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La palettona di Jimi Hendrix
La palettona di Jimi Hendrix
di [user #3] - pubblicato il

Durante l'epidemia di vintagemania che esplose a metà anni '80, appassionati e collezionisti si accorsero che le chitarre del primo periodo Cbs non hanno nulla da invidiare per qualità e voce alle idolatrate pre-Cbs. Una delle ragioni di questa riscoperta è Jimi Hendrix, che con queste Stratocaster cambiò per sempre il suono del rock.
Nel secolo scorso il confine era quel gennaio del 1965 in cui si consumò il misfatto: Leo Fender, oberato da problemi di salute che gli impedivano il superlavoro cui era abituato, formalizzò la cessione dell'azienda che portava il suo nome a Cbs, colosso della musica. Leo si mise in tasca 13milioni di dollari (una somma assurda all'epoca) e si dedicò alla propria salute. Cbs invece si dedicò alla progressiva demolizione dell'azienda che in 15 anni aveva cambiato la musica con i suoi strumenti rivoluzionari.

Prima a farne le spese fu la Stratocaster, che a fine 1965, esaurite le scorte di manici in magazzino, acquistò una nuova paletta ampliata, destinata a contenere un logo più grande e visibile che sarebbe comparso a fine 1967. Oltre a questo dettaglio estetico, le altre modifiche (tutte pensate da subito, ma introdotte tra il 1966 e il 1967 a esaurimento delle scorte di magazzino delle parti pre-Cbs) furono la nuova piastra del manico con la F incisa, le nuove meccaniche fatte in casa progettate da Forrest White nel 1965, il nuovo battipenna in vinile che sostituì quello in celluloide (infiammabile, ma che virava a un delizioso colore bianco-verdastro in pochi mesi), nuovi segnatasti in plastica similperla, un nuovo fondo in poliestere più spesso e il nuovo manico "maple-cap" con tastiera in acero applicata, a sostituire il classico maple-neck monoblocco.

Finita la caccia alle streghe che divampò durante l'epidemia di vintagemania che esplose a metà anni '80, appassionati e collezionisti si accorsero che le chitarre del primo periodo Cbs, quello che va dalla vendita all'introduzione del micro-tilt nel 1971, non hanno nulla da invidiare per qualità e voce alle idolatrate pre-Cbs. Una delle ragioni di questa riscoperta è Jimi Hendrix, l'uomo che con una Fender Stratocaster cambiò per sempre il suono del rock. 

Jimi era oltre lo strumento. Quando non aveva una lira aveva un sogno: "I want a white Strat", come ricorda Ernie Isley, leader della prima vera band di Jimi, gli Isley Brothers. In realtà il suo talento era tale che avrebbe fatto suonare bene anche una scatola da scarpe con l'elastico, ma con la Stratocaster rigorosamente capovolta, a bypassare la tradizionale irreperibilità di strumenti mancini, strinse un rapporto di simbiosi. La picchiava, la spaccava, la bruciava, ma sempre traendone attraverso i suoi Marshall suoni inaccessibili ad altri e destinati a fare la storia del rock.

La palettona di Jimi Hendrix

All'epoca la vintagemania non era ancora esplosa, negli anni '60 del boom le cose nuove erano sempre considerate migliori delle cose vecchie e quando i soldi cominciarono a entrare, Jimi non si fece mancare le chitarre, che acquistava a lotti quasi sempre da Manny's sulla 48th strada e poi spargeva per il mondo, intere in giro per gli alberghi, spezzate o bruciate nei backstage dopo i concerti più acidi. Anche se gli passò tra le mani di tutto, la configurazione che preferiva era la maple-cap bianca con cui salì sui palchi più importanti della sua carriera, che rimase nel tempo il simbolo del suo inarrivabile genio.

La palettona di Jimi Hendrix

Una nota curiosa. Pochi sanno che Jimi Hendrix è il primo artista a cui Fender provò a dedicare ufficialmente una chitarra, molto prima che nascesse ufficialmente a Artist Series con la Eric Clapton nel 1988. Nel 1980 l'azienda californiana tentava di fermare il declino rivolgendosi al proprio passato glorioso. Nacquero la 25 Anniversary del 1970, prima Stratocaster senza micro-tilt dopo otto anni, e nacque la The Strat, ma gli uomini di marketing premevano per ottenere dall'azienda strumenti ancora più attraenti, in grado di competere con una concorrenza che si faceva sempre più aggressiva. Fu Mudge Miller, dirigente commerciale all'epoca, a chiedere la produzione di una chitarra ispirata al grande Jimi. John Page, fondatore del Fender Custom Shop (lavorava alla Fender in quegli anni) ricorda che la "Hendrix Stratocaster" non venne mai prodotta in serie, ma fu un'edizione speciale voluta da Miller per un pool di negozianti texani. Ne furono costruiti cinque prototipi e 25 esemplari definitivi, identificati da una decal con una M sulla paletta. 

La palettona di Jimi Hendrix

Era bianca, con corpo destro e manico mancino in acero monoblocco, quindi aveva poco o nulla a che fare con gli strumenti usati da Jimi. Eppure oggi è molto ricercata dai collezionisti e raggiunge quotazioni altissime, anche perché uno dei prototipi fu acquistato e suonato da Stevie Ray Vaughan (leggi qui la storia e la storia delle altre Fender dedicate a Jimi).

Alberto Venturini, noto collezionista di strumenti vintage, ci ha messo a disposizione una bellissima Fender Stratocaster originale del 1969. Uscita di fabbrica l'anno seguente rispetto alla Strat che Jimi Hendrix usò a Woodstock (guarda caso, proprio mentre la Nostra vedeva i natali), la chitarra ne è praticamente un esemplare gemello: palettone, placca a quattro viti con su la grossa "F" incisa avvitata a un manico con accesso del truss rod alla base e un selettore a tre vie, come si usava una volta. Il cimelio consegnatoci è una signora chitarra che differisce dalla storica white Strat per la sola tastiera in palissandro.
Abbiamo deciso di affidarla alle sapienti mani di Michele Quaini, che per l'occasione l'ha messa alla prova con i riff più famosi di Jimi.

Attenzione, video multimediale, richiede supporto Flash per un'esperienza completa.



Nella gallery che segue è possibile dare un'occhiata ravvicinata alla chitarra di Alberto Venturini, mentre dal suo sito ufficiale è possibile sbirciare la collezione al completo. (la redazione)
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Link utili
Le Fender tributo a Hendrix: la storia
Alberto Venturini
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Ho una ragazza del'73
di Tubes [user #15838]
commento del 03/12/2012 ore 09:59:16
Ciao Alberto,
quindi mi dici che la data ultima per considerare una Strato degna di chiamarsi vintage potrebbe essere il '71 . Ti prego dimmi che la mia palettona del '73 non è da buttare nel cesso ! ( anche perchè non lo farei ! ) Se non fosse che pesa un casino, direi che non suona malaccio, anche perchè i pick-up disastrati da interventi di pessima liuteria alla metà degli anni 80 quando ne venni in possesso, furono poi riavvolti da Gaglio a Roma che se non erro è considerato un maestro del settore .
Saluti
Rispondi
Re: Ho una ragazza del'73
di helloween [user #27122]
commento del 03/12/2012 ore 11:18:39
Non penso che sia da buttare nel cesso solo perchè qualcuno dice che dopo un certo anno sono da buttare nel cesso :-) Penso che un certo Hendrix ti chiederebbe di fargliela provare, facendo stare tutti a bocca aperta...suonala e "futtitinni" (Siciliano, trad. fregatene) degli altri ;-)
Ciao Tubes :-)
Rispondi
Re: Ho una ragazza del'73
di alberto biraghi [user #3]
commento del 03/12/2012 ore 11:28:14
Hey, ti prego, non ho MAI detto una cosa simile! Non la penso, da sempre sono sostenitore dell'idea che la chitarra migliore è quella con cui ti trovi bene, che ti fa suonare bene. Se è il caso della tua '73, allora è lei la chitarra migliore del mondo.
Avevo ragionato un po' su questo tema qui, magari ti può interessare rileggerlo
vai al link
Rispondi
Re: Ho una ragazza del'73
di Tubes [user #15838]
commento del 03/12/2012 ore 12:34:02
Grazie ragazzi,
mi avete riconsolato ! Scherzo, in effetti condivido quanto dice Alberto in merito alle considerazioni sul fatto che la chitarra che suona bene è la migliore a prescindere dal suo pedigree . L'articolo che hai linkato figurati se non l'avevo letto e riletto, sono quei pezzi di giornalismo che varrebbe la pena stampare e raccogliere in cartellina ; detto questo mi domando da sempre quanto sia potente la forza della suggestione nei confronti di un chitarrista anche (spesso) amatoriale al momento in cui si trova di fronte ad un pezzo di storia dello strumento quale potrebbe essere appunto una Strato o Gibson d'annata e al pari armeggiando magari con un ampli degli anni d'oro e,perchè no, addirittura con i pedalini vintage belli scrostati . Non sapremo mai quali meccanismi misteriosi si attivano nei nostri cervelli da musicisti, che siano della domenica o professionisti del palco .
Bacioni a tutti
Rispondi
Re: Ho una ragazza del'73
di alberto biraghi [user #3]
commento del 03/12/2012 ore 13:26:09
Certo, non lo sapremo mai e aggiungo: per fortuna!
Rispondi
Re: Ho una ragazza del'73
di helloween [user #27122]
commento del 04/12/2012 ore 00:38:1
Hey boss non mi riferivo a te quando dicevo che non deve ascoltare chi dice che la strato del 73 è da buttare :-) Ok?
Rispondi
Non sono per niente uno ...
di esseneto [user #12492]
commento del 03/12/2012 ore 11:49:06
Non sono per niente uno fissato con strato vintage(anche perchè non me le potrei permettere) preferisco strumenti nuovi e tra l'altro standard non ho mai compreso appieno la "febre"del vintage perchè considero le chitarre elettriche per quello che sono semplici strumenti utili a fare musica,stop.Non nascondo però che ho sempre ammirato il design di una bella strato 54' o 57' o 62' per me sono lo stato dell'arte delle solid body insieme alla Les Paul 59'.Le strato del 69/70 non mi piacciono per niente,il palettone è sgraziato,la scritta grande Fender bruttissima,anche il disegno del body mi sembra alquanto approssimativo e molto meno sinuoso rispetto a quello pre cbs, la verniciatura sembra di plastica,le meccaniche le trovo proprio brutte e tozze.Già si iniziava a deturpare il disegno originale di Leo Fender opera che venne poi completata con l'introduzione dell'inutile microtilt,piastra di giunzione manico corpo a tre viti( a che scopo?per risparmiare una vite e un pò di metallo?)corpi ancora più tozzi fatti con un frassino pesantissimo e l'orrendo bullet trussrod.Sicuramente queste strato nelle giuste mani non suoneranno male(quelle usate da Jimi non fanno testo...) ma a me non sono mai piaciute poi naturalmente "de gustibus"......
Rispondi
Re: Non sono per niente uno ...
di PierluigiMaisto [user #20005]
commento del 03/12/2012 ore 12:03:29
Provo a fare ordine! Le strato 68/71 hanno la placca a quattro viti, non hanno il truss rod a proiettile, il body è ancora con lo shape giusto e sinuoso (basta guardare le foto a corredo di questo articolo), le primissime '68 hanno ancora i cablaggi cloth e sono verniciate nitro. In ultimo le maple-cap come questa dell'articolo sono delle vere mosche bianche, la tastiera in acero riportata su manico in acero è una follia che si è vista solo in questo ristretto periodo. Le chitarre di cui tu parli iniziano ad essere prodotte dal 1972 in poi, col massimo del minimo nel periodo '79/'81, con manici che ballavano in tasche troppo grandi, pick up assurdamente potenti per una strato, body quasi "piatti" quanto poco erano accennate le sagomature, legni di piombo dal peso disumano (ho provato un'antigua seriale S9 che pesava cinque chili, CINQUE CHILI!).

Il palettone è invece una questione di fede, o lo si ama o lo si odia. Ma si dice che per le cose riuscite non esistano le mezze misure, e visto che non ho mai incontrato una persona indifferente al palettone, ma solo acerrimi nemici o sfegatati fans dello stesso, direi che all'epoca CBS, sia pur violentando un'immagine storica, creò comunque qualcosa che riuscì a smuovere gli animi (nel bene e nel male!)

Ciao!
Rispondi
Re: Non sono per niente uno ...
di Paolo'60 [user #1478]
commento del 03/12/2012 ore 13:33:02
Ciao,
solo una domanda: dici "la tastiera in acero riportata su manico in acero è una follia che si è vista solo in questo ristretto periodo". Follia in senso positivo o negativo e per quale motivo? te lo chiedo perchè la mia è così (ed è' un fine '86, inizio'87 made in usa). Saluti,, Paolo
Rispondi
Re: Non sono per niente uno ...
di PierluigiMaisto [user #20005]
commento del 03/12/2012 ore 14:22:57
Non c'è un senso positivo o negativo in senso sostanziale: è una "follia" perchè i manici in acero degli anni '50 erano in un unico pezzo, e anche dopo questo periodo sarebbero tornati ad essere in un pezzo unico, nel breve arco di tempo che va dal '68 al '71, invece, per accontentare le richieste di coloro che volevano Strat con tastiera in acero si pensò di incollare sul manico in acero una tastiera in acero, in luogo della tastiera in palissandro (in questo periodo nascevano "stock" solo con manico in palissandro). La tua Japan è una replica fedele, che ricalca anche questo curioso particolare.
Rispondi
Re: Non sono per niente uno ...
di Paolo'60 [user #1478]
commento del 05/12/2012 ore 15:49:53
Senza il minimo tono polemico: quindi non è una follia, ma una combinazione manico-tastiera come altre che danno la possibilità di avere la vite del trussroad dalla parte del corpo, no? Come scritto, la mia è 86, quindi sono state fatte in altre anche in altri anni, e non è una replica perchè per il resto non somiglia affatto a quella generazione di strato; infine, come ti ho scritto la mia è USA, non Japan...
Un saluto,
Paolo
Rispondi
Re: Non sono per niente uno ...
di PierluigiMaisto [user #20005]
commento del 05/12/2012 ore 16:42:1
Avevo saltato il "made in USA", e automaticamente avevo pensato che fosse una '68 reissue japan degli anni '80, che replicavano molto fedelmente il modello oggetto dell'articolo, sorry!

Per quanto riguarda la possibilità la vite del truss-rod al tacco del manico, questo accade anche con i manici in un unico pezzo d'acero, il maple-cap piuttosto evita di scavare il manico dal retro (inserendo poi la caratteristica Skunk Stripe), inserendo la barra truss rod frontalmente e "coprendola" poi con la tastiera in acero incollata. Va detto che ci sono anche produzioni in cui c'è sia la tastiera incollata che la Skunk Stripe sul retro, quindi non c'è una regola assoluta nemmeno da questo punto di vista, ma bisogna considerare anni e modelli caso per caso.

Ciao!
Rispondi
Re: Non sono per niente uno ...
di FBASS [user #22255]
commento del 06/12/2012 ore 09:26:45
Ho avuto per oltre 20 anni una di queste strato palettone del peggior periodo 1978, cioè con la matricola sulla paletta preceduta da una S e bullet, più la piastrina a scudo a 3 viti e foro per il microtil, cosa che ho ritrovato poi sul mio non-compianto basso G&L 2000 E del 1983 ( era un pallino di Leo, che mise tre viti poichè allentandone una sola, quella alla base e singola, si poteva regolare l'inclinazione del manico tramite il microtilt, enormità tra le sciocchezze del periodo, sulla attuale mia American Standard se ne devono allentare due ma non è questo il problema ). Era Tabacco Sunburst, body con smussi ridotti all'osso, tre pickup con magneti livellati e peso da cani, meccaniche squadrate con la F sui cover, ma ora ne sento la mancanza dopo 12 anni che l'ho data in permuta, su insistenza del mio tastierista e per il fratello, per una Mustang Black 1966 ed una Strato made in Korea. Oggi di Stratocaster ho l'American Standard Sunburst Mappleneck del 1989, una Strat HSS del 1981 color fuxia (ed è quella che uso di più), più una recentemente acquistata palettona Squier Standard Series, made in Indonesia, color Candy Apple Red e manico Rosewood, una piacevole sorpresa anche come estetica per le scritte, niente a che vedere con la precedente Squier Bullet Made in China, Ciccio il Napoletano.
Rispondi
ecco un altro fenderiano ...
di erlele [user #20329]
commento del 03/12/2012 ore 13:22:24
ecco un altro fenderiano

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Rispondi
De gustibus......
di paolo962 [user #26262]
commento del 03/12/2012 ore 14:10:04
Siamo uomini o caporali?
A Natale (per chi ci crede) è meglio il presepe o l'albero?
E' nata prima la gallina o l'uovo?...
Il mio parere è che si entra in un argomento dove non esiste una verità assoluta...
Tanti anni fa ebbi quasi un attacco di Sindrome di Stendhal ammirando - dal vivo - "La Guernica", mentre al mio fianco un carissimo amico restava perfettamente indifferente chiedendosi il perché fosse un'opera così famosa.....
Ragionando a mente lucida e fredda il "palettone" rappresenta una caduta di stile....però sarà la suggestione, saranno le immagini di Hendrix, per me equivale ad un attacco irrefrenabile di libido liuteristica....
Escludendo di riuscire mai a mettere le mani su di un vero esemplare vintage '69/'70, prima o poi avrò, o farò (anzi: mi farò fare!) un palettone!....magari - perché no? - reverse!!!!!!
.....e mi trastullerò nelle lunghe giornate trascorse in...ospedale psichiatrico!
Rispondi
Re: De gustibus......
di helloween [user #27122]
commento del 04/12/2012 ore 00:40:49
Adoro il palettone!!! Taglierei la palettina minuscola della mia strato per incollargli un palettone!!!
Ciao Paolo
Rispondi
Bell'articolo e bella chitarra... Non ...
di aleck [user #22654]
commento del 03/12/2012 ore 15:57:15
Bell'articolo e bella chitarra... Non sono un fan della produzione CBS (un chitarrista della mia zona ha una Strato del 75 che è una cosa orrenda - almeno per me - visto il peso disumano e il suono tagliente e sottilissimo, attacco a valanga ma niente corpo o spessore nel suono) ma evidentemente le strato di questo primo periodo sono begli strumenti.

Una domanda: la larghezza della tastiera al capotasto in questi strumenti è minore di quelli odierni o del periodo pre-CBS? E' solo una mia impressione dovuta (forse) alla paletta enorme?
Rispondi
Re: Bell'articolo e bella chitarra... Non ...
di alberto biraghi [user #3]
commento del 03/12/2012 ore 17:01:13
Dal 1962 al 1969 (dopo non so, dovrei cercare...) Fender ha offerto manici di diversa larghezza al capotasto, secondo questa tabella. La lettera è impressa alla base del manico. Lo standard è il B da 1 5/8"

A = 1 1/2"
B = 1 5/8"
C = 1 3/4"
D = 1 7/8"

Rispondi
Re: Bell'articolo e bella chitarra... Non ...
di aleck [user #22654]
commento del 03/12/2012 ore 17:20:25
Grazie per la info...

La prossima volta che mi capita una strato per le mani la misuro e la confronto con le altre... Mi voglio togliere la curiosità :-)
Rispondi
A me...
di herrdoctor [user #18849]
commento del 03/12/2012 ore 19:40:46
il palettone proprio non mi piace.
Indipendendemente dalla chitarra e il suo valore, come detto da un altro
anche per me è "sgraziata".
Rispondi
Re: A me...
di aleck [user #22654]
commento del 03/12/2012 ore 19:57:46
Niente a che vedere con l'eleganza semplice e glossosa delle vere Fender ;-)
Rispondi
palettona :(
di catoblepa utente non più registrato
commento del 03/12/2012 ore 20:21:39

ciao a tutti
... concordo con gli 'antipalettoni' ... è veramente brutta ... però de gustibus

mi chiedevo invece circa l'odiata' regolazione del truss rod alla paletta (bullett)
se ci fosse una effettiva utilità ... mi sembra comodo (e molto) poter regolare il manico
(truss rod) senza doverlo svitare come sulle (amatissime e invidiatissime per carità, anche da me)
vecchie strato ... forse l'ideale stà nel mezzo come la mia (modesta) strato select nuova di pacca
cioè regolazione truss rod alla paletta ma nascosta nel buchino e senza il bullet ... soluzione per altro già adottata precedentemente però ... piuttosto che
... smonta corde > svita manico > regola truss > rimonta manico > rimonta corde > riaccorda
e se non và ancora bene riparti dal punto 1 ... meglio il (brutto) bullet

voi che dite?

w la strato forever e ... mi manca tanto la palettina strato sul libro di Piccoli :(

buona vita a tutti
Rispondi
Da rimanere increduli.
di marcoark [user #15140]
commento del 03/12/2012 ore 21:41:19
Ma dico, state scherzando?
Io ci farei l'amore con quella chitarra, ho detto tutto.
Rispondi
Re: Da rimanere increduli.
di catoblepa utente non più registrato
commento del 03/12/2012 ore 22:05:50
uehila ... mi avete censurato senza pietà per una battutina?
mah spero sia stato un errore da parte vostra
...
ciao
Rispondi
Re: Da rimanere increduli.
di marcoark [user #15140]
commento del 03/12/2012 ore 22:12:53
Ciao, censurato?
in effetti mi è arrivata la mail di una risposta al mio commento.
Credo che sia stato però uno sbaglio da parte mia a cancellare involontariamente il tuo commento (che tra l'altro non ho letto), ti spiego: ho risposto per sbaglio al tuo commento mentre in realtà volevo semplicemente commentare l'articolo. Appena mi sono accorto dell'errore ho cancellato la mia risposta probabilmente con il tuo commento subito sotto. Nessuna censura :-)
Rispondi
Re: Da rimanere increduli.
di catoblepa utente non più registrato
commento del 03/12/2012 ore 22:18:55
ciao
... no non ce l'avevo con te pensavo a qualche moderatore del sito

avevo detto semplicemente che appunto ... de gustibus a qualcuno piacciono le 'grasse' a qualcun altro le 'magre' ... certo se le palette fossero tette anche a me piacerebbero da impazzire le '70' ... ah ah ah

(va beh mi è partita così ... abbiate pazienza :) )
ciao a tutti


Rispondi
di luciomark utente non più registrato
commento del 22/02/2017 ore 11:14:31
Quadrupede di un catoblepa dei catoblepi! Sempre tu sei a dire fregnacce a testa di levrier. ahahah!!! Guarda che le strato con paletta grande, tilt-neck, bullet e tre viti con piastra s scudo sono dei capolavori e delle opere d'arte! Ricordati che le suonava l' immenso Ritchie Blackmore, mica un catoblepa qualunque!
-. brucelucio l' ebolitano.- (Luciano Miranda)
Rispondi
Re: Da rimanere increduli.
di alberto biraghi [user #3]
commento del 04/12/2012 ore 01:15:01
"censurato" è una parola che su Accordo non trova spazio, come scritto sul Manuale dell'Accordiano che hai dichiarato di aver letto quando ti sei registrato. Se non lo ricordi ti conviene rileggerlo che non fa male ;-)
vai al link
Rispondi
Re: Da rimanere increduli.
di catoblepa utente non più registrato
commento del 05/12/2012 ore 20:54:59
Alberto? ... ciao ma non offenderti ehh
ho scritto così perchè il commento che avevo scritto dopo 30 secondi è sparito letteralmente
non sapendomi spiegare perchè ... mi è venuta in automatico la parola censurato ma poi
l'amico sopra ha spiegato che ha cancellato per errore
... d'altra parte la prova lampante della non censura l'ho avuta con l'altro amico circa i Rolling Stones ... che si è esibito con porchi vari ma ne è uscito indenne
(e io sono allineato con lui)

ciao Alberto e scusa ancora non era una critica ad accordo o a te
Rispondi
Pro palettona.
di LOU66 [user #31196]
commento del 03/12/2012 ore 21:46:17
Da sempre fervido sostenitore della palettona 70 style,possiedo una splendide e bensuonante,(per me naturalmente),Strat american special del 2011.Quando l acquistai fui positivamente impressionato dal fatto che molte delle sue caratteristiche tecniche,rispecchiavano abbastanza fedelmente quelle delle sue progenitrici anni 70.Prima fra tutte la palettona, ma anche il manico monoblocco di acero,ponte a sei viti e piastra di fissaggio del manico a quattro viti.Oltretutto non sono state ereditate le cose definite "brutte"dalla maggior parte dei fenderisti e cioè il proiettile del truss rod e il microtilt.Avrei pero una domanda tecnica da esporre agli esperti del popolo accordiano ed è: gli abbassacorde presenti sulla mia paletta sono due,in quella delle foto di jimi è uno,in quella di Stevie Ray nuovamente due,come in quelle delle strat destre ma con paletta reverse.La domanda è quale è lo scopo tecnico degli abbassacorde?,perchè certe Strat neanche lo hanno,mentre certe altre ne hanno uno,o due? Immensi ringraziamenti e buona musica a tutti.
Rispondi
Re: Pro palettona.
di MusicBoy utente non più registrato
commento del 03/12/2012 ore 22:08:30
gli abbassacorde servono ad aumentare l'angolo con cui le corde arrivano al capotasto. Alcune non lo hanno perchè hanno delle mecchaniche autobloccanti "staggered" cioè con gli alberini ad altezza variabile che rendono inutili gli abbassacorde, rendendo così più stabile l'accordatura. Sulle altre strato, per esperienza ne servono due: uno per mi e si e l'altro per il sol (non ci faccio passare il re perchè non noto differenze in sustain o buzz e perciò mi è inutile).
Prova a farti un giretto gui: vai al link">vai al link
e qui: vai al link
Rispondi
Re: Pro palettona.
di LOU66 [user #31196]
commento del 04/12/2012 ore 18:10:24
Grazie per la spiegazione chiara e competente.
Rispondi
Anch'io
di ciun [user #15167]
commento del 04/12/2012 ore 00:19:58
Anch'io ho preso due anni fa un'American Special. A parte il suono e la suonabilita' anche io sono stato rapito dal palettone. Lo definirei sensuale. Detto da uno che per circa 20 anni e' stato un vero talebano della Les Paul (che comunque e' l'unica chitarra che rimarrei a contemplare per ore).
Rispondi
Bellissimo articolo, mi ha fatto ...
di Bustio [user #24438]
commento del 03/12/2012 ore 21:51:31
Bellissimo articolo, mi ha fatto scoprire parecchie cosette!
Rispondi
Scusate l'ignoranza
di Trismegisto [user #36131]
commento del 04/12/2012 ore 04:27:55
Qualcuno sarebbe così pio da dirmi come si chiama il secondo pezzo che c'è nel video, a partire da 0:38? Grazie!
Rispondi
Mi pare molto curioso di ...
di giambu [user #4070]
commento del 04/12/2012 ore 07:14:03
Mi pare molto curioso di leggere un articolo sulla "palettona" della Stratocaster in cui si dibatte unicamente una questione estetica, se sia bella o brutta, quando nessuno parla dell'effetto che ha sul suono.
Che la "palettona" irrobustisca il timbro e si "mangi" in qualche modo le alte frequenze è per me, anzi per il mio orecchio, talmente evidente che mi sembra davvero strano che nessuno lo noti. E sarebbe molto utile ai dubbiosi poter fare online delle prove comparative per far capire a tutti quello che dico.
Le chitarre senza paletta di certe epoche come la Steinberger avevano un timbro che parlava da solo e che non veniva soltanto dai pickup o dai legni... Da un punto di vista puramente fisico mi sembra evidente che una paletta grande assorba certe frequenze. Provate ad immaginare una Stratocaster senza paletta e con il body ridotto. Che suono ne verrebbe fuori? Più grave...???
Evidentemente ho comincia ad interessarmi di chitarre in un' altra era geologica, quando si approfondivano altri discorsi e non tanto il look degli strumenti.
Rispondi
Bravo!
di LOU66 [user #31196]
commento del 04/12/2012 ore 19:04:47
Bravo ad incentivarci a parlare di suono e non di futile estetica,anche se pure quella una particina ce l ha.Comunque oltre alle ottime considerazioni che hai fatto tu,non esiste anche il parere comune a molti chitarristi che parlano di un netto incremento del sustain dovuto alle palette piu grandi?O è una cosa che si applica solo alle acustiche?A proposito di comparative ,il giorno dell acquisto della mia american special avevo a disposizione diverse standard,usate e non, piu una de luxe. Ebbene tutte suonavano come si conviene ad una strat,forse la de luxe era un filo avanti nei distorti,legni selezionati,PU noisless e tastera in palissandro hanno fatto la loro parte ,ma la scintilla è scoccata quando ho attaccato l American.Il suono è risultato da subito brillante e al contempo robusto,grintoso,grezzo.Saranno i PU texas special di serie,o il manico monoblocco in acero,non so,fatto sta che non mancava nulla,alti cristallini nei puliti medi e bassi feroci nei distorti,proprio cio che cercavo,dopo pochi accordi la decisione era presa. CIAO alla prossima.
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Io ho due strato entrambe ...
di peppe80 [user #11779]
commento del 04/12/2012 ore 19:40:31
Io ho due strato entrambe "palettina" sicuramente piu proporzionata, più in linea con il progetto Fender originale ma non nego il fascino del "palettone", probabilmente qui ci colpano Hendrix e Blackmore.. Per quanto riguarda l'articolo, bella la strato, bello il "palettone", ma sopratutto la maglietta del Quaini!
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la palettona esteticamente mi piace... ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 04/12/2012 ore 19:43:36
la palettona esteticamente mi piace...

un strat del 75 l'ho avuta nei primi anni 80, maple neck, natural, mascherina nera, pesantissima ... uno strumento orribile.... meglio qualsiasi cosa..
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palettine e palettone
di zioeric [user #17254]
commento del 04/12/2012 ore 23:09:10
A me pare che tutto questo parlare di palettone e palettine, di anni ruggenti e di anni decadenti in casa Fender/CBS possa essere fuorviante perchè poi, per quel che mi riguarda, ciò che conta è il feeling con lo strumento e il suono che ne esce. Personalmente, possedendo una "palettoncina" maple neck del 1973 di hendrixiano colore blonde e una "palettina" Eric Clapton model del 1989, apprezzo la facilità di domare la E.C. rispetto all'altra (leggasi raggio di curvatura...), ma per quanto riguarda suono, peso, personalità, legni, preferisco la bionda. Il microtilt presente su questa, tra l'altro, non mi ha mai dato alcun problema. Un appunto di certo va fatto, come immagino vale anche per le Strato pre-CBS, alla tenuta dell'accordatura dopo l'uso della leva (Hendrix docet...). La chitarra è decisamente leggera, contrariamente a molte (o quasi tutte) Strato post 75/76 davvero pesanti (diciamo dalla Anniversary a seguire, per molti anni...), monta ancora i pickup con poli sfalsati, ha un gran bel manico molto sottile (soft V???), l'opposto di mazze da baseball montate un po' più in là, e il suono squillante "a campana" da Strato che si rispetti (a la Knopfler nelle posizioni intermedie che ottengo lasciando in equilibrio lo switch a tre posizioni...), soprattutto con ampli dotati di EL84, tipo Vox AC15 o Peavey Classic 1^ serie... Mi pare superfluo dire che le Strato dal '76 a seguire per tutti gli anni '80 non mi piacciono per nulla perchè prive di tante peculiarità tipiche della Strato (dal peso alle dimensioni del manico, al suono...). Dulcis in fundo, trovo che la paletta (mi sembra ancora un po' più piccola di quelle fine '70-
'80) sia assolutamente proporzionata a forme e dimensioni dello strumento, almeno con il colore blonde, non meno della paletta classica Fender. Poi, de gustibus...
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ma scusate...
di nicolapax [user #27042]
commento del 06/12/2012 ore 12:55:56
... nessuna parola di commento su Quaini che suona???? Quaini dove sei? Fatti valere!

Per quanto riguarda gli strumenti pre CBS uno dei puù grandi collezionisti d'europa abita nella mia little town, sono onorato di essere nella sua cerchia e di potere suonare (abbastanza spesso) qualche strumento, come vedete nella foto del mio profilo. Sono quelle che hanno fatto la storia, dopo solo copie e inseguimento dell'età dell'oro.
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pre e post
di Tom Anderson [user #2700]
commento del 06/12/2012 ore 18:36:32
(CBS)
Dopo tanto tempo, sono riuscito ad incamerarmi valenti esemplari di entrambi i periodi.
Posto che sono concetti davvero piuttosto diversi tra loro ed allo stesso tempo IMO affascinanti... posto che si puo' parlare a lungo delle differenze tecniche/sonore, ed estetiche, pickup, palette, vernici, ecc.....

...io riassumerei la questione cosi:

E' meglio uscire vestiti da sera oppure con il chiodo e i jeans stracciati? Non c è un meglio o un peggio assoluto, dipende da dove devi andare e da come ti senti in quel momento....l'importante è solo scegliere il vestito giusto!
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Palettona
di Michele Quaini [user #14336]
commento del 08/12/2012 ore 10:55:
Ragazzi quando si parla di storia della Fender e di Jimi tutto il resto passa in secondo piano...ho avuto l onore di svegliarmi e ricever tra le mani questo gioiellino... Ho assemblato 5-6 riff in una mezzoretta volante e ole ;-) mi piace anche l opzione accordatura 70's che, complice l ovattamento mattutino, ha regalato quel sapore un po retro' alle esecuzioni ;-)
Vi aspetto per i prox test....e nn é detto che qs splendida palettona risalti fuori in futuro x qualche confronto strat vs strat che abbiam fatto l altra mattina ;) stay tuned...

P.s. Il miniplaying dopo little wing nn é un brano....ho attaccato il Lex e ho suonato qualche accordo facendomi trasportare dai profumo di quella splendida chitarra ;)

M.
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io non capisco...
di groucho1 [user #40449]
commento del 04/09/2014 ore 00:52:35
Non capisco l'utilità di provare una chitarra elettrica (in particolare un gioiellino simile) sul pulito e magari pure con qualche effetto tanto per non capire nulla...Prendete Phil X come esempio le chitarre ed in particolar modo le Strato vanno provate come fa lui...inoltre questi gioiellini in mano a collezionisti non verranno mai maltrattati come meritano quindi se si ha l'occasione di provarne una non bisogna avere pietà!!!
Comunque la prova non mi ha fatto capire quanto sia buona o meno questa Strato...esteticamente poi non mi pare abbia a che vedere qualcosa con le decine e decine di Strato passate per le mani di Hendrix...
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