di redazione [user #116] - pubblicato il 16 ottobre 2013 ore 15:00
Paul Gilbert ci sta insegnando a suonare un blues evitando i soliti cliché da scala pentatonica. Un approccio moderno all'improvvisazione blues che mette in gioco arpeggi, intervalli e accordi. Direttamente dalle magiche, gigantesche mani di uno dei più grani chitarristi rock del pianeta.
Paul Gilbert ci sta insegnando a suonare un blues evitando i soliti cliché da scala pentatonica. Un approccio moderno all'improvvisazione blues che mette in gioco arpeggi, intervalli e accordi. Direttamente dalle magiche, gigantesche mani di uno dei più grani chitarristi rock del pianeta.
Affrontiamo il fraseggio blues con un approccio moderno e di estrazione quasi jazzistica. L’idea è considerare ognuno dei tre accordi che forma il blues come una realtà a se stante su cui spendere idee dedicate e mirate.
Spesso invece il chitarrista medio affronta il blues in maniera più tradizionale e considera il blues come un pezzo in un’unica tonalità limitandosi a suonare attraverso tre accordi che lo compongono una semplice e unica pentatonica.
Nelle precedenti lezioni abbiamo affrontato alcune idee per suonare sul primo e quarto accordo di un blues. Ragionando su un blues in A, A7 e un D7.
Oggi ci occuperemo ancora del quarto grado, il D7.
Nello specifico Gilbert pensa a un accordo di D9. L’Idea di Paul è estrapolare da questo accordo una serie di note con cui confezionare dei fraseggi. Per farlo Paul si limita e omettere dalle note dell’accordo la fondamentale il, D.
Vediamo sullo spartito il D9 suonato da Paul e nella battuta successiva la sequenza di note che si ottengono omettendo la fondamentale. Gli intervalli in gioco rispetto al D sopra al quale li utilizzeremo per improvvisare saranno: il F# la terza, il C la settima minore, il E la nona e infine il A, la quinta.
A ben guardare questa sequenza di note altro non è che un arpeggio di F#m7/b5, un arpeggio semi diminuito.
Ecco il primo box proposto da Paul per suonare questo arpeggio. Il chitarrista ricorrere a una diteggiatura in string skipping che omette la 5, il A.
In questo esempio abbiamo trascritto un accattivante lick suonato da Paul mentre ci spiegava il fraseggio. Per agevolarne l’utilizzo, l’abbiamo integrato inserendo una chiusura sulla scala pentatonica blues di D.
Quindi, Paul snocciola per intero le note dell’arpeggio di F#m7/b5 diteggiandolo in questo semplicissimo box che prevede la settima minore E al basso. La disposizione a due note per corda lo rende molto vicino a un pattern pentatonico e ne consente fraseggi similari.
Tipico dello stile di Gilbert è lo sviluppo su tre ottave differenti di uno stesso pattern di scala, arpeggio o triade. Ecco il F#m7/b5 spalmato su tre ottave.
Da ultimo, Paul propone un’altra nota interessante per colorare questa idea: la sesta o tredicesima, il B nel caso del nostro D9.
Questa nota si inserisce agevolmente nel box appena visto creando un voincing interessante che contempla due note su una corda più bassa e tre su quella più alta.
Anche in questo caso, Gilbert sviluppa su tre ottave la diteggiatura. La riportiamo reintegrando nel finale il D come nota di chiusura e risoluzione.