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Quaini on stage (o quasi) Ep.4: ampli e microfonazione
Quaini on stage (o quasi) Ep.4: ampli e microfonazione
di [user #16167] - pubblicato il

Prosegue il viaggio attraverso le meraviglie del chitarristmo professionista in compagnia di Michele Quaini. Questa volta si parla di amplificatori e microfonazione per i live. Quali scelte vengono adottate e per quale ragione. Con un salto spazio temporale lo raggiungeremo anche sul palco di Chiara al Blue Note.
Prosegue il viaggio attraverso le meraviglie del chitarristmo professionista in compagnia di Michele Quaini. Questa volta si parla di amplificatori e microfonazione per i live. Quali scelte vengono adottate e per quale ragione. Con un salto spazio temporale lo raggiungeremo anche sul palco di Chiara al Blue Note.

Una delle principali differenze tra chi fa il chitarrista professionista e chi per passione sta proprio nel fatto che quest’ultimo si deve scarrozzare qualche chilo di amplificatore sulle spalle fino alla macchina e dalla macchina al palco. Una delle principali uguaglianze tra i due invece è proprio che un amplificatore sul palco in qualche modo deve esserci altrimenti anche il più bravo dei professionisti non emetterà alcun suono. A dire il vero però nei grandi palchi spazio per gli amplificatori sembra proprio non essercene. Nonostante si abbiano a disposizione svariati metri quadri di superficie, la tendenza è quella di liberare il palco da ogni possibile fonte sonora. Abbiamo visto sparire i monitor in favore degli in-ear. I batteristi ce li teniamo, ma solo perché fanno scena, e perché i flight case non hanno i finestrini. Scherzi a parte, dando un’occhiata ai grossi palchi, soprattutto nell’ambito del pop, si noterà l’assenza di amplificatori. Questo non significa che i chitarristi suonino in diretta nel banco o con sistemi digitali (non tutti per lo meno). Gran parte degli amplificatori viene posizionata sotto al palco, ben chiusa e silenziata in un case che ospita oltre a testata e cassa anche i microfoni. Gli amplificatori così posizionati possono essere tenuti al volume che meritano senza che sul palco ci sia nessuno che si lamenti e soprattutto senza che il suono della chitarra rientri negli altri microfoni. Questo permette in sostanza di avere una maggior pulizia e rendere il lavoro dei fonici decisamente più facile. 

Quaini on stage (o quasi) Ep.4: ampli e microfonazione

Lasciamo ora la parola a Michele che ci spiegherà la scelta effettuata per il posizionamento dell’amplificatore nel tour con Roby Facchinetti e la sua microfonazione. 


Ora con un piccolo salto spazio-temporale torniamo a questa primavera. Sul palco del Blue Note di Milano Michele ci mostra la strumentazione utilizzata per la data più strana di tutto il tour con Chiara della quale ci aveva parlato nello scorso episodio. 


Quaini on stage (o quasi) Ep.4: ampli e microfonazione
concerti interviste michele quaini musica e lavoro palchi e strumentazione quaini on stage
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PERO' AL BLUE NOTE...
di binip [user #19289]
commento del 12/09/2014 ore 10:28:42
Bellissimo come tutta la serie di questi interessanti special!

Devo dire che lo scenario Blue Note mi ha solleticato moltissimo; tra l'altro ci sono stato tante volte ed è un locale con un'acustica fantastica.
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Io mi sono sempre chiesto ...
di sdl [user #5004]
commento del 12/09/2014 ore 14:37:41
Io mi sono sempre chiesto una cosa...nei casi in cui il chitarrista debba cambiare una miriade di suoni (magari anche con effetti "a tempo" tipo delay), è l'esecutore che gestisce personalmente la pedaliera, oppure ci si affida ad un sequencer, oppure, ancora, c'è qualcuno fuori dal palco che gestisce il tutto (immagino che siano verosimili tutte e tre le ipotesi)? A volte capita di vedere, anche in casi in cui i suoni utilizzati non siano molti, che sul palco non c'è nessuna pedaliera, nemmeno per lo switch da ritmico a solistico...
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Re: Io mi sono sempre chiesto ...
di francescosireno [user #36194]
commento del 12/09/2014 ore 15:57:2
i big big big fanno i concerti in time-code, tutto sincronizzato.
Effetti sonori, luci, volumi, cambiano tutti a tempo, pre-impostati. L'artista deve suonare solo la parte senza pensare a niente.
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Re: Io mi sono sempre chiesto ...
di Dinamite bla [user #35249]
commento del 12/09/2014 ore 16:15:13
Ricordo ad un concerto di Pino Daniele, uno di quelli più recenti, vidi che dietro alla sua testata e cassa bogner c'era un tizio quasi nascosto, seduto su uno sgabellino o qualcosa del genere, che aveva il g-system su un ripiano davanti a se.. ogni tanto lo vedevo spingere qualche tasto a mano, e ovviamente cambiava i suoni della Suhr, dai clean ai lead agli effetti d'ambiente...
Certo.. bello comodo.. però non so, avere lo schiavo che mi cambia i suoni in maniera assolutamente preimpostata mi da proprio idea di meccanismo super plastico-meccanico.. in pratica se vuoi fare un giro di solo in più sei spacciato?
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Re: Io mi sono sempre chiesto ...
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 13/09/2014 ore 10:23:39
Pino purtroppo ha anche problemi di vista molto seri ci vede veramente pochissimo ho visto la sua suhr in laboratorio ha sul manico per segnare le posizioni dei pezzi di nastro adesivo nero larghi almeno mezzo centimetro .... Comunque grande Pino ! E' sempre uno dei piu' grandi che abbiamo ! Ciao
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Re: Io mi sono sempre chiesto ...
di Spyda8 [user #37471]
commento del 12/09/2014 ore 16:23:5
Hanno un addetto (fidato) che cambia i suoni dal backstage, molti hanno solo il wha sul palco perchè è comunque uno effetto che richiede la sensibilità del musicista, per il resto a livello professionale ci sono già tutti suoni preimpostati che vengono gestiti dal personale a seguito dell'artista.
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Re: Io mi sono sempre chiesto ...
di elgaldil [user #22921]
commento del 12/09/2014 ore 17:09:44
Appunto un po' tutte le cose...dipende anche chi è il chitarrista e come lavora.

Giustamente -come dice francescosireno- a livello molto alto (e specie nel pop/pop rock etc dove c'è grande diversificazione e complessità nei suoni) è tutto sincronizzato...i cambi sono automatici (sequencer) è controllati dal tecnico.
Abbastanza interessanti gli ultimi video postati su youtube da Varini nella preparazione delle date con Biagio Antonacci (nel suo caso entrambi i chitarristi hanno usato il kemper).
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Re: Io mi sono sempre chiesto ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 12/09/2014 ore 17:22:2
vere tutte e tre le soluzioni, e anche le vie di mezzo
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Mamma mia, non sapevo che ...
di garbage [user #41176]
commento del 12/09/2014 ore 20:32:26
Mamma mia, non sapevo che mettessero gli ampli in scatola anche dal vivo, mi fa senso, anche sta faccenda di sequencer che gestiscono i suoni etc... Finchè si lavora per migliorare il suond è un conto, ma qua sembriamo sulla strada per la robotizzazione e la produzione dei live in serie. Un professionista che suona in queste condizioni, con tutto il rispetto, non lo invidio per nulla, oltre alla soddisfazione di fare un lavoro importante non ci vedo altro... mi sentirei comunque una mezza sega che non può fare nulla di più di quanto previsto dal contratto... mi preferisco a scarrozzarmi l'ampli dalla macchina alla birreria e ritorno dopo aver fatto un paio d'ore di entusiasmanti cazzi miei!)))
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Re: Mamma mia, non sapevo che ...
di elgaldil [user #22921]
commento del 12/09/2014 ore 23:03:34
Beh...non è così male eh! Io farei a cambio ogni tanto.
Tu pensi solo a suonare e non hai altri problemi...pedali, ampli, volumi, etc etc

Detto questo; il lavoro è lavoro, mentre farsi i --zzi propri per un paio d'ore è un'altra roba (tolto che infondo stai fornendo un servizio anche alla birreria...quindi nn puoi comunque farti solo i fatti tuoi)
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Re: Mamma mia, non sapevo che ...
di garbage [user #41176]
commento del 13/09/2014 ore 23:59:04
Perdona il mio linguaggio "\m/Rock" ma se dovessi sentirmi responsabile per quello che pagano i locali oggi... cagherei sui tavoli ...e va già bene che non lo faccio!
Rispondi
In situazioni alla blue note ...
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 13/09/2014 ore 21:51:2
In situazioni alla blue note l'ampli alla vecchia e' la soluzione ottimale ma per palchi grandi kemper o fractal ... Io ho il kemper ed e' semplicemente fantastico ! Me ne vado in giro con poche cose e soprattutto leggero ! Ciao
Rispondi
bellissima ed interessantissima rubrica come ...
di dantrooper [user #24557]
commento del 15/09/2014 ore 20:24:53
bellissima ed interessantissima rubrica come sempre!

un piccolo appunto a proposito dei musicisti (professionisti) che si fanno cambiare i suoni dai tecnici: io non lo farei mai, a costo di stare sempre accanto o nei pressi del controller, perché mi piace anche sperimentare ogni volta un nuovo effetto, andare a ispirazione negli assoli: una volta usare un chorus, un'altra un phase, un wah ecc; se voglio più o meno saturazione al momento, in quel momento o dare un certo colore con un determinato pedale alla mia pasta sonora, è possibile soltanto quando si ha tutto sotto controllo.
Per comodità uso il g-system che mi permette di avere i preset, ma, allo stesso tempo, mi permette di aggiungere o togliere i vari effetti che voglio al momento; questa è una cosa che ho ritenuto essenziale nel passaggio dai pedali singoli (per evitare il tip tap) al multifx
Rispondi
Re: bellissima ed interessantissima rubrica come ...
di Oliver [user #910]
commento del 16/09/2014 ore 00:51:59
... non è che i musicisti professionisti (in situazioni come quelle che ci racconta Quaini) SCELGANO di farsi controllare gli effetti da un tecnico. La direzione artistica cura attentamente anche l'aspetto scenico e ogni movimento, luce, cambio sono programmati e predeterminati. Un chitarrista che fa il tip-tap su un palco pressochè perfetto, senza spie o cavi, con giochi di luce studiati al millimetro e tutto il resto, non è elegantissimo da vedere. Oltretutto... potrebbe sbagliare.
Quanto alla libertà di azione, mi sembra abbastanza chiaro che in questi contesti TUTTO è stabilito dalla direzione artistica (comprese le sonorità da utilizzare in ogni pezzo) e non c'è margine di improvvisazione, se non in "angolini" dedicati, collocati in momenti estremamente precisi dello show.
Non dimentichiamo che i musicisti (in questi casi Musicisti, maiuscoli ed eccezionali) ACCOMPAGNANO l'artista di turno, hanno un compito ben preciso (il loro personale divertimento non è contemplato) e non devono in alcun modo "togliere la scena" alla star.

In realtà non serve nemmeno avere un tecnico per controllare i suoni dal vivo.
Anche senza arrivare a produzioni di altissimo livello, si vedono bands (ad esempio nel metal) che suonano "midizzate", con un sequencer programmato per impartire a testate e pedaliere i segnali di cambio canale/patch sincronizzati con il click di ogni singolo brano. Ovviamente non sono previste variazioni e improvvisazioni, ma in alcuni generi musicali è la regola.
Rispondi
... microfoni
di speedyguitar [user #5962]
commento del 18/09/2014 ore 14:39:37
Ciao,
scusate l appunto ..dentro al box sembra un sennheiser e906, non un 421... a tal proposito

chiederei a Quaini una opinione su questo ; il motivo è che l' e906 è molto più economico
del 421 ma se, come si suol dire, va bene per lui..va benissimo anche per un non professionista
con un budget molto più limitato. ( come il mio).

Ma non esiste un micro , economico, che faccia ,più o meno, le frequenze del 57 con un pò più di bassi ,tipo il 906 ? ..giusto per info...
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Re: ... microfoni
di Denis Buratto [user #16167]
commento del 18/09/2014 ore 14:54:5
la foto è presa come esempio, non è l'isobox di Michele. :-)
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Re: ... microfoni
di speedyguitar [user #5962]
commento del 18/09/2014 ore 16:38:02
..sorry, leggendo un pò alla svelta l articolo mi era venuto di pensare che in effetti fosse la sua.

..Si avevo notato il marshallino, non mi pare che Quaini usi quello in effetti, ma non ero stato li

a pensarci più di tanto.
Rispondi
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