Suonare la chitarra elettrica vuol dire avere continuamente a che fare con le regole dell'elettronica, con tutti i vantaggi e gli aspetti negativi che portano con sé. Non è necessario che un chitarrista diventi un esperto di elettronica e può anche limitarsi a prendere per buone determinate nozioni, ma approfondire di tanto in tanto può aiutare a comprendere determinanti meccanismi e suggerire la soluzione a particolari problemi, come quello dell'incupimento del suono quando si va ad abbassare il volume dalla chitarra.
Il problema
Tutti possono notarlo: quando si cala di volume con il potenziometro della chitarra, il suono tende a scurirsi e smussarsi, perde frequenze acute e diventa fangoso, "muddy" come dicono gli anglofoni.
Ciò accade per un fenomeno elettronico che potrebbe valer la pena approfondire, ma anche no. Per farla breve, il circuito di una chitarra porta con sé delle resistenze e delle capacità elettriche che, insieme, formano un filtro passa basso. Del tutto simile al circuito RC su cui si basano i potenziometri dei toni, il filtro passa basso tende a tagliare tutto il segnale al di sopra di una frequenza data, insomma cancella gli alti. Questa soglia viene definita "frequenza di taglio" e dipende dal valore della resistenza R e della capacità C presenti nel circuito. Di nuovo senza scendere nel dettaglio, basti sapere che all'aumentare di uno dei due valori la frequenza di taglio si sposta verso il grave interessando frequenze sempre più importanti per il segnale.
È per questo che un cavo scadente ad alta capacità C tenderà a mangiare più frequenze acute ed è per lo stesso motivo che abbassando il volume della chitarra (e alzando quindi la resistenza R) si sentirà una perdita progressiva di alti. Anche con il volume della chitarra al massimo l'effetto ci sarà sempre, ma con una R e una C molto piccoli il valore della frequenza di taglio sarà così alto da uscire dal range uditivo e non risultare quindi percepibile.
Chi vuole approfondire può considerare che la frequenza di taglio si calcola:
f=1/(2πRC)
chi non vuole approfondire può anche procedere con la lettura.
Spiegazioni dettagliate sui filtri passivi, circuiti RC e CR, a .
La soluzioneProdigi dell'elettronica, basta invertire l'ordine dei componenti R e C per trasformare un filtro passa basso in un filtro passa alto. Il filtro passa alto, circuito CR, fa esattamente l'opposto e taglia tutte le frequenze al di sotto di una certa soglia, lasciando passare indenni quelle al di sopra. All'atto pratico il segnale, invece di essere prelevato in uscita ai capi della resistenza, è prelevato ai capi del condensatore.
La formula matematica per calcolare la frequenza di taglio è la stessa di cui sopra.
Se la chitarra ha un filtro passa basso insito, l'idea più efficace per annullare il suo effetto è costruire al suo interno un filtro passa alto che lavori di pari passo e possa conservare tutte le frequenze "mangiate per strada" quando si abbassa il volume, sommandole poi al segnale mutilato per renderlo di nuovo integro all'uscita.
Treble BleedIl Treble Bleed è esattamente ciò che serve allo scopo: un filtro passa alto in cui R è la resistenza data dal potenziometro del volume e C viene fornita da un condensatore aggiunto al circuito.
Se il volume della chitarra è al massimo, ai capi del condensatore ci sarà zero resistenza e questo verrà cortocircuitato, escluso di fatto dal circuito. Con il roll-off del volume il segnale incontrerà maggiore resistenza e il volume calerà. Come già detto, alcune frequenze acute spariranno per l'effetto passa-basso. Al contempo, però, la porzione di resistenza che va a formare il filtro passa alto insieme al condensatore determinerà una frequenza di taglio tale da recuperare il
top end perso e lo porterà all'uscita. Man mano che la resistenza aumenterà, la frequenza di taglio andrà verso il grave, recuperando più frequenze udibili.
Tipi di Treble BleedIl cosiddetto
Treble Bleed "semplice", composto da un solo condensatore saldato tra il terminale centrale del potenziometro del volume e quello che proviene dal pickup o dal selettore, può essere più che sufficiente in molti casi. Non esiste un valore preciso per il condensatore e, sebbene si consigli di tenersi intorno ai 0.001µF (1nF), potrebbe essere necessario sperimentare valori differenti prima di trovare quello più adatto alla propria chitarra e ai propri gusti.
Alcuni trovano l'intervento del Treble Bleed troppo invasivo, in particolare a fine corsa, e vorrebbero attenuarlo in parte. Qui entra in gioco la
versione proposta da Chris Kinman, produttore di pickup considerato il pioniere dei single coil noiseless e padre del Treble Bleed con resistenza in serie. Il suo circuito prevede l'aggiunta di una resistenza per attenuare in ogni condizione il segnale destinato al filtro, così da rendere l'effetto meno pronunciato. Ancora una volta molto dipende dai componenti impiegati e ancora una volta non c'è una configurazione precisa, ma Kinman suggerisce una resistenza da 130KOhm unita a un condensatore da 0.0012µF (1,2nF).
Particolarmente diffusa è la versione di Treble Bleed
disegnata da Seymour Duncan. In questa modifica, viene aggiunta una resistenza in parallelo. Questa si somma al valore della resistenza data dal potenziometro e sposta la frequenza di taglio di conseguenza.
La motivazione di tale versione è da ricercare nella natura dei potenziometri adoperati per il volume delle chitarre, che sono solitamente di tipo logaritmico. Il loro comportamento fa in modo che il valore resistivo non aumenti gradualmente e in modo lineare, e per esempio la posizione fisica "a metà" non corrisponderà a due porzioni di potenziometro con uguali valori di resistenza. Aggiungere una resistenza all'equazione potrebbe regalare un'escursione più gradevole per alcuni.
Per la scelta dei componenti vale quanto già detto. Qui si consiglia un punto di partenza con una resistenza da 100KOhm e un condensatore da 0.002µF.
Gli schemi che seguono sono derivati dal circuito diffuso dal sito Seymour Duncan e mostrano nell'ordine un Treble Bleed semplice, la versione Kinman e la versione Duncan.
Scelta dei componentiCeramici, in poliestere (mylar), i ricercati Sprague Orange Drop e quant'altro, una volta individuato il valore giusto non c'è che l'imbarazzo della scelta. C'è chi giura di sentire differenze importanti adottando un condensatore NOS e chi assicura che anche una "lenticchia" da pochi centesimi farà il suo lavoro degnamente. Come sempre, un componente di maggior qualità è comunque consigliabile, senza però lasciarsi andare all'esoterismo.
Online è possibile trovare diversi kit pronti per il montaggio, anche se parlare di kit potrebbe essere eccessivo dal momento che si tratta di bustine contenenti un condensatore e una resistenza. I costi vanno da poco meno di un euro a più di cinque euro. Un consiglio spassionato è rivolgersi prima a un qualunque negozio di elettronica che tratti componenti per realizzazioni audio: con un euro ci si porta a casa tutto il necessario per testare, giocare, sbagliare senza remore.
Un esperimento interessante è quello di sostituire la resistenza con un trimmer per cercare sul campo l'equilibrio ideale.