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Zound rilancia Marshall: sarà la nuova Gibson?
Zound rilancia Marshall: sarà la nuova Gibson?
di [user #116] - pubblicato il

Il CEO del nuovo Marshall Group che ha assorbito il marchio di amplificazione più celebre del rock punta a fare di Marshall un’azienda da tre miliardi di dollari.
Quando, nel marzo 2023, Zound Industries ha annunciato l’acquisizione di Marshall Amplification, per i musicisti è stato un vero colpo al cuore. Si trattava però di una fine annunciata, perché gli affezionati avevano potuto notare come già da tempo il marchio avesse allentato la presa sul mercato degli strumenti, con cataloghi sempre meno vivaci in favore di un’attenzione rivolta più al lifestyle che all’amplificazione.

Quello verso cui si avvia Marshall però non è una conclusione, bensì un nuovo capitolo segnato dalla nascita del Marshall Group, holding ben più grande e con maggiori possibilità produttive nonché finanziarie rispetto al passato.
La nuova proprietaria Zound è stata già responsabile di tutto il comparto hi-fi di Marshall negli scorsi anni, dalle cuffie ai sistemi per l’ascolto casalingo. L’intenzione però non è quella di trasformare il marchio in un brand di lifestyle, bensì rilanciarlo nel campo chitarristico riappropriandosi della tradizione che lo contraddistingue.

Zound rilancia Marshall: sarà la nuova Gibson?

Forte dei risultati già ottenuti con nomi del calibro di Adidas e Vans - anch’essi parte del gruppo - Zound punta alla crescita per Marshall.
In un’intervista sul The Times, il CEO Jeremy De Maillard spiega come il fulcro della strategia sia il marchio stesso, la sua storicità e l’importanza che ricopre nell’immaginario di musicisti e non solo. Lo strumento musicale potrebbe quindi diventare l’elemento trainante con cataloghi rinnovati e ritorno di grandi classici, come in effetti sta già accadendo se si pensa agli stompbox presentati di recente e alla rinnovata attenzione per il JTM45 che ha rappresentato il trampolino di lancio per Jim Marshall all’alba degli anni ’60.

De Maillard, CEO Zound dal 2020, ha grosse aspettative: “Il nostro è un mercato da 100 miliardi di dollari, ne possediamo meno dell’1% e siamo Marshall. Potremmo rapidamente diventare un’azienda da 3 miliardi di dollari con solo il 3%”.

Zound rilancia Marshall: sarà la nuova Gibson?

I numeri insomma sembrano esserci tutti, come anche il potenziale di crescita.
È impossibile non trovare un parallelismo con ciò che Gibson ha vissuto dopo il tracollo del 2018. Il colosso statunitense è risorto letteralmente dalla bancarotta fino a ritrovarsi nel 2023 in buona salute, con notevoli collaborazioni all’attivo e una serie di iniziative in pieno svolgimento. Una prospettiva simile potrebbe essere quella di Marshall che, dopo anni sullo sfondo, sembra pronta a riconquistare il podio. A dirlo, sarà solo il tempo.
amplificatori per chitarra curiosità marshall musica e lavoro ultime dal mercato
Link utili
L’intervista sul The Times
Zound acquisisce Marshall Amplification
I pedali Marshall sono tornati
Marshall JTM Studio
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di BizBaz [user #48536]
commento del 09/11/2023 ore 11:13:4
Già me le vedo le Adidas Marshall e i Marshall Vans
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di rabbitjoke [user #49842]
commento del 09/11/2023 ore 12:41:27
Questa forma mentis non ha mai portato niente di buono.
Migliorare il prodotto del 3% sarebbe un obbiettivo più nobile e intelligente. Soprattutto oggi, nell’era dei numeri vacui e delle apparenze. Ma tant’è !
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di pelgas [user #50313]
commento del 09/11/2023 ore 19:39:52
Daranno un amplificatore con la raccolta punti al Carrefour?
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di francesco72 [user #31226]
commento del 10/11/2023 ore 11:32:03
Rispondo alla domanda del titolo: speriamo di no. Ognuno fa la propri apolitica industriale, ma quelal di Gibson è stata semplicemente di rifare il modello di punta (Les Paul) in 20 declinazioni diverse ed acquisire endorser per raddoppiare il prezzo degli strumenti, Epiphone compresa. Hanno scelto di puntare su un mercato relativamente elitario e la storia del brand può giustificarlo, ma il modello economico basato quasi solo sullo sfruttamento del marchio può anche dare frutti nel breve, però sbagliando il posizionamento sul mercato diventa un boomerang. Vedremo.
Ciao
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di elguitarron [user #8109]
commento del 14/11/2023 ore 14:51:43
E' vero, ora come ora se guardi la maggior parte degli endorser su youtube, sembra che se non hai una MurphyLab non hai una vera Gibson e così per le Custom Shop varie.
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di latin28274 [user #45548]
commento del 10/11/2023 ore 12:40:50
Per me, Marshall dovrebbe produrre un ampli formato pedale, tipo il Blackstar, mettendo 3 suoni di base: pulti stile 30TH anniversary, crunch stile Plexi, distorto tipo JCM modificato. Uscita bilanciata, simulazione di cassa, boost a pedale, e tutto quello che bene o male si trova sulla concorrenza.
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di AmF [user #59582]
commento del 10/11/2023 ore 23:17:51
Stanno già crescendo i prezzi dei Marshall usati
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di Francescod [user #48583]
commento del 12/11/2023 ore 10:24:08
Mi chiedo come possa rilanciare la tradizione se manca la sostanza: la musica. Se gli album non si vendono, non arrivano i profitti. Niente profitti = niente investimenti sulle band in modo lanciare nuovi "idoli". E se manca questo gli strumenti non si vendono perché si comprano sulla scia dell'entusiasmo di qualcosa che ispira. Il mercato degli strumenti deriva dal mercato discografico. E se quest'ultimo è inesistente... gli strumenti nuovi non vendono o vendono sempre meno. Basti vedere le signature: le affidano a cani e porci perché non vengono lanciati nuovi chitarristi. Tre decenni fa dei Govan, Johnston, Asato ecc. sarebbero stati sulle bocche di tutti e nelle case di tutti i chitarristi con i loro album. Album fatti con gli investimenti delle case discografiche a loro volta derivati dalle vendite e dalle buone prospettive di vendere.
Boh, non capisco come possano campare queste aziende se non spremendo le ultime gocce della passione di noi appassionati ormai stagionati.
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