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Home recording: l'essenziale per iniziare
Home recording: l'essenziale per iniziare
di [user #62015] - pubblicato il

Registrare musica, ormai, è più semplice di quanto pensi. Allestire uno studio in casa può richiedere investimenti considerevoli, ma quando si muovono i primi passi, gli essential sono tutto ciò di cui si ha bisogno e, molto spesso, hanno un prezzo molto contenuto.

La passione per la musica spinge molte persone verso gli strumenti. Durante il proprio percorso, però, un artista percepisce la necessità di tenere traccia delle proprie esecuzioni e, quando le registrazioni più rudimentali smettono di essere sufficienti, nasce il desiderio di esplorare un nuovo territorio, quello della produzione. Ora, diventare un professionista richiede anni di pratica, oltre a tool per l’audio recording di altissima qualità, ma proprio come quando si è cominciato a imbracciare il proprio strumento, anche questi traguardi potranno essere gradualmente tagliati.

Oggi, registrare musica richiede soltanto molta determinazione, vista la facilità con cui è possibile - a fronte di un minimo investimento - allestire un home studio con risultati più che accettabili. Fermo restando che raggiungere alti livelli significa dare priorità alla produzione, implementare le proprie skill e, successivamente, acquistare il necessario per ottenere lavori professionali, gli elementi di base con cui poter dare inizio al proprio percorso (e anche portarlo avanti per diverso tempo) sono pochi e accessibili ai più.

Gli elementi immancabili in home studio
Procedendo accuratamente nella creazione dell’home studio, la prima voce in agenda deve essere proprio il computer. Certo, acquistare un PC non rappresenta una spesa esattamente sostenibile, ma dando per scontato che la stragrande maggioranza delle persone sia già in possesso di un laptop, iniziare anche con un device entry level può essere abbastanza. Occorrerà accertarsi che il dispositivo riesca a reggere i software necessari alla produzione, task che molti dispositivi riescono a portare a termine con ottimi risultati.

Subito dopo, sulla scrivania di un producer in erba non deve assolutamente mancare un’interfaccia audio. Si tratta del componente hardware che permette al suono di essere registrato e, allo stesso tempo, di avere in output ciò che si sta eseguendo. Il software, o DAW, è ciò di cui si ha bisogno per produrre musica. È possibile acquistarne dalla rete, ma sono anche disponibili in bundle con alcune schede audio.

Potrebbe non essere percepito dal primo momento, ma ben presto nel proprio home studio si sentirà la mancanza di un set di microfoni. Sarebbe auspicabile acquistarne almeno un paio da principio, per poi ampliare la propria gamma di scelta nel tempo. Oggi, è possibile attingere da un ventaglio abbastanza variegato di soluzioni economicamente accessibili, ma di buona resa. Per sentire il suono in output, invece, saranno assolutamente cruciali cuffie e casse monitor. Tra i componenti accessori che dovranno essere presenti sin dall’inizio, è bene citare il pop filter per il microfono e gli stand, oltre a cavi jack e XLR.

Come disporre l’home studio? Guida al setup
Una volta raccolti i componenti, bisognerà creare un setup funzionale. La scrivania è il fulcro di ogni home studio. Dopo essersi assicurati che sia posizionata stabilmente, andranno sistemati il computer, la scheda e tutti gli elementi accessori acquistati in precedenza. Il computer dovrà essere facilmente accessibile, lasciando abbastanza spazio per i monitor, la tastiera e il mouse. Sarebbe opportuno collocare il computer in modo da non disturbare le sessioni di recording con i rumori di fondo del sistema di raffreddamento.

Anche gli altoparlanti vanno sistemati in modo tale da essere alla giusta distanza dall’utilizzatore e a livello dell’orecchio. Occorrerà, poi, avere cura di non tenerli attaccati al muro o negli angoli della stanza, per evitare riverberi incontrollabili. Cavi e altra strumentazione vanno organizzati così da non disturbare l’utilizzatore, né visivamente, né come intralcio fattivo alla registrazione. Il comfort non va trascurato e, viste le ore richieste per una buona sessione, sarà bene munirsi di una seduta comoda ed ergonomica.

Il troppo stroppia davvero? I fattori da considerare per allestire bene un home studio
Potrebbe sembrare un progetto enorme, eppure, allestire un home studio può essere davvero immediato. Ciò che non bisogna perdere di vista è l’obiettivo finale. Acquistare troppa strumentazione potrebbe essere deleterio per conseguirlo, siccome ci si potrebbe facilmente ritrovare sommersi da oggetti di cui non si ha bisogno e il cui funzionamento non è ancora chiaro. Questo potrebbe facilmente lasciare spazio alla demoralizzazione, portando a un abbandono prematuro dei propri piani.
D'altro canto, investendo una somma di denaro troppo irrisoria si rischierebbe di non ottenere risultati abbastanza soddisfacenti nemmeno all’inizio. Come molte cose, l’armonia sta nel mezzo e gli estremi - per loro natura - possono risultare esasperanti per ragioni opposte. In conclusione, si può affermare che un buon home studio debba rappresentare il giusto compromesso tra esigenze di budget e competenze di cui si è in possesso, in modo da poterne usufruire al meglio.
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di lolloguitar [user #48123]
commento del 02/10/2023 ore 17:02:43
Bell'articolo grazie. Io ho provato in diverse occasioni poi ho abbandonato non per un discorso di apparati ma per la difficoltà nell'utilizzo della daw. Ho provato le più comuni mac e windows e sono davvero troppo complesse, migliaia di funzioni. Dopo tutto il tempo che ci ho dedicato tra tutorial, manuali etc. ho preferito dedicare quel tempo a suonare e a far fare questo lavoro, nelle rare occasioni, a uno studio, che lo fa sicuramente meglio di come avrei mai potuto fare io con nottate intere a provare a regolare ogni sorta di funzione. Capisco però che chi ha necessità di registrarsi spesso alla fine debba imparare ed attrezzarsi in maniera adeguata.
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 02/10/2023 ore 19:06:40
Se ho imparato io puoi farlo anche tu ):):):)
Hai provato con Audacity ? è davvero semplice
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 03/10/2023 ore 10:28:2
Io non ho grosse necessità, registro per il gusto di farlo e per il piacere di provare a fare "tutto da solo"; ogni tanto pubblico qualcosa, ma è roba destinata agli amici, non certo per "acchiappare" followers.
Prima usavo un multitraccia digitale (un Roland), che in effetti è molto comodo per "praticità" (lo porti dove vuoi, attacchi e suoni, senza troppi fronzoli). Poi, alla fine, l'idea di poter fare col PC ha preso il sopravvento, e in effetti c'è più "controllo" su tutto il processo.
Alla fine, la cosa che serve davvero è una buona interfaccia; con la Focusrite mi trovo benissimo: la qualità è ottima, i controlli sono immediati e dopo dieci minuti sei già in grado di connetterti al PC. Come sw uso Audacity, anche quello è semplice da gestire e consente perfino qualche "trattamento" del suono e della traccia (soprattutto, è gratis...). Ogni tanto provo a mettere le mani su qualcosa di più avanzato, ma il paradosso è che davvero è roba troppo complessa, spesso ci si perde tra diecimila opzioni e possibilità; che, per carità, può anche essere divertente, ed è comunque istruttivo, ma io voglio suonare; e invece con certi "mostri" finisce che suoni quattro minuti e poi stai due ore a "trattare", esplorare, elaborare, provare... Certo, un semi-pro che vuole metter su una "produzione" di un certo livello magari ne ha bisogno, ma per me è troppo (tra l'altro, io amo i suoni "semplici", se voglio un effetto particolare lo metto già in fase di registrazione, senza interventi successivi).
La cosa che -secondo me- viene un po' difficile è il mixaggio finale; leggendo qua e là ho carpito qualche trucchetto, rubato un bel po' di idee, ma resta sempre un lavorone. Ecco, qualche consiglio in merito non guasterebbe... :)
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