VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Odi i fuzz? Forse è colpa del tuo ampli
Odi i fuzz? Forse è colpa del tuo ampli
di [user #17844] - pubblicato il

Si fa presto a dire "conosco quel pedale". I fuzz sono particolarmente sensibili alle caratteristiche degli amplificatori a cui vengono collegati e il valvolare sbagliato potrebbe farci odiare uno stompbox che in altre situazioni avremmo adorato, ma a tutto c'è una soluzione.
I fuzz sono animali complicati. Per essere degli effetti che - secondo alcuni - stravolgono e ammazzano la dinamica e le nuance di una chitarra imponendole una distorsione compressa e uniforme come poche, sono incredibilmente sensibili alla strumentazione a cui vengono associati.
Hanno un posto preferito in pedaliera, i buffer non gli vanno a genio e sono capaci di mutare profondamente il proprio carattere a seconda del tipo di amplificatore a cui sono dati in pasto.

Qualunque pedale di gain reagisce in modo diverso con amplificatori di stampo british o americano, e le motivazioni che rendono un modello più propenso a "digerire" gli effetti sono state già approfondite in questo articolo. Quando ai piedi ci si mette un fuzz, però, la situazione si estremizza fino a far amare oppure odiare lo stompbox in base alla condizione in cui ci si è trovati a suonarlo.

Odi i fuzz? Forse è colpa del tuo ampli

La tradizione del rock anni '60 ha insegnato a usare i vecchi fuzz, semplici e senza neanche un controllo di tono che consentisse un minimo di gestione della pasta sonora, dritti dentro degli amplificatori di stampo britannico, magari Vox o Marshall, e magari già tirati a cannone, con un briciolo di saturazione nel suono di base. Non mancano, però, illustri esempi di fuzz associati ad amplificatori della scuola californiana, più brillanti e poveri nelle frequenze medie.
Il risultato può piacere in entrambi i casi ma, se non si sa bene ciò a cui si va incontro, l'impatto può essere traumatico.

Odi i fuzz? Forse è colpa del tuo ampli

Quando si attiva una distorsione, nel caso specifico un fuzz, il contenuto armonico del proprio suono si modifica in modo evidente. La prima conseguenza di un segnale saturo è l'aumento delle armoniche superiori, frequenze acute che rendono il suono frizzante e che crescono in maniera direttamente proporzionale agli acuti già presenti nel suono clean di partenza. Molti fuzz di estrazione vintage, d'altro canto, hanno la tendenza a rendere i bassi ingombranti, grossi, talvolta ingolfati, e anche questa caratteristica si somma ovviamente al sapore del suono pulito.
Se questo arriva da un amplificatore stile Marshall plexi, con medie evidenti e acuti più smussati, con quel tono quasi "telefonico", il fuzz provoca un'apertura sugli alti sufficiente a rendere il suono più aperto ma senza esagerare, e i bassi si arricchiscono in una maniera naturale che dà né più né meno l'idea di un amplificatore spinto ai suoi limiti di sopportazione.
Se invece il punto di partenza è un amplificatore in stile Fender, con un bel suono bright povero di medi, con bassi rotondi e acuti brillanti, il caratteristico low-end e le armoniche del fuzz sono proprio ciò che serve per generare una violenta equalizzazione a V. Il tono è più moderno e in certi casi può ricordare anche un distorsore in piena regola, ma quelle "campanelle" che tanto ci piacevano sul pulito qui rischiano di trasformarsi in zanzare, perché le armoniche hanno arricchito in modo considerevole una gamma acutissima dello spettro.



Come si può notare dal video, due suoni clean diversi per impronta ma all'apparenza entrambi bilanciati sfociano in sonorità diametralmente opposte, quasi irriconoscibili, quando il fuzz è attivo. E qui entra in gioco una considerazione: se usiamo un amplificatore dal taglio americano e non vogliamo rinunciare al nostro twang senza però rischiare di ottenere un suono svuotato di medi e troppo frizzante, ci farebbe comodo qualcosa che ne avvicini la risposta a quella di un amplificatore british, da usare solo quando vogliamo attivare il fuzz, qui un clone Tone Bender costruito da Formula B, il Mini Bender Pro II già testato in questo articolo.
La soluzione più scontata sarebbe associargli un equalizzatore che scurisca il segnale e rimpolpi i medi per ricordare un suono più british. Però l'impressione è che manchi ancora qualcosa.

Odi i fuzz? Forse è colpa del tuo ampli

Si diceva che, negli anni '60, il territorio preferito dai fuzz era un amplificatore britannico, sì, ma già ben spinto per toccare quella punta di saturazione di cui erano capaci gli stack dell'epoca.
La necessità, quindi, è avere qualcosa che saturi un po', non troppo, che arrotondi gli acuti quel tanto che basta e dia una buona spinta sui medi. In pratica, la descrizione di un Tube Screamer.
Noi abbiamo usato un Dolphin's Sound Purgatorio, che dall'overdrive verde prende in prestito buona parte del carattere, e abbiamo provato a simulare la reazione di un fuzz spinto a dovere dentro un amplificatore che in qualche modo restituisca una risposta vicina alla tradizione britannica, ma senza rinunciare al clean americano.
Il risultato non è impeccabile, ma offre senz'altro alcuni spunti su cui riflettere e lavorare.
Abbiamo completato l'esperimento suonando anche il fuzz dritto dentro un ampli stile british ben saturo, giusto per avere un'idea di cosa accada al suono con la "real thing". Ma, come si suol dire, questa è un'altra storia.
effetti e processori formula b il suono mini bender pro ii
Link utili
Dove mettere il fuzz in pedaliera
Amplificatori mangia-pedali
Formula B Mini Bender Pro II su Accordo
Dolphin's Sound Purgatorio su Accordo
Nascondi commenti     26
Loggati per commentare

di aleck [user #22654]
commento del 02/02/2017 ore 09:44:26
Comunque che dire... Sciàtt + Gwynnett è una cosa fantastica!

Per il resto, i suoni del fuzz in questo video a me piacciono proprio tutti e saprei "dove metterli" :-D
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 03/02/2017 ore 00:58:33
Eh sì, la piccola Sciàtt si sta rivelando davvero una bella bestiola :D
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 02/02/2017 ore 10:25:39
Condivido gran parte di quello che hai scritto e mi ritrovo nelle considerazioni riguardo l'importanza dell'ampli, avevo un T-Fuzz che sul Hot Rod suonava male, mentre sull'AC30 era un gran pedale, stessa considerazione fatta con gli ampli si dovrebbe fare anche per le tipologie di PU e diversificare tra le varie tipologie di Fuzz (Fuzz Face/Tone Bender Germanio/Silicio).
Nel video l'accoppiata TS/Fuzz non mi piace, ho provato anch'io ma è troppo caratterizzante il TS e simili per boostare l'ampli, preferisco OD più trasparenti e dinamici.
In generale per me però i suoni Fuzz che preferisco sono altri, meno carichi e compressi, tipo questi vai al link
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 02/02/2017 ore 10:55:14
Premesso che a me il suono zanzaroso non dispiace, anzi lo trovo più utile in un mix per uscire rispetto all'altro, vorrei sfatare un mito.
Un buffer può lavorare benissimo prima di un Fuzz, dipende solo dalla circuitazione del Fuzz. Meglio infatti se con alimentazione standard boss con tip negative. Quindi circuito con transistor al silicio oppure al germanio ma con polarità invertite, in modo da avere anche meno problemi alimentando con una sola fonte. Le armoniche escono più chiare secondo me il suono è meno impastato. Per il discorso OD invece penso sia meglio prima del Fuzz in modo da boostarlo, altrimenti si rischia di far dominare il suono dei due pedali dall'OD.
Per gli ampli sono pienamente d'accordo, ognuno ha una sua anima, timbriche e soprattutto un wattaggio. Se provo a far saturare il pulito di un 100w devo faticare. Se invece devo farlo con un 15-20w sono già in crunch a volumi ridicoli, e tutto il resto che attivo ne viene ovviamente ripercosso.
Rispondi
di ADayDrive [user #12502]
commento del 02/02/2017 ore 13:10:17
Articolo stra-veritiero. Io ho provato a sposare l'Axis Fuzz con un ampli tipo Fender vintage ottenendo solo fango e zanzare. Poi utilizzando lo stesso fuzz su di un Marshall vintage è cambiato tutto. I Fuzz con il tone stack possono essere una soluzione.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 02/02/2017 ore 15:23:26
Come il resto del mondo, sono partito da "Satisfaction"!!! Mi è un pò più tardi più stato possibile comprare un fuzz strano... sono dovuto andare in rete per reperirrni la designazione - Vox V816 Distortion Boost. La dimensione è poco di più che un accendino, si infila direttamente nella spina della chitarra (Strat esclusa, modello scatolare per spina tipo SG) e ha un piccolo switch on-off e basta, a parte un colore Ferrari Red che non guasta. Sound inusabile... neanche per una cover del pezzo. Non avevo però la più pallida idea di come andava usato un fuzz!
Già allora metà / fine anni 60 c'erano parecchi fuzz... Erano però difficili da reperire, e inoltre da "custom order" o fare un sight-seeing a Londra. In ogni caso, i fuzz inglesi avevano fatto presa abbinati a AC30, poi Marshall. Quelli USA erano basati su ampli Fender ma sono ben presto passati a stack Marshall (preferibilmente triplo!) come riferimento.
2017: uso pre e l'unico fuzz che uso ogni morte di papa è un Big Muff della Sovtek settato al minimo - fortissimo per cose volutamente "brutte"!
Rispondi
di Floyd [user #143]
commento del 02/02/2017 ore 15:23:52
Questo tipo di fuzz non mi piace proprio, in nessun amplificatore. Entrambi suoni che impastano e privi di musicalità. Adoro invece il Big Muff, Ram's o Civil War, e cloni vari, per i quali vale lo stesso il discorso fatto in questo articolo. Se vuoi far suonare bene un fuzz..... collegalo a un hiwatt!
Rispondi
di sidale [user #29948]
commento del 02/02/2017 ore 16:55:32
Il fuzz e' una bestia strana,il mio big muff dentro l'Orange DT ama la spinta delle finali ma sbrocca se esagero col pre,crunch dato da finale spinto il giusto e' la soluzione perfetta nel mio rig,all'occorrenza boostato con un clone ocd si apre sulle medie ed esce dal mix na bellezza.
Rispondi
di dantrooper [user #24557]
commento del 02/02/2017 ore 20:06:56
finalmente un articolo che può aiutare chi non apprezza i fuzz ... o meglio che non sa come lavorano!
però diciamo che con un clone del tone bender mk II avrei visto d'obbligo il riff di whole lotta love :P hehehe
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 03/02/2017 ore 01:10:35
Verissimo, è che l'ho fatto così tante volte negli ultimi giorni che all'idea di registrarlo mi veniva subito in mente questo! :D
vai al link
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 02/02/2017 ore 22:09:38
io credo, nel rispetto di ciò che dice pietro e che confermano gli altri, che esista solo lo studio e la conoscenza della propria strumentazione, applicazione feroce e la necessaria consapevolezza di cosa si voglia ottenere. l'amico dan trooper mi ha incrociato, a volte, in sala...e sa cosa voglio intendere..
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 02/02/2017 ore 23:26:52
Credo che il fuzz sia il pedale che più di tutti ti permette di fregartene del suono.
Il fuzz è il fuzz, puó piacere o meno ma quello è.
Ho passato anni a cercare un suono bello da un fuzz, ho sbagliato tutto, se voglio un bel suono non uso un fuzz. Uso un fuzz se voglio qualcosa che appositamente si allontana dall'idea di bel suono.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 03/02/2017 ore 01:06:54
Non mi trovi d'accordo: che in un fuzz sia inutile cercare un suono aggraziato, dinamico e suadente ok, lì hai il mio voto (l'errore che si fa spesso è proprio cercare il suono di un overdrive in un fuzz), ma fregarsene del suono no, anzi!
Sono convinto che i fuzz, ognuno con una sua direzione, abbiano dei caratteri ben precisi. Forse il trucco, dopo aver scremato tutti quei pedali rumorosi, inutilmente sporchi o poveri di personalità che affollano il mercato dei fuzz proprio per l'apparente semplicità dei loro circuiti, è imparare a conoscerli e trovare la miglior collocazione per ognuno.
Come dice il buon Dantrooper, "Whole Lotta Love" è d'obbligo con un fuzz come quello di questo articolo, mentre la "trombetta nasale" del Maestro si sposa da Dio con "Satisfaction"... in fondo, come qualcuno ha detto (o forse no, e la tarda ora non aiuta la memoria :D ): "non esistono suoni brutti, solo suoni giusti al posto giusto".
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 03/02/2017 ore 08:04:12
Grazie per aver condiviso la tua idea...Io credo semplicemente che ogni suono ha una storia a se, ed è difficile dire se sia al posto giusto. Oggi noi pensiamo che Whola Lotta Love ha il suono giusto ma io credo che se Whola Lotta Love fosse stata fatta con un fuzz completamente diverso e con un suono completamente diverso, per noi sarebbe quello il suono giusto.
Certi suoni distorti di Daniel Lanois o di Nine Inch Nails utilizzano suoni fuzz portati all'estremo, quasi sperimentali. Sono suoni belli, brutti, giusti, sbagliati? Una regolazione diversa avrebbe cambiato qualcosa?
Io sono convinto che il fuzz è un pedale da sperimentazione, dal quale puoi ricavare talmente tanti suoni che diventa inutile cercare di trovarci un bel suono, basta trovare quello che va bene per noi.
Ad esempio, l'accorgimento del video che dovrebbe migliorare il suono, alle mie orecchie lo peggiora, perchè io da un fuzz non cerco un suono equilibrato, bilanciato etc..per quello ho il distorsore.
Il fuzz deve darmi uno spettro sonoro che non trovo nell'overdrive e nel distorsore, wualcosa di diverso e per forza di cosa questo suono si allontana dai canoni di bellezza..ma per me questa è l'essenza del fuzz.
Rispondi
di xstrings utente non più registrato
commento del 03/02/2017 ore 09:28:0
Non sono daccordo, invece in un fuzz si possono tirar fuori sia suoni overdrive che più spinti molto molto dolci e caldi.
Penso a Gilmour, Eric Johnson o Joe Bonamassa ... il Fuzz non deve essere per forza una zanzara o con basse impastate/slabbrate, la sua cremosità è secondo me ciò che veramente si apprezza da pedali di questo genere e non è vero che per quello bastano i distorsori, è proprio un taglio diverso di frequenze secondo me.
Poi per carità c'è chi li usa per ottenere sonorità "devastanti" ma si parla di suoni ben distanti dai miei gusti musicali e qui la soggettività fa da padrona ;D.
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 03/02/2017 ore 19:44:17
Abbiamo due idee diverse, ma naturalmente rispetto pure la tua.
Io in un fuzz non cerco un suono overdrive ne suoni dolci e caldi.
Per questo tipo di suono ho altri pedali. Nel fuzz cerco quello che gli altri pedali non mi possono dare...ecco perche' non cerco di far suonare bene un fuzz.
Comunque capisco anche la tua posizione...
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 03/02/2017 ore 09:22:48
Il fuzz (il mio è un Big Muff) lo uso raramente, non perchè il suono non mi piaccia (eppure ho un ampli Fender... ;) ) ma perchè un suono così estremo non mi serve quasi mai. Parto però da una considerazione diversa, ovvero da un'idea ella musica (se mi consentite il paragone e se l'interessato non mi fulmina dall'alto) che discende da quella di Bach: il suono è importante fino a un certo punto, quello che conta è la "struttura musicale" che c'è sotto. Come diceva Repsol, se Whole Lotta Love fosse stata suonata con un suono diverso, probabilmente oggi penseremmo a quello come al suono "giusto". Whole Lotta Love (ma pure Satisfaction, qualsiasi cosa...) puoi suonarla anche col DS1, col TS o semplicemente saturando l'ampli: il pezzo funziona uguale, funziona perfino a chitarra "pulita". Suona -ovviamente- diverso, ma è la nostra abitudine ad associare quel pezzo a un suono determinato una volta per sempre; la struttura musicale del pezzo, però, che è quella che ce lo fa piacere, resta quella. Poi, ognuno ha il suo orecchio (il mio, magari, non è così raffinato), il suono (non solo di un fuzz) può non piacere, ed è giusto che si cerchi di far suonare il proprio strumento in un modo che risponda alle nostre esigenze auditive e comunicative. Ma, secondo me, la cosa importante è la musica che è "sotto" il suono: se è buona, farà diventare buono anche un suono abborracciato alla meno peggio.
Rispondi
di xstrings utente non più registrato
commento del 03/02/2017 ore 09:36:32
Giustamente ognuno percepisce la musica e la sua bellezza a proprio modo, però io sono uno di quelli stra convinti che avere un bel suono ( non parlo solo di chitarra ma generale di tutta la band) è fondamentale e fa apprezzare di più un concerto anche ai profani che sanno suonare solo il citofono di casa ;D
Per me la qualità sonora è importantissima perché non solo fa apprezzare di più l'ascoltatore ma ispira anche di più il musicista durante l'esecuzione.
Ti faccio un esempio palese, io amo Gary Moore in tutto e per tutto ma in uno dei suoi ultimi live ha un suono tremendo! una lametta! Adoro la sua musica ma li mi ha proprio lasciato a bocca asciutta!
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 03/02/2017 ore 10:00:25
Ho lavorato molto su circuiti Fuzz e Overdrive. Paragonandoli, e qui notiamo l'enorme differenza tra i due circuiti, la mia impressione è sempre la stessa, ed ora mi spiego.
Prendiamo un big muff e un Fuzz face, che sono i due circuiti più famosi e sfruttati.
Il primo ha suoni un pó grezzi, sustain esagerato e frequenze con basse gonfie e un eq a V sulle medie.
Il secondo suona ancora più grezzo, ha una leggera ottava bassa e frequenze più nasali e aspre.
Provando a pulire questi circuiti per ottenere un suono più simile ad un OD ho capito due cose :
- preferisco gli overdrive, più equilibrati e che non stravolgono il suono chitarra ampli;
- un Fuzz deve suonare grezzo, rabbioso, fuori controllo e con timbriche sballate, se no non è un Fuzz e comunque non sarà mai un OD ma gli farà solo il verso.
Ora capisco che qualcuno parla di varianti dei circuiti sopra descritti più aggraziate, prendiamo i muff modificati da Cornish.
Suonano più "gentili" e li ho testati ma non suonano come un OD. Sono intanto molto più rumorosi e mano a mano che si saturano il suono si increspa dando via a screpitii tipici di un Fuzz (vedi clipping poco morbido e un pó squadrato) e una certa compressione.
L'OD non lo fa e non lo deve fare se ben progettato. Questa è la mia idea, che poi ogni tanto mi diverto a distruggere il suono (e qui il Fuzz è il Re incontrastato) è un altro discorso.
PS. Adoro i NiN :D
Rispondi
di Baden [user #39846]
commento del 03/02/2017 ore 10:19:4
Sarò strano ma a me è piaciuto tanto il fuzz con l'ampli americano.
Rispondi
di gasuso [user #43275]
commento del 03/02/2017 ore 10:40:23
Io, dopo un paio di tentativi con fuzz al silicio avevo rinunciato ad inserire questo tipo di pedale nella mia pedalboard: il suono risultava "spernacchiante" ben oltre le mie necessità e veramente troppo compresso. Poi mi sono capitate in mano alcune decine di transistor al germanio di vari tipi e, dopo una laboriosa selezione per cercare quelli con guadagno e stabilità alla temperatura ottimali, ho realizzato un clone del Fulltone 69 ed è stata una vera rivelazione non avendo mai provato questo pedale.
Dopo un periodo di "apprendistato" con i vari comandi ora ne faccio un uso intensivo con diverse chitarre e ampli, lo uso a volte per sporcare leggermente il clean fino ad abbinarlo a distorsori tipicamente metal, con un tube screamer ottengo sonorità valvolari molto credibili anche con ampli a transistor. Opportunamente regolato da ottimi risultati con tutti gli ampli e non entra in conflitto con il buffer che nella mia pedalbord "affollata" è d'obbligo.
Poi quando serve un suono graffiante il clone Fulltone fa il suo dovere da solo senza l'esasperazione del Fuzz Face a cui si ispira. Per me ora è irrinunciabile ed una componente importante del mio sound.
Rispondi
di Ben Zina [user #46186]
commento del 03/02/2017 ore 10:58:12
Mi si permetta una constatazione, i fuzz, anche questo, sembrano scorregge di zanzare.
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 03/02/2017 ore 14:29:21
Tanti troppi luoghi comuni legati ai Fuzz, trovami tra questi quello che sembra ciò che dici e ti offro una birra vai al link (e non c'è neanche nulla di esoterico).
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 03/02/2017 ore 11:25:22
Il top per ottenere l'effetto "peto" è un controllo decay. Nel mio Fuzz ne ho montato uno e fa proprio questo xD
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 03/02/2017 ore 17:00:55
Figo il video. Beh un pó di scorreggiamento tipico si sente eccome, ma più che altro c'é una compressione e uno schiacciamento esagerato sulle basse già dal primo riff, che poi è quello che fa un Fuzz, almeno secondo me, se no avrebbe un altro nome.
Al massimo un blend per mixare suono dry e wet potrebbe aiutare, una volta l'ho provato col big muff. All'inizio mi piaceva sentire meglio la corda, ma poi ti perdi il divertimento e la cafonaggine muffiana.
Comunque è inutile, o li ami o li odi i Fuzz, e io li.... Amodio!
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 05/02/2017 ore 14:09:1
Ho parlato con il mio Hot Rod ed è molto offeso.
Rispondi
Altro da leggere
Serve davvero cambiare qualcosa?
Manuale di sopravvivenza digitale
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
L’overdrive trasparente è un malinteso: la teoria di Brian Wampler
Ho comprato il TS9 a causa dei multieffetto, e l’ho odiato
Drigo, gli spippolatori e i pedali senza manopole
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Serve davvero cambiare qualcosa?
70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964