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Slide in standard: ragionare per geometrie
Slide in standard: ragionare per geometrie
di [user #116] - pubblicato il

Un trucco per semplificarsi la vita nell'approccio alla chitarra elettrica suonata con bottleneck è ridurre all'osso la quantità di diteggiature in gioco. Ariberto Osio ci mostra come si può accompagnare con lo slide senza cambiare accordatura e tenendo a mente una sola posizione.
È un dato di fatto: il bottleneck limita notevolmente l'articolazione sulla tastiera rispetto all'uso delle dita. A questo scopo si usano spesso accordature aperte su cui ci si può trovare maggiormente a proprio agio, dove i movimenti richiesti allo slide sono minori e più comodi, ma nel primo approccio col bottleneck è possibile sperimentare anche senza dover riaccordare la chitarra, restando tranquillamente in standard.
Soprattutto se si vuole aggiungere solo qualche piccola parte in slide, portare una chitarra in più nei live o accordare la propria elettrica principale in "open qualcosa" può essere scomodo ed eccessivo. Restando in accordatura standard e senza stravolgere il setup della chitarra, secondo i suggerimenti di questo articolo, si può comunque arricchire un brano con qualche scivolata ben assestata lungo le corde. La cosa migliore, in questo caso, è ragionare per posizioni e geometrie, scorrendo su e giù per la tastiera trasportando la stessa diteggiatura fin dove necessario a raggiungere l'accordo desiderato sullo stesso set di corde e senza cambiare "forma" dell'accordo.

Slide in standard: ragionare per geometrie

Nell'esempio proposto da Ariberto Osio in video, si suona un blues in Mi. La praticità sta nel fatto che il giro è composto da soli tre accordi e che basta basarsi sulla tipica diteggiatura di un La maggiore in prima posizione per suonarlo tutto sullo stesso set di corde.
Il giro blues arcaico è composto da tre accordo: Mi, La e Si, in questo caso tutti composti da triadi maggiori, senza preoccuparci delle settime. Per suonarli comodamente in slide, basta prenderli tutti con la tonica sulla quinta corda. Così facendo, al settimo tasto avremo il Mi, al capotasto il La e al secondo tasto il Si. Tutti gli accordi verranno presi con la stessa diteggiatura, cioè con la seconda, terza e quarta corda premute due tasti più avanti rispetto alla tonica sulla quinta corda. Il bottleneck ci farà da piccolo barrè per prendere proprio queste tre note, che saranno terza maggiore, quinta giusta e di nuovo tonica, all'ottava superiore. In questo modo abbiamo le triadi complete per suonare tutto un blues in Mi usando una sola diteggiatura da spostare su e giù per la tastiera fino a raggiungere l'accordo successivo.

Il principio può essere applicato ad altre progressioni di accordi e ad altri set di corde con risultati differenti. Per esempio, se si pensa un accordo con tonica sulla sesta corda e si suonano le prime tre corde allo stesso tasto sullo slide, quello che ne verrà fuori non sarà altro che quell'accordo in minore.
Suonare le progressioni di accordi in questo modo richiede spostamenti continui lungo la tastiera, ma è senza dubbio il modo più immediato per scoprire le sonorità dello slide senza ancora toccare l'accordatura.

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Link utili
Il setup per la chitarra slide
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di Ariberto Osio [user #42]
commento del 18/10/2015 ore 23:28:20

Ok Ari, allora... il tubetto di ottone si chiama "bottleneck" ed è la tecnica esecutiva a chiamarsi "slide". ;-)
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 19/10/2015 ore 08:46:04
Per quel che ne so io i due nomi sono intercambiabili... slide va bene anche per il tubetto (anzi, è il nome più comunemente usato) e bottleneck si può usare anche per la tecnica...
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di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 19/10/2015 ore 10:36:16
comunque si chiami, abbiamo capito tutti! :)
Rispondi
di MatteoTo [user #43243]
commento del 19/10/2015 ore 12:01:45
Belle lezioni che fai sullo slide, hanno degli ottimi spunti. Carina anche la chitarra: e' una copia della Les Paul marca Soundsation?
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di davo [user #31664]
commento del 20/10/2015 ore 14:47:55
Ottimo
Si può comunque aggiungere alcune delle note e delle variazioni di un accordo diteggiando dietro lo slide; un trucchetto molto comodo.
Ad esempio sulla triade di MI maggiore al nono tasto si può sostituire la settima dominante usando il settimo tasto terza corda o aggiungere la root, sempre al settimo tasto, quinta corda
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di Zoso1974 [user #42646]
commento del 20/10/2015 ore 15:12:59
Non ho capito come fai a far suonare la terza corda sul settimo tasto avendo lo slide sul nono tasto...
Rispondi
di davo [user #31664]
commento del 20/10/2015 ore 15:30:47
Perché la corda quando viene premuta al settimo tasto si abbassa rispetto allo slide (posto davanti) quel tanto che basta per avere spazio e farla suonare.
:-)

Funziona progressivamente meglio verso i tasti alti visto che l'action si alza e di conseguenza anche la "differenza di quota" tra le due posizioni è maggiore.

L'ho visto fare la prima volta a Sonny Landreth.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 20/10/2015 ore 15:32:00
Ah ok... a una tecnica del genere ci arriverò tra 20 anni... forse... ;)
Rispondi
di davo [user #31664]
commento del 20/10/2015 ore 15:42:1
E' meno difficile di quanto sembri, almeno per cose non complicate come gli accordi.
Sugli assoli e in generale con dita in movimento invece il tutto si fa più complesso...

L'importante è usare uno slide leggero che permetta delicatezza; io me li faccio tagliando i tubi di rame del gas. ;-)
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 20/10/2015 ore 16:17:52
Vero, lo slide giusto fa la differenza... io ne avevo uno in acciaio, troppo largo per le mie dita e pesante... per anni ho pensato di essere negato per lo slide ed ho smesso di usarlo.
Poi ne ho preso uno in vetro, più piccolo da usare sul mignolo (ma anche sull'anulare) perché mi serviva per un pezzo che facevamo col gruppo... ed ho scoperto che lo slide giusto fa mooolta differenza ed il mio interesse è rinato.
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