di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 01 febbraio 2018 ore 08:00
Per chitarre acustiche 12-fret e 14-fret si intende il punto in cui la tastiera si unisce alla cassa. Ecco come cambiano suono e suonabilità tra i due tipi.
In una chitarra acustica i legni sono importanti, ma non da meno sono le scelte costruttive che riguardano forme e misure. Una cassa armonica con curve appena più accentuate può trasformarne il suono, e un manico più o meno sporgente da essa comporta sensibili variazioni nel timbro e nella suonabilità di uno strumento acustico.
Le configurazioni più comuni in liuteria vedono manici che si uniscono alla cassa in corrispondenza del 12esimo o del 14esimo tasto. Si parla di chitarre 12-fret e 14-fret, ognuna con precise caratteristiche, punti di forza e compromessi.
Rispetto a una 14-fret (categoria a cui le comuni Dreadnought moderne appartengono), una 12-fret come buona parte delle Parlor ha tutto il manico più arretrato di due fret in direzione della cassa. Ciò fa sì che anche il ponte sia spostato più in basso e risulti così più lontano dalla buca e vicino al margine basso della cassa. Il più delle volte, il ponte va a trovarsi nel centro esatto della "pancia" della chitarra, dove due diagonali immaginarie si incontrerebbero. Questa condizione fa sedere il ponte in un punto della tavola armonica capace di vibrare maggiormente, ottenendo così più sustain.
Per questo, la configurazione 12-fret è spesso associata alle chitarre a cassa piccola che altrimenti rischierebbero di suonare troppo ferme e povere di corpo.
In una 14-fret, il ponte è più vicino alla buca e posizionato più in alto rispetto al centro della "pancia" della chitarra. In questo modo il suono ne risulterà più brillante, con un attacco più deciso.
Per questo non è raro vedere tale configurazione su Dreadnought e altre chitarre dalle dimensioni generose, che solitamente sono in grado di sprigionare una gran quantità di bassi e volume già per la sola cassa armonica.
Oltre ai fattori strettamente legati al carattere sonoro, subentrano nella scelta anche questioni legate alla suonabilità e al feeling personale.
Un chitarrista dalla corporatura minuta potrebbe trovare più pratica una configurazione a 12 tasti, perché avrà meno tasti "fuori" dal corpo e dovrà tendersi meno per raggiungere la prima posizione.
Di contro, un chitarrista abituato a una 14-fret potrebbe sentire una 12-fret "troppo piccola": se è solito prendere a riferimento la distanza dalla cassa per orientarsi attraverso il manico, soprattutto verso metà tastiera, potrebbe essere portato fuori strada dalla maggiore vicinanza dei tasti alla cassa.