|
|
|
Sara
|
|
di coccia [user #2436] - pubblicato il 06 settembre 2007 ore 12:39
Sara Grigoli
10-VII-1972 / 1-IX-2007
Se io dico "un'amica", non possono capire. Tu non sei stata "un'amica". Un pezzo di me, un muscolo, un organo. Anzi due, in quanto anche pezzo di Zoja. In questi dieci anni, nulla è successo, nulla abbiamo fatto che non fosse INSIEME. Nulla. Zoja e Andrea, Sara e Albino. Noi quattro, un mondo. Ci siamo fidanzati grossomodo insieme. Ci siamo sposati grossomodo insieme. Siamo cresciuti insieme, siamo pure ingrassati insieme. Comunque insieme. Eravamo insieme quando arrivò la notizia della morte del papà di Zoja, la notte di Natale del '99. E insieme abbiamo aspettato il capodanno del 2000, perché avete lasciato tutto il resto per stare insieme. Abbiamo vissuto insieme la gioia e le ansie per la tua prima gravidanza, abbiamo trepidato insieme per ogni visita, ogni ecografia. E poi il parto, e Francesco, e subito a seguire il matrimonio nostro. I suoi primi passi, a casa nostra, tra lo snack e il tavolo. Gioirne insieme. I miei primi (e ultimi) tentativi di sciare. Il pedalò a Moneglia. Insieme, ancora. La gita alla Sacra di San Michele. Alla casa di Pascoli, che non abbiamo visto. Le sagre estive, le cene. Insieme. Entrare nel mondo del lavoro. Prenderti per il culo perché quando ti agiti non respiri e allora "forza-Sara-fatti-un-Ventolin!" (saperlo, cazzo, che saresti morta di asma, nel 2007). Le mangiate, i film, le bevute, le infinite discussioni su tutto. Insieme. Anche le liti. E poi Filippo. Lo sapevamo da quando ervate fidanzati che un vostro figlio si sarebbe chiamato Filippo. Abbiamo imparato insieme a convivere con le quotidiane differenze tra partner, scoprendolo insieme, insegnandocelo insieme. La Zoja che ci prende per il culo per i nostri trent'anni "siete veeeeeeecchiiiii!", e tu che la aspetti per ben 5 anni per menarlo a lei. E quando ti ha raccontato in anticipo l'ultima puntata di ER? Giorno per giorno, siamo quello che siamo perché lo siamo diventato insieme. Nessuno ha mai saputo prima di voi i nostri problemi, le mie malattie. Nessuno. Noi senza figli, anche questo vissuto insieme. Quel po' di adultità che possiamo esprimere adesso, la abbiamo perché l'abbiamo cercata e costruita insieme. Abbiamo imparato insieme (o almeno ci abbiamo provato) come trasformare la rabbia in carezza, il vaffanculo in aiuto. Insieme abbiamo lottato per convertire l'indignazione in impegno, la compassione in maniche rimboccate. Il mercatino di San Nicola, insieme. Le feste, i dolori, i problemi coi rispettivi vicini. Superare gli ostacoli, e farlo insieme. Riconsocere nella forza di questo "insieme" un privilegio abbastanza nobilitante da essere indulgenti con chi altri potesse farci male. Ripeto: per Zoja sei stata la prima amica di lunga durata. Francesco sta per fare gli anni (il 15), e per iniziare la scuola (il 17). In mezzo, il vostro anniversario di matrimonio (il 16). Avevi organizzato la festa a sorpresa per il compleanno di Albino (il 24). Dovevamo andare alla sagra di Rocca Grimalda, a chiudere l'estate. Avevi iniziato i lavori di ampliamento della casa, finalmente. Filippo deve iniziare l'asilo.
Ieri Albino mi ha chiesto di essere con lui ad aspettarti sulle porte della stessa chiesa dove ti avevamo aspettato 7 anni fa per il vostro matrimonio: c'erano le stesse persone, tantissime, sembrava un ri-montaggio grottesco, in chiave irrimediabilmente noir, della stessa scena.
Ripeto: qualcuno mi asciughi l'anima. Ho voglia di vomitare. Ho paura. Albino, quell'insieme resta. Monco, spezzato, diminuito. Ma resta. Ti abbraccio, ti bacio.
Ehi, Sara: grazie di esserci stata.
|
Sara Grigoli
10-VII-1972 / 1-IX-2007
Se io dico "un'amica", non possono capire. Tu non sei stata "un'amica". Un pezzo di me, un muscolo, un organo. Anzi due, in quanto anche pezzo di Zoja. In questi dieci anni, nulla è successo, nulla abbiamo fatto che non fosse INSIEME. Nulla. Zoja e Andrea, Sara e Albino. Noi quattro, un mondo. Ci siamo fidanzati grossomodo insieme. Ci siamo sposati grossomodo insieme. Siamo cresciuti insieme, siamo pure ingrassati insieme. Comunque insieme. Eravamo insieme quando arrivò la notizia della morte del papà di Zoja, la notte di Natale del '99. E insieme abbiamo aspettato il capodanno del 2000, perché avete lasciato tutto il resto per stare insieme. Abbiamo vissuto insieme la gioia e le ansie per la tua prima gravidanza, abbiamo trepidato insieme per ogni visita, ogni ecografia. E poi il parto, e Francesco, e subito a seguire il matrimonio nostro. I suoi primi passi, a casa nostra, tra lo snack e il tavolo. Gioirne insieme. I miei primi (e ultimi) tentativi di sciare. Il pedalò a Moneglia. Insieme, ancora. La gita alla Sacra di San Michele. Alla casa di Pascoli, che non abbiamo visto. Le sagre estive, le cene. Insieme. Entrare nel mondo del lavoro. Prenderti per il culo perché quando ti agiti non respiri e allora "forza-Sara-fatti-un-Ventolin!" (saperlo, cazzo, che saresti morta di asma, nel 2007). Le mangiate, i film, le bevute, le infinite discussioni su tutto. Insieme. Anche le liti. E poi Filippo. Lo sapevamo da quando ervate fidanzati che un vostro figlio si sarebbe chiamato Filippo. Abbiamo imparato insieme a convivere con le quotidiane differenze tra partner, scoprendolo insieme, insegnandocelo insieme. La Zoja che ci prende per il culo per i nostri trent'anni "siete veeeeeeecchiiiii!", e tu che la aspetti per ben 5 anni per menarlo a lei. E quando ti ha raccontato in anticipo l'ultima puntata di ER? Giorno per giorno, siamo quello che siamo perché lo siamo diventato insieme. Nessuno ha mai saputo prima di voi i nostri problemi, le mie malattie. Nessuno. Noi senza figli, anche questo vissuto insieme. Quel po' di adultità che possiamo esprimere adesso, la abbiamo perché l'abbiamo cercata e costruita insieme. Abbiamo imparato insieme (o almeno ci abbiamo provato) come trasformare la rabbia in carezza, il vaffanculo in aiuto. Insieme abbiamo lottato per convertire l'indignazione in impegno, la compassione in maniche rimboccate. Il mercatino di San Nicola, insieme. Le feste, i dolori, i problemi coi rispettivi vicini. Superare gli ostacoli, e farlo insieme. Riconsocere nella forza di questo "insieme" un privilegio abbastanza nobilitante da essere indulgenti con chi altri potesse farci male. Ripeto: per Zoja sei stata la prima amica di lunga durata. Francesco sta per fare gli anni (il 15), e per iniziare la scuola (il 17). In mezzo, il vostro anniversario di matrimonio (il 16). Avevi organizzato la festa a sorpresa per il compleanno di Albino (il 24). Dovevamo andare alla sagra di Rocca Grimalda, a chiudere l'estate. Avevi iniziato i lavori di ampliamento della casa, finalmente. Filippo deve iniziare l'asilo.
Ieri Albino mi ha chiesto di essere con lui ad aspettarti sulle porte della stessa chiesa dove ti avevamo aspettato 7 anni fa per il vostro matrimonio: c'erano le stesse persone, tantissime, sembrava un ri-montaggio grottesco, in chiave irrimediabilmente noir, della stessa scena.
Ripeto: qualcuno mi asciughi l'anima. Ho voglia di vomitare. Ho paura. Albino, quell'insieme resta. Monco, spezzato, diminuito. Ma resta. Ti abbraccio, ti bacio.
Ehi, Sara: grazie di esserci stata. |
|
|
|
|
|