di redazione [user #116] - pubblicato il 07 gennaio 2016 ore 11:00
Gli amplificatori Orange cambiano scuderia con l'inizio del nuovo anno. Dal 2016, a occuparsi della distribuzione esclusiva sul nostro territorio degli amplificatori britannici, sarà la divisione italiana del gruppo internazionale Adagio.
Il nuovo anno inizia con una notizia di rilievo per tutti gli amanti del british sound. Il Gruppo Adagio annuncia che, dal primo gennaio 2016, ha acquisito la distribuzione esclusiva in Italia degli amplificatori Orange.
Tra gli alfieri dell'amplificazione made in UK, nel corso dei decenni Orange ha dimostrato capacità di ampliare i propri orizzonti pur senza mettere da parte le proprie radici e, solo negli ultimi anni, ha catturato l'attenzione di musicisti e appassionati con tecnologie all'avanguardia come la DIVO per l'ottimizzazione automatica e dinamica delle valvole all'interno dei suoi amplificatori per chitarra, o l'audace OPC, il personal computer pensato per i musicisti. Numerosi sono stati anche i modelli più tradizionali, fedeli al sound britannico sia per gli amanti del rock classico sia per i palati più aggressivi, basti pensare ai Terror e ai Dark Terror, con le loro recenti incarnazioni in formato Micro.
Questi e altri sono i traguardi che hanno portato di recente il fondatore e attuale CEO Cliff Cooper a essere nominato "Imprenditore dell'anno 2015" dal magazine World Finance.
Il Gruppo Adagio è già noto ai musicisti per la distribuzione di brand affermati nell'audio consumer come Behringer, e l'accordo stretto con una firma di richiamo come Orange lascia intendere che il 2016 sarà un'annata importante per uno dei nomi più recenti del sistema musica italiano.
Il mercato italiano sta vivendo un periodo di grande rinnovamento, dove nuovi protagonisti - anche esteri come nel caso della spagnola Adagio - si affacciano con approcci distributivi freschi per investire nel nostro Paese, sulla cui ripresa sembrano oggi essere pronti a scommettere in molti.
Negli ultimi anni, Orange è passata attraverso diverse distribuzioni nel nostro Paese, stando sempre sul pezzo come stanno dimostrando anche altri protagonisti del mercato musicale: è segno di un interesse attivo da parte dei produttori esteri a curare, con attenzione e presenza sul territorio, un mercato italiano vivo e in movimento.
Seguiremo con curiosità gli sviluppi nel corso dei prossimi mesi.