha avuto origine quello che tutti noi ora conosciamo come rock 'n' roll. Sono bastati un blues da dodici battute e un amplificatore rotto.
Dal mio viaggio negli States ho riportato un bel po’ di ricordi, qualche chilo in più e una valanga di foto. Tra tutte le cose che vi racconterò da qui ai prossimi mesi ho deciso di cominciare proprio da una curiosità, all’apparenza piccola, ma in grado di trasformare completamente la scena musicale degli anni ’50.

È il marzo del 1951, Jackie Brenston e i suoi Delta Cats stanno viaggiando dal Mississippi al Tennessee per raggiungere Sam Phillips nell’allora Memphis Recording Service dove avrebbero registrato il loro singolo "Rocket 88", un classico blues in 12 battute ispirato (ma allora non c’erano grossi problemi di plagio) a un brano del ’47 chiamato "Cadillac Boogie", inconsapevoli di portare con loro il satanico germe del diavolo. Una buca sulla Highway ‘61, una corda legata male e l’amplificatore di Kizart vola per terra riportando qualche rottura. La band prova a rimettere in sesto il povero Seranola con dei giornali arrotolati, ma il danno era pressoché irreparabile.
Questa però è solo una delle versioni giunte fino ai giorni nostre. Altre storie raccontano di un acquazzone che ha praticamente riempito il cassone del pickup su cui viaggiava la band danneggiando il povero combo. Altri uniscono entrambi i racconti e parlano di un amplificatore bagnato che cade mentre una gomma si buca. Insomma non sapremo mai com’è andata veramente, anche se la guida del Sun Studios afferma con convinzione che la storia del volo dal tetto dell’auto è la più plausibile.

Rocket 88: il primo rock 'n' roll della storia
(riproduzione dell'amplificatore danneggiato usato per registrare Rocket 88, Memphis, Sun Studio, pic by Burats)

Probabilmente non sapremo mai la vera storia che si nasconde dietro questo mistero, la realtà vuole che il sound scaturito dal cono malconcio piacque parecchio a Phillips, che da anni passava dischi di musica tanto bianca quanto nera nella radio per cui lavorava come DJ, la Wlay e già la sapeva lunga, pur non essendo ancora un produttore di grande fama.

Elvis, Johnny Cash, BB King non erano nemmeno nei suoi pensieri ancora, ma quel brano tanto semplice e diretto lo catturò fin da subito e non solo lui. Sotto l’etichetta Chess di Chicago, il singolo schizzò subito in cima alla classifica RnB arrivando al nono posto come singolo più venduto.

Ascoltando la canzone non potrete che riconoscere subito il sound scrocchiarello e un po’ fuzzoso che da li a poco sarebbe diventato l’anima del rock 'n' roll, opportunamente raffinato e levigato fino a raggiungere il sound brillante e scoppiettante di Scotty Moore, Luther Perkins e di tutti i grandi che hanno saputo portare il twang a livelli sopraffini diventando i capostipiti di intere generazioni di rocker.



Non tutti concordano nell’attribuire a "Rocket 88", un brano ispirato a un modello di Oldsmobile, la nascita del rock 'n' roll. Ike Turner stesso non crede che il brano da lui scritto e registrato assieme a Brenston sia rock, ma anzi, come disse in un’intervista a Holger Petersen: "credo che 'Rocket 88' sia un brano RnB, ma credo anche sia la causa scatenante del rock ’n’ roll". Molti critici come Bill Dahl, Michael Campbell e Paul Grushkin sono invece unanimi nel ritenere la chitarra distorta, il sassofono gracchiante e il pianoforte che saltella allegro (poi ripreso nota per nota da Little Richard in "Good Golly Miss Molly") siano vero e proprio indice di alto tasso di rock 'n' roll. Difficile stabilire con certezza da dove il genere musicale che ha cambiato la storia della musica sia nato esattamente, Rocket 88 però ha sicuramente contribuito in buona percentuale, e di questo siamo certi!
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