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I musicisti immodesti e permalosi restano a casa
I musicisti immodesti e permalosi restano a casa
di [user #116] - pubblicato il

Esiste una sorta di lista nera tra direttori musicali e persone del music business addette a coinvolgere professionisti e session man nei più svariati lavori (tour, sessioni in studio, show televisivi…). Questa lista nera è popolata da quei musicisti con i quali non è piacevole o facile lavorare e che quindi, non si è contenti di coinvolgere. Ne parliamo con Gianluca Palmieri.
In cima alla lista nera di artisti, agenti e direttori musicali, il più delle volte, spopolano i musicisti immodesti. Questa antipatia nei confronti di chi è immodesto rivela un aspetto importante nel lavorare nella musica: per quanto tutti siano felici di collaborare con musicisti preparati e capaci, spesso l’aspetto caratteriale di un musicista, la qualità del tempo passato assieme, rivestono un ruolo altrettanto importante. Del resto, quando si è in tour si passano intere giornate assieme; e delle 24 ore che compongono una giornata, due sono spese sul palco ma le altre 22 si consumano tra chiacchiere, viaggi, condivisioni di spazi ed esperienze.
Facile allora capire quanto, nonostante il valore musicale di una persona coinvolta in un lavoro sia imprescindibile, l’aspetto caratteriale giochi un ruolo decisivo.
Il musicista che pecca di immodestia poi, suo malgrado, si pone in una condizione che ne mina le possibilità di crescita artistica e professionale. Chi è immodesto si sente arrivato, atteggiamento che non sprona allo studio, alla pratica, alla ricerca e sperimentazione: letteralmente la morte della musica.



Ma un altro aspetto caratteriale può contribuire a spedire un musicista nella lista nera di artisti, agenti, produttori e direttori musicali: l’essere permalosi.
È assolutamente normale che quando si inizia un nuovo lavoro, una nuova collaborazione, band o produzione, a un musicista vengano fatte delle critiche costruttive; suggerimenti, consigli su come l’artista, il direttore musicale o produttore si aspettano venga svolto il lavoro. Spunti che magari possono far sì che al musicista venga chiesto di suonare qualcosa di diverso rispetto a quello che sta proponendo per suono, intenzione, scelte delle note e delle parti. Questo non significa che al musicista sia rimproverato e contestato il suo modo di suonare; sono semplicemente le richieste per uno sforzo ad allinearsi alle esigenze e alla visione d’insieme del progetto in cui si è calati. Eppure, molti musicisti si rivelano molto sensibili, suscettibili a queste richieste: le vivono come mere critiche, se la prendono e rispondono male. Questo è un errore gravissimo che palesa un altro grande limite, quello di non sapersi mettere, come professionisti, al servizio della situazione o dell’artista da cui si è ingaggiati.
Non solo, questo attegiamento può rivelare persino insicurezza. Se un musicista se la prende, non è reattivo e propositivo nel suonare qualcosa in maniera differente da come sta facendo, può persino sembrare che questo succeda perché non è in grado di farlo; può sembrare che non abbia i mezzi per andare nella direzione artistica e musicale richiesta.
Chiunque, in qualunque contesto, spera di lavorare in maniera serena, tranquilla, con facilità. E un musicista immodesto e permaloso compromette da subito questo clima. E allora, anche se bravo, rischia di restare a casa.



Gianluca Palmieri è un giovane e brillante batterista italiano che sì è ritagliato un posto al sole nella scena batteristica internazionale. Dal 2013 è docente di batteria al prestigioso Musician Institute di Los Angeles e collabora in pianta stabile con il chitarrista Greg Howe che accompagna live e nell'attività discografica. Da qualche mese su Accordo dispensa dritte, spunti e consigli su come gestire al meglio la propria vita e attività di batteristi professionisti.

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Tra i temi che interessano maggiormente i nostri lettori c'è sempre quello legato a quali siano gli aspetti più importanti da curare nello studio e nella formazione di chi vuole diventare un musicista professionista. Lo abbiamo chiesto a Gianluca Palmieri, giovane e brillante batterista italiano che sì è ritagliato un posto al sole nella scena batteristica internazionale.

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re dritte per partire con il piede giusto nello studio delle batteria. Utili anche per chi suona già  da tanto ma ha bisogno di uno stimolo per tenere accesa la passione. A suggerircele Gianluca Palmieri, docente di batteria in una delle scuole più prestigiose al mondo, il Musician Institute di Los Angeles e strumentista di spicco nella scena jazz rock e fusion internazionale.
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Link utili
Il sito di Gianluca Palmieri
Il sito del Musician Institute
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di musicman75 [user #15857]
commento del 31/10/2018 ore 20:57:51
Io sono proprio uno di quei musicisti..sono immodesto e permaloso.. e quindi preferisco restarmene a casa, piuttosto che indossare l'accappatoio arancione come fa Vince Pastano nel tour di Luca Carboni (in attesa di venire richiamato in tour da Vasco Rossi)
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di kelino [user #5]
commento del 01/11/2018 ore 10:26:41
La penso esattamente come te.
Una volta volevano farmi indossare una giacca di paillettes....
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di dariothery [user #12896]
commento del 02/11/2018 ore 09:21:14
mi sono sempre messo a disposizione delle band e degli artisti con cui ho suonato ma....per ogni critica che mi si muove la mia prima reazione è sempre quella di pensare "...ma stai zitto che non capisci un cazzo!!!!:)))"
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di So123 [user #48907]
commento del 04/11/2018 ore 19:13:22
Premesso che credo poco al fatto che tu possa essere un chitarrista di Vasco In attesa di esser richiamato, perché tutti sanno che nessuno verrà richiamato. A me sembri più un chitarrista che non andrebbe in accappatoio perché non viene chiamato per farlo. Lavare bene bocca prima di parlar male di uno dei pochi geni italiani ...consiglione spassionato studia invece di scrivere e rosicare magari prima o poi Carboni chiama te e sta certo che se ti chiede di uscire pure in mutande lo fai
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di pingone [user #43835]
commento del 07/11/2018 ore 11:17:13
dal tono pacato ed educato della tua risposta, deduco che tu sia Pastano in persona, oppure, nella peggiore delle ipotesi, un suo parente.
genio italiano? e cosa avrebbe fatto di così geniale e che rimarrà nella storia il buon Pastano per meritarsi tale appellativo?
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di Lisboa [user #47337]
commento del 31/10/2018 ore 21:34:09
Quindi abbiamo anche la classifica dei musicisti per simpatia, educazione, mansuetudine, savoir faire... Michelangelo e Dante si dice fossero intrattabili, van Gogh era pazzo, Caravaggio anche mezzo criminale... quasi tutti i genii, anche in ambito musicale hanno larghi tratti caratteriali border line. Però la gente si ricorda di loro, non dei loro gentili domestici..
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di E! [user #6395]
commento del 01/11/2018 ore 10:18:01
Quelli di cui parli tu, immensi, erano artisti che lavoravano per conto loro, con una loro visione.
Nell'articolo si parla di turnisti e l'autore, correttamente, li chiama "musicisti".
Non è questa la sede per indagare sulla differenza tra un musicista e un artista, ma... Indaghiamo su questa differenza. :-)

Se chiamo un batterista per suonare sul mio disco o per un tour e quello è un cavallo impazzito, lo rispedisco a casa. Perché il progetto è il mio.
Se sono un Papa e chiamo Michelangelo per affrescare la Cappella Sistina e quello è un cavallo impazzito... Me lo faccio piacere lo stesso, perché solo Michelangelo poteva affrescarla così.

Questa è la differenza tra un musicista e un artista.
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di Quick utente non più registrato
commento del 01/11/2018 ore 07:49:42
Per restare in tema "arti figurative" Benvenuto Cellini non era propriamente uno stinco di santo. Musicalmente Jelly Roll Morton era immenso, ma a livello personale un po' praticamente un criminale.
E la lista è lunga, anche di nomi italiani e contemporanei.
È vero che è meglio per tutti lavorare con persone moralmente a posto, ma non sempre è possibile per mille ragioni.
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di BBSlow [user #41324]
commento del 02/11/2018 ore 09:29:36
Ah, deve essere per questo che nonostante il mio stile impeccabile, la mia tecnica perfetta e il mio inimitabile feeling non mi chiama nessuno. Invidiosi.
Rispondi
di irmo [user #17391]
commento del 02/11/2018 ore 09:49:51
Un bagno di modestia non ha mai fatto male a nessuno tanto che si suoni per passione o per soldi ( e spesso per ambedue le cose ) il discorso non cambia. Una critica naturalmente costruttiva non deve offendere ma arricchire, se poi ci sentiamo tutti Jimi Hendrix piuttosto che Clapton o Page il discorso cambia , forse sono io nel posto sbagliato.
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di RedPuma [user #43439]
commento del 02/11/2018 ore 18:13:05
Tutti noi, come persone, musicisti e non, abbiamo delle debolezze. Credo che l'articolo si riferisca al fatto che la Musica è una finalità molto più importante del proprio ego. E qui siamo d'accordo.
Ora però nasce un altro quesito: se un musicista si trova davanti un produttore, un impresario, un "qualechesia" di "grado superiore" a lui, tanto arrogante e superbo da trattarlo male per le sue "presunte" mancanze, usando magari anche toni bruschi e cafoni (e credo che ce ne siano in giro, anche troppi)? Se gli si risponde a tono si è ancora "permalosi"?
Le critiche costruttive ok, ma i modi superbi ed arroganti, roba del tipo "da anni produco dei dischi che sono diventati d'oro, ho una lunga esperienza e tu non sei nessuno, quindi o fai quello che dico o te ne vai", non sono forse altrettanto fastidiosi? Ma ceeerto, questi qui non resteranno mai a casa. Avranno sempre il coltello dalla parte del manico. Tu musicista puoi essere gentile o arrogante, ma rischi solo tu di startene a casa.
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di giosycervo [user #46558]
commento del 02/11/2018 ore 21:50:23
articolo inutile
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di fraz666 [user #43257]
commento del 05/11/2018 ore 09:31:32
Non c'entra niente con l'articolo ma nella prima foto pensavo che fosse Paul Masvidal dei Cynic, la somiglianza è notevole. Pensavo che "immodesti e permalosi" del titolo fosse riferito a lui...
Articolo sacrosanto che può essere applicato a tanti settori del lavoro
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di maxventu [user #4785]
commento del 05/11/2018 ore 14:38:47
esatto, direi a quasi tutti i settori del lavoro (e della vita sociale)
Rispondi
di Mr. Fabio [user #4224]
commento del 09/11/2018 ore 00:30:46
Bè, anche io ho i difetti di cui sopra. penso sempre di suonare la cosa giusta e non accetto volentieri critiche da chi, secondo, non ci capisce un gran ché, ed infatti ormai da tanti anni suono a casa e faccio sporadiche apparizioni col mio trio di amici - ammiratori.
Quindi, in pratica, non ho concluso niente, nonostante abbia un notevole talento e quasi ogni volta che suono, ricevo molti complimenti, sopratutto dagli stranieri; inoltre, quando mi capita di suonare con qualcuno bravo che lavora, mi becco i complimenti ma col cavolo che mi richiama ... eppure nel corso degli anni ho imparato a tenere il più possibile un profilo contenuto, ma inevitabilmente il talento viene fuori e spaventa chi ne ha meno di me.
Qualcuno molto onesto e sincero mi ha detto " non ti posso fare suonare perché mi fai sfigurare davanti al mio pubblico ... " e quindi mi sono arreso.
Mollai tutto negli anni 80' e mi dedicai ad altre cose, suonando solo Blues per mio piacere: sicuramente ho un pessimo carattere, non sono diplomatico ne modesto e non sono certamente abbastanza bravo per fare il genio che fa quello che vuole: sono diventato vecchio e non mi conosce nessuno o quasi, quindi ho sbagliato tutto.
Ma chi nasce quadro non muore tondo: però quello che tengo a dire è che non sopporto i falsi modesti che si adeguano a cosa gli viene richiesto, pur sapendo benissimo che gli chiedono di fare cose mediocri. E' sicuramente professionale dal punto di vista lavorativo ma ci si allontana molto dallo stato dell'arte; concludo facendo i complimenti a chi è stato così intelligente da riuscire a lavorare bene nel mondo della musica.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 31/05/2019 ore 16:35:12
Arrivo tardi, sorry... Complimenti al redattore che ha scritto l'articolo! Ci metto la mia, magari da immodesto ma non da permaloso. Baso il commento su anni di musica ma anche sul mondo artistico - pittori, scrittori, altri creativi:
Si può lavorare coi pazzi ma ci sono 2 diversissime situazioni da considerare - il solista in un certo senso DEVE essere immodesto attivo in permanenza e c'è da fare campagna promozionale, interviste, Tv. Chi non è il capogruppo deve attenersi a quello che ordina lui/lei. Il capogruppo deve attenersi a quello che decide manager, casa discografica, produttore audio o video... Sgarrando si arriva ben presto in lista nera in un mondo di "time is money"! L'essere permalosi però mai andrà.

Per una band è auspicabile un set-up democratico. Lennon/McCartney 50/50 su composizioni anche di solo uno di loro per non litigare in quanto a scelta di pezzi da usare. Potenziale problema subito eliminato anche per Ace Of Base con questo metodo. Resta chi compone poche canzoni e ha poca attenzione generale come George Harrison e le due sorelle in Ace Of Base (47 milioni di CD album + LP/MC/12"/7"). Una ha lasciato il gruppo e abhorra il music biz e quello che ne consegue, l'altra è andata solista tuttora attivissima. Nelle alte sfere, più ti si paga più obbedisci! Mi ricordo una session da chitarra solista - c'era una corta base senza canto o chiara indicazione melodica, Camerini aveva rifiutato - ero la riserva.
Ho cominciato in modo relax-melodico-sustain da Peter Green, avanti vari modi Blues Rock ma niente. Dalla regia arriva un continuo "mica male, ma non è quello che ho in testa" ma non lo sa spiegare dicendo "se sento la cosa giusta sarà quello che ho in testa". Arrabbiato mi sono detto, mi lascio licenziare. Mi sono dimenato da rockstar in palco e ho esagerato il possibile. Feedback accorrente in sala gesticolando un "ma perché non l'hai suonato così sin dall'inizio?" e quasi non ci credo! Quella Last Take non è migliore di qualche precedente. Credo che sia proprio la personificazione del superchitarrista che ha convinto!
Finisce comunque missato "Senza Senso" prodotto da Vandelli per l'Equipe. È un test Mellotron (prima metà) e poi credo un come andrebbe una chitarra sbregata sulla nostra musica? Questa demo viene stampata e la sento solo anni dopo su YT. Un amico ha poi realizzato il video in rete qui a Copenaghen dove abita e produce filmati video.
Come avete visto, sono immodesto avendone l'opportunità LOL :D
Rispondi
di Mm utente non più registrato
commento del 16/01/2023 ore 10:39:15
Va fatta una distinzione,se vuoi essere un gregario coparfersi il capo di cenere aiuta molto...quando però bisogna fare sul serio guarda caso vengono chiamati personaggi scomodi,difficile da gestire che però hanno sicuramente un carisma e una personalità spiccata...dipende dal budget e dove si vuole arrivare....un buon operaio deve avere delle caratteristiche che poco assomigliano a quelle di un manager che fa crescere il fatturato...trovo sterile inquadrare il tutto a un decalogo comportamentale....parte della.situazione musicale attuale lo dobbiamo a questa mentalità.....un po' come le rockstar che vestono come impiegati di banca...avanti così!
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