di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 28 maggio 2018 ore 11:15
Segnali positivi per la salute dello strumento musicale. Gli esperti rassicurano: le vendite delle chitarre aumentano e lo faranno per diversi anni ancora.
Non è un segreto: la crisi globale degli scorsi anni ha sortito gravi effetti sul settore dello strumento musicale e il mercato ha vissuto un notevole ridimensionamento nel tempo. Il solo 2018 ha visto il crollo di alcuni giganti del campo, dal tracollo annunciato di Gibson a quello di Guitar Center, ma alcuni segnali decisamente positivi parlano di una lenta e regolare ripresa che, più della morte della chitarra, fa pensare a un profondo cambiamento della scena in cui lo strumento si muoverà nel prossimo periodo.
Gli analisti hanno registrato una crescita moderata ma costante negli ultimi cinque anni e che assicurano potrà continuare almeno fino al 2022.
L'industria dello strumento musicale ha visto una crescita dell'1,4% negli ultimi cinque anni.
Gli USA non hanno dato il meglio nell'esportazione in quanto il recente aumento del dollaro ha reso i costi meno appetibili per il mercato estero, ma hanno lavorato bene entro i propri confini. Secondo il NAMM (che, oltre alla nota fiera, rappresenta l'associazione nazionale americana dei commercianti dello strumento musicale), le vendite delle chitarre sono aumentate del 28% negli ultimi dieci anni.
Persino Gibson, nonostante i recenti problemi, ha registrato delle vendite positive nell'ultimo anno. Sembra infatti che i problemi del gruppo Gibson siano da imputare per lo più al reparto elettronico e alla ricerca e sviluppo in ambito tecnologico, che non si sono dimostrati in grado di tenere il passo dei concorrenti. Nel fallimento del colosso statunitense (che fino a poco tempo fa raccoglieva sotto di sé un centinaio di brand musicali e non), le chitarre c'entrerebbero insomma poco o niente.
Un'analisi di mercato condotta da Technavio (qui acquistabile la versione aggiornata, avvisiamo: un trattato di ottanta pagine non per tutte le tasche) sottolineava inoltre il crescente interesse verso la didattica dello strumento da parte dei neofiti, sicuro indice di un possibile futuro luminoso per le corde pizzicate.